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sabato 31 dicembre 2011

Capodanno: storia, origini, riti, usanze e leggende

 


In tutto il mondo si festeggia il Capodanno: per ogni Paese esistono diverse usanze, pagane o religiose, a cui occorre far fede per portare fortuna al nuovo anno che arriva. La mezzanotte segna un momento di passaggio che ricorda al mondo la fine di qualcosa e l'inizio di un nuovo percorso da fare. Tutti i simboli e le usanze di Capodanno hanno radici storiche molto antiche e radicate che spesso non sono conosciute. Perché ci si veste di rosso? Perché ci si bacia sotto il vischio? Perché porta bene mangiare le lenticchie o il melograno? Perché si sparano i botti? Perché si gettano le cose vecchie? Andiamo a scoprirlo...
IL CAPODANNO. Capodanno è il primo giorno dell'anno. Nel mondo moderno il Capodanno cade il 1º gennaio del calendario gregoriano in uso ai fini civili in tutto il globo. Nella larghissima maggioranza degli Stati è un giorno di festa. Il 1 gennaio cade anche la festa solenne dedicata alla Madre di Dio.
ORIGINI E STORIA DEL CAPODANNO. Il Capodanno risale alla festa del dio romano Giano. Nel VII secolo i pagani delle Fiandre, seguaci dei druidi, avevano il costume di festeggiare il passaggio al nuovo anno. Per i Babilonesi il nuovo anno cominciava con la rinascita della Terra, cioè con la primavera. Ecco come si è arrivati a festeggiare il nuovo anno il 1 gennaio: fu Giulio Cesare, nel 46 a.c., a creare il "calendario Giuliano" che stabiliva che l'anno nuovo iniziava il primo gennaio. Il primo di gennaio i Romani usavano invitare a pranzo gli amici e scambiarsi il dono di un vaso bianco con miele, datteri e fichi, il tutto accompagnato da ramoscelli d'alloro, detti strenne come augurio di fortuna e felicità. Il nome strenna derivava dal fatto che i rami venivano staccati da un boschetto della via sacra ad una dea di origine sabina: Strenia, che aveva uno spazio verde a lei dedicato sul Monte Velia. La dea era apportatrice di fortuna e felicità; il termine latino "strenna", presagio fortunato, deriva probabilmente proprio dalla dea. Nel Medioevo molti paesi europei usavano il Calendario Giuliano, ma vi era un'ampia varietà di date che indicavano il momento iniziale dell'anno. Tra queste per esempio il 1 marzo (capodanno nella Roma repubblicana), 25 marzo (Annunciazione del Signore) o il 25 dicembre (Natale). Solo con l'adozione universale del calendario gregoriano (dal nome di papa Gregorio XIII, che lo ideò nel 1582), la data del 1 gennaio come inizio dell'anno divenne infine comune
LENTICCHIE A MEZZANOTTE. Uno dei riti più conosciuti in tutta Italia è quello di mangiare le lenticchie allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre. Questa usanza sembra che favorisca l'abbondanza e la ricchezza: i legumi, infatti, sono considerati un cibo in grado di nutrire e di opporsi alla fine del tempo in vista di una generazione di prospettive valide per il futuro. In sostanza l'affermazione della vita contro quella che sembra essere una fine che suscita paure ataviche.
I BOTTI DI CAPODANNO. Anche i "botti" di Capodanno sono la manifestazione della volontà di allontanare le forze del male e gli spiriti maligni che si scatenano in un momento di passaggio dal vecchio al nuovo anno, dalla fine all'inizio del tempo. I "botti" oggi rappresentano anche l'allegria per l'arrivo del nuovo anno.
LANCIARE I COCCI A MEZZANOTTE. L'usanza più caratteristica come rito di eliminazione del male, fisico e morale, che si è accumulato nell'anno trascorso è quella di lanciare i cocci a mezzanotte. Questa usanza è diffusa in diverse parti d'Italia ed è ancora viva nelle grandi città come Napoli e Roma.
L'UVA PASSA. La tradizione vuol che oltre alle lenticchie anche la scelta di mangiare dell'uva passa nel corso della notte di Capodanno porti soldi in abbondanza nel nuovo anno.
LE STRENNE. Un altro elemento propiziatorio è dato dalle strenne: ricevere molti regali, infatti, accumulerà l'abbondanza per tutto l'anno. L'uso presso i romani si chiamava "streniarum commercium". In varie regioni, durante la notte di Capodanno, gruppi di giovani vanno per le strade a cantare la "strenna", con gli auguri di un felice anno nuovo e la richiesta di doni.
I "PRODIGI". Durante il Capodanno, in diverse regioni d'Italia, vengono rievocati i prodigi. A Pettorano sul Gizio, in Abruzzo, vi è la credenza che, nel preciso momento in cui scocca la mezzanotte di Capodanno, l'acqua del fiume si arresti e diventi d'oro, e subito dopo torni a scorrere come prima. Una donna ignara del prodigio, si trovò ad attingere proprio in quell'attimo e invece dell'acqua portò a casa la conca piena d'oro.
LA PRIMA PERSONA CHE SI INCONTRA PER STRADA. Allo scoccare della mezzanotte è importantissima la prima persona che si incontra per strada. È di buon augurio, infatti, incontrare un vecchio o un gobbo, mentre se si incontrerà un bambino o un prete si avrà disgrazia. La ragione di queste credenze è nel principio dell'analogia: il vecchio vuol dire che si vivrà a lungo; il gobbo porta bene sempre, tanto più nel giorno in cui tutte le forze hanno il massimo potere. In Piemonte, invece, porta fortuna incontrare un carro di fieno o un cavallo bianco.
LAVORO O RIPOSO? In Abruzzo porta bene che le donne diano inizio a quante più faccende è possibile fare, mentre in altre regioni il primo dell'anno deve trascorrere in riposo, altrimenti si lavorerà per tutto l'anno.
I PRIMI 12 GIORNI DEL NUOVO ANNO. Un'altra tradizione diffusa è legata alle "calende": si ritiene, infatti, che dal tempo che farà nei primi dodici giorni dell'anno si possa prevedere quello che farà nei dodici mesi. In alcune regioni, come il Friuli Venezia Giulia, si cerca una conferma estendendo l'osservazione ai successivi dodici giorni, ossia fino a San Paolo, facendo però riferimento ai corrispondenti dodici mesi in senso inverso. Delle calende si hanno testimonianze bizantine fin dal secolo X d.c.
PREVISIONE DEL PREZZO DEL GRANO. Un altro pronostico è quello dei contadini per prevedere quale sarà il prezzo del grano. I contadini, infatti, prendono dal pagliaio una spiga, di cui scelgono dodici chicchi e li pongono sul focolare entro un cerchio di brace. Se il chicco abbinato a un mese salta in avanti, il prezzo del grano in quel mese aumenterà: se all'indietro, diminuirà.
BACIARSI SOTTO IL VISCHIO. Un'altra tradizione ancora molto seguita è quella di baciarsi sotto il vischio in segno di buon auspicio. A mezzanotte, come brindisi speciale, il bacio sotto al vischio con la persona amata vi porterà amore per tutto l'anno. Il vischio è una pianta benaugurale che dona prolificità sia materiale che spirituale. Sacro ai popoli antichi, i Druidi lo usavano nei sacri cerimoniali e nelle celebrazioni di purificazione, mentre i Celti ritenevano che quest'arboscello nascesse dove era scesa una folgore e che una bevanda particolare composta di questa pianta fosse un potente elisir contro la sterilità.
VESTIRE BIANCHERIA INTIMA ROSSA. La tradizione italiana segue anche l'usanza di vestire della biancheria intima rossa la sera di Capodanno. Si tratta di un modo per attirare i buoni auspici per il nuovo anno. Per il cenone dunque è d'obbligo un intimo color rosso sia per gli uomini che per le donne. Gli antichi romani lo indossavano come simbolo di sangue e guerra per allontanare la paura. Oggi è diventato un auspicio di fortuna per il nuovo anno.
MANGIARE 12 CHICCHI D'UVA. In Spagna c'è la tradizione di mangiare alla mezzanotte dodici chicchi d'uva, uno per ogni rintocco dei dodici scoccati da un orologio (il principale è quello di Puerta del Sol a Madrid).
APRIRE LA PORTA DI CASA. In Russia, dopo il dodicesimo rintocco, si apre la porta di casa per far entrare l'anno nuovo.
I MELOGRANI E L'UVA. Sono i frutti che non devono mancare sulla tavola del cenone di Capodanno. Sembra che portino fortuna...anche solo a guardarli. Il melograno simboleggia la fedeltà coniugale ed è di buon auspicio mangiarne per Capodanno. La leggenda narra che Proserpina, dopo aver mangiato questo frutto, sia stata condannata a passare il resto della vita nell'Ade, insieme a Plutone suo sposo.
GETTARE LE COSE VECCHIE. In segno di cambiamento con l'arrivo del nuovo anno è di buon augurio gettare le cose vecchie.
IL CAPODANNO IN ECUADOR ED IN PERU'. In Ecuador ed in Perù si esibiscono fuori la propria abitazione dei manichini di cartapesta, ed a mezzanotte vengono bruciati per le strade.
IL CAPODANNO IN GIAPPONE. In Giappone, prima della mezzanotte, le famiglie si recano nei templi per bere sakè ed ascoltare 108 colpi di gong che annunciano l'arrivo di un nuovo anno (si ritiene che il numero dei peccati che una persona commette in un anno sia questo ed in questo modo ci si purifichi).
IL CAPODANNO IN GERMANIA. In Germania il Capodanno si festeggia in maschera come a Carnevale.
IL CAPODANNO IN INDIA. In India il Capodanno non può essere festeggiato in casa: è obbligatorio uscire in strada.
IL CAPODANNO IN ROMANIA. A Capodanno in Romania si fanno gli auguri agli animali. In questo Paese sono ancora vive antiche usanze e credenze popolari, ad esempio in alcune zone si crede ai folletti e alle fate, si seguono riti propiziatori con pane, acqua o elementi semplici. In molti casi la tradizione è legata alla natura, come nel caso della notte di San Silvestro. A Capodanno in Romania è infatti buona usanza parlare con gli animali che si incontrano facendo loro gli auguri per il nuovo anno.
IL CAPODANNO IN GRECIA. In Grecia c'è l'usanza che il primo ad entrare in casa deve rompere un melograno a terra.
IL CAPODANNO IN SUDAMERICA. In Sudamerica c'è l'usanza di mangiare chicchi d'uva e di esprimere dodici desideri: uno per ogni mese dell'anno. In Brasile invece è d'obbligo indossare vestiti bianchi o dorati.


