Nelle prime ore della mattinata odierna personale della Squadra Mobile e
dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico in esecuzione
dell’ordinanza di custodia cautelare (nr. 5907/12 RGNR - nr. 6513/12 RGIP - nr.
385/12 R.O.C.C.), emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria, a
conclusione di un’articolata attività di indagine coordinata dalla locale
Procura della Repubblica, ha tratto in arresto:
·
BEVILACQUA Massimo, cl.’76
·
CORRADO Mariarosangela, cl. ‘81
·
CORRADO Doriana, cl.’89
·
BEVILACQUA DamianoVincenzo, cl.’82
·
BERLINGIERI Massimo, cl.’76
·
BERLINGIERI Damiano, cl.’78
tutti domiciliati a Reggio, ad eccezione di BEVILACQUA
Massimo, cl’76 già ristretto per altra
causa presso il Carcere di Locri (Rc) , appartenenti alla locale
comunità stanziale nel quartiere Ciccarello indagati per resistenza a pubblico ufficiale, minacce,
lesioni, calunnia e procurata inosservanza di pena.
La complessa attività investigativa svolta, ha consentito di ricostruire
compiutamente gli eventi dello scorso settembre allorchè, a seguito di ordinari
controlli del territorio in località Ciccarello, agenti delle “Volanti” furono
circondati ed aggrediti e riportarono nella colluttazione prognosi superiori ai
20 giorni per i violentissimi colpi ricevuti.
Nel dettaglio:
alle ore 21,30 del 12 settembre 2012,
una Volante, nel percorrere Via Ciccarello notava un’autovettura di colore
grigio procedente nello stesso senso di marcia. Gli operatori si determinavano
nel procedere al controllo e si accostavano al margine destro della strada,
nell’attesa che il veicolo sopraggiungesse. L’auto percorreva a ritroso ed ad
elevata velocità, effettuando successivamente una inversione di marcia e
dandosi a precipitosa fuga sempre lungo la Via Ciccarello; inseguita, durante
il tragitto, gli veniva più volte intimato l’”ALT POLIZIA” mediante l’utilizzo
dei dispositivi acustici e luminosi. L’autovettura proseguiva la sua corsa ad
elevata velocità, con modalità di guida tali da mettere a repentaglio
l’incolumità degli agenti e di terzi estranei, effettuando dei pericolosi cambi
di corsia con andatura a “zig-zag” impedendo e di fatto riuscendo, a non farsi
né accostare né tantomeno superare, dagli operatori. La corsa dell’autovettura
si concludeva all’interno delle “Palazzine Popolari” del rione Ciccarello:
l’autovettura percorreva una salita che conduce ad un piazzale sopraelevato,
privo di altra uscita per veicoli, ma comunicante, a mezzo androni aperti,
varchi ed intercapedini, con tutte le altre Palazzine dell’intero complesso ed
altre pertinenze carrozzabili. Gli operatori, durante tutte le fasi della
dinamica sin qui narrata, non perdevano mai di vista l’autovettura: invero, una
volta giunti all’interno del cortile condominiale anzidetto, dal veicolo ne
scendeva noto pregiudicato appartenente alla citata comunità, il quale si dava a precipitosa fuga introducendosi
all’interno di un porticato ove faceva perdere le proprie tracce: BEVILACQUA Massimo, cl. ‘76.
In questa fase, il tentativo di inseguimento
attuato dagli Agenti veniva attivamente ostacolato da una donna: CORRADO Mariarosangela, cl. ‘81.
La stessa sbatteva contro la portiera blindata
dall’autovettura di servizio, impedendo agli agenti di uscirne e causandogli
lesioni. Dopo averne colpito con lo sportello uno, si dirigeva verso l’altro,
intanto uscito dall’auto, che si
apprestava a raggiungere il collega e lo affrontava spintonandolo sul petto,
afferrandolo al collo e proferendo contemporaneamente varie frasi di minaccia
ed ingiuria nei suoi riguardi in stretto dialetto.
A più riprese, la donna strattonava, afferrandoli
per l’uniforme e portandogli le mani al collo, entrambi gli operatori
minacciandoli gravemente di morte e proferendo frasi di minaccia.
Nel mentre un agente tentava di divincolarsi
dalla presa e dai colpi della CORRADO, veniva improvvisamente aggredito, alle
spalle, da un uomo con il volto travisato da un passamontagna, che non esitava
a sferrare dei violenti pugni alla nuca ed al capo dell’operatore,
indirizzandoli su una parte del collo (quella posteriore) particolarmente
sensibile e vitale con una rapidità tale di successione, da inibire,
nell’operatore, qualsiasi forma di difesa o reazione immediata. Sopraffatto da
tale inaudita violenza, il poliziotto perdeva l’equilibrio e nonostante ciò, il
soggetto aggressore, continuava a sferrare poderosi pugni. L’azione veniva
interrotta solo grazie all’intervento del collega che riusciva ad afferrare il
protagonista dell’aggressione. Nonostante l’Agente fosse provato e stordito dai
colpi ricevuti, riusciva a non perdere nuovamente l’equilibrio ed a sfilare e
quindi successivamente a porre sotto sequestro, il passamontagna all’individuo,
che veniva subito da egli riconosciuto in BEVILACQUA Damiano Vincenzo, cl’ 82.
