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sabato 31 marzo 2012

Stravince il Karate tradizionale del Sensei Francesco Cuzzocrea: la Seigokan Italia convince a suon di risultati.

Gli allievi del Maestro di Karate tradizionale reggino riempiono i podi (anche con doppio piazzamento) nelle fasi di qualificazione del campionato italiano Karate 2012.


Nei mesi scorsi il karate tradizionale del maestro Francesco Cuzzocrea, presidente della Seigokan Italia, aveva già fatto parlare molto di sé. Tra manifestazioni no-profit e attività di beneficenza varie, oltre ai numerosi articoli ed interviste dedicati a questo stile di vita (p.e. quella apparsa sul 18mo numero del Corriere della Calabria il 20 ottobre 2011 oppure il servizo televisivo come quello di Rai tre Calabria), la Seigokan Italia, guidata dal direttore responsabile e istruttore di arti marziali della P.S. Francesco Cuzzocrea, tiene fede agli impegni proposti, superando in molti casi, anche le più rosee aspettative.
Domenica 25 marzo si sono tenute presso il Palarescifina, Torrente S.Filippo – Messina, le selezioni per l'Area Sud Italia alla fase finale del Campionato Italiano 2012 di Karate. Gli allievi del Sensei Cuzzocrea, cimentandosi nelle due discipline previste, rispettivamente Kata (forme di combattimento controllato) e Kumite (combattimento vero e proprio), hanno tutti portato a casa piazzamenti da podio.
Dal primo posto conseguito nel Kumite da IANNI' Mario, 16 anni, ai secondi posti raggiunti in entrambe le discipline (kata e Kumite) portati a casa rispettivamente da FAZIO Flavia e ALOI Alberto di 13 e 27 anni. Sta di fatto che tutti gli allievi del Sensei Cuzzocrea hanno fregiato la propria scuola con traguardi da podio. Eccoli nel dettaglio: FRANCONERI Tatiana 23 anni - 3° Kata; FRANCONERI Massimo 16 anni - 2° Kata; NERI Angelo 24 anni - 2 kata; SANTAMARIA Alessio 24 anni 2° Kata; ARCUDI Francesco 9 anni - 2° Kata; PONTILLO Damiano 9 anni - 2° Kata; TORTORELLA Mario 20 anni - 2° Kata; MAMMOLITI Alessandro 18 anni - 2° kata.

Resta il fatto che tutta l'attività posta in essere dall'Accademia di Arti marziali "Okinawan Go Ju Ryu Karate do" è incentrata a sottolineare uno stile di vita, il karate, che si concretizza primariamente nella quotidianità, nell'impegno sociale e nei rapporti con gli altri, fatto di testimonianze dirette, impegno e logicamente eccellenti risultati.



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                                      Distinti saluti
                               
                                     Marco Lucisani

Last News Calabria (ore 16)

LAVORO: NUCARA, SCIOPERO CGIL E' CONTRO IL MEZZOGIORNO (AGI) - Roma, 31 mar. - "Lo sciopero della Cgil e' uno sciopero contro il Mezzogiorno perche' il sindacato difende solo gli occupati e non tutti i lavoratori e nel Mezzogiorno ci sono piu' disoccupati che occupati". Lo ha detto il segretario del PRI Francesco Nucara parlando al congresso provinciale di Reggio Calabria. "I turbamenti che si registrano nel Pd per la riforma del mercato del lavoro - ha aggiunto Nucara - stanno incidendo negativamente sulla stabilita' finanziaria del Paese, come denuncia l'impennata dello spread".

MONASTERACE: PRESIDENTE PROVINCIA REGGIO, COSI' PERDE LO STATO (AGI) - Reggio Calabria, 31 mar. - "Le dimissioni del sindaco di Monasterace segnano la sconfitta dello Stato in una terra di frontiera che non riesce a garantire quanti sono stati scelti alla guida delle istituzioni locali. La decisione di Maria Carmela Lanzetta rappresenta anche la sconfitta della politica che, al di la' degli schieramenti, continua a litigare dimostrandosi divisa sul fronte dell'emergenza criminale che impedisce la crescita sociale, economica e culturale delle nostre comunita'". Il presidente della Provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa, il giorno dopo la decisione della dottoressa Lanzetta, esprime la sua amarezza di uomo, la preoccupazione di politico e rappresentante delle istituzioni e rileva che, per condannare il gravissimo episodio, non basta piu' la convenzionale solidarieta' nei confronti della vittima. "La scansione degli attacchi che criminalita' e forze oscure continuano a sferrare contro i rappresentanti dei cittadini genera dubbi sulla tenuta democratica in un Mezzogiorno e in una Calabria che piu' di altre aree geografiche del Paese avvertono gli effetti della crisi economica. Al Sindaco Lanzetta - afferma ancora Raffa - rivolgo l'invito a rivedere la decisione di abbandonare la scena politica: nell'interesse della popolazione del centro ionico che l'ha scelta al governo cittadino e per respingere il tentativo, da qualsiasi parte provenga, teso a condizionare i comportamenti di quanti sono stati liberamente eletti da popolo. La dottoressa Lanzetta non e' sola: la Calabria degli onesti, che e' poi la stragrande maggioranza degli abitanti, le e' accanto" Il Presidente della Provincia di Reggio auspica infine "una mobilitazione di tutte le forze sane della societa' che, al di la' di estemporaneita' linguistiche o folcloristiche parate, sia in grado di erigere una grande diga contro l'antistato e contro quanti attraverso l'illegalita' diffusa tentano la scalata ai vertici della societa' organizzata, della politica e del sistema economico e imprenditoriale".

MONASTERACE: BERSANI, GOVERNO INTERVENGA CONTRO SITUAZIONE GRAVE (AGI) - Roma, 31 mar. - Il segretario del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani ha telefonato oggi pomeriggio al sindaco di Monasterace, in provincia di Reggio Calabria, Maria Carmela Lanzetta per esprimerle la solidarieta' e l'affetto di tutto il Partito. Il leader del PD ha annunciato al sindaco un'iniziativa per sollecitare l'intervento del governo, delle forze dell'ordine e della magistratura al fine di stroncare una intollerabile situazione di minaccia verso chi intende condurre l'azione amministrativa nel solco della correttezza, della legalita' e del rifiuto di ogni intimidazione e di ogni ricatto.

Last News Calabria (ore 14)

NAPOLITANO, MANCINI PROMOSSE IMPEGNO PER SUD E COESIONE (ANSA) - ROMA, 31 MAR - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha voluto inviare il suo personale messaggio di "vivo apprezzamento" per le iniziative promosse dalla Fondazione 'Giacomo Mancini' in ricordo del leader socialista, a dieci anni dalla scomparsa. ''Ho avuto modo di conoscere Mancini negli anni '50 - scrive Napolitano nella lettera inviata alla Fondazione - nel pieno dell'impegno meridionalista che vedeva unite le forze progressiste e di sinistra del nostro Paese. Egli affrontava da socialista - continua il ricordo del Presidente - quella complessa battaglia con una impronta riformista e con una forte ispirazione autonomista. Mancini partecip• da protagonista - scrive ancora il Capo dello Stato - da protagonista all'esperienza governativa del centro-sinistra, da lui fortemente voluto, che lo vide, negli esecutivi degli anni '60 assumere impegnativi incarichi ministeriali''. Giorgio Napolitano ha voluto sottolineare, nel suo messaggio, anche come Mancini ''seppe collegare l'impegno appassionato per i problemi della sua terra, Cosenza e la Calabria, con una costante attenzione a quelli generali dell'intero meridione, al fine di promuovere una crescita unitaria del Paese e favorire - si legge ancora nella lettera - la coesione nazionale e il progresso sociale e civile''. ''In questo spirito invio alla famiglia e a tutti i partecipanti alle iniziative un cordiale saluto - conclude il Presidente della Repubblica - nel ricordo di un uomo di straordinaria passione politica e civile''.

MEZZOGIORNO: NUCARA (PRI),E' PROBLEMA VITALE PER TUTTO PAESE (ANSA) - REGGIO CALABRIA, 31 MAR - ''Il Mezzogiorno rappresenta un problema vitale per il Paese. E non e' solo un nostro problema''. Lo ha detto il segretario nazionale del Pri, Francesco Nucara intervenendo ai lavori del congresso proviciale del partito di Reggio Calabria. ''Intervenendo su quest'area - ha aggiunto Nucara - non ci fanno un favore, perche' si salva il Paese, cosi' come e' avvenuto in Germania dove dopo la riunificazione in 10 anni con massicci investimenti la Germania dell'Est e' stata messa sullo stesso piano economico della Germania Ovest''. Parlando delle assise del partito a Reggio Calabria Nucara ha detto ancora: ''il nostro e' un congresso anomalo celebrato non per parlare di politica, di alleanze, o per scegliere con chi fare le cose. E' un congresso dedicato ai problemi della provincia di Reggio Calabria, ed alla discussione con gli altri partiti su come risolverli''

PRI:NUCARA;PARTITI SONO SALE DEMOCRAZIA, NO CENTRO MALAFFARE (ANSA) - REGGIO CALABRIA, 31 MAR - ''I partiti sono il sale della democrazia, non il centro del malaffare''. Lo ha detto Francesco Nucara, segretario nazionale del Pri intervenendo a Reggio Calabria ai lavori del 24/mo congresso provinciale del suo partito. Nucara ha annunciato di avere presentato un disegno di legge di riforma dei partiti ''per riallineare - ha detto - il loro ruolo all'art. 49 della Costituzione, che sancisce che i partiti concorrono alla politica nazionale. Non i giornali - ha aggiunto - non i direttori dei giornali, non i presidenti di Confindustria. Oggi i partiti si sono suicidati''.

