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sabato 15 ottobre 2011

Serie B: la Reggina sbanca Livorno


LA CRONACA
Colpo  grosso della Reggina. A 41 anni dall’ultimo successo sul campo livornese, gli amaranto sbancano l’Armando Picchi grazie soprattutto a un grande Missiroli.
Il tecnico Breda, costretto a rinunciare a Campagnacci e Bonazzoli per problemi muscolari, dispone la Reggina in modo più prudente presentando una sola punta di ruolo (Ceravolo) supportato da Missiroli.
Missiroli e Ragusa dopo il gol (foto: www.regginacalcio.com)
Il Livorno, reduce dal roboante successo di Bergamo, cerca la seconda vittoria interna contro l’ex squadra del proprio allenatore, Novellino.
Pronti, via e sono proprio i padroni di casa a sfiorare la rete. La Reggina sbaglia il fuorigioco e così Piccolo serve Paulinho solo in area. Il brasiliano calcia a botta sicura ma praticamente sulla linea d’Alessandro salva il risultato. Neppure 5’ e il Livorno ha la più ghiotta delle occasioni. Paulinho viene atterrato in area da un intervento in ritardo di Missiroli e si guadagna il rigore. Lo stesso attaccante si incarica delle battuta ma trova il guizzo di Pietro Marino che respinge salvando il risultato.
Paulinho non demorde e ci prova ancora due minuti dopo calciando a giro dai 16 metri dopo aver eluso la marcatura di Adejo, ma il pallone sfiora l’incrocio ed esce. Ma è un monologo.
Al 12’, liberato da uno scatenato Paulinho, Genevier spara alto da fuori area, imitato poco dopo da Luci che trova ancora una volta il portiere amaranto che alza sopra la traversa.
La Reggina sembra in bambola e non riesce praticamente mai ad uscire dalla propria metà campo. Molte sbavature in fase di costruzione (da brivido un disimpegno di Emerson) e pericolose amnesie difensive hanno consentito ai toscani di controllare agevolmente il match. Ancora due occasioni per il Livorno prima della mezz’ora, ma di testa prima Belinghieri e poi Paulinho (ancora lui) non riescono a inquadrare la porta. Quindi lo scatenato puntero brasiliano, parte da centrocampo e supera tre avversari ma appena prima di entrare in area viene steso da D’Alessandro, subito ammonito.
Finalmente, Breda prova a porre rimedio all’errore tattico che, fino a quel momento, aveva consegnato nelle mani livornesi il pallino dell’incontro, e sposta Missiroli qualche metro più indietro, ricostituendo l’accoppiata con Viola che aveva fatto ammattire il Bari sette giorni addietro. E infatti la Reggina inizia a manovrare e, al 38’, crea la prima timida occasione, con il numero 70 amaranto che al volo serve Barillà in area, anticipato in corner da un difensore. Il primo tempo si chiude senza altri sussulti.
La ripresa si apre con il botto. Gli ospiti scendono in campo con maggiore voglia e infatti, al terzo minuto è già gol. Missiroli recupera palla nella propria trequarti e lancia subito Ceravolo che trova la difesa livornese sbilanciata. L’attaccante reggino si invola verso l’area, supera di slancio Miglionico e batte Mazzoni, fin lì inoperoso, con un preciso diagonale. L’inerzia dell’incontro cambia e pochi minuti più tardi Missiroli ci riprova ma Barillà viene fermato in angolo. Il trequartista reggino ha ormai preso in mano la squadra. Corre, contrasta, salta l’uomo e si mette in cabina di regia. Giocatore di altra categoria. Ed è infatti ancora lui a dimostrare di essere il vero craque dell’incontro. Recupera palla, dialoga con Rizzato, salta un uomo e, in piena area, offre un assist al bacio a Barillà che però spreca malamente all’altezza del dischetto.
Novellino prova a cambiare qualcosa inserendo prima Dell’Agnello e poi Barone ma raramente i suoi si rendono pericolosi. Il campione del mondo ex Parma e Torino, ci prova tre volte ma senza grandi risultati. un’occasione anche nei piedi di Dell’Agnello, servito da Genevier, ma salva tutto Adejo.
Quindi è ancora Paulinho a provarci al 30’ e al 33’ ma da ottima posizione prima manca il pallone, poi si fa anticipare davanti a Marino. Sugli sviluppi, Missiroli e Ragusa, entrato in luogo di Ceravolo, recuperano un pallone e si lanciano in attacco. Missiroli serve un assist al bacio che il giovane attaccante spara alle spalle di Mazzoni. È lo 0-2 che praticamente chiude l’incontro.
Una vittoria di platino per gli amaranto calabresi che superano di slancio proprio il Livorno e si avvicinano alle zone alte della classifica. Tre punti conquistati nonostante le assenze e gli errori tattici (poi corretti) di mister Breda e grazie soprattutto a un sontuoso Missiroli, sempre più ago della bilancia di una squadra che può puntare alla risalita in A. Positivo concludere un incontro esterno senza gol al passivo e scoprire che ad essere decisivo è l’estremo difensore che, lontano dal Granillo, forse sente meno pressione. La parata su un rigore ben tirato è stata solo l’apice di una prestazione sicura in ogni senso. Certo, dopo i primi 35’, nessuno avrebbe scommesso sulla vittoria, ma le grandi squadre si vedono anche in questi frangenti e forse, pian piano, la Reggina lo sta diventando.