di Gioia Maria Tozzi

Concerto 1 gennaio Orchestra a Plettro Città di Taormina

Capodanno all’insegna della tradizione a Taormina, concerto dell’Orchestra a Plettro, ore 18.00, Palazzo dei Congressi. L’orchestra che ha festeggiato lo scorso anno i 100 anni dalla fondazione, inaugurerà come di consueto da tanti anni il nuovo anno, con un concerto che vede alcune interessanti novità. Il concerto infatti si aprirà con gli allievi, ragazzi e ragazze che fanno parte della scuola di mandolino e chitarra, voluta dal Presidente dell’Orchestra, Elisabetta Monaco, per trasmettere alle giovani generazioni la passione per i “plettri” e condividere con loro ogni nuova idea. Gli allievi eseguiranno: La vita è bella di Piovani, Sinfonia n° 10 di Mozart e una Suite di Natale, arrangiamenti del Maestro Alessandro Russo. L’orchestra poi composta da ben 30 elementi, diretti magistralmente dal Maestro Antonino Pellitteri, eseguiranno per la prima volta la colonna sonora La Mia Terra, tratta del film documentario Da Goethe all’alba del terzo millennio di Giovanni Russotti e Nuccio Narciso, composta dal Maestro Ginno Castorina e trascritta per sax, friscaletto, flauto e tamburo dallo stesso Maestro Pellitteri. Nel programma inoltre: La Vedova Allegra di Lehar, Palladio di Jenkins, Valse Triste di Sibelius, Rapsodie Tzigane di Maciocchi, dopo un breve intervallo, La Traviata (Preludio e Libiam ne lieti calici) di Verdi, Nabucco (Sinfonia) di Verdi, Abballati , tradizionale, Orphens in the Underworld di Offenbach. Sul palco del palazzo dei Congressi insieme all’Orchestra a plettro Città di Taormina un graditissimo ritorno, quello del tenore taorminese Aldo Filistad in O Paese d’ò sole di D’Annibale e O Sole mio di Capua.

ADICO: Imu, come si calcola la detrazione

Tra maggiorazioni di detrazione, assimilazioni all’abitazione principale confermate e mancate, l’applicazione dell’Imu sperimentale rappresenterà almeno nel primo anno un piccolo rebus per le famiglie.
Molti dei quesiti riguardano proprio la nuova detrazione maggiorata per i figli, introdotta in sede di conversione della manovra ‘salva Italia’ (Dl n. 201/11).
La detrazione, che si aggiunge a quella base di 200 euro, è pari a 50 euro per ogni figlio convivente, di età non superiore a 26 anni. La misura massima della maggiorazione è di 400 euro che, sommata alla detrazione di base, raggiunge quindi la cifra di 600 euro.
Va chiarito che questa nuova detrazione, che non ha precedenti nell’Ici, non è legata alla condizione di figlio a carico. I 50 euro aggiuntivi, quindi, competono anche se il figlio lavora ed ha redditi propri. Il problema che si pone riguarda le modalità di attribuzione della maggiorazione in presenza di una pluralità di contitolari dell’immobile. Al riguardo, si ricorda che la detrazione base di 200 euro si imputa a ciascun proprietario residente nell’immobile, a prescindere dalla quota di possesso. Così, per esempio, se l’abitazione è posseduta da due soggetti che vi risiedono con quote dell’80 e del 20%, la detrazione sarà imputata per 100 euro a ciascun proprietario. Non è chiaro se le stesse regole valgono per la maggiorazione. Si pensi ad esempio ad un immobile in proprietà di madre e figlio che vi risiedono unitamente alla famiglia del figlio, composta anche di due bambini e del coniuge. Se si applicassero le regole ordinarie, i 100 euro di detrazione aggiuntiva dovrebbero essere suddivise paritariamente tra i due titolari.
Ma se invece si ritiene, come sembra, che l’agevolazione è mirata alle famiglie con figli, l’intera maggiorazione dovrebbe essere attribuita al figlio comproprietario. Le cose si complicano se l’appartamento è interamente intestato ai figli (con età non superiore a 26 anni) ed è abitato dal nucleo familiare composto anche dai genitori. In questo caso, negare del tutto la maggiorazione della detrazione sarebbe contrario allo spirito della legge. Dovrebbe potersi affermare in sostanza che le quote dell’immobile intestate ai componenti del medesimo nucleo familiare, in presenza delle condizioni di legge, danno sempre diritto alle detrazioni maggiorate, a prescindere dalla titolarità formale delle stesse.
Per l’ex casa coniugale assegnata al coniuge separato o divorziato si conferma invece l’assimilazione ope legis all’abitazione principale, sia ai fini dell’applicazione dell’aliquota che della detrazione. L’unica condizione è che il coniuge non assegnatario non possieda un altro immobile ad uso abitativo nel medesimo comune. In questo caso, se dovessero trovare conferma le regole Ici, la detrazione dovrebbe essere commisurata alla quota di possesso. Ciò diversamente dalla disciplina ordinaria della detrazione. Questo significa che un immobile posseduto al 50% da ciascuno degli ex coniugi darebbe diritto alla detrazione di 100 euro per il coniuge non assegnatario e di 200 euro per il soggetto che vi abita. La maggiorazione della detrazione invece dovrebbe competere per intero al coniuge che convive con i figli, anche se la formulazione della norma non esclude una applicazione più ampia del beneficio. Estensione che sarebbe quanto mai opportuna, soprattutto nei casi in cui il coniuge non assegnatario sia unico proprietario dell’ex casa coniugale.
Dove invece non vi sono dubbi è nella mancata riproposizione dell’assimilazione relativa alle case concesse in uso gratuito a parenti. Questa fattispecie, in presenza di un regolamento comunale, sino alla fine del 2011 dà diritto all’esenzione Ici. Il decreto 201 ha tuttavia soppresso la disposizione di riferimento (articolo 59, lettera e), del decreto legislativo n. 446/97) ed ha ristretto di molto le ipotesi di assimilazione all’abitazione principale. Il risultato finale è che gli immobili in uso a parenti sono diventati, ai fini Imu, come delle seconde case, assoggettate quindi all’aliquota di base del 7,6 per mille, senza che residuino spazi per i regolamenti locali.
 
di Luigi Lovecchio
fonte: sole24ore.it

'Ndrangheta: Carabinieri catturano il latitante Antonio Franzé

Il 10 novembre 2011 i Carabinieri del comando Provinciale di Roma eseguirono un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP presso il Tribunale di Roma, nei confronti di 30 persone indagate per associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, per avere costituito una ramificata organizzazione criminale operante in più località italiane e all’estero, responsabile dell’importazione in Europa di ingenti carichi di cocaina dal Sudamerica.