FISCO: LAPECORELLA (MEF), NON C'E' FUGA, CRESCONO I REDDITI D'IMPRESA Roma, 31 mar. - (Adnkronos) - ''Dopo un 2009 in cui si era registrato un calo del reddito medio d'impresa dichiarato in linea con la contrazione del pil, i dati delle dichiarazioni presentate nel 2011 colgono la temporanea ripresa economica che si e' registrata nell'anno. Il reddito complessivo dichiarato e' infatti in crescita dell'1,2% rispetto all'anno precedente. I redditi medi d'impresa e di lavoro autonomo crescono piu' del pil nominale, rispettivamente +3,8% e +3,6%''. Ad affermarlo, in un'intervista al 'Sole 24 Ore', e' Fabrizia Lapecorella, il direttore del dipartimento delle Finanze, nel commentare l'analisi dell'Irpef pagata nel 2010. In Italia, sottolinea ancora, ''c'e' un enorme 'problema evasione' ma l'amministrazione finanziaria ormai dispone di strumenti potenzialmente molto incisivi per contrastare questo fenomeno: gli incroci delle banche dati, il redditometro, la tracciabilita' dei pagamenti e il monitoraggio dei dati finanziari renderanno agli evasori la vita sempre piu' difficile. Quello che, pero', mi sembra importante richiamare e' che finalmente si inizia ad osservare un diverso atteggiamento generalizzato nei confronti dell'evasione che e', probabilmente la chiave per ricondurre il fenomeno a livelli fisiologici''. Purtroppo, osserva ancora Lapecorella, ''le dichiarazioni fotografano i due volti drammaticamente diversi dell'Italia: il reddito medio lordo e' di 23 mila euro in Lombardia e di 14 mila euro in Calabria. Negli anni passati -aggiunge- si era assistito ad una crescita dei redditi leggermente maggiore nel Mezzogiorno, ma nel 2010 il Nord e' tornato a crescere di piu'''.

Regione - On. Nucera su Turismo estate 2012

“L’estate 2012 deve rappresentare per la Calabria la definitiva affermazione nel settore turistico nazionale ed internazionale” E’ quanto auspica il Segretario Questore del Consiglio regionale on. Giovanni Nucera. “I  confortanti risultati del “Rapporto 2011” sul turismo in Calabria non possono accontentarci.  L’incremento della presenza straniera in Calabria, aumentata lo scorso anno di circa 293 mila unità non è un traguardo – afferma Nucera – ma una importante tappa di un percorso nel quale far diventare la Calabria regione di eccellenza del turismo italiano. Non è una ambizione eccessiva. La Calabria si è data alcuni obiettivi prioritari: riposizionarsi nei mercati dell’offerta turistica regionale,  valorizzare e promuovere il proprio “brand” nel mercato nazionale ed internazionale, incentivare l’occupazione con la trasformazione del settore da attività stagionale a sistema produttivo permanente. Obiettivi – afferma Nucera – sui quali siamo tutti d’accordo. Diversa è la situazione quando si affrontano le questioni che devono portare al raggiungimento di questi obiettivi. E bisogna pensarci per tempo, con interventi di carattere legislativo e amministrativo. Si parla, ad esempio, di interventi nel settore della depurazione ed in quello, non meno importante  in questa fase, della mobilità. Si tratta di proposte coerenti con il progetto che tutti intendiamo perseguire. So bene che si tratta di un processo a lungo termine, che ha bisogno di una azione complessa, costante e di continui aggiornamenti. Tuttavia – spiega Nucera –  c’è l’esigenza, accanto a questo, di costruire una organizzazione che abbracci ogni segmento del sistema turistico regionale. Penso, e ne sono convinto da tempo, ad una legge su turismo scolastico che potrebbe rappresentare uno strumento in più nel percorso da tempo avviato per la “destagionalizzazione” dell’offerta turistica calabrese e per un conseguente aumento di presenze. Si tratta, peraltro, di un dato ampiamente sottolineato nel Rapporto 2011 in cui si precisa che i “circuiti maggiormente utilizzati risultano essere principalmente quelli dei tour operators, delle agenzie di viaggio, di altre agenzie, e dai canali di intermediazione operanti su internet”, mentre “risultano pochissimo utilizzati gli altri canali di intermediazione, ovvero i circoli ricreativi aziendali dei lavoratori, le organizzazioni religiose e le parrocchie, o ancora le associazioni sportive, culturali ed il canale scolastico”.
“A quest’ultimo strumento ho dedicato una proposta di legge per fare in modo che la Calabria, forte delle sue bellezze paesaggistiche, culturali, storiche, entri a pieno titolo nel circuito nazionale ed internazionale del turismo scolastico. Sarebbe un modo – argomenta il Segretario – Questore del Consiglio regionale – non solo, come ho già detto,  per destagionalizzare l’offerta turistica calabrese, ma contribuirebbe a creare anche in Calabria una stabile produttiva “industria” del turismo, capace di produrre occupazione e sviluppo economico e di elevare il Pil di questo settore oggi inferiore di almeno un terzo al dato nazionale.

Reggio Calabria-picchia la convivente e i figli, slogando la spalla alla figlia tredicenne, arrestato pregiudicato di Arghilla’

Nella giornata di ieri i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Reggio Calabria hanno proceduto all’arresto di Pizzimenti Serafino Angelo, 48 anni, pluripregiudicato, con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate.
I carabinieri sono intervenuti presso un’abitazione di Arghilla’ Nord su richiesta di una donna picchiata dal convivente. Giunti presso l’abitazione i carabinieri hanno verificato la presenza della donna colpita ripetutamente al viso dal convivente, ancora presente in casa, e i due figli minori feriti a seguito delle percosse. E’ stato richiesto l’intervento del 118 mentre l’uomo è stato tradotto in caserma. La donna ha riportato ferite al viso, il figlio sedicenne ha riportato una trauma alla mano con quindici giorni di prognosi. Lo stesso figlio risultava essere stato medicato il giorno prima presso il pronto soccorso con prognosi di 15 giorni: in quella circostanza aveva riferito genericamente ai sanitari di essersi procurato le ferite a seguito di una caduta. Ma di fronte all’evidenza ha confessato ai militari che anche in quell’occasione era stato il padre violento a pestarlo. Le conseguenze più gravi le ha riportate però la figlia tredicenne, è stata a lungo medicata dal personale del pronto soccorso, avendo riportato la lussazione di una spalla, con prognosi di giorni venti.
L’uomo è stato arrestato con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate dal vincolo parentale.

Regione: L’Assessore Trematerra interviene sui cento milioni di euro del PSR al comparto agricolo calabrese

L’Assessore regionale all’Agricoltura Michele Trematerra, intervenendo sulla pubblicazione della graduatoria definitiva della misura 121 del PSR (Piano Strategico Regionale) Calabria 2007-2013, ha voluto sottolineare ancora una volta – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta - l’importanza strategica di questo provvedimento per il comparto agricolo calabrese. “Una cifra pari a cento milioni di euro – ha dichiarato Trematerra – per un totale di 530 progetti finanziati, rappresenta l’occasione di sviluppo più importante che l’Agricoltura calabrese abbia mai avuto negli ultimi decenni. Si tratta di investimenti fondamentali nei processi di sviluppo e modernizzazione del comparto, che consentiranno alla nostra regione, di essere sempre più competitiva sul mercato internazionale, in una fase in cui il vero gap da colmare con le altre regioni è ancora in termini di miglioramento tecnologico e di capacità gestionale. Il nostro impegno è adesso tutto rivolto nel dare tempi certi e procedure amministrative celeri a tutti i beneficiari di risorse. Stiamo lavorando – ha concluso - per non farci trovare impreparati a questa importante sfida e far sì che non si sciupi questa grande possibilità di crescita per la Calabria”. 

ADICO: Tariffe, rincari per luce e gas: aumenti del 9,8% e dell’1,8% tra aprile e maggio

30 marzo 2012
Pesanti aumenti sono in arrivo per le bollette di luce e gas. A partire dal primo aprile, riferisce l’Autorità per l’energia, l’elettricità rincarerà del 5,8%. Idem per il gas per cui l’incremento per il trimestre aprile-giugno sarà dell’1,8%. In particolare, l’aumento del 5,8% dell’energia elettrica, non comprende l’aggiornamento per gli incentivi diretti alle fonti rinnovabili e assimilate che pesano per un ulteriore 4% circa sulla bolletta, aumento che scatterà solo da maggio portando il rincaro al 9,8%. Tra gas e luce, escluso il rincaro dell’elettricità di maggio, questi aumenti peseranno più o meno 49 euro annui per una famiglia media: 27 euro per l’elettricità e 22 euro per il gas. L’Authority, ha spiegato il presidente Guido Bortoni, con il differimento al mese di maggio «sente l’esigenza di dare un segnale, chiaro e concreto. Il tempo di un mese potrà servire ai decisori delle politiche energetiche per operare le migliori scelte con modalità sopportabili per i cittadini e alle imprese, alle quali si sta già chiedendo uno sforzo titanico vista la congiuntura economica». In particolare, l’ulteriore aumento del 4% di maggio, ha precisato l’Autorità «è ancora a livello di stima, stiamo lavorando ad ulteriori misure per far sì che i maggiori oneri dei servizi per assicurare l’equilibrio del sistema elettrico vengano in parte sostenuti dai produttori e non integralmente trasferiti alla collettività dei consumatori».
LE CAUSE – Per l’energia elettrica «l’incremento del 5,8% in vigore da aprile, deriva sostanzialmente dagli incrementi del petrolio, dai maggiori costi per il mantenimento in equilibrio del sistema e dall’andamento della borsa elettrica sia per effetto dell’emergenza freddo di febbraio sia in una visione prospettica». Più o meno stesse motivazioni per i rincari del gas. «L’aumento della materia prima – dice la nota dell’Autorità – i cui prezzi sono ancora legati alle quotazioni del petrolio e la crescita degli oneri di distribuzione avrebbero comportato un aumento dei prezzi del 2,2%».
I PREZZI – Nel dettaglio, dal 1 Aprile, il prezzo di riferimento dell’energia elettrica sarà di 18,292 centesimi di euro per kilowattora, tasse incluse. La spesa media annua della famiglia tipo sarà pari a 494 euro: 294 euro ( pari al 59,5% del totale della bolletta) per i costi di approvvigionamento dell’energia e commercializzazione al dettaglio, 69 euro ( 14%) per i servizi tariffati a rete ( tramissione, distribuzione e misura), 67 euro (13,5%) per le imposte che comprendono l’Iva e le imposte erariali ( o accise) e 64 euro ( 13%) per gli oneri generali di sistema, fissati per legge.
GAS – Dal 1° aprile, i prezzi di riferimento del gas saranno di 87,92 centesimi di euro per metro cubo, con un aumento di 1,5 centesimi di euro, tasse incluse. Per il cliente tipo, ciò comporta una spesa di circa 1.231 euro su base annua. La spesa media annua della famiglia tipo sarà così suddivisa: 500 euro (il 40,6% del totale della bolletta) per la materia prima, 423 euro (34,4%) per le imposte che comprendono le accise ( 17,4%), l’addizionale regionale ( 2,3%) e l’Iva (14,7%). 62 euro (5,0%) per trasporto e stoccaggio, 147 (11,9 %) per la distribuzione e 99 (8,0%) per la vendita al dettaglio, commercializzazione all’ingrosso ed oneri aggiuntivi.
CONSUMATORI – «Un altro colpo micidiale per le famiglie – afferma l’Adico- basta agli aumenti trainati dalla speculazione sulle materie prime e dall’inerzia del Governo. Non è più tollerabile l’assenza di iniziative del Governo per bloccare il continuo aumento della spesa delle famiglie per rifornirsi di beni essenziali ed irrinunciabili come l’elettricità e il gas».