Pasquale Zumbo


LE PAGELLE
P. MARINO – 7,5: vola a respingere il rigore di Paulinho dopo 7’ e acquista fiducia. Non sbaglia più nulla e, anzi, salva ancora la porta sul bolide di Luci. Lontano dal Granillo appare più sereno e affidabile.
A. MARINO – 6: nei primi 35 minuti balla come tutta la squadra. Non commette particolari errori.
EMERSON – 6: come sopra, solo che lui un mezzo assist agli avversari lo serve ma ha personalità e si fa perdonare.
ADEJO – 5,5: volitivo, a volte troppo irruento e poco elegante. Cerca di limitare Paulinho, non sempre ci riesce.
RIZZATO – 5,5: si vede meno rispetto al solito, anche a causa dello schieramento più prudente. Gli manca Bonazzoli e si vede. In difesa fatica un po’, dalla sua parte Genevier e Piccolo imperversano.
RIZZO – 6: prova ad arginare il fiume avversario nel primo tempo con risultati alterni, più sciolto nella ripresa.
VIOLA – 6: meno brillante di 7 giorni fa, cerca di dar ordine a una squadra contratta e disordinata. Nella ripresa si limita al compitino, passando il testimone a Missiroli. (dal 76’ DE ROSE - : s.v.)
BARILLA’ – 6: torna titolare ma nel primo tempo disastroso si vede poco. È l’unico però a dar supporto in avanti. Sfiora infatti più volte la rete senza fortuna e precisione. (dall’86’ CASTIGLIA - : s.v.)
MISSIROLI – 8: la media tra il 10 della ripresa e la sufficienza dei primi 45’, durante i quali, messo a far il vice Bonazzoli, non vedeva un pallone. Dal 46’ in poi diventa devastante e spacca in due la partita. Craque assoluto, da serie A.
CERAVOLO – 7: combina poco o nulla fino al gol ma ha il merito di suggerire l’assist al compagno e a infilare Mazzoni cambiando direzione al match. (dal 67’ RAGUSA – 7: entra e subito si fa sentire. Lotta su ogni pallone e firma il gol della sicurezza. Realizza la quarta rete in 5 gare, non si ferma più).

Pasquale Zumbo

PdCI: Fascì presenta il congresso provinciale

A poche ore dal suo inizio, il segretario provinciale Lorenzo Fascì presenta i contenuti del 6° congresso provinciale del PdCI reggino in questa intervista.


LEGALITA': PM ANDRIGO, RISCHIO 'SISTEMA CALABRIA' PER ITALIA ''POLITICA VISSUTA COME OPPORTUNITA' DI LAVORO E CLIENTELISMO''

(ANSA) - AOSTA, 15 OTT - ''La visione della politica in Calabria come di una grande opportunita' di collocamento di risorse lavorative e clientelari puo' essere considerata un serio campanello d'allarme. Il rischio che si corre e' di diffondere questo approccio al di fuori della regione''. Lo ha dichiarato ieri sera ad Aosta Mario Andrigo, sostituto procuratore della Dda di Reggio Calabria. Ricordando che ''dal processo sull'omicidio di Francesco Fortugno e' nato quello all'ex consigliere Crea'', il magistrato ha spiegato: ''In una importante intercettazione riportata nella sentenza Crea il consigliere fa una sorta di classifica degli assessorati della Calabria stilata in base al budget assegnato a ciascuno. Cio' che piu' mi ha stupito e' stata la totale assenza di conseguenze nel mondo politico calabrese in seguito alla diffusione di queste informazioni, evidentemente c'e' la tendenza a ritenere fenomeni simili soltanto dei casi isolati. Il vero punto debole e' la delega integrale della soluzione dei problemi al mondo giudiziario, che causa una deresponsabilizzazione dal punto di vista etico e morale''. Secondo Andrigo, ''il problema che si vive in Calabria non e' tanto il controllo diretto della 'ndrangheta sulla politica, quanto il fatto che la politica sia interamente vissuta come un modello per trovare un'occupazione e per accedere a un sistema di crescita progressiva che si realizza portando piu' voti di altri a un determinato candidato''. ''In questo modo - ha concluso - non si tutela solo il proprio interesse ma anche quello di amici e parenti, creando un vero e proprio sistema di clientela. Infiltrazioni e collusioni delle cosche, in assenza di questo sostrato, probabilmente non sarebbero cosi' gravi''.