Arresti, perquisizioni e sequestri patrimoniali per un valore di 5 milioni di euro furono eseguiti in Calabria, nelle provincie di Vibo Valentia e Reggio Calabria, nonché in provincia di Bari, Brescia, Bologna, Latina, Palermo e Pavia.

L’indagine, convenzionalmente denominata “Meta 2010” consentì di delineare la struttura di una ramificata organizzazione criminale operante in più località italiane e all’estero, in grado di approvvigionarsi di ingenti quantitativi di cocaina direttamente dai cartelli colombiani produttori del narcotico e di importarli in Italia occultandoli, con varie metodiche, all’interno di carichi di merce legale trasportata via nave o via aereo.

La rilevanza del traffico di stupefacenti gestito dal sodalizio criminale si evinse dai maxi sequestri di carichi di narcotico destinati al mercato italiano e europeo:

         400 Kg. di cocaina, sequestrati il 13 settembre 2010 dalla Polizia Colombiana a Bogotà, che avrebbero dovuto essere importati in Italia tramite un cargo aereo;

         1.000 Kg. di cocaina purissima, sequestrati il 12 novembre 2010 dal Nucleo Investigativo Carabinieri di Roma nel porto di Gioia Tauro (RC), rinvenuti all’interno dei telai di carrelli agricoli contenuti in un container scaricato da una nave cargo proveniente dal Brasile;

         1.200 Kg. di cocaina purissima, sequestrati in data 8 aprile 2011 dal Nucleo Investigativo Carabinieri di Roma nel porto di Livorno, rinvenuti all’interno di un container contenente scatolame di prodotti alimentari (lattine di “palmito”), scaricato da una nave cargo proveniente dal Cile.

Il sodalizio criminale era composto da un nucleo centrale di personaggi di origine calabrese riconducibili all’alveo criminale della ‘ndrangheta i quali facevano capo al noto narcotrafficante calabrese BARBIERI Vincenzo (classe 1956) fino al suo assassinio, avvenuto a San Calogero (VV), in data 12 marzo 2011, ad opera di due killer che gli esplodevano contro 24 colpi di arma da fuoco, affiliato al clan “Mancuso” di Limbadi (VV).

Ieri, in serata, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria e dello squadrone eliportato cacciatori nel corso perquisizioni finalizzate ricerca latitanti, localizzavano e traevano in arresto franzè antonio, nato a vibo valentia il 06.02.1979, ivi residente, ritenuto responsabile reato associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti con ruolo di capo dell’organizzazione, irreperibile dal 10/11/2011. Il catturando, non è inserito in alcun elenco ed è appartenente alla ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata cosca mancuso di limbadi (vv). Il Franzè, aveva trovato rifugio interno abitazione dello zio c. g. cl. 57 denunciato a piede libero per favoreggiamento. Al momento del blitz ha tentato di fuggire dal tetto dell’abitazione ma ha trovato i carabinieri ai quali si è arreso senza proferire parole.

venerdì 30 dicembre 2011

Auguri di fine anno e saluti sino-calabresi a Palazzo dei Bruzi

“Ni chi fan le ma?”

Basterebbe questa frase di saluto per evidenziare l’affinità culturale - per alcuni del tutto insospettata - che esiste tra Cina e Calabria. Significa: “Hai mangiato?”.

La dice il cinese che incontra l’amico per strada, così come qui non si stancano di ripeterla –sottolinea il Sindaco Occhiuto- le mamme ai propri figli.

Ed è, questa, solo la più pittoresca delle molte,interessanti note consegnate dal sinologo di fama internazionale prof. Francesco Sisci ai taccuini dei giornalisti invitati a Palazzo dei Bruzi da Mario Occhiuto per gli auguri di fine anno.

Sisci, amico personale del Sindaco da oltre un decennio ed ospite d’onore della mattinata, è anch’egli giornalista oltre che scrittore e qualificato studioso di cose cinesi. Anche al suo operato si devono i proficui rapporti collaborativi tra la nostra nazione e la Cina, soprattutto in materia ambientale.

Originario di Villapiana, il prof. Sisci, sposato in Cina dove da tempo vive, è in Calabria per un ritorno alle origini dai significati non esclusivamente personali.

Non dimenticano, infatti, nè il Sindaco nè il suo ospite, quello che fu il ruolo dell’Università della Calabria quando negli anni ’70 era l’unico ateneo italiano ad accogliere giovani cinesi, i quali arrivarono numerosi  per studiare l’italiano. Molti di loro al ritorno in patria sono diventati qualificati professionisti, personalità politiche e militari.

“L’Unical -ha detto il Sindaco- ha avuto in tutti questi anni un grande ruolo diventando l’università italiana con il maggior numero di ragazzi cinesi, i quali qui si sono trovati e si trovano benissimo anche in virtù delle somiglianze che esistono tra la loro cultura e la nostra. Questi rapporti vanno ripresi, intensificati anche pensando al futuro dei nostri giovani.”

 Concetto ribadito da Sisci.

“La Cina – ha detto- pur lontanissima geograficamente è molto vicina quanto a mentalità, valori, modo di pensare dei calabresi. I cinesi-cosentini,  i ragazzi che hanno studiato qui,  hanno stabilito un legame forte con Cosenza e l’Italia, legame che può essere trasformato in occasione di crescita, investimenti, rilancio della città.”

In questo momento di crisi per l’Italia e l’Europa, dunque, secondo l’esperto sinologo, lo Stato più vasto dell’Asia orientale e  seconda potenza economica al mondo potrebbe dare un decisivo contributo al  rilancio dell’economia occidentale e potrebbe farlo creando un punto di leva proprio a Cosenza, in virtù dell’esperienza di accoglienza maturata.

 I prossimi mesi daranno conto di quanto si potrà realizzare in proposito.

Intanto, il prof. Sisci ha preannunciato l’arrivo in città, nella prossima primavera, del prof. Guy Alitto, noto studioso di storia cinese, considerato sia in America che in Cina il più qualificato riscopritore delle teorie di Confucio. Il prof. Alitto, italo-americano i cui nonni erano originari di Castiglione cosentino, dopo alcuni colloqui con lo stesso Sisci, ha infatti maturato l’intenzione di approfondire la conoscenza delle proprie radici e sarà seguito da una troupe televisiva che documenterà il suo viaggio.

L’incontro di questa mattina in Comune si è concluso con la consegna da parte del Sindaco di targhe raffiguranti lo stemma della città e il filosofo Telesio.

Un brindisi con i giornalisti presenti ha accompagnato lo scambio di auguri per un 2012 felice per ciascuno e per la città nel suo complesso.





Biografia

Francesco Sisci è sposato, ha due figlie e vive in Cina. Nel 1988 è stato il primo straniero mai ammesso alla Scuola Superiore dell’Accademia cinese delle Scienze sociali.

 E’ stato corrispondente Ansa a Pechino, è editorialista del Sole 24Ore, della Stampa  e di numerose pubblicazioni cinesi. Negli anni tra il 1998 e il 2000 ha realizzato interviste esclusive ad alti dirigenti cinesi come il Presidente Jiang Zemin, il Primo Ministro Zhu Rongji.

Dal 1999 è consulente senior per il Ministero dell’Ambiente italiano in Cina. E’ stato anche Direttore, per chiara fama, dell’Istituto italiano di cultura in Cina. Dal 2004 è coordinatore del programma di scambio tra la Scuola centrale del partito e l’Italia.

Pubblicazioni:
'La differenza fra la Cina e il mondo', 1994;'La piovra gialla' 1994;
Another China, serialized on Asia Times and in Chinese "Linwai yige
Zhongguo" 2001; Made in China, 2005 editore Carocci;
‘Chi ha paura della Cina’ 2006 editore Ponte alle Grazie;
‘Santa Sede – Cina’, con p. Francesco Strazzari, ed. Dehoniane 2008;
‘Cina Tibet, Tibet Cina’, ed Utet 2008.
Il Capodanno cosentino potrà essere seguito in diretta sulla web Tv del Comune.