Spunti tratti dal corriere.it

Ultime dal Comando Provinciale dei Carabinieri RC

  1. Montebello Jonico (RC) - frazione Saline, ignoti esplodevano due colpi di fucile, all’indirizzo dell’autovettura Fiat Panda, di proprietà S.F., 39 anni
  2. Rosarno (RC), quattro individui con il volto travisato da passamontagna, uno dei quali armato di pistola, sopraggiunti a bordo di una Fiat Punto, sotto la minaccia dell’arma, costringevano P.S., 39 anni, autista per conto ditta “G.A.”, a consegne la merce trasportata, caricandola su un altro mezzo di trasporto e dileguandosi immediatamente per le campagne circostanti.

IRPEF - Il Ministero dell’Economia rende note le dichiarazioni Irpef 2010: redditi da lavoro dipendenti e pensioni superiori a quelli degli autonomi


Pietro Giordano, Adiconsum: “I dati del Ministero evidenziano l’evasione e l’elusione fiscale di alcune categorie, che risultano percepire redditi minori, ma condurre stili di vita superiori”

I dati del Ministero dell’Economia – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum - portano alla luce un vero scandalo che da decenni si perpetua in Italia sull’entità dei redditi percepiti dai lavoratori dipendenti e dai lavoratori autonomi, per cui i primi percepirebbero un reddito superiore a quello dei secondi.
Se così fosse – prosegue Giordano - i lavoratori dipendenti e i pensionati non avrebbero, come invece hanno, difficoltà ad arrivare alla terza settimana del mese, mentre i secondi posseggono barche, ville e Suv.
La pressione fiscale ha superato il 45% che si carica sul reddito dei lavoratori dipendenti e pensionati, mentre gli imprenditori ed i professionisti godono di “sconti fiscali autodeterminati”, facendo pesare soprattutto sui primi il sostegno economico ai servizi pubblici di cui godono però anche i secondi.
L’enorme spesa sanitaria, ad esempio,  tanto criticata da questi ultimi, viene pagata nei fatti dai più deboli, compresi gli sprechi e le ruberie che l’hanno attraversata.
L’Agenzia delle Entrate ed Equitalia hanno ora dati chiari sui quali intervenire per sconfiggere l’evasione e l’elusione fiscale.
Pagare tutti per pagare meno – conclude Giordano - è un vecchio slogan più che mai attuale. Intervenga il Governo per abbattere la pressione fiscale su buste paga e pensioni con il rischio di tramutare i forti disagi sociali in essere in comportamenti pericolosi.

ADICO: Le armi non conoscono recessione

30 marzo 2012
L’industria di armamenti non conosce crisi. È l’amara constatazione che emerge dall’ultimo rapporto del Sipri (Stockholm international peace research institute), pubblicato lo scorso 19 marzo. I trasferimenti mondiali di armi continuano a crescere a doppia cifra: più 24% nel periodo 2007-2011 rispetto al quinquennio 2002-2006. La regione Asia-Oceania rappresenta ormai il 44% delle importazioni mondiali di armamenti, mentre i primi esportatori sono gli Stati Uniti (30%).
Il maggior cliente dei “mercanti di morte” si conferma l’India, che vale da sola il 10% delle importazioni mondiali. Crescono le spese militari del gigante asiatico: nel 2012-2013 aumenteranno del 17%, per raggiungere quota 40 miliardi di dollari, il doppio circa di quanto investa l’Italia. Delhi sta diversificando le fonti di approvvigionamento e sviluppando un’industria nazionale.
È sempre più esigente in materia di compensazioni industriali. Mosca è sua fonte privilegiata, con forniture di aerei ed elicotteri (Mig-29, Su-30), di carri pesanti (T-90, T-72), di sommergibili e altri materiali. I due Paesi cooperano anche nello sviluppo dell’aereo furtivo T-50 Pak-Fa e sul futuro aereo da trasporto multiruolo Mta. Ma da qualche anno l’India si sta rivolgendo sempre più spesso ai Paesi occidentali: ha acquistato dalla Francia caccia Mirage e Rafale, missili Mica e sottomarini Scorpène, ma non sono mancati materiali militari provenienti dalla Gran Bretagna (Sepecat Jaguar, Sea Harrier e Hawk) e dall’Italia.
Fortissima è la collaborazione con Israele nel campo dei droni, dei sistemi antimissilistici e dei radar. Ancora più a ovest, sono gli Stati Uniti la nuova frontiera del procurement indiano. Nel 2008, sono stati comprati a Lockheed Martin 6 velivoli da trasporto tattico C-130J e un anno dopo 6 aerei da sorveglianza marittima Boeing P8 Poseidon. Ma è l’anno scorso che è arrivata la commessa principale: più di quattro miliardi di dollari per 10 cargo C-17 Globemaster, capaci ciascuno di trasportare 102 paracadutisti.
Due ragioni spiegano i dati indiani: innanzitutto l’evoluzione del bilancio della difesa cinese, in crescita dell’11,2% nel 2012. I due Paesi spartiscono una frontiera comune di 2mila chilometri e hanno diversi contenziosi territoriali, uno dei quali legato al fiume Brahmaputra. L’altro motivo è legato all’ostilità ricorrente fra India e Pakistan, con la disputa sul Kashmir che data ormai dal 1947. Lo stato maggiore indiano ha elaborato una strategia del “duplice fronte”, che prevede di disporre delle capacità necessarie a condurre offensive multiple nel nord dell’Himalaya sia contro il Pakistan, sia contro la Cina. Gli acquisti d’armi vanno in questa direzione, come lo sviluppo del deterrente nucleare, dei missili balistici e di una flotta sottomarina strategica.
Per l’Istituto internazionale di studi strategici (Iiss), le spese militari asiatiche supereranno nel 2012 quelle dei Paesi europei: parliamo di oltre 180 miliardi di euro e non è un caso che tutti i maggiori importatori mondiali di armi siano asiatici. Dopo l’India, spiccano la Corea del Sud (6%), il Pakistan (5%), la Cina (5%) e Singapore (4%), la città-Stato che consacra alla difesa il 5% della sua ricchezza nazionale, uno dei tassi principali al mondo. L’aeronautica singaporegna allinea ben 422 aeromobili, fra cui 143 caccia F-15 (24) ed F-16 Block 52 (74). Si addestra negli Stati Uniti, in Australia e in Francia e riceverà dall’Italia 12 velivoli avanzatissimi: gli M-346 Master di Alenia-Aermacchi.
Fra le principali tendenze registrate dal Sipri, si segnalano le importazioni militari della Grecia, crollate del 18% dal 2002 ad oggi. Atene non è più il quarto importatore di armi convenzionali, ma il decimo. Colpa della crisi finanziaria che erode i bilanci della difesa pan-europei. Nei 16 Paesi membri della Nato si sono registrati cali superiori al 10% (2008-2010), ricorda l’analista John Chipman. È una tendenza destinata a peggiorare: le forze armate britanniche perderanno l’8% delle risorse nel prossimo quadriennio. La Germania seguirà, professionalizzando una Bundeswher dal formato ridotto. L’Italia ha già dovuto ridurre acquisti e uomini. Peggio ancora è andata a Belgio e a Paesi Bassi, ove la mannaia ha causato perdite irreversibili di capacità militari.
Se qualcuno risparmia (ed è difficile lamentarsene), altri spendono e spandono, anche se la loro economia nazionale non se la passa certo meglio; e così facendo sottraggono risorse a servizi ben più vicini ai cittadini. Nelle Americhe è il Venezuela di Chavez a distinguersi per la crescita delle importazioni belliche: più 555% dal 2002 ad oggi. Caracas ha ordinato alla Russia qualcosa come 6 miliardi di dollari di materiali militari, fra caccia, carri T-72, lanciarazzi multipli Smerch, elicotteri Mi-17 e sistemi di difesa aerea S-300. Il Nordafrica non è stato a guardare, con un incremento del 273% nell’import di armamenti. Il solo Marocco è cresciuto del 443%.
Una cosa è certa: se i Paesi asiatici primeggiano per spese militari, sono gli industriali dell’armamento statunitensi ed europei a beneficiarne. Secondo una recente classifica del Sipri, delle prime 100 aziende legate al settore della difesa solo 12 sono asiatiche e per gran parte fabbricano equipaggiamenti acquisiti su licenza dai rispettivi governi. Nel 2010, i grandi dell’armamento mondiale hanno fatto affari per 411,1 miliardi di dollari e le loro vendite sono cresciute del 60% nel periodo 2002-2010.
Nella top-100, 44 industriali sono statunitensi e realizzano una cifra d’affari di 246,6 miliardi di dollari. Occupano 7 delle prime 10 posizioni mondiali, con il gigante Lockheed Martin in testa. E valgono più della metà dei 411,1 miliardi di fatturato. Imprese non toccate dalla crisi economica: l’ultimo decennio è stato prodigo in guerre e le cifre d’affari sono esplose. I dieci leader, tre dei quali europei (Bae System, Eads e Finmeccanica) impiegano 1.138.310 persone.

