L'Assessore Regionale alle Attività Produttive Antonio Caridi – informa una nota dell'ufficio stampa della giunta regionale – ha commentato positivamente i rilevanti riscontri ottenuti dall'orafo crotonese Michele Affidato, protagonista, nell'ambito del Festival di Sanremo, della serata dedicata ai 150 anni dell'Unità d'Italia. L'artista calabrese è stato inoltre autore del premio speciale conferito alla canzone prescelta quale la più bella della storia della musica italiana. Una circostanza che ha offerto un impatto mediatico ineguagliabile grazie agli ascolti garantiti dalle serate del Festival.
"Si tratta – ha detto l'Assessore Caridi - di un premio meritato, il giusto tributo ad un vero artista che ha trovato nel prestigioso palcoscenico sanremese adeguata collocazione per promuovere l'arte orafa calabrese, ormai assurta a livelli consoni alla sua qualità. E' stato così possibile gratificare il maestro Affidato per la pregevole opera ma altresì è stata posta in chiara evidenza la crescita esponenziale dell'arte orafa calabrese che costituisce un'eccellenza nel panorama delle enormi risorse di cui è dotata la Calabria".
"In questo senso – ha aggiunto Caridi - va tenuto in considerazione che l'artigianato artistico e di qualità oggi rappresenta una delle carte vincenti sulle quali la nostra Regione può puntare per una rinascita economica e sociale ma anche per affermarsi convenientemente su tutti i mercati del mondo. Quindi un'opportunità importante, da valorizzare adeguatamente, come sta facendo l'Assessorato alle Attività Produttive con una serie di iniziative finalizzate a promuovere e valorizzare le eccellenze calabresi. In questo contesto l'arte orafa svolge una funzione rilevante, insieme ai ceramisti, artigiani del legno, del vetro, del ferro ed è ormai una realtà affermata a livello internazionale".
Anche per questo l'Assessore Caridi "ritiene importante il successo riscosso da Michele Affidato, che intanto costituisce un esempio per tantissimi giovani artisti, da condividere con tutti quegli artigiani capaci e silenti che sono i veri interpreti della cultura, della storia, delle tradizioni di una civiltà millenaria come quella calabrese"
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