Le telecamere della web tv comunale si accenderanno a partire dalle ore 23,00 di domani, 31 dicembre, un’ora prima della mezzanotte, fino al termine del concerto di Piazza Bilotti e seguiranno minuto per minuto l’esibizione degli artisti locali sui quali quest’anno ha puntato l’Amministrazione comunale per salutare l’arrivo del nuovo anno : “Le rivoltelle”, i “Melody Soundays” e  “The Italian Bee Gees”, la cover band del celeberrimo gruppo dell’isola di Man.

Per collegarsi in diretta sulla web tv e seguire le varie fasi del concerto di Piazza Bilotti basterà digitare l’indirizzo http://webtv.comune.cosenza.it

Nell’assicurare la ripresa in diretta e la diffusione del concerto organizzato dall’Amministrazione comunale per salutare l’arrivo del 2012, l’Assessorato all’Innovazione guidato da Geppino De Rose ha rivolto una particolare attenzione ai numerosissimi cosentini sparsi per il mondo e che, grazie al collegamento via web, potranno accorciare le distanze che li separano dalla loro città d’origine, apprezzare le magnifiche luminarie accese in Piazza Bilotti ed il concerto delle tre band che saliranno sul palco, oltre che, ovviamente, brindare all’arrivo del nuovo anno, insieme a tutti i concittadini che si riverseranno per le strade del centro città.

Sarà possibile seguire il Capodanno di Piazza Bilotti anche dai dispositivi mobili (iPhone, iPod, iPad). Un ulteriore passo in avanti dell’Assessorato all’Innovazione che si è prontamente adeguato agli standard di ultima generazione nel campo degli  smartphone e dei tablet.

CAPODANNO: SINDACO REGGIO CALABRIA, NO DIVIETO BOTTI MA INVITO A SENSO CIVICO

Reggio Calabria, 30 dic. - (Adnkronos) - Il sindaco di Reggio Calabria, Demetrio Arena, non ha vietato i botti a Capodanno ma ha invitato a un uso consapevole dei giochi pirici. ''Occorre prendere spunto dai dati e dalle ordinanze fortemente simboliche dei miei colleghi - afferma in una nota - per avviare una riflessione piu' generale, che porti ad elaborare una legislazione che, per i prossimi anni, regolamenti in modo uniforme tali comportamenti''. Arena invita ''tutti i concittadini a festeggiare l'inizio del nuovo anno, di farlo ispirandosi a norme di corretto comportamento e di civilta', innanzitutto utilizzando solo giochi legali'' e ricorda che ''gia' da tempo e' stata avviata, da parte dell'amministrazione una attivita' di controllo riguardante proprio la vendita dei giochi pericolosi e illegali, a tutela dell'incolumita' pubblica; inoltre invito tutti ad accertarsi che tale attivita' non abbia a nuocere a persone vicine in particolare difficolta', o ad animali posti nelle vicinanze''. La speranza del sindaco Arena e' ''che la cittadinanza accolga questo mio invito, dimostrando ancora una volta come la nostra citta' non abbia bisogno di un regime repressivo, ma che sia sufficiente appellarsi al senso civico''.

PdCI su indagine multiservizi

Le recentissime novità investigative, emerse grazie all’encomiabile attività della Guardia di Finanza svolta di concerto con la DDA di Reggio Calabria, ci hanno consentito di conoscere la reale e dettagliata composizione societaria della Multiservizi, la famigerata società mista del Comune di Reggio Calabria. Un’indagine certosina che ha, inequivocabilmente, dimostrato che  il presunto prestanome della cosca della ‘ndrangheta Tegano, Giuseppe Rechichi, attualmente in carcere con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso, è, da sempre e ininterrottamente senza alcuna sosta, tra i soci della Multiservizi, poichè non è mai uscito dalla plancia di comando della società medesima. La Guardia di Finanza ha, infatti, scoperto l’esistenza di una scrittura privata, con la quale la formale uscita del citato Rechichi dalla compagine societaria della Multiservizi era soltanto un escamotage. Un espediente, ben congegnato, per tentare di celare l’effettiva verità. Un artificio, costruito scientemente nel lontano 2004, finalizzato a coprire la pericolosa situazione in cui, all’epoca, si venne a trovare il Rechichi. Infatti, Rechichi, per una serie di vicende, non era in condizione di ottenere l’indispensabile certificazione antimafia e, quindi, onde evitare eventuali conseguenze che sarebbero derivate alla stessa Multiservizi, si pensò di inventare uno stratagemma di alchimia societaria.

Un tentativo, smascherato dagli investigatori, di trasformare, metaforicamente, il Rechichi in un modernissimo sommergibile della “flotta Multiservizi”: sempre vicino e presente negli affari e nella gestione, ma ufficialmente invisibile o  fantasma. Una ben studiata e finissima strategia condivisa che evidenzia la piena consapevolezza di tutti i protagonisti della vicenda, nessuno escluso, in un disegno teso a coprire la presenza di un socio che, secondo le indagini della DDA, sarebbe il prestanome della ‘ndrangheta nella Multiservizi. Quindi, invece, di denunciare alle Autorità la presenza delle cosche mafiose, i soci, secondo le risultanze investigative, si inventarono una scappatoia per mantenere in vita il sodalizio con il presunto prestanome dei Tegano: una follia enorme e un fatto di una gravità eccezionale.

Il Comune di Reggio è, quindi, nei fatti, in società con la ‘ndrangheta nella Multiservizi.  

La scoperta investigativa fa, quindi, sciogliere come neve al sole, le incaute affermazioni che, dopo l’arresto di Rechichi, rilasciò l’Amministratore delegato e Direttore generale della Multiservizi, Paolo Vazzana, il quale, sostenne pubblicamente che il Rechichi non fosse assolutamente un socio della Multiservizi, ma semplicemente il “direttore operativo”(sic).

Tenuto conto dei puntuali accertamenti della Guardia di Finanza si può tranquillamente affermare che le gravissime dichiarazioni di Vazzana siano state alquanto improvvide e decisamente preoccupanti poiché la verità, come dimostrato dagli inquirenti, è una sola: la ‘ndrangheta fa parte a pieno titolo nella Multiservizi.

La situazione è, quindi, di assoluta emergenza: le società miste, come ripetiamo da mesi, sono un putrido letamaio. Questo nuovo episodio che riguarda la Multiservizi evidenzia la tragica realtà di Reggio Calabria che supera, di gran lunga, anche la più sfrenata fantasia.

Tutto ciò accade nell’assordante generalizzato silenzio (complice???). Un silenzio,in primis, del sindaco Arena che non ha sentito il dovere morale di assumere un’iniziativa finalizzata a porre fine a questo andazzo assurdo e vergognoso.

In tal senso, l’unica soluzione che il Comune di Reggio Calabria dovrebbe rapidamente adottare rapidamente è quella di salvaguardare tutti i posti di lavoro, nessuno escluso, e, un attimo dopo, uscire dalle società miste, Multiservizi in primis. Siamo consapevoli che la giunta Arena non farà nulla e, pertanto, ci appelliamo, ancora una volta, al Ministro dell’Interno, dott.ssa Anna Maria Cancellieri affinché assuma un provvedimento straordinario per riportare la legalità nella città  e nel Comune di Reggio Calabria.

Cosa altro deve accadere per smuovere i palazzi del potere e mettere fine a questo spettacolo giocato con la pelle e, soprattutto, con il futuro di Reggio e della Calabria?