Francesco Palmas

PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA E POSTE ITALIANE AL VIA L’ISCRIZIONE PER LE 1000 SIM AI GIOVANI STUDENTI


Il Presidente del Consiglio Provinciale Antonio Eroi a formalmente chiesto al Coordinatore Ufficio Scolastico Provinciale Vincenzo Geria  ed ai dirigenti scolastici interessati di dare tempestiva comunicazione agli studenti del regolamento circa l’assegnazione delle 1000 sim che Provincia e Poste Italiane mettono loro a disposizione nell’ambito delle iniziative comuni portate avanti dai due enti. Poste Italiane, infatti, nella persona della Dirigente Carolina Picciocchi ha avviato da tempo un proficuo e sinergico dialogo operativo con la Provincia di Reggio Calabria guidata dal Presidente Giuseppe Raffa.
A seguito del Protocollo di Intesa tra Poste Italiane e la Presidenza del Consiglio Provinciale per l’assegnazione di n.1000 SIM destinate ai giovani studenti della Provincia di Reggio Calabria avranno diritto a partecipare gli studenti che abbiano compiuto al 30 aprile 2012 il diciottesimo anno di età e siano regolarmente iscritti presso un Istituto Scolastico della Provincia di Reggio Calabria. Le iscrizioni partiranno da 02 aprile 2012 alle ore 9.00 sino alle ore 23.00 e sarà possibile farlo in modalità on line tramite il portale www.provincia.rc.it Le SIM saranno assegnate secondo il criterio cronologico di iscrizione all’apposito “Form di Registrazione” disposto dall’Amministrazione Provinciale. Poste Italiane consegnerà ad ogni scuola il relativo numerso a seconda degli studenti aventi diritto. Al fine di garantire trasparenza delle procedure e dare pari opportunità a tutti gli studenti, il Presidente Eroi ha, altresì, raccomandato al Coordinatore Ufficio Scolastico Vincenzo Geria ed ai Dirigenti Scolastici della Provincia di fornire la disponibilità di apposite informatiche e di collegamento internet agli studenti che eventualmente ne siano sprovvisti e ne facciano in tal senso loro richiesta.

Regione: Dichiarazione della Vicepresidente Antonella Stasi sul piano Enac degli aeroporti italiani

La Vicepresidente della Regione Antonella Stasi, in merito al piano nazionale Enac sugli aeroporti italiani, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Accolgo con soddisfazione la notizia che gli aeroporti di Crotone e Reggio Calabria sono presenti all’interno del Piano che l'Enac ha consegnato al Ministro Passera, come scali che possono continuare ad essere operativi come agli altri diciotto della lista, ma che devono dimostrare nei prossimi tre anni di poter giocare un ruolo proprio nel Piano Nazionale.
In caso contrario – ha aggiunto la Vicepresidente Stasi - se non sarà ristabilita per questi aeroporti una gestione economica sostenibile, l`alternativa che resterà all’Ente Regione sarà di chiuderli, finanziarli in proprio o privatizzarne la gestione.
Se il Governo nazionale approverà il Piano Enac nel nostro paese, 5 aeroporti minori dovranno chiudere definitivamente, mente vi saranno 24 scali principali di cui 3 HUB intercontinentali, 13 strategici tra cui l’Aeroporto di Lamezia Terme e 8 primari, oltre che a 18 aeroporti di "servizio" la cui sopravvivenza è legata al ruolo strategico che riusciranno a svolgere in ambito regionale e interregionale.
Il Tito Minniti ed il Sant’Anna dovranno essere in grado di studiare forme innovative per rispondere alle esigenze ed ai fabbisogni delle proprie popolazioni, e dimostrare comunque di essere riusciti a raggiungere una sostenibilità economica.
I tre anni ci lasciano più spazio per poter lavorare – ha successivamente dichiarato la Vicepresidente Stasi - anche se spero di non dover aspettare tanto per veder decollare i nostri aeroporti. Grazie agli interventi che la Regione sta mettendo in campo oggi ci sono le premesse perché gli scali di Crotone e Reggio Calabria abbiano tutte le carte in regola per assolvere egregiamente il loro compito all’interno del Piano Aeroportuale Nazionale.
L'attivazione di nuove rotte aeree, l'interesse di Alitalia per la Calabria, così come confermato nell'incontro che insieme al Presidente Scopelliti abbiamo avuto con il Direttore Marketing di Alitalia, che porterà in Calabria un incremento consistente di voli della compagnia di bandiera su tutti gli aeroporti regionali, oltre che a nuove rotte come Pisa e Bologna per Reggio Calabria ed il volo tanto atteso per Bologna a Crotone, già a partire dal mese di maggio, testimoniano che un'azione di buon governo, ma soprattutto un lavoro costante quotidiano, contribuiscono in modo rilevante a raggiungere obiettivi concreti.
Il Presidente Scopelliti e il Governo regionale hanno una visione chiara, per salvare definitivamente le infrastrutture aeroportuali minori occorre mettere in campo una visione manageriale digestione e, soprattutto, incrementare il numero di passeggeri che sarà possibile solo se le compagnie aeree sceglieranno i nostri scali. Il tutto con grande giovamento anche delle strutture turistiche e beneficio dell'industria turistica regionale. In particolare per Crotone, nel contesto del Piano di sviluppo che l’aeroporto di Sant’Anna sta portando avanti, c'è la possibilità di aprire un mercato turistico importante, grazie alle nuove rotte appena attivate, Verona, Monaco, Santorini e Bologna, e presto avremo la conferma di una novità importante rappresentata dall'attivazione di un volo diretto Crotone- Mosca.
E proprio grazie all'attuale politica messa in campo -  ha concluso la Vicepresidente Stasi - che l'aeroporto di Crotone potrebbe raggiungere per i prossimi 3 anni oltre ad un rassicurante riequilibrio finanziario, anche un incremento di passeggeri pari al 200%”.

INFLAZIONE - Aumento spesa media di circa 1000 euro a famiglia

 Pietro Giordano, Adiconsum: “Situazione allarmante, il Governo avvii urgentemente il taglio delle tasse su buste paga e pensioni, attingendo dal “tesoretto” della lotta all’evasione fiscale”

Ancora una volta – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum -  si conferma il pesante e allarmante dato di un aumento del carrello medio della spesa superiore al tasso di inflazione (+4,6%) e di un aumento dei prezzi de carburanti che spinge verso l’alto il tasso di inflazione su base mensile (+3,4%).
Tutto ciò comporta un aumento spesa media delle famiglie italiane di circa 1000 euro su base annua.
Il peso inflattivo si scarica soprattutto e maggiormente sui beni di prima necessità, colpendo ancora una volta le famiglie ed i consumatori, cioè la parte più debole del Paese, creando un’ulteriore ingiustizia ed iniquità fra chi è lavoratore dipendente e pensionato e chi trova il modo di evadere le tasse.
Se calcoliamo in 1000 litri il consumo medio annuale della benzina, i consumatori italiani hanno subito un salasso medio di 350 euro ad auto all’anno. Salasso a cui si devono aggiungere gli aumenti dell’Rc auto, del bollo auto, dei pedaggi autostradali e della manutenzione.
Visti gli aumenti dello zucchero e del caffè, dovremmo aspettarci anche un ulteriore aumento della tazzina di caffè al bar.
La situazione del Paese – prosegue Giordano – è veramente preoccupante, come evidenziato anche dal ministro Passera che ha parlato di piena recessione, e alla luce del trend inflattivo dei prodotti maggiormente acquistati dai consumatori e dalle famiglie italiane. Per Adiconsum il Governo deve avviare con urgenza il taglio delle tasse su buste paga e pensioni attingendo dal “tesoretto” della lotta all’evasione fiscale, dando così respiro ai consumi, tornati a quelli di 30 anni fa, incrementando produzione di beni e servizi ed occupazione, stabilizzando il mercato del lavoro.

ADICO: Licenziamenti economici, più potere ai giudici stabiliranno se mascherano discriminazioni


La parola d’ordine è quel “non permetteremo abusi” che Mario Monti ha pronunciato nei giorni scorsi di fronte alle proteste dei sindacati. Come evitare abusi in una materia sensibile come quella del licenziamento individuale per motivi economici? Da due giorni gli esperti del ministero di Giustizia stanno studiando insieme a quelli del Lavoro un’ipotesi secondo cui dovranno essere i giudici a stabilire, quando si trovano di fronte a un licenziamento per motivi economici, se esso nasconda motivi discriminatori.
Nel documento approvato dal governo, invece è il lavoratore che deve dimostrare la discriminazione mentre il giudice non è tenuto a esprimersi su questo punto. In alternativa a questa misura (che andrebbe incontro, almeno nelle intenzioni, alle richieste del Pd) il governo potrebbe applicare il nuovo articolo 18 solo ai nuovi contratti.
Il governo potrebbe intervenire anche sulla cosiddetta flessibilità in entrata, cioè sulle modifiche introdotte per limitare il precariato dei giovani. Le novità della riforma hanno fatto storcere il naso nel centrodestra che vorrebbe lasciare più libertà alle imprese. In sostanza, la possibilità di limitare il licenziamento si paga con una minore precarietà in ingresso. Anche per queste ragioni il lavoro degli esperti del ministero della Giustizia è particolarmente delicato. Quando sarà concluso? “È una questione di giorni” dicono al ministero del lavoro. Per consentire a Monti, di ritorno dall’Asia, di avere un testo sul tavolo.
Articolo 18
Il magistrato potrebbe ripristinare il reintegro
La questione più delicata è quella dei licenziamenti individuali. La riforma prevede diversi tipi di ingiusto licenziamento ma non dice chi stabilisce se un licenziamento ingiusto è discriminatorio o se invece era motivato solo da un’errata valutazione delle condizioni economiche dell’azienda.
È evidente che questa scelta non può in ogni caso spettare all’impresa: “Nessuno ammetterà mai di aver deciso un licenziamento per discriminare un lavoratore” riconosceva due sere fa il ministro Fornero di fronte alla platea dell’Unione Industriale di Torino. Chi decide dunque? Probabilmente toccherà a un giudice, ed è anche per questo che della questione sono stati investiti gli esperti del ministro Severino.
Ma come si arriva dal giudice? Un’ipotesi è che ci si possa andare automaticamente in tutti i casi di licenziamento individuale, come accade in Germania. In questo caso si toglierebbe al licenziato l’onere della prova. E se il giudice dovesse riconoscere che c’è stata discriminazione, ovviamente scatterebbe anche l’obbligo di reintegro.
Contratti
I paletti sugli atipici in versione più soft
Nella logica della riforma, rendere più difficile il licenziamento individuale significa offrire alle aziende una contropartita sui contratti di ingresso. Aver abolito alcune possibilità come l’associazione in partecipazione impedirà alle imprese di ricorrere alle forme più convenienti di utilizzo della manodopera, o, se si preferisce, le forme di precariato che tutelano di meno i lavoratori.
Meno precarietà significa anche più costi. Da qui la protesta di una parte delle associazioni imprenditoriali e dei partiti del centrodestra. Ridurre o ammorbidire i paletti applicati dal documento del governo ai contratti atipici potrebbe essere considerata una contropartita all’intervento sui licenziamenti.
In alternativa c’è la strada della divisione tra generazioni: con i giovani che hanno contratti di ingresso più tutelati ma non vengono protetti in uscita dalle tutele dell’articolo 18 e i lavoratori meno giovani che mantengono le attuali garanzie. Quel che è certo è che al momento le imprese considerano l’attuale “un buon punto di equilibrio”.
Ammortizzatori
Quel milione di precari che non avrà l’Aspi
L’Aspi, l’assicurazione sociale anti-disoccupazione spetta a tutti i lavoratori dipendenti cui si aggiungono gli apprendisti (che dovrebbero diventare la principale categoria tra i giovani assunti) e gli artisti dipendenti che finora non usufruivano della mobilità. Poi c’è una mini-Aspi, soprattutto per i più giovani, prevista per i contratti a termine, ma sempre subordinati.
È evidente che da questa platea vengono esclusi i cocopro, i contratti a progetto e tutte le forme di lavoro falsamente indipendente, ma in realtà subordinato. Il documento approvato dal Consiglio dei ministri contiene a questo proposito un impegno a rendere strutturale l’una tantum oggi riservata ai cocopro.
Si tratta oggi di una tantum pari al 30% del reddito dell’anno precedente, con un tetto di 4 mila euro. I requisiti sono molto restrittivi e di fatto l’83% dei fondi stanziati per il triennio 2009-2011 non è stato utilizzato (35 milioni su 200), con il 69% di domande respinte (28.674 su 42.550). Senza una revisione, questo paracadute continuerà ad essere inutile, oltre che limitato.
Salari
Il costo dell’1,4% si scarica sui lavoratori
Per incentivare il lavoro a tempo indeterminato, il ministero prevede di tassare maggiormente le forme di occupazione precaria imponendo alle aziende che le utilizzano un’aliquota dell’1,4 per cento sulla retribuzione. In altre proposte di riforma questa norma era accompagnata da un tetto minimo salariale: i lavoratori non avrebbero potuto percepire meno di una certa cifra.
Nel documento finale, invece, il tetto minimo non c’è. Il rischio è che alla fine a pagare siano solo i lavoratori precari e la riforma si traduca in una riduzione del loro salario. In pratica le aziende per pagare la tassa finirebbero per ridurre i salari caricando sulle spalle dei lavoratori i maggiori costi imposti dalla riforma.
È evidente che senza un tetto minimo per i contratti precari o a tempo determinato, molti imprenditori finirebbero per praticare questa scorciatoia. Ma è altrettanto vero, fanno notare al ministero, che il tetto da solo non serve a evitare gli abusi. Si cercherà dunque un sistema per tutelare comunque il salario dei precari.

