'NDRANGHETA: FERMATO A REGGIO ARMIERE COSCA LO GIUDICE TROVATE MITRAGLIETTA, PISTOLE E CARTUCCE DI VARIO CALIBRO (ANSA) - REGGIO CALABRIA, 24 FEB - La polizia ha fermato a Reggio Calabria Demetrio Giuseppe Gangemi, di 41 anni, imprenditore, ritenuto organico alla cosca dei Lo Giudice. L'arresto di Gangemi e' stato fatto in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Dda di Reggio Calabria. Gangemi, detto ''Mimmo'', secondo quanto emerso dalle indagini, aveva l'incarico di curare l'arsenale della cosca e si occupava di trasportare, spostare e occultare le armi e gli esplosivi allo scopo di impedirne il ritrovamento. L'arresto di Gangemi scaturisce dal riscontro delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Antonino Lo Giudice, ex capo della cosca, e Consolato Villani che lo hanno indicato tra gli affiliati della cosca per volere del boss Giuseppe Lo Giudice, padre di Nino, ucciso nel 1990. Nel corso di una perquisizione in un garage di Gangemi i poliziotti hanno trovato una mitraglietta Norinco, un revolver Astra, una pistola Luger, una pistola Bernardelli, un tamburo per revolver e numerose cartucce per armi di vario calibro. Nell'ambito delle indagini sono state eseguite anche perquisizioni a carico di Vincenzo Laurendi, di 36 anni, titolare del bar Gran Caffe' di San Gregorio di Reggio, e nelle abitazioni di Antonino Lagana' (50), presunto affiliato alla cosca Lo Giudice, e di Antonio Cortese, (48), detenuto attualmente a Voghera (Pavia). Nella perquisizione nel bar di Laurendi, in particolare, in alcuni locali posti sotto il livello stradale, e' stato trovato un vano, nascosto da un muro, idoneo all'occultamento di armi. Circostanza che da' riscontro alle dichiarazioni di Antonino Lo Giudice sul ruolo di Gamgemi come armiere dell'arsenale della cosca.
CALABRIA/REGIONE: CONSIGLIERI PD, FONDI UE ANCORA NON SPESI (ASCA) - Cosenza, 24 feb - Conferenza stampa dei consiglieri regionali del Pd, Carlo Guccione, Bruno Censore e Mario Franchino nella Sala degli Stemmi della Provincia di Cosenza. Nel corso dell'incontro i tre consiglieri regionali hanno puntato la loro attenzione ''sullo stato di attuazione al 21.12.2010 degli impegni e dei pagamenti del Programma Operativo Calabria del periodo 2007-2013 (Fondi Ue). Forte preoccupazione e' stata espressa sul fatto che, secondo i dati in possesso al 31.12.2010, i pagamenti effettuati per finanziare i progetti del Programma Operativo dei Fondi Strutturali 2007-2013 ammontano per il Por Calabria FSE 2007-2013 a solo 9,27% dei pagamenti e per il Por Calabria FESR 2007-2013 i pagamenti ammontano solo al 9,05%''. A cio', hanno denunciato i consiglieri, ''si aggiunge il fatto che il Commissario Europeo per le Politiche Regionali, Yohannes Hahm, ha inviato al ministro dell'Economia e delle Finanze del Governo italiano una lettera in cui esprime profonda preoccupazione sullo stato di attuazione dei Programmi Operativi italiani-Fondi Ue del periodo 2007-2013 e mette l'accento sul rischio concreto che possano andare perse queste importanti risorse''. ''Tale rischio - e' stato piu' volte sottolineato nel corso della conferenza stampa- e' particolarmente elevato soprattutto per i POR Calabria, Sicilia, Campania e Puglia. I controlli effettuati dai Servizi della Commissione Europea, infatti, hanno riscontrato debolezze persistenti nel funzionamento dei sistemi di gestione e di controllo''. ''Stando a questi dati - hanno denunciato ancora i consiglieri - se entro il 31.12.2011 la Calabria non certifichera' una spesa pari a oltre 740 milioni di euro, spendendo, percio', in questi ultimi dieci mesi del 2011, circa 479 milioni di euro, perdera' le risorse assegnatele. Il Por Calabria ha avuto un blocco in questa ultima fase. Nonostante la Delibera Cipe del 26.11.2010, al punto 7, invitava le Regioni in fortissimo ritardo nella spesa dei fondi comunitari come la Calabria ad una riprogrammazione degli stessi fondi, al fine di evitare il disimpegno da parte della Commissione Europea''. ''Scopelliti e Mancini - ha detto, in particolare Guccione - non sono andati oltre gli annunci. I programmi Operativi Fesr ed Fse Calabria non sono stati modificati e ne' riprogrammati, come testimonia il fatto che, a tutt'oggi non e' stato presentato nessun documento in questa direzione nei rispettivi Comitati di Sorveglianza''. ''Con riferimento all'anno 2011 e alle soglie stabilite in applicazione della regola N+2, - gli hanno fatto eco Censore e Franchino - il contributo comunitario che dovra' essere complessivamente certificato comporta una spesa di un importo pari a quanto e' stato speso nei primi quattro anni, cioe' dal 1 gennaio 2007 ad oggi. Tutto cio' conferma ulteriormente la gravita' della situazione e il rischio concreto della perdita di risorse importanti per la Calabria''. Guccione, Censore, Franchino hanno ribadito, infine, che bisogna rapidamente riprogrammare il Por Calabria, anche alla luce della sottrazione dei fondi Fas da parte del Governo Nazionale, per sbloccare i grandi progetti come l'aerostazione di Lamezia Terme, la Metropolitana di Cosenza, il ciclo delle acque, il settore dei rifiuti la stabilizzazione del precariato e la nuova occupazione.