Calabria: Guccione (Pd), Regione rischia annegare in un mare di debiti

(ASCA) - Reggio Calabria, 30 dic - ''La RegioneCalabria rischia di annegare in un mare di debiti. Il 2012, quindi, o sara' veramente l'anno delle riforme oppure non potra' esserci nessun cambiamento positivo per il futuro della Calabria e dei calabresi''. E' quanto afferma il Consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione. ''Il Bilancio regionale, infatti - spiega l'esponente democratico - e' di circa 9 miliardi di euro, di cui gran parte sono gia' vincolati. Solo 800 milioni circa sono ancora liberi da vincoli e finalizzazioni. A tutto cio' hanno senz'altro contribuito i tagli che il governo nazionale ha operato sulle regioni e sugli enti locali. Ci troviamo, quindi, in presenza di un bilancio regionale che ha risorse insufficienti per rispondere ai numerosissimi bisogni dei calabresi. In tale situazione diventa davvero difficile governare''. ''La situazione - prosegue Guccione - e' ancor piu' grave se prendiamo in esame la condizione economica degli enti sub regionali che presentano notevoli problemi di sostenibilita' finanziaria''. ''Quest'anno, come componenti della Commissione Vigilanza della Consiglio regionale, abbiamo avuto modo di visionare i bilanci di Arssa, Afor, Sorical Spa, Fincalabria Spa, dei Consorzi di Bonifica, dei Consorzi per lo Sviluppo Industriale, della Fondazione Field, del Consorzio del Bergamotto, del Consorzio del Cedro di Calabria, della Fondazione Mediterranea Terina, dell'Arpacal, dell'Arcea, dell'Azienda Calabria e Lavoro, dell'Ardis Calabria e potrei ancora continuare per molto nell'elencazione. Dopo aver sentito le relazioni dei rappresentanti di questi enti, mi sento di affermare, senza timore di essere smentito, che la Regione Calabria attualmente e' seduta su una montagna di debiti che appesantisce il ruolo e i compiti istituzionali per cui era nata''. ''Il 2012 - si legge ancora nella nota - deve essere l'anno della sfida, non piu' rinviabile, delle riforme strutturali che avvii definitivamente il necessario processo di snellimento e di razionalizzazione per liberare risorse e innescare finalmente un futuro vero di ripresa e di sviluppo''.

INCIDENTI: UN MORTO E 2 FERITI, CHIUSO TRATTO STATALE 106 NEL REGGINO

Reggio Calabria, 30 dic. (Adnkronos) - Sulla strada statale 106 Jonica un tratto e' provvisoriamente chiuso in entrambe le direzioni, a causa di un incidente al km 77,200 in localita' Bianco, provincia di Reggio Calabria. Lo comunica l'Anas spiegando che nell'incidente una persona ha perso la vita e due sono rimaste ferite. Le deviazioni vengono segnalate in loco. Sul posto, sottolinea Anas, sono immediatamente intervenuti i soccorsi, le forze dell'ordine e le squadre di emergenza dell'Anas, che stanno provvedendo a ripristinare la circolazione in piena sicurezza, il prima possibile. L'evoluzione della situazione in tempo reale e' consultabile attraverso il sito http://www.stradeanas.it/traffico. L'Anas invita gli automobilisti alla prudenza nella guida, ricordando che l'informazione sulla viabilita' e sul traffico di rilevanza nazionale e' assicurata attraverso il sito www.stradeanas.it e il numero unico ''Pronto Anas'' 841.148.

BRINDISI AUGURALE PdCI

Si è svolto, presso i locali della Federazione reggina del PdCI, il tradizionale scambio di auguri tra gli iscritti e i simpatizzanti dei Comunisti Italiani.

La classica bicchierata di fine anno, svoltasi in un clima di cordiale e rilassato, ha visto la partecipazione di numerosi militanti.

Tra gli altri, erano presenti il segretario provinciale Lorenzo Fascì e il segretario regionale Michelangelo Tripodi, i quali, prima di procedere a stappare le bottiglie di spumante, rigorosamente italiano, hanno evidenziato, in un breve saluto, la drammatica situazione che stanno vivendo l’Italia, la Calabria e Reggio.

Un momento di grande difficoltà provocato dalle politiche anti-meridionali portate avanti, negli ultimi anni, dal governo Berlusconi-Bossi e, contestualmente, dalla fallimentare amministrazione comunale reggina del centrodestra che ha affossato la città in un mare di debiti e in una bancarotta etica e morale.

Sia Fascì che Tripodi hanno evidenziato l’assoluta necessità di osteggiare, insieme alle forze sindacali, i provvedimenti del nuovo governo, guidato da Mario Monti, che ha, ingiustamente, messo pesantemente le mani nelle tasche dei lavoratori e dei pensionati, attraverso nuove tasse e imposte ingiuste ed esose.

Proprio per questo, l’auspicio e l’impegno dei Comunisti Italiani per il 2012 è quello di lavorare e contribuire alla costruzione di una Sinistra forte, coesa e credibile, che dovrà ridare voce alle classi sociali deboli e meno abbienti che stanno pagando fortemente l’assenza dal Parlamento delle forze della  Sinistra.

La breve cerimonia si è conclusa con il brindisi collettivo dedicato a un nuovo anno di pace, salute e serenità.

Capri Hollywood omaggia Enzo Mirigliani e Miss Italia

Nel corso della rassegna cinematografica dell’isola oggi si è tenuto un convegno dedicato alla bellezza e alle donne. Patrizia Mirigliani e le iniziative sociali del Concorso. Presente Stefania Bivone, Miss Italia 2011.


«Parliamo di bellezza da molti anni. Mio padre Enzo Mirigliani ne parla dal 1959 ed io sono nata in questo contesto. Egli ricercava nella bellezza il senso della persona». Così Patrizia all’apertura del convegno che si è tenuto oggi a Capri, nell’ambito del “Festival Capri Hollywood”. Una giornata dedicata a Miss Italia, all’omaggio al patron scomparso a settembre, alle sue miss, alle donne e al loro ruolo nel mondo dello spettacolo, a quanto è difficile dimostrare che dietro la bellezza si nasconde il talento, la dedizione, la bravura.

«Mio padre ha radicalmente trasformato negli anni il concorso, portandolo ad essere, nel bene e nel male, uno specchio del costume della società italiana al pari degli eventi più seguiti. È riuscito con il suo intuito e la sua caparbietà a realizzare qualcosa di unico», ha detto Patrizia.

Accanto alla patron di Miss Italia, nel corso di un dibattito incentrato sulla bellezza sono intervenute l’attrice americana Shanyn Leigh («in America la bellezza non è così importante come in Italia, ma capisco che può aiutare ad affermarsi»), la modella e attrice rumena Madalina Ghenea, Lina Wertmuller che ha spiegato come spesso la bellezza può nuocere perché legata alla falsa concezione che sia l’unico pregio in una donna e Miss Italia in carica Stefania Bivone, che ha parlato del concorso come di un’opportunità seria di lavoro e del suo sogno di carriera: cantare. A moderare il dibattito Teresa Marchesi, giornalista del TG3.

Questa sera sarà consegnato a Patrizia Mirigliani il “Capri People Award”, per l’attività portata avanti nel campo del sociale. L’ultima di queste iniziative è il Calendario fotobiografico 2012 “Donne che Vincono” realizzato da Miss Italia con Anmil e Inail per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla tutela della salute delle donne sul luogo di lavoro.

Calendario che è stato presentato nel corso del convegno dalla stessa Patrizia Mirigliani insieme a Marcella Budello, una rappresentante delle 12 donne che hanno posato, insieme alle miss, sul set di Tiziana Luxardo. «Un’emozione indescrivibile– ha detto Marcella davanti ad una folla ghermita di grandi nomi del cinema e dello spettacolo –. Devo dire grazie alla sensibilità e alla forza di Patrizia Mirigliani, che (con alle sue ragazze) ha abbracciato senza mai titubare un progetto così grande».

Nell’ambito della rassegna cinematografica Capri Hollywood lo spazio dedicato a Miss Italia si è inserito in una line di tre giorni dal titolo “Cinema e quote rosa: quali prospettive per le ragazze che sognano il grande schermo?”.

LA PROVINCIA ANTICIPA AI COMUNI 500 MILA EURO PER SALVARE I LAVORATORI ACQUEREGGINE

Cinquecentomila euro da anticiparsi ai Comuni per allontanare il rischio licenziamenti dei lavoratori della società Acquereggine s.p.a.

 Queste le risorse economiche che l’Amministrazione Provinciale, guidata dal Presidente Giuseppe Raffa, ha deciso di mettere a disposizione di intesa con la Prefettura e con il Commissario Straordinario della società Acquereggine.

I lavoratori interessati da tale delicata vertenza occupazionale potranno così trascorrere, con un minimo di serenità in più, l’ultimo giorno dell’anno ed iniziare il 2012 con la speranza di un futuro migliore. Questo il messaggio che il Presidente Raffa ha voluto lanciare affinché, in modo responsabile, la società Acquereggine si determini ad annullare le lettere di licenziamento e facendo, altresì, appello al senso di responsabilità dei Sindaci dei Comuni del Comprensorio Provinciale affinché si mantenga fede agli impegni assunti nell’ultima riunione in Prefettura del 29 dicembre scorso. Da tale incontro era emerso, infatti, di comune accordo, un documento di intenti unitario che, al momento, rappresenta l’unica seria via d’uscita per questa preoccupante situazione. L’Amministrazione Raffa prosegue così in modo tangibile nel rendersi fedele interprete del mandato ricevuto e del ruolo di regia  e di coordinamento sui grandi temi che, anche  dal punto di vista occupazionale,  interessano il futuro del territorio provinciale.