di Paolo Griseri
fonte:repubblica.it

Regione - Scopelliti: “Gli aeroporti di Reggio Calabria e Crotone non chiuderanno”


 “Gli aeroporti di Reggio Calabria e Crotone, così come avevamo annunciato, non chiuderanno. Un primo importante traguardo per scongiurarne la chiusura è stato infatti raggiunto”. È quanto afferma il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti  - informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta regionale – in merito alla proposta elaborata dall’Enac e deliberata dal Consiglio di Amministrazione e consegnata al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Corrado Passera per la definizione del piano nazionale aeroportuale. Il Piano dell’Enac persegue infatti una visione di rete delle infrastrutture aeroportuali del Paese ed è stato realizzato seguendo la volontà del Ministro Passera di riordinare il sistema. Prevede una riclassificazione di tutti gli aeroporti italiani e definisce una mappa nazionale di 42 scali.  “Sono molto soddisfatto – prosegue il Presidente Scopelliti - che fra 18 scali individuati nella mappa come di "servizio" ci siano l'Aeroporto di Reggio Calabria e di Crotone oltre, ovviamente, l'Aeroporto di Lamezia Terme che viene annoverato tra gli scali "strategici". Un risultato significativo che si accompagna all'importante lavoro che stiamo portando avanti per definire nuovi accordi con le compagnie aeree. Un’operazione che servirà – conclude il Presidente Scopelliti - ad incrementare notevolmente il traffico passeggeri sugli aeroporti di Reggio Calabria e Crotone e  mettere al sicuro la permanenza dei due scali all'interno del piano nazionale aeroportuale e rafforzare la rete calabrese”.

FISCO - Tentato suicidio davanti all’Agenzia delle Entrate


Pietro Giordano, Adiconsum: “Inaccettabile la scelta del suicidio perché impossibilitati a pagare le tasse. Bisogna abbattere gli oneri impropri che insistono su avvisi e cartelle esattoriali”. 

Quanto è successo deve far riflettere tutti: è inaccettabile la morte di cittadini che a causa delle tasse preferiscono suicidarsi -  dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum - Il fisco deve aiutare i cittadini a pagare il dovuto e a distinguere tra chi fa il furbo e chi invece è in difficoltà.
Adiconsum è convinta che bisogna abbattere gli oneri impropri a carico dei contribuenti emessi con gli avvisi e le cartelle esattoriali. Un debito verso il fisco non può moltiplicarsi a causa di tali oneri che raggiungono livelli di tassi usurari.
Adiconsum chiede al Governo di tramutare il disegno di legge in decreto legge e di esitare normative che prevedano un solo onere aggiuntivo al debito erariale dei consumatori: il tasso di interesse legale del 2,5%.


L’Assessore Trematerra annuncia la pubblicazione della graduatoria definitiva della misura “121” del PSR “Calabria 2007-2013”

È stata pubblicata la graduatoria definitiva della misura 121 del PSR (Piano Strategico Regionale) Calabria 2007-2013. L’Assessore regionale all’Agricoltura Michele Trematerra – informa una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale - non ha nascosto la propria soddisfazione per questo risultato decisivo per l’Agricoltura regionale. “La pubblicazione di questa graduatoria –ha affermato l’Assessore Trematerra - rappresenta un momento molto importante per l’intero comparto. Prima ancora di esprimere la mia soddisfazione voglio formulare un ringraziamento a tutti coloro che hanno reso possibile, in un anno, di giungere a questo risultato. Mi rivolgo, in particolare, alle associazioni di categoria, agli ordini professionali, ai funzionari del dipartimento e, soprattutto, ai tanti imprenditori che hanno partecipato al bando. Poniamo con questo provvedimento sul mercato degli investimenti di settore oltre 100 milioni di euro, credo che sia il bando di regimi di aiuti più grande mai fatto in Calabria, con 530 progetti finanziati. Oggi – ha aggiunto - parte una nuova sfida, quella di riuscire a dare tempi certi e procedure amministrative celeri a tutti questi beneficiari. Abbiamo lavorato per creare i presupposti di base per fare in modo che la macchina amministrativa possa funzionare al meglio, abbiamo re-informatizzato il dipartimento, abbiamo dato operatività all’organismo pagatore Arcea. Tutto ciò per farci trovare pronti rispetto a questa nuova sfida. Questa graduatoria è solo l’inizio di un percorso che abbiamo intrapreso, che vuole mettere l’impresa al centro del sistema Agricoltura, con le sue esigenze e le sue aspettative. E’ proprio per rispondere a tali legittime aspettative che ho dato impulso ai miei dirigenti di studiare una modalità operativa che consenta di rimettere in gioco anche tutte quelle proposte progettuali che non hanno potuto trovare accoglimento. Infatti - ha concluso Trematerra - nei prossimi giorni, appena concluderemo i dovuti confronti con le organizzazioni datoriali e con gli ordini professionali, saremo pronti a decretare un provvedimento di riapertura del bando per chi non ha trovato accoglimento in questa graduatoria”. La misura 121 prevede finanziamenti fino al 60% in conto capitale per gli investimenti nelle aziende agricole. Questa misura si somma all’insieme delle altre attività svolte dal PSR nel comparto. In particolare bisogna ricordare come poco più di tre mesi fa altri 30 milioni di euro sono stati decretati sulla misura per le imprese dell’agroindustria e, ancora, come con l’approvazione della notifica da parte della Commissione del 9 marzo scorso, anche i fondi per il benessere degli animali, potranno essere erogati nei prossimi giorni. L’assessore Trematerra ha inoltre evidenziato come il prossimo 12 aprile, a Bruxelles, avrà luogo l’incontro bilaterale con la Commissione per la revisione finanziaria del programma e, quindi, l’uscita dei nuovi bandi del programma.

giovedì 29 marzo 2012

REGIONE: GALLO (UDC) SU LAVORI III COMMISSIONE

A conclusione dei lavori della terza Commissione, il consigliere Gianluca Gallo (Udc), ha rilasciato la seguente dichiarazione che si trasmette integralmente:
“L’approvazione delle modifiche alla legge regionale 16/2001 che valorizza la funzione sociale svolta dalle comunità cristiane e dagli operatori parrocchiali nell’ambito del percorso formativo della persona, è finalizzata a rendere operativa la suddetta norma che pur avendo in potenza una rilevante funzione sociale per giovani ed adolescenti, a distanza  di dieci anni dalla sua approvazione, non aveva raggiunto gli obiettivi previsti per mancanza di pratica attuazione. Attraverso lo snellimento dell’impianto normativo attuato con le innovazioni decise oggi dalla terza Commissione, potrà essere rilanciata la valenza sociale degli indirizzi contenuti che, in un tessuto sociale difficile come il nostro, irrobustirà l’educazione dei giovani preservandoli da emarginazione e devianze. Favorire l’aggregazione attorno al complesso dei valori cristiani è senza alcun dubbio un antidoto per contrastare i disvalori della criminalità che molto spesso, purtroppo, carpiscono la buona fede e l’attenzione dei giovani. Si tratta di una legge finalizzata a trasferire nella nostra regione la realtà positiva degli oratori parrocchiali che in altre regioni svolgono efficacemente un ruolo attivo nella formazione dell’individuo sin dalla minore età”.