ADICO: le news

Politica: tagli per 60 milioni alla sicurezza, tasse sui concorsi, stangata sui buoni pasto

15 ottobre 2011
Incassata la fiducia, il governo vota nel pomeriggio il nuovo rendiconto generale dello stato per l’anno 2010 e la legge di stabilità 1, la vecchia Finanziaria, che prevede fra l’altro tagli per 60 milioni alla sicurezza. La bozza di ddl prevede fra l’altro tagli di due milioni di euro per le spese di vitto del personale fuori sede dell’arma dei carabinieri e della Guardia di finanza impiegato per il servizio di ordine pubblico. Non c’è stata la consueta conferenza stampa a Palazzo Chigi. Il ministro Tremonti, fra l’altro, è partito subito dopo la riunione alla volta di Parigi in vista del G20
Stretta su missioni e sicurezza – “Al fine di razionalizzare e riorganizzare la spesa”, si legge nel testo, “anche attraverso il più razionale impiego delle risorse umane, logistiche, tecnologiche e dei mezzi delle forze di polizia nell’espletamento dei compiti di ordine e di sicurezza pubblica è disposta, fermo restando il conseguimento degli obiettivi di sicurezza pubblica nell’ambito delle risorse disponibili, la riduzione dello stanziamento previsto nello stato di previsione del ministero dell’Interno, missione ordine pubblico e sicurezza, programmi 8 e 9, di 10 milioni di euro per l’anno 2012 e di 50 milioni di euro a decorrere dall’anno 2013, nella misura del 50% per la Polizia di Stato e del 50% per l’Arma dei carabinieri”.
E’ prevista anche una riduzione della spesa – 57.448,387 euro per il 2012 e di 30.010,352 per il 2013 – per la retribuzione del personale volontario del corpo nazionale dei vigili del fuoco.
Il Mibac si salva e può assumere – Non ci saranno invece tagli lineari al ministero dei Beni culturali che vede mantenute intatte le proprie spese di funzionamento. Secondo quanto si apprende, il contributo dovuto di 60 mln di euro sarà pagato dal Mibac a partire da 2012 attraverso il disimpegno delle giacenze di cassa più antiche, scelte dal ministero. Inoltre il Ddl sblocca 170 assunzioni (fra tecnici e funzionari) del ministero che erano state congelate con la manovra di quest’estate.
Niente fondi alla banda larga – E’ confermato invece il dirottamento dei fondi destinati alla banda larga 2: i proventi aggiuntivi dell’asta per le frequenze 4G non verranno investiti, come previsto inizialmente, nel settore tlc. La somma di circa 1,6 miliardi di euro (eccedente rispetto ai 2,4 miliardi) viene infatti destinata per il 50% al fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato e per il 50% al fondo del ministero dell’Economia per “interventi urgenti”. Secondo il ministro La Russa, questi interventi urgenti verranno utilizzati con priorità per sicurezza e difesa.
Buoni pasto, stangata per gli statali – La bozza approvata prevede, inoltre, che i buoni pasto per il personale statale vadano solo a coloro che, nell’arco di una giornata, lavorano per otto ore. La disposizione non si applica al personale che appartiene al comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico. La norma potrebbe colpire buona parte dei travet che lavorano 36 ore a settimana (7 ore e 12 minuti al giorno) per un massimo di 22 buoni persi e 154 euro in un mese.