Vistosi scoperto, l’uomo tentava immediatamente
di occultare il suo volto con le braccia e si dava alla fuga in direzione dei
porticati, favorito, nella sua corsa, da altri nomadi, uomini donne ed anziani
che si ponevano ad ostacolare fisicamente gli operatori.
Tra i soggetti che ponevano in atto comportamenti
di resistenza ed ostacolo all’operato degli agenti, veniva individuata: CORRADO
Doriana, cl’89, intervenuta sin da subito ad ostacolare gli agenti
al fine di impedire che questi potessero raggiungere il BEVILACQUA Massimo
prima ed il BEVILACQUA Damiano Vincenzo dopo.
Altri equipaggi giungevano sul posto.
Alla presenza di tutti gli operatori, persisteva lungamente l’atteggiamento
oltraggioso e minaccioso da parte di entrambe le sorelle CORRADO, nonostante
queste venissero richiamate ripetutamente a più miti consigli: risultava
evidente che il comportamento delle donne era diretto a cagionare l’intervento
di altri individui che venivano palesemente esortati alla contestazione dell’operato
degli agenti, ed alla provocazione, al chiaro scopo di scatenare un tumulto con
inevitabili ricadute in termini di ordine pubblico.
Tuttavia l’azione di tutti gli agenti intervenuti, finalizzata in
particolar modo a riportare la calma, sortiva nella comunità un effetto
positivo, scongiurando più gravi epiloghi anche in considerazione del fatto
che, avendo riconosciuto tutti i soggetti, non si riteneva praticabile alcun
iniziativa di accompagnamento negli Uffici della Questura di alcuno di questi,
al più alto scopo di preservare l’integrità dell’ordine pubblico.
Ancora il successivo 18 settembre
2012, la Volante, in via Pio XI angolo via Ciccarello, procedeva al controllo
di un’autovettura marca Fiat modello “500” di colore bianco, con due persone a
bordo. Il conducente, che alla
vista degli operatori accostava la vettura al marciapiede senza alcuna
difficoltà, manifestava fin da subito insofferenza al controllo per come
verbalmente riferito dagli operatori stessi allo scrivente, veniva riconosciuto
dagli agenti ed identificato per: BEVILACQUA Damiano Vincenzo.
Nell’attesa degli esiti del controllo di Polizia, il BEVILACQUA
dall’interno della vettura riusciva ad avvertire, forse telefonicamente, altri
“nomadi” del controllo in atto: subito dopo, due persone si avvicinavano agli
agenti con fare di sfida: BERLINGIERI
Massimo e BERLINGIERI Damiano. Improvvisamente, compreso che forse c’era
qualcosa che non andava, BEVILACQUA Damiano Vincenzo si rifugiava in
auto spalleggiato dal BERLINGIERI
Massimo e dal BERLINGIERI Damiano
i quali, posizionatisi davanti agli operatori, opponevano resistenza all’atto
d’ufficio e tentavano di tenerli a distanza con spintoni.
Gli agenti cercavano di trattenere BEVILACQUA Damiano Vincenzo ma non vi riuscivano poiché BERLINGIERI Massimo e BERLINGIERI Damiano, iniziavano una
forte e decisa resistenza con pugni e calci e ginocchiate ed in particolare il
BERLINGIERI Massimo, dopo aver colpito al torace un agente, colpiva alla gamba
ed al volto personale giunto in ausilio minacciava gli agenti e gridando: “ VI
FARO’ FARE UNA BRUTTA FINE “.
Allertati dal pericolo, si agenti cercavano di dirigersi verso il
BEVILACQUA Damiano Vincenzo che si dava alla fuga coperto anche da un lancio di
bottiglie in vetro indirizzate agli operanti che le schivavano e che si
infrangevano vicino le autovetture di servizio.
Gli aggressori scappavano via senza che gli operatori riuscissero a
bloccarne alcuno vista anche la presenza delle donne che con ogni modalità lo
impedivano, nonostante l’arrivo sul posto di altro personale.
Gli Agenti ricorrevano alle cure mediche presso il locale Pronto Soccorso
degli OO. RR.
Sulla base della ricostruzione
dei fatti, rappresentata dalla polizia giudiziaria, il Pubblico Ministero
richiedeva al Gip l’emissione di idonee misure cautelari a carico dei
protagonisti dei fatti in narrazione: il Giudice accoglieva la richiesta e
ordinava la traduzione in carcere di BEVILACQUA Damiano Vincenzo, la notifica di una nuova ordinanza di misura
cautelare in carcere per BEVILACQUA Massimo, nonché la traduzione agli
arresti domiciliari per CORRADO Mariarosangela, CORRADO
Doriana, BEVILACQUA Orlanda, BERLINGIERI Massimo e BERLINGIERI Damiano.
Nella mattinata odierna venivano eseguite 6
ordinanze mentre sono tutt’ora in corso le ricerche di BEVILACQUA Orlanda, cl’79 anche
quest’ultima destinataria di medesimo provvedimento restrittivo.