Incontro Raffa giovani centri per l'impiego



All’inizio della prossima settimana sarà pubblicata la graduatoria della selezione  pubblica per il reclutamento di figure professionali a tempo determinato da destinare ai “Centri per l’Impiego” della provincia di Reggio Calabria. Lo ha reso noto il Presidente Giuseppe Raffa nel corso di un incontro, avvenuto questa mattina nel palazzo storico dell’Ente di via Foti, con i rappresentanti dei 66 giovani che hanno superato la selezione svoltasi alle fine dello scorso anno. Il reclutamento  della nuove figure professionali, categorie D e B a tempo determinato e parziale,    rientra  nel “Programma provinciale per  il lavoro” ed  è stato attuato con risorse del Por Calabria FSE 2007-2013, Asse II – Occupabilità -  piano operativo 2011/2013.   
Il Presidente Raffa, assistito per l’occasione dal direttore generale Antonino Minicuci e dal dirigente Pasquale Mazzeo, nell’illustrare   i vari passaggi della procedura  si è detto “amareggiato per le pregresse polemiche” che hanno riguardato la decisione della Provincia di provvedere, in sintonia con le vigenti disposizioni di legge, ad una nuova selezione per il reclutamento di 66 lavoratori considerato che  il contratto di quelli utilizzati in precedenza era da tempo scaduto.     “Abbiamo assicurato – ha precisato Raffa -  trasparenza, correttezza a un  iter  che è stato portato avanti nella più assoluta imparzialità.  Adesso non  vogliamo fare alcuna forzatura per evitare che si posa bloccare l’iter procedurale che tra venerdì e lunedì prossimi registrerà la pubblicazione della graduatoria e subito dopo la Giunta approverà  il progetto”. Il presidente Raffa, Minicuci e Mazzeo hanno illustrato alla delegazione  anche  l’ultima parte della procedura che prevede la presa d’atto da parte della Regione del lavoro fin qui  svolto dalla  Provincia prima di  passare  alla firma dei contratti individuali. Per  quanto riguarda il pagamento degli emolumenti di dicembre ( compresa la tredicesima mensilità), il Presidente  Raffa ha sottolineato che tutti gli atti propedeutici sono stati formalizzati e il pagamento delle somme, per gli avanti diritto, avverrà entro venti giorni

ULTIME DAL COMANDO PROVINCIALE DEI CARABINIERI RC

1.    Melito Porto Salvo (RC), ignoti hanno danneggiato le persiane di alcuni infissi della locale scuola media.

2.    I carabinieri del Nucleo Tribunale di Reggio Calabria, deferivano in stato libertà, per il reato di Oltraggio a Pubblico Ufficiale S.B., 39 anni.

3.    I militari della Stazione di Laureana di Borrello (RC), traevano in arresto O.M., 31 anni, colto nella flagranza del reato di resistenza a Pubblico Ufficiale.

4.    Gioia Tauro (RC), ignoti incendiavano l’autovettura Opel Astra, di proprietà R.V., 29 anni. Occorso le fiamme si propagavano sull’autovettura Lancia Y, di proprietà T.G., 38 anni.

5.    I carabinieri della Stazione di Rizziconi, in esecuzione di una ordinanza, traevano in arresto T.M., 43 anni, poiché riconosciuto responsabile di reiterate violazioni della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla propria consorte
Da Nord a Sud avanza un nuovo modello energetico per uscire dalla crisi. Fonti alternative per ridurre la dipendenza dall’estero e creare lavoro pulito e un modello di generazione distribuita, con punte d’eccellenza anche in Calabria, da Cosenza a Crotone. Non è un programma avveniristico ma la fotografia del Paese che emerge dal Rapporto Comuni Rinnovabili 2012 di Legambiente.
Dal 2006 l’Ufficio Energia e Clima dell’associazione cura il rapporto, elaborando informazioni e dati attraverso un questiona¬rio inviato ai Comuni e incrociando le risposte con numeri e rapporti che provengono dal GSE, dall’Enea, da Itabia e Fiper, dall’ANEV e con le informazioni provenienti da Regioni, Province e aziende. Una vera e propria mappatura delle fonti rinnovabili sul territorio italiano. Si assiste a una vera e propria rivoluzione energetica che parte proprio dai territori: oltre 400mila impianti di grande e piccola taglia, diffusi ormai nel 95% dei Comuni italiani con un interessante e articolato mix di produ¬zione da fonti differenti.

Un nuovo modello energetico.
Il monopolio delle fonti fossili è finito. Ed è una buona notizia non solo sotto l’aspetto ambientale. In tempo di crisi economica, il contributo delle fonti rinnovabili al fabbisogno energetico del sistema Italia diventa ancora più determinante. E le indicazioni che emergono dal Rapporto Comuni Rinnovabili fanno ben sperare: nel 2011 in Italia la produzione da energie pulite ha superato il 26% di contribu¬to per i consumi elettrici e il 14% di quelli complessivi.  Ecco perché questi processi possono fare della green economy, in un’accezione larga che incrocia i diversi settori economici, la chiave per uscire dalla crisi. Anche e soprattutto in regioni economicamente depresse come la Calabria.
La crescita degli impianti delle rinnovabili sul territorio è impressionante: sono 7.986 i Comuni dove si trova almeno un impianto, con una progressione costante nel tem¬po. Ciò significa che il sistema energetico italiano è oggi maggiormente in grado di produrre energia in rapporto ai consumi, in particolare delle famiglie.

In Calabria, luci e ombre.
In punta allo Stivale proseguono alcune tendenze consolidate: una discreta produzione di energia da impianti idroelettrici (728,6 MW prodotti da 40 grandi impianti, con 2.113,5 GWh/a) e dal pur controverso grande eolico (934,7 MW). La Calabria resta invece al palo sul fronte del solare, con soli 235,1 MW prodotti: un dato insufficiente rispetto ai risultati delle altre regioni meridionali. Un gap da colmare, anche in  considerazione del fatto che potenzialmente il sole è per la regione una vera e propria fonte di ricchezza, gratuita e pulita.

I comuni rinnovabili: Cosenza e Crotone.
Sono 13 le province che presentano le migliori esperienze, per l’efficacia del mix di tecnologie, e tra queste c’è anche la provincia di Cosenza.
Se invece si prendono in considerazio¬ne i consumi totali nelle Province, ossia considerando anche quelli industriali e agricoli, sono 8 le province in grado con le rinnovabili di coprirli completa¬mente. Al nono posto segue la provincia di Crotone. Un ragguardevole risultato raggiunto grazie alla produzione di 21,6 MW da fotovoltaico, 243 MW da mini eolico, 2.030 kWe di biogas e 85 MW di energia da biomassa.

Fotovoltaico ed eolico, segnali positivi.
Al 38esimo posto nella classifica del solare fotovoltaico su tetti si piazza il piccolo Comune di Candidoni, nella Piana di Gioia Tauro: 393,5 kW (1.003,9 kW/1.000 ab). Un risultato che è frutto dell’impegno dell’agroazienda Fattoria della Piana, un’eccellenza tutta calabrese pluripremiata (è recentissimo il Premio “Best Practices” per la produzione di biogas): i vecchi tetti in eternit dei capannoni dell’allevamento bovino sono stati sostituiti da pannelli fotovoltaici, con un duplice vantaggio.
Sul fronte del grande eolico, da segnalare i Comuni di Maida (40 torri installate e 80 MW prodotti), di San Sostene (43 torri e 79,5 MW) e di Cortale (42 torri e 75,95 MW). Sempre nel Catanzarese, tra i 47 nuovi parchi eolici entrati in funzione nel 2011 c’è anche quello che interessa i Comuni di Gasperina, Vallefiorita e Palermiti con 97,5 MW prodotti.

Biomasse a Strongoli.
Sono 647 i Comuni che hanno in¬stallato sul proprio territorio impianti a biomassa. Tra questi possiamo distin¬guere 394 Comuni con impianti che producono energia elettrica (653,7 MW installati). Con 40 MW prodotti, spicca Strongoli nel Crotonese, le cui centrali bruciano però biomasse provenienti prevalentemente da altri continenti, annullando gli effetti positivi dell’utilizzo delle rinnovabili sul bilancio energetico e ambientale. Per funzionare al meglio, le biomasse devono invece svilupparsi in rapporto al territorio e alle risorse presenti. Un obiettivo da conseguire nell’immediato futuro.

Il futuro dell’energia è già presente, anche in Calabria.
Proprio in Calabria, a Reggio il 17 febbraio scorso, si è tenuto il convegno nazionale di Legambiente dedicato alle rinnovabili. Un incontro non casuale per rilanciare, su un territorio devastato dalle politiche scellerate delle grandi opere e delle fonti fossili, un nuovo modello possibile basato sulle rinnovabili: energia pulita e posti di lavoro, rispetto dell’ambiente e rilancio dell’economia anche e soprattutto in tempo di crisi. Un percorso che i risultati del Rapporto Comuni Rinnovabili 2012 conferma in pieno.

Dichiarazione di Franco Falcone, presidente Legambiente Calabria:
“La diffusione delle fonti rinnovabili sta cambiando lo scenario energetico nel nostro Paese con una velocità e dei risultati impensabili solo pochi anni fa. Grazie a questi impianti abbiamo ridotto le importazioni di fonti fossili e la produzione da impianti inquinanti. Ora è il momento di dare certezze a questa prospettiva, puntando su un modello sempre più efficiente, distribuito, rinnovabile. Occorre spingere su scelte e incentivi per promuovere la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio. I comuni rinnovabili sono il migliore esempio della direzione da seguire per un paese come l’Italia, che continua a importare oltre il 93% delle fonti fossili che brucia per produrre energia. In queste realtà le rinnovabili hanno permesso di creare nuovi posti di lavoro, portato servizi, riqualificato edifici e creato nuove possibilità di ricerca applicata oltre a maggiore benessere e qualità della vita. La prospettiva a cui guardare è quella dell’autonomia energetica di edifici, quartieri e ambiti territoriali. I numeri e le esperienze presentate oggi dimostrano come gli obiettivi fissati dall’Unione europea per l’energia e il clima al 2020 siano assolutamente raggiungibili, ma anche come la green economy rappresenti la chiave più efficace per uscire dalla crisi. Auspichiamo che la SEI a Saline sappia cogliere la sfida della green economy e investire su un impianto solare termodinamico, come quello raccontato nel convegno nazionale di Reggio sull'energia”.