CATANZARO: ARPACAL, AVVIATE INDAGINI ECOTOSSICOLOGICHE SU SCARICHI (ASCA) - Catanzaro, 24 feb - Il Dipartimento provinciale di Catanzaro dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente della Calabria (Arpacal), diretto da Anna Maria Albano, ''in ottemperanza alla normativa vigente, ha avviato anche per il 2011 la campagna di indagini ecotossicologiche su scarichi civili e industriali, verificando anche l'impatto degli impianti di depurazione sulle acque superficiali attraverso le indagini sui corpi recettori, ossia dove sbocca lo scarico, industriale o civile, sia esso suolo, canale o corso d'acqua''. Lo comunica la stessa Arpacal in una nota. In particolare, il laboratorio Bionaturalistico del Dipartimento catanzarese, che sta curando l'indagine ecotossicologica, ''intende studiare gli effetti che determinate sostanze possono avere sull'ecosistema e le soluzione per evitare o rimediare agli eventuali danni arrecati''. L'indagine svolta dai tecnici Arpacal si basa sui cosiddetti ''test di tossicita''', ossia procedure realizzate in laboratorio per verificare se si manifestano effetti tossici su una o piu' specie animali o vegetali , in condizioni sperimentali controllate ed in tempi determinati, al contatto con una o piu' sostanze presenti negli scarichi che vengono analizzati. Le matrici sulle quali i tecnici Arpacal stanno svolgendo le loro indagini ''sono sia liquide e sia solide; in particolar modo vengono monitorati i reflui civili, gli scarichi industriali, le acque superficiali (acque interne, ad eccezione delle sole acque sotterranee, le acque di transizione e le acque costiere), oltre ai sedimenti, sia di ambienti lacustri che fluviali''.
CALCIO: DICHIARATO FALLIMENTO FC CATANZARO (AGI) - Catanzaro, 24 feb. - Il Tribunale di Catanzaro ha dichiarato fallita la societa' Fc Catanzaro Spa, che disputa il campionato di calcio di Seconda divisione girone C. Il giudice ha nominato curatore l'avvocato Giulio Nardo, docente dell'Universita' della Calabria, ed ha autorizzato la societa' all'esercizio provvisorio fino alla conclusione del campionato in corso.
CATANZARO: GITA NEGATA A STUDENTE DOWN. ADC, DIRIGENTE VA LICENZIATA (ASCA) - Catanzaro, 24 feb - ''Va licenziata la preside della scuola media statale di Catanzaro, che ha vietato a un ragazzino affetto dalla sindrome di Down, di partecipare a un viaggio d'istruzione con finalita' didattiche della scuola, causando la reazione dei compagni del ragazzo che hanno a loro volta rifiutato di andare in gita per solidarieta'''. A sostenerlo e' il presidente dell'associazione docenti cattolici (Adc), Alberto Giannino. ''Di fatto - afferma Giannino - la preside, abusando di un potere che non possiede, non ha consentito allo studente disabile il diritto allo studio sancito dalla Costituzione. Di piu': la preside avrebbe detto ai ragazzi e ai docenti di non portare a conoscenza del ragazzo le date delle future gite ed uscite in programmazione, motivando tale richiesta con la scarsa capacita' dello stesso ad apprendere a causa della sua infermita' genetica''. ''I genitori del ragazzo, affetto da sindrome di Down hanno dovuto ricorrere all'autorita' di Polizia per far rispettare il diritto allo studio del proprio figlio, in linea con la normativa di riferimento, in particolare con le note ministeriali le quali espressamente asseriscono che i viaggi d'istruzione o le uscite didattiche rappresentano un'opportunita' fondamentale per la promozione dello sviluppo relazionale e formativo di ciascun alunno e per l'attuazione del processo di integrazione scolastica dello studente diversamente abile, nel pieno esercizio del diritto allo studio. Ma di fronte a questa scandalosa discriminazione operata dalla Preside - ricorda Giannino - una ragazza ha fatto sapere che se lo studente disabile non avesse partecipato ai viaggi d'istruzione, anche l'intera classe per solidarieta' con il loro compagno sarebbe rimasta a scuola e avrebbe disertato qualsiasi viaggio presente e futuro''. ''Se queste voci fossero confermate, il direttore generale scolastico della Calabria, Francesco Mercurio, ad avviso del Preside dell'associazione culturale docenti cattolici deve chiamare un ispettore ministeriale per accertare i fatti; se i fatti fossero confermati - conclude - la dirigente scolastica deve essere licenziata come prevede l'attuale legge Brunetta in vigore da settembre 2010 che da' questa facolta' al direttore generale della Calabria''.