È iniziata con la proiezione di tre documentari provenienti dai circuiti Edoc e Cinesud, la II edizione del Festival Internazionale del Cinema Documentario "da un Sud all'Altro – Frontiere". Presentato da Eva Giumbo, il programma è stato aperto da "Dr. Empìria", per la regia di Carolina Navas (Col. 2001 Doc., 12 min., Esp./subt. Ita), documentario sul regista cinematografico colombiano Jairo Pinilla, pioniere del genere "horror" e nell'uso degli effetti speciali nel cinema colombiano.
Alla presenza degli autori Paolo Imperitura e Karla Licano, è stato proiettato "Ciudad Juárez una storia dimenticata" (Ita/Mex 2010, Doc., 60 min., Esp./subt. Ita). «Ho vissuto nella città di Juàrez per oltre quindici anni – ha spiegato la regista messicana Karla Licano – ed era bellissima. Fino al 2008, quando è scoppiata una guerra al narcotraffico dai risvolti drammatica in termini di vittime e di violenza. Un'esperienza che mi ha coinvolto, perché appartengo a questa città». Insieme al marito, il giovane regista della provincia di Reggio, hanno scelto di raccontare la storia della città più violenta del mondo attraverso le voci dei juarensi intervistati, del mondo accademico, quello religioso, l'attivismo sociale arrivando fino al commerciante comune. «I dati della procura di Chihuahua – ha sottolineato Paolo Imperitura, originario di Caulonia Marina– parlano di 7mila morti negli ultimi 3 anni, vittime di una violenza aberrante che abbiamo voluto riportare senza mai mostrare una goccia di sangue. Abbiamo conosciuto persone straordinarie durante la realizzazione del nostro documentario, ed è a loro che volgiamo dedicarlo». Il direttore del Festival Guillermo Laurin, ha sottolineato l'importanza dell'analisi effettuata dai giovani filmmaker, quale strumento per raccontare la realtà senza artifici.
Dopo il break serale a cura dell'Associazione Artemed, è stato proiettato il documentario "Cinco caminos a Darìo – Five way to Darìo" (Ger. 2010, Doc., 80 min. Esp/subt. Ita. Produzione: Tobìas Büchner e Christiane Büchner), al quale ha partecipato anche il regista Darìo Aguirre: «Da diversi anni viaggio dall'Ecuador in Germania, dove vivo, per inseguire un grande amore». Profondamente influenzato dalla sensazione di vivere tra due mondi, questo regista decide di approfondire il tema della sua identità culturale. Per farlo sceglie un modo inusuale: mettendosi in contatto tramite Internet con le persone dello stesso nome e proponendosi di far visita a cinque di loro.
L'apertura del Festival è stata occasione per allestire la mostra con i cinque set fotografici più votati dagli utenti del portale www.festivaldelcinemadocumentario.it, tra tutti quelli partecipanti. Le foto di Diego Iannelli, Ada Gangemi, Enrico Chindamo, Claudia Stritof, Susana Morales, sono state stampate in formato 20×30 ed esposte all'interno di Teatro Primo, fruibili durante tutta la durata del Festival Internazionale del Cinema Documentario "da un Sud all'Altro – Frontiere" a Reggio e nelle tappe successive in provincia. Tutti i set fotografici rimarranno 'in mostra' virtualmente sul portale del Festival.
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