Da quanto si apprende da fonti ufficiali, il Presidente Raffa, sin dai primi giorni di Gennaio, intende avviare un tavolo di confronto e di discussione con le parti sociali, gli Enti Locali e le Istituzioni interessate compresa la Regione Calabria.

A quest’ultimo ente si chiederà di rivedere la posizione assunta tramite un apposito ordine di giorno approvato dal Consiglio Regionale il quale, di fatto, escludeva dalla futura gestione della depurazione l’Amministrazione Provinciale (prima presente tramite gli ATO provinciali) affidandola esclusivamente ai Comuni ed al Commissario Unico Straordinario. Una posizione da rivedere essendo intercorsa, appunto solo successivamente, l’approvazione del c.d. Decreto Milleproroghe che al contrario prolunga la permanenza nelle loro funzioni degli ATO di competenza provinciale favorendo così una possibile sinergia di questi ultimi che veda l’impiego dei lavoratori di Acquereggine.

Oggi tale decisione assunta dalla Regione apparirebbe di fatto contraddittoria e rischierebbe di rendere surreale ogni sforzo compiuto da Prefettura, Provincia e Comuni per salvare il destino di questi lavoratori. 

MISS ITALIA: DA NORD A SUD, ECCO LE PRIME MISS 2012!

La “Prima Miss dell’anno” proclamata la notte di San Silvestro su Raiuno in diretta da Courmayeur; l’1 gennaio “Miss Capri Hollywood”: entrambe promosse alle finali
Un’insolita staffetta di grande effetto darà il via all’edizione 2012 di Miss Italia: due miss saranno elette tra il 31 dicembre (a Courmayer) e l’1 gennaio (a Capri) durante due eventi di spicco e saranno entrambe promosse direttamente alle finali, che per il secondo anno si svolgeranno a settembre a Montecatini Terme.
A Courmayeur, la notte di San Silvestro, nel corso della trasmissione di Raiuno “L’anno che verrà” condotta da Carlo Conti, sarà proclamata la “Prima Miss dell’anno 2012” ormai entrata nella tradizione.
Il giorno dopo, nell’ambito del Festival cinematografico dell’isola organizzato da Pascal Vicedomini, una giuria di registi e attori eleggerà “Miss Capri Hollywood”.
La vincitrice del titolo “Prima Miss dell’Anno”, iniziativa ideata da Enzo Mirigliani vent’anni fa, è stata scelta in un casting a Roma da una giuria composta dalla regista Rossella Izzo, dall’attrice Fioretta Mari, dalla fotografa Tiziana Luxardo, dal direttore casting Roberto Bigherati, dall’autrice tv Elvira Carteny e dalla show girl Laura Freddi.
“Miss Capri Hollywood” è un titolo speciale che quest’anno Patrizia Mirigliani ha deciso di dedicare a una delle finaliste del casting di Roma. A Capri il Primo Gennaio arriveranno 10 ragazze, tutte in lizza per il titolo che darà accesso alle finali nazionali di Miss Italia 2012 a Montecatini Terme.
L’elezione di Miss Capri Hollywood sarà l’ultimo di una serie di eventi dedicati a Miss Italia nel corso della Rassegna Cinematografica sull’Isola. Oggi, 30 dicembre, infatti, c’è stato l’Honoring a Enzo Mirigliani con la consegna del ‘Capri People Award’ alla figlia Patrizia per l’impegno e l’attività svolta nel campo del sociale.

Intervento di fine anno del Presidente della Provincia di RC Giuseppe Raffa

 “E’ tempo di bilanci. Il nostro ne traccia uno di sei mesi: questo, infatti,  il tempo trascorso  da quando i reggini  ci  hanno chiamato alla guida dell’Ente  Provincia. Un semestre caratterizzato, innanzitutto, da un nuovo e proficuo rapporto con il territorio e con i sindaci: assieme siamo diventati artefici di un nuovo modo di affrontare le problematiche attraverso l’assunzione di atti concreti”.   Lo afferma il Presidente della Provincia Giuseppe Raffa in una nota  diffusa dall’Ente di via Foti.

“Da questo rapporto – si legge -  è  stato fatto un attento screening  del territorio  alle prese con  gravi e annosi problemi, ma  ricco di potenzialità e di dinamicità nelle amministrazioni comunali, istituzioni  animate da buoni propositi e da tanta  voglia di fare. La nostra strategia sta incidendo in modo positivo su realtà socio – culturali fino ad oggi emarginate  rispetto alle scelte che venivano fatte  senza il coinvolgimento  dei diretti interessati. Con i comuni continueremo a lavorare per rafforzare una sinergia virtuosa che, in questo scorcio  di consiliatura, ha rappresentato il vero baluardo di difesa della democrazia. Il nostro è un confronto leale che ci consente  di affrontare problematiche  importanti: i trasporti, in particolare. Un comparto che ci ha visto protagonisti nella presa di posizione nei confronti di Alitalia e che, subito dopo il Consiglio provinciale aperto,  ha sortito i primi apprezzabili risultati.  La delicatezza del problema, però,  ci impone di non abbassare le guardia  e, più determinati che mai,   vogliamo  continuare a sentirci “liberi di volare”.  E su quest’aspetto ne approfittiamo  per ringraziare quei cittadini,  e sono migliaia,  che, attraverso il web,  continuano ad appoggiare la nostra strategia  tesa ad impedire l’isolamento della  nostra provincia con il resto del Paese e l’Europa”.

Il Presidente Raffa prosegue: “Oltre ai trasporti, un altro tema di grande  attualità impegna tutte le nostre risorse: quello dei rifiuti.  Un settore che, fin dall’insediamento dell’Amministrazione in carica, ci ha visto condividere con i sindaci l’esigenza di un cambio di rotta rispetto al passato, convinti che la Provincia possiede volontà politica e professionalità per dare alle amministrazioni locali un valido supporto sia sotto l’aspetto economico  che sul piano organizzativo. Il problema dei rifiuti, infatti,  non può essere affrontato dalle  singole entità territoriali in quanto coinvolge  realtà intercomunali che, gioco forza,  richiedono un impegno sinergico. Siamo stati anche, d’intesa con il partenariato territoriale,  attori principali nella programmazione del PISL”.

Ancora il dott Giuseppe Raffa: “ Ai trasporti e alla raccolta differenziata si aggiunge  l’interesse e l’impegno per il  Porto di Gioia Tauro: infrastruttura  strategica sia per la Piana e la provincia reggina sia  per la Calabria. Sul punto intendiamo esprimere la nostra vicinanza ai lavoratori in cassa integrazione. Chi come noi si preoccupa della drammatica situazione occupazionale che  provoca grande tensione sociale sul territorio non può che essere determinato  a proseguire la battaglia  per il rilancio dello scalo e del retro porto. A poco servono gli slogan  che  in passato  hanno accompagnato la crisi di una struttura che per anni ha mantenuto saldo il primato del transhipment del Mediterraneo”.

 Nelle parole del Presidente della Provincia c’è anche un passaggio sulla nuova situazione politica nazionale: “ Ci auguriamo  che il Governo Monti frantumi certi consolidati interessi che hanno impedito la prosecuzione  o l’avvio di importanti progetti di sviluppo: dall’intermodalità alla logistica,  all’APQ (tanto per citarne alcuni). Su questo tema continueremo a essere  protagonisti attivi: al fianco  delle maestranze, delle forze del territorio, dei sindaci, perché tutti assieme facciamo valere le ragioni della nostra terra. Anche il cambio del Governo  può rappresentare  per  il nostro territorio una sorta di opportunità  per incentivare quella sorta di inibizione che spesso ha caratterizzato la classe politica e che, auspichiamo, incominci finalmente a discutere  dei veri problemi di questa terra,  facendola rimanere lontana  da accomodamenti  che, visti i risultati, a poco sono serviti per il rilancio dell’intero Mezzogiorno”.