Tassa sui concorsi pubblici – La Finanziaria istituisce una tassa per chi aspira ad avere un posto da statale. Per partecipare a concorsi per l’assunzione nel pubblico impiego si dovrà pagare una somma compresa tra 10 e 15 euro. La tassa è giustificata come “diritto di segreteria” come per la copertura delle spese della procedura.
Scuola, meno permessi – I distacchi, le aspettative e i permessi del settore scuola sono ridotti del 15% a decorrere dall’anno scolastico 2012-2013. La misura, secondo la bozza di ddl, è prevista “al fine di valorizzare le professionalità del personale scolastico”. Inoltre, gli istituti autononi non potranno avere dirigenti scolastici assegnati a tempo indeterminato se hanno meno di 300 alunni. La bozza di legge di stabilità modifica la manovra di luglio che aveva fissato in 500 il limite. Queste scuole saranno affidate “in reggenza” a dirigenti scolastici con incarico su altre istituzioni scolastiche autonome.
Enti previdenziali, meno spese – Il ddl stabilisce che Inps, Inpdap e Inail, “nell’ambito della propria autonomia”, dovranno ridurre le proprie spese di funzionamento “in misura non inferiore, in termini di saldo netto, di 60 milioni per il 2012; 10 milioni per il 2013 e 16,5 milioni a decorrere dal 2014″.
Via un miliardo dalla sanità – A sorpresa sono spariti anche i fondi per l’edilizia sanitaria. Il finanziamento da un miliardo, a suo tempo concordato dal ministro Ferruccio Fazio, è stato cancellato. Fazio ha protestato, poi ha votato a favore.
Il Fondo straordinario – Tutta una serie di interventi saranno finanziati attraverso il fondo straordinario presso il ministero dell’Economia, rimpinguato con 4,8 miliardi nel 2012 e 263 milioni nel 2013. Da qui saranno prelevate le risorse, tra l’altro, per la detassazione del lavoro, il 5 per mille, l’autotrasporto, le scuole e università non statali, le missioni internazionali.
Tagli ai ministeri – Il messaggio sembrava rivolto soprattutto ai ministri più “penalizzati”, che avevano protestato contro la riduzione delle risorse a disposizione 3. Alla fine, oggi, il ministro dello Sviluppo, Paolo Romani, si è arreso alla cancellazione dei fondi per la banda larga in cambio della promessa di reperire le risorse magari attraverso la Cassa depositi e prestiti. Stefania Prestigiacomo – che aveva visto il suo ministero dell’Ambiente ridotto con 434 milioni per il 2012, 320 dei quali per le spese fisse – è riuscita a recuperare la promessa di 300 milioni immediatamente spendibili ed altri 500 milioni da utilizzare da oggi al 2015 per far fronte al dissesto idrogeologico. Nel complesso, ha detto il ministro Galan, la bozza approvata conferma i tagli lineari ai ministeri per circa 6 miliardi di euro.
Il governo si allarga – Il consiglio dei ministri ha inoltre proceduto a nominare viceministri i già sottosegretari Aurelio Misiti (Infrastrutture) e Catia Polidori (Sviluppo economico). E a nominare sottosegretari Guido Viceconte (Interno) e Giuseppe Galati (Istruzione). “Sono nomine scandalo”, tuona il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, “sembra il mercato di Porta Portese”.