SULLA RIUNIONE IN PREFETTURA CON I SINDACATI INTERVIENE IL PRESIDENTE PORCINO: NON SIAMO STATI INVITATI, ALTRIMENTI AVREMMO PARTECIPATO

“Non ne sapevamo nulla”. Questo il commento del Presidente della Sogas SpA Carlo Porcino mentre apprende la notizia dai giornali di una riunione in Prefettura alla quale nessun rappresentante della società di gestione dell’aeroporto dello Stretto ha preso parte, suscitando così la la logica reazione dei sindacati interessati. “Credo sia corretto ribadire  – dichiara il Presidente Porcino – che davvero non siamo stati invitati a questa riunione in Prefettura svoltasi con le rappresentanze sindacali dei lavoratori di Sicurcenter spa. Non siamo mai stati formalmente interpellati né coinvolti in relazione a questo incontro. Come Sogas non abbiamo mai ricevuto alcun fax di invito a partecipare o qualsiasi altro tipo di convocazione scritta da parte di nessuno, come invece si conviene in questi casi. Siamo stati informati dell’incontro in prefettura – precisa il dott. Carlo Porcino – solo in tarda mattinata, ad incontro già iniziato, da una breve telefonata ricevuta sul telefonino da un nostro Dirigente”.
“A questo punto ci viene da pensare che tutto sia stato fatto apposta – si domanda il Presidente Porcino - non capiamo bene da chi e per quali motivi, pensiamo solo che questo modo di fare finisca poi per gettare discredito sulla Sogas e sull’Aeroporto dello Stretto ma, soprattutto, quel che è peggio determini un naturale irrigidimento ed un inasprimento dei toni e degli animi che stanno alla base delle relazioni sindacali. Relazioni con i sindacati a cui, invece, come Sogas teniamo molto poiché non abbiamo mai nascosto le difficoltà  che esistono sicuramente causate da scelte gestionali del passato e da una pesante eredità di debiti che ci siamo ritrovati. Quando abbiamo accettato di impegnarci per risanare la Sogas  – aggiunge Porcino -  lo sapevamo che qualche tensione si sarebbe generata e lo abbiamo messo in conto. Ma ritenevamo e riteniamo ancora di più oggi che insieme in modo responsabile e, soprattutto, evitando gli sprechi del passato la situazione stia notevolmente migliorando. In questa ottica i sindacati dovrebbero aiutarci, perché solo una società effettivamente sana può garantire occupazione nel tempo e non precarietà. In passato è stato fatto veramente molto poco solo nell’esclusivo interesse dell’Aeroporto dello Stretto che ha rappresentato per molti versi una gallina dalle uova d’oro per aziende, consulenti ed imprese che sulle spalle della Sogas hanno tratto ingenti profitti certamente sovradimensionati se pensiamo ai risultati concreti. Tutti questi soldi spesi, al di là del guadagno per le ditte private operanti nello scalo e del mantenimento del minimo garantito come servizi,  cosa hanno prodotto? Lo standard di qualità nei servizi resi è aumentato nel corso di questi anni? L’aeroporto è mai stato un luogo veramente pulito, accogliente e sicuro?
Tanto sarà pure stato fatto ma, senza dubbio, molto altro si poteva fare… Fatto è che oggi restano i debiti che Sogas, si badi bene,  intende assolutamente pagare purchè nella giusta misura. Quanto all’esatto ammontare del credito vantato da Sicurcenter nei confronti di Sogas, infatti, esiste già un giudizio pendente in tribunale. In tale sede verrà stimato se si tratta di 5 milioni di euro o di altra somma ben inferiore come già anticipato dallo stesso CTU nominato dal tribunale (e non di parte si badi bene!) per effettuare una perizia su questo punto. Sogas spa – conclude Porcino - non si è mai sottratta al confronto né intende farlo adesso per cui parteciperà al prossimo incontro.  Quanto all’attuale gestione, laddove esistessero dei ritardi da parte di Sogas, saremo immediatamente disponibili a concordare un eventuale piano di rientro per il pagamento delle spettanze dovute nei confronti dei nostri creditori, fra questi anche Sicurcenter che, almeno da quanto ci risulta, da quando ci siamo insediati ammontano al massimo a due mensilità a fronte di anni di debiti verso Sicurcenter che invece risalgono addirittura all’annualità 2007. Segno evidente che qualcosa rispetto al passato in Sogas è cambiato, no?

VINITALY - NELLO SPAZIO DELLA PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA: DALL’INCONTRO CON LA SICILIA ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE

Vinitaly: sono stati giorni intensi e ricchi di emozioni quelli appena trascorsi a Verona dagli espositori reggini e dagli organizzatori degli spazi di “Reggio Calabria, provincia enoica” che hanno infatti catturato un interesse sempre maggiore anche da parte degli operatori di altre regioni, che hanno visitato a più riprese gli stand delle aziende reggine alla scoperta di peculiarità e tipicità fortemente ancorate al territorio.  
Nello spazio Agorà di “Reggio Calabria, provincia enoica” si sono susseguite con successo le iniziative in programma per la 46° edizione del Vinitaly.
Molto apprezzati dal numeroso pubblico presente, i qualificati interventi degli esperti del settore turistico e vitivinicolo che hanno intrattenuto numerosi visitatori sul tema “Turismo del vino, paesaggio e qualità: il trittico dello sviluppo”, organizzato dalla Provincia di Reggio Calabria, in collaborazione con Vinitalia.tv.   A confrontarsi sono stati: Gianpaolo Pioli, presidente Associazione Città del Vino; Daniela Mastroberardino, vice-presidente Associazione Movimento Turismo del Vino; Fausto Cantarelli, già docente all’Università di Parma; Roberto Gaudio, presidente del Cervim di Aosta; Giuliano Boni, Vinidea.
Una iniziativa dopo l’altra a scandire l’incorrere del tempo. Come appunto quella che ha visto una larga cornice di pubblico appassionarsi e seguire con molta attenzione l’accattivante talk show dedicato al tema del vino come attrattore turistico:  “Marketing del vino e preparazione all’incontro con i buyers”. Il seminario di carattere tecnico-divulgativo ha proposto ai visitatori dell’area ed alle tante aziende che al suo interno espongono i loro prodotti informazioni, notizie e riflessioni utili ad affrontare al  meglio il mercato internazionale. Ai presenti è stato distribuito, fra l’altro, un interessante volume intitolato “Mercato del vino”, scenari e prospettive di un settore in evoluzione, a cura di Fabio Piccoli, che ha ampiamente relazionato sul tema suscitando uno stimolante dibattito.
La ricca giornata degli eventi della Provincia reggina a Verona è poi proseguita con un ulteriore momento di qualificata promozione per l’intero territorio che, dallo Jonio al Tirreno, riscopre la Magna Grecia, la degustazione guidata dei “Doc Greco di Bianco e IGT Locride – Mantonicopassito”. Dopo i vini dello Jonio e del Tirreno reggino, di scena,nello spazio di “Reggio Calabria, provincia enoica” le etichette delle preziose aziende riunite nell’associazione di produttori “Megale Hellas”, che riunisce i piccoli produttori e vignaioli di Bianco e Casignana, da sempre impegnati con tenacia nella produzione del Greco di Bianco D.O.C. e del Mantonico passito-Locride I.G.T.
Grande successo anche per il convegno “Calabrese e Nero d’Avola: autoctoni fratelli o gemelli?”, che ha affrontato un tema interessante e davvero accattivante per gli appassionati di vino e gli addetti ai lavori. L’incontro moderato da Massimo Tigani Sava ha visto protagoniste la Sicilia e la Calabria in un amichevole “match” alla fine del quale si è giunti alla conclusione che Calabrese e  Nero d’Avola sono il medesimo vitigno promosso in maniera diversa nelle varie epoche sia in Calabria che in Sicilia.  Ad approfondire l’argomento, dal punto di vista sia tecnico che divulgativo l’agronomo calabrese Rosario Previtera insieme a Gianni Giardina e Lucio Monte dell’Istituto Regionale del Vino e degli Olii di Sicilia. Sono stati poi presentati e degustati vini monovarietali di Nero D’avola in anteprima: un bianco, uno spumante , un passito ed un “classico” col nuovo marchio di Qualità Sicilia. La giornata conclusiva ha visto infine un crescendo di iniziative scandire il vasto calendario di incontri ed eventi di “Reggio Calabria provincia enoica con il talkshow condotto da Piero Muscari “Internazionalizzazione e mercati del futuro per il vino”. Sono previste le testimonianze di operatori e gli interventi di esperti del settore: Fabio Piccoli consulente UIV, Sebastian Caputo dell’associazione Economisti di Impresa e Giulio Veneri di Interprofessional Network.
Si conclude così una esperienza, senza dubbio destinata a ripetersi nel tempo, che la Provincia di Reggio Calabria sotto la guida del Presidente Raffa e grazie al forte impegno dell’Assessore Rao ha saputo offrire alle aziende vitivinicole che hanno creduto in questa opportunità, vincendo di fatto da protagonisti questa importante scommessa.

OMAGGIO A TAORMINA: MOSTRA IUDICE

Sigillo d’Autore per il gran finale della prima edizione di “OMAGGIO a TAORMINA”, il cartellone di eventi culturali organizzato dall’associazione “Arte & Cultura a Taormina”, che per sette mesi ha vivacizzato l’inverno taorminese. Ospite del quattrocentesco Palazzo Duchi di S Stefano, sede della prestigiosa Fondazione Mazzullo presieduta i da Antonio Lo Turco, il 1° aprile alle ore 18:30, alla presenza dell’autore, s’inaugura “Calma apparente - Omaggio a Taormina”, mostra antologica della produzione artistica di un grande maestro siciliano dei nostri tempi: Giovanni Iudice. L’artista gelese, oltre ad esporre insieme alla “Collezione Siciliana” l’opera più rappresentativa del ciclo dei “Clandestini”, la grande tela della sua magnifica e dolente “Umanità – Il quinto stato” (cm. 2.35 x 2.90), che tanto successo e clamore ha suscitato alla 54° Biennale di Venezia - venendo definita dal prestigioso “The Art Newspaper” una delle “rare gemme” presenti all’esposizione – in questa occasione rende il suo personale “tributo” alla città dedicandole la sua ultima opera d’arte: un quadro intitolato proprio “Omaggio a Taormina”, che, come ha tenuto a sottolineare il Sindaco Mauro Passalacqua nella sua prefazione al catalogo della mostra, “non mancherà di dare altro lustro al nome della nostra città nelle mostre ed esposizioni in giro per il mondo”.
Artista autodidatta che la notorietà acquisita non è riuscita a trascinare lontano dalla sua Gela, pur brutalizzata dalle raffinerie, le opere di Iudice raccontano di una Sicilia vera, lontana dalle patinate cartoline turistiche. Una Sicilia dalle stradine col selciato divelto e le auto parcheggiate sul marciapiede, dalle case modeste e spoglie con le pareti interne chiazzate d’umido, illuminate da lampadine che pendono squallide dal filo e le stoviglie sporche parcheggiate nel lavabo in attesa di essere lavate.
I visitatori della mostra di Giovanni Iudice, uomo ed artista intriso di sicilianità, troveranno la grande Arte dal segno preciso ed impeccabile che si sprigiona dai suoi dipinti ad olio, dai suoi disegni, dalle sue matite su carta. Un’arte che non prevede ammiccamenti di sorta, che non bluffa con evanescenti atmosfere, che non ammette compiacenti compromessi: è dura, vera, reale. Come la cellulite ed i rotoli di grasso che campeggiano in spiagge affollate di gente che si porta da casa sedioline ed ombrelloni. Come l’atteggiamento, indifferente e distante, dei bagnanti vacanzieri nei confronti di un gommone stracarico di migranti in evidente difficoltà. Come gli sguardi dei “clandestini” accalcati sulle carrette del mare: impauriti, da animale braccato; rassegnati al ruolo di pericolosi “intrusi”; rari quelli speranzosi in un domani che restituisca loro la dignità di Uomo. Giovanni Iudice usa la matita ed il pennello per raccontarci in un “fermo-immagine”, pittorico, piccole e grandi storie di varia umanità, un’umanità “reale”, non in posa, non al meglio di sé, non edulcorata. Sbattendocela in faccia, senza mediazioni e manipolazioni, spesso è un pugno nello stomaco.