Nell’azione della Giunta provinciale, sottolinea il Presidente,  “anche sul fronte della politica culturale abbiamo avviato una nuova stagione tesa alla valorizzazione  delle tante  realtà locali  che fino ad oggi hanno avuto poche possibilità di proporsi all’attenzione del grande pubblico e della critica. In questo settore la  nostra strategia è quella che abbiamo condensato nella frase la ‘cultura a chilometri zero’.  Ci lasciamo alle spalle un anno orribile, caratterizzato da una crisi globale sempre meno governabile, in cui lo spauracchio della recessione disegna scenari ancor più incerti. Ma  - conclude Giuseppe Raffa - non possiamo aspettare il futuro con rassegnazione: dobbiamo, invece, trovare gli stimoli e la forza  di guardare avanti perché, come la storia insegna, le crisi hanno un inizio e una fine.  Pur nella drammaticità del momento  non possiamo perdere la speranza, rafforzata dalla condivisione e dal forte impegno sociale, e guardare  al nuovo anno  con rinnovata fiducia”.

Reggio Calabria: Energia Pulita su messa in vendita del Forte Siacci di Campo Calabro

Un altro furto si sta compiendo ai danni di una delle ricchezze storico culturali dell’area dello stretto, quasi dimenticato , sconosciuto a molti stessi reggini e calabresi. Con il Governo Monti tornano alla ribalta i processi di dismissione del patrimonio pubblico.

Tra precedenti finanziarie ed attuali manovre oggetto la messa in vendita degli immobili militari è stata facilitata dalla possibilità di accordi tra Comune e Ministero della Difesa per la messa in vendita, cercando direttamente investitori e il contestuale cambio di destinazione d’uso di questo patrimonio. Insomma un vero e proprio affare per palazzinari e banchieri.

Da un elenco pubblicato dal Sole 24 Ore sono state messe in vendita 138 caserme tra cui quella ricadente nel comune di Campo Calabro : “Il forte umbertino SIACCI”, luogo non solo di vita militare ma anche di vita sociale di quel tempo. Uno spaccato del vissuto dell’epoca impresso nelle mura e nei corridoi di una struttura che potrebbe fare la differenza dal punto di vista turistico storico culturale, ma che sembra non interessi a nessuno.

Per chi ha avuto modo di visitarla questa meravigliosa costruzione non rappresenta una semplice visione architettonica dell’epoca, ma anche un riscatto culturale e turistico del territorio. Soluzioni , quest’ultime , che potevano giungere in tempi meno drammatici come questo , nei quali realizzare seriamente un piano di riqualificazione delle fortezze della costa calabra ( ben 9 costruite tra il 1880 e il 1914) perfettamente conservate e scalfite soltanto dall’incuranza di amministrazioni poco attente e sensibili al tema. Cosa fare oggi? Occorrerebbe promuovere un movimento che dimostri alle istituzioni dell’enorme potenzialità del sito. Nella terra delle costruzioni selvagge e abusive, il particolare inserimento urbanistico in una zona libera dagli scempi del cemento, aiuta certo anche un facile inserimento delle infrastrutture e servizi. Le potenzialità di quest’area infatti sono molteplici e infinite : un territorio di 144.950mq dal quale è possibile scorgere l’intero Stretto di Messina , da Punta Peloro a Punta Pellaro, dalle Isole Eolie alle vette dell’Aspromonte. La caserma ha una superficie coperta di 10600mq ricca di incisioni dei soldati dell’epoca e in alcune aree è possibile ancora ammirare le cassette contenenti le munizioni utilizzate nell’ultimo conflitto bellico. Stanze affrescate, iscrizioni monitorie , ambienti che parlano di storia in un silenzio quasi assordante . Un versetto impresso in una parete ormai semi cancellato dall’umidità e dallo stato di abbandono recita:

“IO BEN CONOSCO GL’ ITALIANI

L’ xxx SON CONDOTTE CON CORAGGIO

E CON L’INTELLETTO FANNO PRODIGI.”

Il tentativo è di privare l’area dello stretto di un tesoro di inestimabile valore storico culturale, che non deve essere concesso in alcun modo ad acquirenti con fini speculatori e di profitto. Da calabresi,non possiamo assistere a questo scempio. Il Siacci va tutelato come patrimonio storico dell’area dello Stretto e in questi termini attendiamo risposte forti da tutte le istituzioni interessate ( comune, provincia, regione, associazioni varie) al fine di trovare le giuste soluzioni per la riqualificazione dell’intera area e per sviluppare un piano programmatico integrato che riscatti definitivamente l’orgoglio di essere, oltre che Calabresi, Italiani.



Simona Mastroddi – Referente Energia Pulita Campo Calabro

'NDRANGHETA: ARRESTATO LATITANTE, HA TENTATO FUGA SUI TETTI

(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 30 DIC - Ha tentato di fuggire attraverso i tetti, Antonio Franze', di 32 anni, arrestato dai carabinieri a Gioia Tauro dopo una latitanza di oltre un mese. L'uomo e' stato rintracciato nell'abitazione di uno zio e quando ha visto i carabinieri ha cercato di fuggire, ma e' stato raggiunto ed arrestato. L'inchiesta nella quale e' coinvolto Franze', chiamata 'Meta 2010', ha consentito di individuare i componenti di un'organizzazione criminale che operava in diverse localita' italiane e all'estero, in grado di approvvigionarsi di ingenti quantitativi di cocaina direttamente dai cartelli colombiani produttori del narcotico e di importarli in Italia. La droga veniva nascosta all'interno di carichi di merce legale trasportata via nave o via aereo. La rilevanza del traffico di stupefacenti gestito dall'organizzazione era emersa nel corso di una serie di sequestri compiuti prima degli arresti. Il 13 settembre del 2010 furono sequestrati 400 chili di cocaina dalla Polizia colombiana a Bogota', che avrebbero dovuto essere importati in Italia tramite un cargo aereo. Una tonnellata di cocaina fu sequestrata il 12 novembre 2010 dal Nucleo Investigativo Carabinieri di Roma nel porto di Gioia Tauro, rinvenuti all'interno dei telai di carrelli agricoli contenuti in un container scaricato da una nave cargo proveniente dal Brasile; 1.200 chili di cocaina furono sequestrati l'8 aprile 2011 dal Nucleo Investigativo Carabinieri di Roma nel porto di Livorno. L'organizzazione era composta da un nucleo centrale di personaggi di origine calabrese riconducibili ad esponenti della 'ndrangheta i quali facevano capo al narcotrafficante Vincenzo Barbieri, ucciso a San Calogero (Vibo Valentia) il 12 marzo 2011. I particolari dell'arresto di Franze' sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa svoltasi nel comando provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria. Il comandante, col. Pasquale Angelosanto, ha evidenziato che ''l'ultimo anno e' stato denso di risultati positivi raggiunti da parte dell'Arma dei carabinieri del Comando provinciale. Operazioni, come per l'inchiesta 'Crimine', di grande rilievo, che sono state possibili grazie ad un efficace modello operativo di analisi dei dati avviato proprio a Reggio Calabria''.

MUSICA: MUTI DIRIGERA' 97 ORCHESTRE GIOVANILI CALABRESI IN PRIMAVERA 'SONO SEMPRE STATO UN SOSTENITORE DELLE BANDE E MI SONO SPESO PER SALVARLE'

Roma, 30 dic. (Adnkronos) - In primavera Riccardo Muti terra' un concerto in Calabria dirigendo circa 97 orchestre giovanili. Il Maestro decidera' il giorno una volta finita la stagione a Chicago, ma, come si legge su la Repubblica, il fatto certo e' che dirigera' nella Piazza d'Armi della Scuola dei Carabinieri di Reggio Calabria qualcosa oltre 400 ragazzi, tutti musicisti in 90 e piu' bande calabresi. "Per me tutto e' partito nel 2006 - ricorda oggi il maestro sul quotidiano romano - Ero a Reggio Calabria con l'orchestra Cherubini. Mi si presento' un signore che mi parlo' di giovani musicisti di una banda di un paese dell´Aspromonte messa su da un farmacista per togliere i ragazzi dalla strada. Ero li' con un'orchestra di giovani, mi sembro' che ci fossero elementi comuni. Cosi' fissai un incontro. Si presentarono una sessantina di ragazzi in uniforme, come si conviene alle bande. Puo' sembrare astruso, ma la compostezza con cui presero posto sulla pedana, l'intensita' di partecipazione, mi colpirono. Suonavano anche bene. Non me ne dimenticai e dopo due anni li feci invitare al Ravenna Festival dove li ho diretti la prima volta". "Io sono sempre stato un sostenitore delle bande - dice il maestro Muti - Anni fa quando molte chiudevano mi sono speso per salvarle. Ritengo che abbiano avuto una importanza culturale nel nostro paese e molta cultura lirica e sinfonica viene portata dalle bande musicali nelle piazze dei paesi. Io stesso il venerdi' santo da ragazzo a Molfetta seguivo le processioni ascoltando le bande. Lo Stabat Mater di Rossini o la Marcia funebre dell´Eroica le ho ascoltate le prime volte con le bande che sono vere orchestre anche se di soli fiati. E non dimentichiamo l´influenza che hanno avuto su Verdi. E poi, dico la verita', quando ho sentito parlare di bande di ragazzi in una terra dove in genere si parla di bande di altro tipo, mi e' sembrata una cosa da premiare".