 

Il governo ottiene la fiducia: i sì sono 316

14 ottobre 2011
Il governo Berlusconi ha ottenuto la sua 53esima fiducia alla Camera: i sì sono stati 316, i no 301. Un risultato che il centrodestra si attendeva e che presuppone, seppure di poco, l’esistenza della maggioranza assoluta dell’Assemblea, che solo fino a poche ore prima del voto sembrava essere messa in discussione. Dopo che nei giorni scorsi il governo era stato battuto a Montecitorio sul rendiconto dello Stato, un episodio che nelle fila del Pdl era stato derubricato a semplice «incidente», i deputati sono stati chiamati a rinnovare il proprio sostegno all’esecutivo. E alla fine questo sostegno c’è stato. Berlusconi, dunque, resta in sella. Perlomeno fino a quando la corrente vicina all’ex ministro Claudio Scajola, che da tempo chiede un cambio di passo nell’azione del governo ed un allargamento della maggioranza, deciderà di non fare mancare il proprio appoggio, come in questo caso. Quanto all’opposizione, è andato a vuoto il tentativo di far fallire il voto per mancanza del numero legale. La maggioranza è stata tale anche sul fronte del quorum, ma nel centrosinistra si è aperto un aspro dibattito sul ruolo dei radicali – eletti nel 2008 nelle fila del Pd – che hanno deciso di non seguire le indicazioni del gruppo e di entrare in aula già durante la prima «chiama», vanificando così ogni tentativo di abbattimento del numero legale (come si è poi dimostrato, la loro decisione sarebbe stata comunque ininfluente).
BERLUSCONI SODDISFATTO – In tutto questo il capo del governo può tirare un sospiro di sollievo e celebrare una nuova vittoria politica: «Ho la fiducia dopo aver sventato la figuraccia dell’opposizione – ha commentato a caldo Berlusconi – che ha sbagliato i suoi calcoli mettendo in atto i vecchi trucchi del più bieco parlamentarismo e offrendo una immagine su cui gli italiani rifletteranno».
LA STRATEGIA DELL’OPPOSIZIONE – L’opposizione, dunque, non aveva partecipato alla prima «chiama» (il voto si svolgeva per appello nominale di tutti i 630 deputati, operazione che il regolamento prevede venga ripetuta due volte), tentando di non far raggiungere il numero legale (315 presenze) per la votazione. Il tentativo non sarebbe andato comunque a buon fine perché, si è poi scoperto, la maggioranza avrebbe avuto lo stesso il numero richiesto di deputati presenti. Tuttavia non è passato inosservata la scelta di agire autonomamente da parte dei cinque radicali, a cui si sono aggiunti i due rappresentanti delle minoranze linguistiche. Dopo che al termine della prima chiama il risultato parlava 315 sì e 7 no, al secondo «appello» al resto dell’opposizione non è rimasto che prendere parte al voto.
GLI «SCAJOLIANI» – Non sono bastate a far cadere il governo le assenze di due dei cosiddetti «scajoliani» Fabio Gava e Giustina Destro. Lo stesso Scajola invece era presente e ha votato sì. In precedenza aveva rassicurato: «Oggi ci sarà la fiducia». Lui e il suo gruppo continuano tuttavia a chiedere un’inversione di rotta: «Se non si cambia, i nomi dei deputati che non voteranno la fiducia si moltiplicheranno e si andrà a sbattere».
EX RESPONSABILI: IL CASO SARDELLI – In occasione della sconfitta sul rendiconto dello Stato, erano mancati all’appello alcuni voti degli ex Responsabili. Nel corso delle dichiarazioni di voto Silvano Moffa, capogruppo di Popolo e Territorio, aveva assicurato a Berlusconi: «Saremo qui a sostenerla». Nelle sue file alla fine c’è stata la sola defezione di Luciano Sardelli, che non ha preso parte al voto. «Non parteciperò – aveva anticipato il deputato -. Ho suggerito al premier Berlusconi di andare al Colle inaugurando così una nuova fase». La sua scelta gli è però costata l’allontanamento dal gruppo parlamentare: «Sardelli è fuori da Popolo e territorio» ha dichiarato Moffa alle agenzie al termine della seduta. E subito dopo lo stesso Sardelli ha replicato con una puntualizzazione: «Sono io che me ne vado».
BOSSI E IL VOTO ANTICIPATO – Significativa alla fine della seduta anche la dichiarazione del leader leghista Umberto Bossi: «Appena sono arrivato in aula ho capito che la fiducia sarebbe passata. La Lega c’era tutta ed il Pdl anche». Il governo regge fino al 2013? «Non lo so» risponde Bossi. Il voto anticipato? «Berlusconi – dice Bossi – andrà al voto, quando lo decido io». Bossi aggiunge anche che su Bankitalia non ci sono novità.
I TAGLI AI MINISTERI – Novità che sicuramente sono in arrivo nel consiglio dei ministri in programma questo pomeriggio, dove si discuterà sui tagli al bilancio dei vari ministeri. Nel ddl Stabilità «ci sono tagli dolorosi ai ministeri» ha infatti dichiarato Berlusconi. «Quando si decide di intervenire sul debito bisogna seguire diverse strade, noi ne abbiamo scelte due: abbiamo aumentato dolorosamente di un punto l’Iva e dolorosamente abbiamo tagliato. Oggi in Cdm saranno trasferiti i tagli per ciascun ministero. Mi auguro che venga trovata una soluzione di buon senso».
IL COLLE – Dopo la conclusione del Consiglio dei ministri, il premier Silvio Berlusconi si è recato al Quirinale per incontrare il capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Il Cavaliere in mattinata aveva parlato di un incontro «già previsto» durante il quale sarebbe stata affrontata anche la questione Bankitalia.