Orari mostra: tutti i giorni 09:30 – 12:30 e 16:00 - 19:30; lunedì chiuso
Ingresso libero

ADICO: le news

Una legge sui crac personali: ecco il piano salva-famiglie


27 marzo 2012
Il Consiglio dei ministri approva un disegno di legge che regola, per la prima volta nella storia del Paese, il caso di bancarotta individuale. Il debitore meritevole, che abbia acceso un mutuo o un prestito in linea con il suo reddito del momento, non sarà più condannato alla morte civile, non sarà più un pignorato per la vita.
“Il giudice – spiega il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Zoppini, padre del provvedimento – potrà guidare questo debitore verso una ristrutturazione ragionata della sua esposizione. Noi non vogliamo certo incoraggiare la corsa ai debiti. Non vogliamo neanche che una persona perda per sempre il diritto al consumo solo perché si è ammalata, ha divorziato, ha perso il posto di lavoro”.
Il disegno di legge, che modifica la legge sull’usura del gennaio 2012, salvaguardia creditori speciali (come una ex moglie che riceve gli alimenti) e non autorizza la cancellazione dei debiti verso lo Stato, ma solo la rateizzazione. Ma alla fine di un percorso complesso, saldate una parte delle proprie obbligazioni, il consumatore potrà beneficiare della cancellazione di tutti i suoi debiti e “godere – spiega Zoppini – di una seconda possibilità”
Progetto di rientro attendibile e il giudice zittisce i creditori
Il disegno di legge prevede una prima ciambella di salvataggio per il consumatore sopraffatto dai debiti: la “Composizione”. La persona in affanno ha il diritto di rivolgersi agli “Organismi di composizione della crisi” che funzioneranno da consulenti gratuiti. Con la loro assistenza, il debitore potrà preparare un “piano di ristrutturazione” del suo ammanco, dove spiegherà quanto può realisticamente rimborsare e in che modo.
Per soddisfare le richieste dei suoi creditori, il debitore potrà offrire beni di cui sia proprietario o che immagina di avere in futuro (per una liquidazione, un’eredità). Questo piano andrà poi all’esame del giudice, che dirà se sia realistico ed esente da frodi. A quel punto il giudice potrà “omologare” il piano e imporlo all’intera platea dei creditori.
L’omologazione sospende ogni iniziativa ai danni del debitore, i cui beni non potranno essere pignorati. Se il debitore rispetterà i termini del piano, il suo debito totale sarà cancellato (anche se i creditori hanno recuperato una parte di quanto loro spettava). Il giudice dovrà tutelare creditori “speciali” (ad esempio la ex moglie destinataria di alimenti) e verificare che questo percorso sia più conveniente rispetto all’altra strada che lo stesso disegno di legge prevede: la liquidazione.
Tutti i beni liquidati senza spese. Sconti a senza lavoro e divorziati
Una persona potrebbe avere tanti debiti, ma disporre anche di proprietà che permettano di fronteggiare – almeno in parte – la situazione di emergenza. Questo intero monte di proprietà potrà essere consegnato ad un liquidatore che lo metterà in vendita. La liquidazione sarà accelerata e non comporterà costi per la persona in rosso.
Il percorso – come quello alternativo della “Composizione” – potrebbe saldare solo una fetta dei debiti. Quella che resta fuori diventa, in ogni caso, inesigibile. Nel caso della liquidazione come anche della “Composizione”, il giudice valuterà la “meritevolezza” del debitore.
In altre parole, le ciambelle di salvataggio arriveranno se il debitore dimostrerà di aver contratto debiti ragionevoli rispetto al reddito del momento. “Nessun aiuto ai furbi che hanno preso la Ferrari con uno stipendio da impiegato – dice il sottosegretario Zoppini, padre del provvedimento – ma nessuna condanna a vita per chi ha preso un televisore a rate o una Panda quando aveva un lavoro regolare”. Nel valutare la “meritevolezza” del debitore, il giudice terrà conto di circostanze straordinarie che ne hanno compromesso intanto le entrate, dalla malattia al licenziamento, fino al divorzio.
Per cancellare il deficit 13 mesi senza spendere
Il 27,7 per cento delle famiglie italiane è indebitato. Un “rosso” che la Banca d’Italia stima in 43 mila 792 euro, di media. “Per cancellarlo – calcola ora il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Zoppini – gli italiani dovrebbero mettere da parte ogni singolo euro guadagnato per 13 mesi di fila”. Una utopia. Il debito, però, non è sempre sinonimo di povertà, anzi. Spesso persone dai redditi medio-alti, e qualche proprietà alle spalle, accendono mutui importanti per comprare un’abitazione. L’11,4 per cento dei nuclei familiari deve rimborsare, appunto, mutui o prestiti per la ristrutturazione di immobili; mentre il 12,4 e il 5,6% ricorre a finanziamenti tramite carta di credito e allo scoperto di conto corrente.
Ci sono le banche (ammesso che prestino ancora dei soldi). Ci sono le società finanziarie e, purtroppo, anche gli usurai. Ma uno “sportello” informale di finanziamento è rappresentato da amici e parenti, alla cui porta bussa il 2,6% delle famiglie.
Gli italiani vulnerabili, quelli che devono spendere oltre il 30 del reddito annuo per ripagare il debito, sono l’11,1% di quelli indebitati. La vulnerabilità attecchisce nei nuclei con entrate modeste. Riguarda il 37,9% delle famiglie più in basso nella scala delle entrate, contro il 2,2% dei ricchi.

di Aldo Fontanarosa
fonte: la repubblica.it

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Così il prelievo locale taglia gli stipendi di marzo

28 marzo 2012

I primi rincari si sono già sentiti nelle buste paga a partire da gennaio, ma l’onda lunga dell’Irpef locale non è ancora finita. Anzi, in molti casi proseguirà alla fine di questo mese – con la prima trattenuta in acconto dell’addizionale comunale – e andrà avanti fino all’anno prossimo, quando i contribuenti dovranno fare i conti con gli aumenti decisi in queste settimane da molti sindaci.
Il bilancio è inevitabilmente provvisorio, perché i Comuni hanno tempo fino al prossimo 30 giugno per approvare il preventivo. Eppure, basta vedere come si stanno orientando le prime città per rendersi conto della stangata che si profila all’orizzonte: oltre ai rincari decisi l’anno scorso – nella “finestra” aperta prima dal decreto sul fisco locale e poi dal salva-Italia – diversi municipi hanno già ritoccato all’insù le aliquote dell’addizionale Irpef per l’anno d’imposta 2012, cioè quelle che si pagheranno nel 2013.
Un’analisi sui principali capoluoghi di provincia consente di misurare gli effetti potenziali per i cittadini. Per ogni città sono stati presi in esame tre diversi livelli di reddito imponibile: 25mila, 50mila e 100mila euro. Il dato relativo al 2012 considera i pagamenti che un contribuente deve sostenere su base annuale, e quindi include gli eventuali interventi sull’addizionale comunale decisi nel 2011 (come quello di Milano, per intenderci, che ha introdotto l’aliquota dello 0,2% per i redditi superiori a 33.500 euro) oltre all’effetto della manovra salva-Italia, che ha aumentato per tutti dello 0,33% il livello dell’addizionale regionale. Un incremento, quest’ultimo, che nelle Regioni con la sanità in ultra-rosso ha portato l’aliquota dei Governatori al livello record del 2,03%: come dire che nello scaglione di reddito oltre 75mila euro il prelievo si avvicina pericolosamente al 50% (considerando il 43% di Irpef nazionale, quella regionale e quella comunale, che in molti casi è fissata allo 0,8%).
Ad esempio, se il Comune ha deliberato la nuova addizionale entro il 20 dicembre dell’anno scorso, è proprio dalla fine di questo mese che i dipendenti subiranno la prima delle nove trattenute in busta paga – pari al 30% del totale – in cui viene diviso l’acconto (si veda la pagina a fianco). Se invece l’aumento è stato deciso in un momento successivo, l’effetto si sentirà in sede di conguaglio di fine anno.
È guardando ancora più avanti, però, che il conto si fa davvero salato. A Caserta, lo strascico delle decisioni di questi mesi farà salire il prelievo fino a 400 sui redditi più alti, e anche chi guadagna solo 25mila euro ne pagherà comunque 75 in più. A Catanzaro, invece, il prelievo passerà da 1.265 a 1.415, per un “quadro” o un funzionario pubblico che guadagna 50mila euro all’anno.
Nel complesso, tra le più penalizzate ci sono le città del Centro-Sud, dove già il livello dell’Irpef locale risente da tempo della tribolata gestione sanitaria locale. A Caserta, per di più, pesa anche la situazione difficile delle casse municipali. Lo stesso discorso vale anche per la città di Parma, alle prese con un risanamento che probabilmente spingerà al livello massimo anche le aliquote dell’Imu, la nuova imposta sugli immobili. Ma questo è un altro discorso, anche se il portafoglio dei contribuenti è sempre lo stesso.


di Cristiano Dell’Oste e Giovanni Parente
fonte: sole24ore.it