FISCO:DA 2012 EQUITALIA SI FA IN TRE,AGENZIE NORD-CENTRO-SUD

(ANSA) - ROMA, 30 DIC - Si conclude il piano di riorganizzazione del Gruppo Equitalia con il definitivo passaggio a tre agenti della riscossione, Equitalia Nord, Equitalia Centro ed Equitalia Sud. Lo rende noto l'agenzia di riscossione dei tributi spiegando che il riassetto del Gruppo, iniziato lo scorso luglio, si perfeziona come da calendario il 31 dicembre 2011 con le ultime operazioni societarie che riguardano Abruzzo, Marche, Sardegna e Trentino Alto Adige-Suedtirol. Equitalia Nord (per un totale di 38 province per oltre 23 milioni di cittadini residenti), Equitalia Centro (con sede a Bologna, e' agente della riscossione in Abruzzo, Emilia Romagna, Marche, Sardegna, Toscana e Umbria, gestisce oltre 13 milioni e mezzo di residenti in 33 province) ed Equitalia Sud (gestisce la riscossione in Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Molise e Puglia, in 25 province con circa 20 milioni di residenti) si articolano in Direzioni regionali e Aree territoriali corrispondenti alle province, in linea con il sistema organizzativo dell'Agenzia delle entrate e dell'Inps. Dal 2006 a oggi Equitalia ha realizzato una lunga serie di interventi volti a semplificare il precedente sistema della riscossione, frammentato in oltre 40 societa' private. La riorganizzazione ha l'obiettivo di rendere piu' efficiente e omogenea l'attivita' sul territorio, con particolare attenzione al costante miglioramento delle relazioni con i contribuenti. Alle tre societa' operative sul territorio sono affiancate Equitalia Servizi ed Equitalia Giustizia.

Ubs, vendita patrimonio dovra' servire ad ammodernare FdC

(ASCA) - Catanzaro, 30 dic - ''La notizia che la Regione Calabria ha siglato il verbale di trasferimento dallo Stato degli impianti e delle infrastrutture di Ferrovie della Calabria S.r.l. e di alienarne quelli che non sono strumentali all'esercizio per fare cassa, ci conferma quale era il vero interesse sulla societa' di trasporto pubblico. Questo governo regionale si e' guardato bene, invece, di acquisire la societa' Ferrovie della Calabria S.r.l., a titolo gratuito oltretutto, mentre si sono alla fine impossessati del suo patrimonio''. Lo si legge in una nota di Ubs Trasporti della Calabria. ''Certo, lo hanno fatto - continua la nota - perche' la legge glielo ha permesso, ma quello che ci sgomenta e' che vanno dichiarando che la vendita dell'enorme patrimonio infrastrutturale non essenziale all'esercizio ferroviario, servira' per fornire nuovi servizi alla popolazione calabrese''.

COSENZA: MANIFESTO PROVOCATORIO SU DIMISSIONI DI SANT'UMILE, E' POLEMICA

(Adnkronos) -  Sant'Umile da Bisignano rassegna le dimissioni da santo. Con tanto di manifesto e lamentele per la mancata valorizzazione della sua figura e la condizione spirituale e socio-economica del paesino nell'entroterra cosentino. E' la provocazione lanciata da un bisignanese che per qualche anno ha lavorato fuori regione ed e' rientrato da poco nel suo paese di origine. Ha confezionato i manifesti in cui Lucantonio Pirozzi, nome di battesimo di frate Umile, si dimette dalla sua carica di santo. La provocazione ha suscitato l'ira del sindaco Umile Bisignano, che la ritiene una ''strumentalizzazione politica di questo signore che e' un megalomane strafottente''. Il primo cittadino e' ''indignato'' e risponde sarcastico ''questo personaggio deve avere amici potenti se Sant'Umile parla direttamente con lui dando notizia delle dimissioni da santo''. Tornando all'aspetto serio, Umile Bisignano difende l'operato della sua amministrazione e sottolinea le difficolta' economiche e oggettive che ha incontrato per intervenire sul convento dei frati, interessato da una forte frana che l'anno scorso ha reso necessaria l'evacuazione dal sito.  ''Il ministero dei beni culturali e la regione Calabria ci hanno rassicurato di un finanziamento -spiega il sindaco- di 1,1 milioni di euro per ristrutturare la chiesa, dove ci sono affreschi bellissimi, e mettere in sicurezza l'area. Il Comune per anni non aveva rispettato il patto di stabilita' a causa della situazione finanziaria del passato, quindi non abbiamo potuto contrarre mutui per aiutare il convento. Invece quest'anno siamo riusciti a rientrare nei vincoli e potremo darci da fare''. Della procedura, ostacolata, dice il sindaco, da una serie di ricorsi degli ordini degli ingegneri e dei geologi in merito al conferimento degli incarichi per i progetti, si occupera' il commissario straordinario Percolla al quale sono stati trasmessi tutti gli atti. Il manifesto lamentava la scarsa valorizzazione della figura del santo ma il sindaco Bisignano ribatte che ''non si puo' pensare al marketing con un santo verso cui c'e' grande venerazione. Questa iniziativa -conclude il primo cittadino- non ha sortito gli effetti che l'autore desiderava. Tutti i cittadini sono contrari e non l'hanno gradita, e anche la Chiesa da quanto mi hanno riferito''.

'NDRANGHETA: ARRESTATO LATITANTE PER TRAFFICO DROGA ANTONIO FRANZE' SORPRESO A GIOIA TAURO IN CASA DI UNO ZIO

(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 30 DIC - Un presunto affiliato alla 'ndrangheta, Antonio Franze', di 32 anni, latitante dal novembre scorso con l'accusa di associazione mafiosa finalizzata al traffico internazionale di droga, e' stato arrestato dai carabinieri a Gioia Tauro. Franze' e' stato sorpreso in casa di uno zio, che e' stato denunciato in stato di liberta'. L'inchiesta che ha portato all'arresto di Franze', denominata Meta 2010, e' stata condotta dalla Procura della Repubblica di Roma.

CARBURANTI: PREZZI IN SALITA E DAL PRIMO GENNAIO NUOVE ADDIZIONALI REGIONI

Roma, 30 dic. - (Adnkronos) - Prezzi dei carburanti ancora in rialzo e a questi rincari si aggiungeranno, dal primo gennaio, quelli delle nuove addizionali regionali sulle accise della benzina. Lo rileva quotidianoenergia.it che indica un incremento di 6,1 centesimi di euro/litro (Iva inclusa) della Toscana, fino ai 2,6 del Lazio: oltre a queste due Regioni intervengono Liguria (2,5 cent), Marche (5) e Umbria (4). ''In sintesi, con il nuovo anno, l'Italia si dividera' in due: 10 Regioni avranno addizionali sulla verde (oltre a quelle gia' indicate, anche Piemonte, Campania, Molise, Puglia, Calabria) e 10 no (Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Valle d'Aosta, Emilia-Romagna, Abruzzo, Basilicata, Sicilia e Sardegna)'', si legge nella nota. Intanto, come prevedibile, la decisione di Eni di intervenire ieri su benzina e diesel ha innescato altri aumenti dei prezzi raccomandati. A muoversi oggi sono state IP (1 centesimo sulla verde e 0,5 sul diesel), TotalErg (0,7 sulla prima ma in controtendenza sul secondo, -0,3) e Q8 (+0,5 cent solo sulla benzina). A livello Paese, il prezzo medio praticato dalla benzina (in modalita' servito) va oggi da 1,717 euro/litro degli impianti Shell all'1,724 di quelli IP (no-logo a 1,631). Per il diesel si passa dall'1,695 euro/litro di Eni e TotalErg all'1,701 di Tamoil (no-logo a 1,598). Il Gpl, infine, e' tra lo 0,744 euro/litro di Eni e lo 0,756 di Tamoil (no-logo a 0,726)