Fonte: il corriere.it

SICUREZZA: GRATTERI, NON CI SONO PIU' SOLDI PER GARANTIRLA SEGRETARIO NAZIONALE SIULP A REGGIO C.,CHIEDIAMO OBOLO CITTADINI

(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 14 OTT - ''Non ci sono piu soldi per la sicurezza''. Lo ha detto il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, nel suo intervento al congresso provinciale del Siulp. ''Bisognerebbe chiedersi - ha aggiunto - come mai da sei mesi non vengono pagati straordinari e missioni ai poliziotti''. Gratteri ha parlato di ''due cose buone fatte dal Governo: il patteggiamento in appello e la possibilita' di sequestrare e confiscare i beni anche ai figli dei mafiosi morti'' ed una ''mezza buona l'agenzia nazionale per i beni confiscati che non funziona perche' non ha soldi ed e' stata gia' clonata in altre quattro sedi''. Secondo il procuratore aggiunto di Reggio Calabria ''i magistrati sono distribuiti male perche' manca il coraggio di eliminare almeno 40 tribunali, sedi dove ci sono un solo procuratore ed un solo sostituto. Solo in Piemonte ce ne sono dieci. Poi gli 80 magistrati oggi fuori ruolo che svolgono consulenze nei Ministeri. Un altro spreco, poi, e' la Dia, che cosi' com'e' strutturata non serve a nulla. Fa soltanto misure di prevenzione come carabinieri e polizia ma chi ci lavora ha un'indennita' aggiuntiva di 400-500 euro. Molte sedi sono in fitto, come a Firenze sul Ponte Vecchio, e poi mancano i soldi per pagare gli straordinari alle Procure. Ci sono poi le scorte, che a Roma vengono spesso utilizzate a mo' di taxi''. Il segretario nazionale del Siulp, Felice Romano, ha annunciato per il 18 novembre un'iniziativa del Siulp in decine di piazze italiane. ''Chiederemo un obolo ai cittadini - ha detto - per evitare che le macchine dei poliziotti si fermino. I tagli andrebbero fatti nei confronti dai dirigenti pubblici. Occorre capire che senza sicurezza non ci puo' essere sviluppo''.

Last News Calabria

PD: CALABRIA; DIRIGENTI PARTITO, BASTA CON COMMISSARIAMENTO (ANSA) - CATANZARO, 14 OTT - Un gruppo di dirigenti calabresi del Pd, tra cui tutti i consiglieri regionali, in una nota, chiede la fine del Commissariamento del partito in Calabria, ritenendo ''superate le condizioni'' che hanno determinato nel giugno del 2010 tale decisione con la nomina a commissario del senatore Adriano Musi. ''Il PD calabrese - sostengono i dirigenti - deve riappropriarsi della propria autonomia, mettendo in campo un progetto politico autenticamente riformista, lungimirante e credibile, e una classe dirigente forte e autorevole, capace di gestire l'attuale grave situazione politica e sociale in cui versa la Calabria e di alimentare la speranza di un sostanziale cambiamento. Riteniamo superate le condizioni perche' il Partito Democratico della Calabria continui nella gestione commissariale, ormai protrattasi per lungo tempo. Il Partito deve avviarsi rapidamente verso la fase congressuale, nei tempi e nei modi condivisi da tutti, partendo dai livelli locali e provinciali, per giungere possibilmente entro fine anno a celebrare il congresso regionale. Il tutto nel piu' stretto raccordo con il partito nazionale e con il segretario nazionale, che gode della nostra stima''. ''Siamo convinti - affermano ancora i dirigenti - che il partito sia ormai nelle condizioni di ripartire e di riorganizzarsi nel territorio calabrese in tempi rapidi. Le sfide che ci attendono sono enormi, per cui non possiamo piu' rallentare la fase di rilancio dell'azione politica e permanere in una fase di incertezza. Lo sforzo che tutti intendiamo fare e' quello di ritrovare la piu' forte e convinta unita' attorno a un progetto per la Calabria e per i calabresi''. La nota e' stata sottoscritta dal capogruppo alla Regione Sandro Principe e dai consiglieri regionali Pietro Amato, Demetrio Battaglia, Bruno Censore, Mario Franchino, Carlo Guccione, Mario Maiolo, Antonio Scalzo e Francesco Sulla; dai deputati Franco Laratta e Nicodemo Oliverio, dal parlamentare europeo Mario Pirillo e dal presidente della Provincia di Vibo Valentia Francesco De Nisi. 

