Vogliamo una Reggio solidale che si faccia carico delle emergenze sociali, dove ogni cittadino, qualunque sia la sua condizione, trovi uno spazio adeguato alle proprie necessità, riconoscendo ciò che sono i diritti e i doveri di ciascuno. Seguendo il monito della nostra Costituzione e della Convenzione ONU del 2006 sui diritti delle persone con disabilità è necessario rimuovere gli ostacoli che impediscono la libertà e l'uguaglianza.
Le proposte elaborate seguono il Forum delle politiche sociali e una serie di incontri e confronti con diverse associazioni che si occupano di disabilità e raccolgono i contributi giunti in questi mesi da tantissimi cittadini. La disabilità è un concetto soggettivo che varia in relazione all'ambiente: dunque, se nell'ambiente ci sono meno ostacoli, la disabilità diverrà meno impattante sulla vita delle persone.
Occorre un censimento delle barriere architettoniche in Città per poi individuare tutte le risorse necessarie al loro abbattimento. L'istituzione da parte dall'Amministrazione Comunale del disability manager consentirebbe un'azione di controllo sulle politiche della disabilità. Il disability manager è infatti un esperto incaricato di rendere la città accessibile: dall'urbanistica all'architettura, ai lavori pubblici, dai trasporti locali alle scuole, all'informatica.
La futura Amministrazione Comunale dovrà far si che tutti i cittadini non abbiano difficoltà negli spostamenti in modo da poter vivere e godere appieno della città. Il verde pubblico deve essere accessibile e fruibile a tutti indistintamente. Di particolare interesse potrebbe essere il Parco dei Sensi inteso come spazio per le diverse disabilità per stimolare i cinque sensi e scoprire un modo nuovo di interagire con la natura.
Anche gli spazi sportivi e ricreativi devono garantire piena accessibilità e funzionalità per permettere una normale vita di relazioni. Immaginiamo Reggio Calabria città del turismo accessibile: i luoghi e le strutture devono essere "descritti" e "misurati", e non definiti accessibili vagamente. Bisogna mettere al centro delle azioni la persona nella sua integrità in un contesto di servizi che la accompagnino dall'infanzia all'età adulta fino al distacco dai genitori per arrivare all'autonomia e all'indipendenza delle persone con disabilità. Occorre pensare al "dopo", cioè a quando il disabile è adulto e non vi è più nessuno che possa prendersene cura. L'Amministrazione Comunale dovrebbe impegnarsi perciò nello studio e nella realizzazione di proposte adeguate per definire un progetto globale di vita attraverso sinergie tra famiglia, ente pubblico e privato sociale.
Comitato promotore "Per Massimo Canale Sindaco di Reggio Calabria"
Nessun commento:
Posta un commento
Puoi commentare questa notizia.