BRONZI RIACE: STUDIOSO, UN COMPLOTTO PER INFANGARE MIO NOME (V. ''BRONZI RIACE: TORNA LIBERO STUDIOSO...'' DELLE 14:05) (ANSA) - PALMI (REGGIO CALABRIA), 14 OTT - ''E' stato ordito un complotto contro di me per infangare il mio nome''. E' quanto ha detto all'ANSA lo studioso dei Bronzi di Riace Giuseppe Bragho' subito dopo la sua scarcerazione. ''Ho vissuto - ha aggiunto - un vero e proprio inferno. Ero a Oppido Mamertina con il mio amico per un'inchiesta sui fondi spesi per il parco archeologico. Quando i carabinieri sono arrivati eravamo fuori dall'area e su un terreno privato. Poi siamo stati trattati come dei criminali''.
PREGIUDICATO UCCISO A LOCRI:SI COSTITUISCONO PRESUNTI AUTORI (ANSA) - LOCRI (REGGIO CALABRIA), 14 OTT - Si e' costituito nel pomeriggio ai carabinieri Alessandro Cattolico, di 28 anni, ricercato per l'omicidio di Pietro Marsiglia, di 66 anni, avvenuto a Locri mercoledi' scorso. Nella tarda serata di ieri si era costituito anche il fratello Vincenzo, di 32 anni. I due uomini sono accusati di essere gli esecutori dell'omicidio di Marsiglia. Secondo quanto e' emerso dalle indagini dei carabinieri, tra la vittima ed i fratelli Cattolico, titolari di un'impresa edile, da tempo c'erano dissapori legati probabilmente a questioni di interesse. I fratelli Cattolico e Marsiglia, mercoledi' mattina, si sono incontrati in una strada di campagna non lontana dal centro di Locri ed hanno avuto una discussione. Marsiglia ha poi tentato di allontanarsi, cercando di fuggire e di nascondersi sotto la sua Fiat 500, ma i due gli hanno sparato con una pistola calibro 22. Il pensionato e' stato colpito alle gambe e alla schiena ed e' morto all'istante.

CALABRIA: REGIONE APPROVA IL PRIMO PIANO SULLA PORTUALITA' Catanzaro, 14 ott. (Adnkronos) - La giunta regionale della Calabria ha approvato, su proposta dell'assessore all'Urbanistica Piero Aiello, il primo Piano della portualita' in Calabria. Si tratta di un masterplan per lo sviluppo della portualita' della regione il cui obiettivo e' il potenziamento infrastrutturale e la realizzazione di eventuali nuove opere, privilegiando l'ammodernamento delle infrastrutture esistenti ed in progetto lungo tutto il litorale calabrese. Un piano ambizioso per creare sistema portuale efficiente, che possa determinare e trainare il rilancio dell'economia regionale. Il masterplan individua le piu' idonee configurazioni infrastrutturali ed organizzative dei porti, dei sistemi di trasporto, delle aree di waterfronts e dei territori limitrofi, allo scopo di migliorare la qualita' della vita, la mobilita' delle persone e dei flussi economici delle aree costiere, con particolare riferimento alla nautica da diporto ed ai correlati flussi turistici di un settore in fase di crescente sviluppo, a testimonianza dell'alto interesse che il tema della portualita' e dell'infrastrutturazione delle coste calabresi riveste all'interno del programma di governo dell'amministrazione regionale. Il Piano sara' presentato in dettaglio nelle prossime settimane.

Audit, il giudice del lavoro di Catanzaro rigetta la richiesta di stabilizzazione di una lavoratrice


Il giudice del lavoro di Catanzaro - informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta regionale - ha respinto la richiesta di stabilizzazione avanzata da una lavoratrice in servizio presso l’Autorità di Audit della Regione Calabria. E’ stata quindi confermata la decisione che l’amministrazione aveva assunto nei mesi precedenti. La Regione aveva motivato ai sindacati ed ai lavoratori che non esistevano i presupposti per la stabilizzazione così come il giudice ha confermato, non rilevando un danno irreparabile per la lavoratrice e quindi rigettando il ricorso d’urgenza.

MISS ITALIA: STEFANIA ANCORA FESTEGGIATA IN CALABRIA

A Varapodio per il gemellaggio del comune con un paese australiano

Stefania Bivone è intervenuta  alla manifestazione conclusiva delle iniziative programmate per il gemellaggio tra Varapodio e il paese australiano di  Cobram, dove vivono numerosi emigranti del comune in provincia di Reggio Calabria.

Non solo Sinopoli, verrebbe da dire, perché  per Miss Italia si è ripetuta una festa analoga a quella che una settimana prima l’aveva accolta nel suo paese. Stefania è salita sul palco allestito per la cerimonia del gemellaggio tra gli applausi e gli incitamenti di una piazza piena di gente ed ha salutato gli ospiti di Cobram,  il sindaco Moira Shire e il preside della scuola che ha accompagnato un gruppo di studenti, Vicki Nolen.

Ma ha ringraziato anche il vicesindaco e assessore alla cultura Orlando Fazzolari, sia per l’invito, sia per aver dato vita in Calabria  ad un progetto socio-culturale di grande significato. Da parte del dott. Fazzolari è giunto alla Miss anche il saluto del sindaco Guglielmo Rositani, impegnato a Roma.  

Scopelliti e Trematerra sull’istituzione dell’Azienda regionale per la forestazione


Secondo l’Assessore all’Agricoltura Michele Trematerra ed il Sottosegretario alla Presidenza della regione con delega alle riforme, Alberto Sarra,
 le proposte di legge, approvate oggi dalla Giunta, che ora passano all’approvazione del Consiglio regionale, una sull’istituzione dell’azienda regionale per la forestazione e l’altra sulle politiche delle montagne, tendono alla costituzione di un impianto organico di riassetto degli enti che in Calabria si occupano delle politiche sulla montagna.
Per il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti “si tratta di due provvedimenti importanti con cui si passa, dopo i molti proclami fatti nel passato, alla concreta riorganizzazione di un settore, per molto tempo trascurato, ma particolarmente qualificante per lo sviluppo e l’incremento dell’economia regionale, attraverso la valorizzazione del territorio. Una risposta seria ed articolata per quanti attendevano il  segno tangibile di una seria attenzione alla politica della montagna”.
Secondo Trematerra, in particolare, “è necessario che il riassetto sia d’ordine coerente e rigoroso fra le varie competenze ed elimini gli elementi di criticità e debolezza dell’attuale sistema, attraverso la rivisitazione di ruoli e funzioni, il necessario coordinamento per le attività di difesa idro-geologica del territorio montano, la valorizzare al meglio delle professionalità e la realizzazione delle condizioni strutturali più efficienti al dispiegamento di capacità e competenze.
L’istituenda azienda si presenta come l’organismo attraverso cui s’intende dare uno sviluppo coordinato al settore delle foreste e della  forestazione, conglobando una politica di sviluppo della montagna tesa a perseguire l’effettivo miglioramento delle sottese funzioni produttive e sociali, la reale valorizzazione delle attività ricadenti nelle aree collinari e montane, la tutela dell’ambiente e del territorio, le migliori condizioni di vita e sicurezza delle popolazioni interessate. La nuova Azienda eserciterà le funzioni già  proprie dell’Azienda Forestale della Regione Calabria (posta in liquidazione nel 2007 dalla precedente Giunta), le funzioni regionali in materia di prevenzione e lotta agli incendi boschivi, nonché gli interventi di pertinenza della Regione, volti alla prevenzione ed al risanamento dei fenomeni di dissesto idrogeologico, in coordinamento con gli altri  Dipartimenti regionali competenti. Sul presupposto che la gestione aggregata ed unitaria delle funzioni afferenti le politiche della montagna, oltre a costituire evidente elemento d’economicità, sia la via per la migliore efficienza ed efficacia nel settore, è stata  prevista la soppressione e la liquidazione delle comunità montane calabresi, le cui funzioni proprie saranno esercitate dalla Regione, attraverso questa nuova Azienda, nel mentre saranno restituite agli enti già deleganti o conferenti le funzioni da questi già delegate o conferite alle Comunità, salva la possibilità di nuova delega all’Azienda per convenzione. L’azienda, nell’esercizio delle suindicate funzioni, impronterà la propria conduzione anche in senso produttivo, valorizzando il patrimonio ed attuando una concreta pianificazione delle attività di amministrazione dei beni ad essa affidati, compresa la valorizzazione della filiera foresta-legno con pratiche improntate alla gestione forestale ecocompatibile. Relativamente alla pianta organica della nuova azienda, è previsto che essa  sia coperta, mediante il personale che transiterà dall’Azienda Forestale della Regione in liquidazione, dalle Comunità Montane soppresse e dalla Regione Calabria per trasferimento o comando. Tale personale,  già assoggettato a regime pubblicistico, sarà posto in un ruolo speciale ad esaurimento, con salvaguardia dello  stato giuridico ed economico, mentre le nuove assunzioni saranno sottoposte a regime privatistico. Tale atto normativo rappresenta il coronamento di un lungo iter istruttorio che ha visto protagonisti oltre che i Dipartimenti regionali interessati, le organizzazioni di categoria e sindacali, i cui importanti contributi sono stati tenuti nella massima considerazione.