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sabato 23 giugno 2012

Eventi Reggio Italia Inchieste TV: in diretta "Le Miniere Reggine - Il Bergamotto"

In diretta su Reggio Italia Inchieste TV, in questo momento il prof. Pasquale Amato sta allietando il pubblico snocciolando tratti salienti della storia del Bergamotto nel corso del 5° appuntamento con "I Tè Letterari", organizzati dal Circolo Posidonia e dall'associazione Val Gallico. Il titolo del convegno è "Le Miniere Reggine"


vai su www.livestream.com/reggioitaliainchiestetv



"Le miniere reggine: il Bergamotto" in diretta Streaming su Reggio Italia inchieste TV

In un momento di grande crisi economica è importante trovare la strada per la rinascita e Reggio Calabria ha delle miniere uniche alle quali attingere. Il Bergamotto è forse il più importante nonché ancora sfruttato poco o per nulla. E questo sarà l'argomento di discussione del quinto appuntamento con "I Tè letterari" organizzati dal Circolo Posidonia e dall'associazione Val Gallico e che si terrà presso la sala Fata Morgana in via Arenile a Gallico oggi 23 giugno 2012 dalle ore 18:30. A relazionare il prof. Pasquale Amato, autore del libro "Storia del Bergamotto" oltre ai  docenti della Facoltà di Agraria, dell'Università Mediterranea  prof.Rocco Zappia  e prof Rocco Mafrica.
 Il dottore Vincenzo Amodeo presidente dell'associazione Val Gallico,  il prof. Vincenzo Mollace  ordinario presso la Facoltà di Farmacia dell'Università Magna Grecia di Catanzaro ed il presidente del Consorzio del Bergamotto Elio Pizzi,  completeranno il parterre degli interventi. L'evento sarà seguito in diretta streaming da Reggio Italia Inchieste TV.

Emergenza idrica: un denunciato dalla Polizia di Stato per furto di acqua


Ieri, in Marina di San Lorenzo, nell’ambito di servizi straordinari predisposti dal Questore di Reggio Calabria, Dr. Guido Longo, finalizzati a verificare la regolarità dei collegamenti di adduzione di acqua potabile, personale del Commissariato P.S. di Condofuri ha denunciato, in stato di libertà, TRIPEPI Carlo Francesco, nato a San Lorenzo (RC) il 04.10.1933, per il reato di furto. In particolare, gli Agenti nel corso del servizio hanno accertato la presenza di un collegamento abusivo alla rete idrica comunale riconducibile all’uomo. 

ReggioNonTace: Incontro con il Prefetto


Contemporaneamente al sit-in di protesta contro la mancata convocazione dell’Assemblea cittadina, che avevamo chiesto insieme a oltre 800 cittadini di Reggio, avevamo proposto al neo Prefetto, dr. Vittorio Piscitelli, un incontro: sia per avere un’occasione di conoscerci direttamente, sia per parlare con lui di tutto l’iter che ci aveva portati a quella manifestazione di protesta. Oggi pomeriggio, dodici di noi siamo stati ricevuti da lui per oltre un’ora, è stato un colloquio cordialissimo, del tutto privo di formalismo e nel quale abbiamo potuto scambiarci idee e valutazioni con totale libertà.
Ci ha subito detto che aveva già sentito parlare di noi, non solo per la lettura di notizie su nostre iniziative, ma anche da rappresentanti delle Istituzioni che hanno espresso stima nei nostri confronti e per il nostro modo d’operare. Al termine dell’incontro ci ha tenuto a confermarci la sua stima personale.
Ha voluto sentire da noi la nostra storia, il tipo d’iniziative che abbiamo intrapreso, le nostre scelte fondamentali e gli obiettivi che perseguiamo, nella lotta contro la ‘ndrangheta. Abbiamo ribadito la nostra scelta di mantenere il profilo di movimento senza etichette: sia per non avere una struttura verticistica, sia per la rinuncia a ogni tipo di finanziamento pubblico, sia per non consentire ad alcuno di cooptarci – a livello di movimento e a livello personale – per finalità partitiche. La motivazione e il fine del movimento, infatti, sono la convinzione che ci ha caratterizzato dalle nostre origini: la necessità di contribuire al risveglio della Coscienza civile, a livello personale e collettivo, per l’assunzione della responsabilità di partecipare alla vita democratica nella città.
In particolare ci siamo soffermati sull’itinerario iniziato alla vigilia delle elezioni amministrative dello scorso anno, che ci ha portati anzitutto a formulare e proporre, a tutti i partiti e ai candidati, la sottoscrizione d’un Patto alla luce del sole, della politica con i cittadini; patto sottoscritto solo da pochissimi candidati. Subito dopo l’elezione del nuovo Sindaco, gli abbiamo chiesto un incontro, nel quale egli affermò che, sentendosi libero dalla posizione espressa dal suo partito di riferimento, si riconosceva impegnato a sottoscrivere quasi tutte le nostre richieste; noi, a nostra volta, gli avevamo suggerito di scegliere di fare riferimento ai cittadini, attraverso ogni forma di partecipazione, per trovare in noi la forza d’opporsi ai vari tentativi d’ingerenza indebita nella sua azione amministrativa.
In seguito, però, in occasione della presentazione del bilancio preventivo del 2011, alla nostra proposta di confronto con la città – che pure è previsto dallo Statuto comunale – è iniziata una specie di progressiva presa di distanza rispetto alle nostre proposte. Questo scollamento è culminato col rifiuto d’indire un’Assemblea pubblica – anch’essa prevista dallo Statuto comunale e per la cui richiesta avevamo seguito l’iter richiesto dal Regolamento d’attuazione dello stesso Statuto –, nonostante avessimo raccolto oltre 800 firme. Quel rifiuto è culminato con un nostro sit-in di denuncia e protesta, cui sono seguite affermazioni false circa il nostro modo d’operare e abbiamo ricevuto etichettature che abbiamo mostrato infondate. Abbiamo comunicato anche a lui, infine, il nostro ricorso al TAR, perché valuti l’opportunità d’ingiungere al Sindaco l’indizione dell’assemblea.
Al Prefetto abbiamo chiarito i motivi dell’insistenza, nel nostro impegno nella richiesta dell’Assemblea. Anzitutto, la necessità d’un confronto pubblico e aperto coi cittadini, sulle questioni del bilancio e della trasparenza: queste, soprattutto a seguito delle irregolarità che sono andate emergendo a proposito del bilancio, attengono alla grave questione della legalità; questione, però, che richiama quanto avevamo detto al Sindaco nel nostro incontro con lui: confrontarsi coi cittadini è l’unica possibilità, per lui, di contrastare le pressioni che riceve da chi non vuole agire nella legalità. Ma per noi insistere sulla richiesta della pubblica Assemblea è necessario anche per coinvolgere – a norma dello Statuto comunale – la cittadinanza, in un processo di partecipazione democratica, che ponga un argine anche alla sfiducia che sta dilagando nei confronti della politica.
Il Prefetto ha convenuto con noi sulla necessità per tutti – i singoli cittadini, ma anche per i rappresentanti delle Istituzioni – di rispettare le regole democratiche, affermando che: «Il rispetto delle regole è il fondamento della democrazia e il loro mancato rispetto è un vulnus, che lascia le porte aperte alla mancanza di trasparenza e questa crea varchi a ingerenze indebite». S’è detto, altresì convinto che l’autoreferenzialità è, purtroppo, una prassi diffusa a livello generale in tutto il Paese; questa convinzione l’ha acquisita anche nei suoi precedenti incarichi. Ciò sta rendendo i partiti, specie – ma non solo – quando occupano ruoli importanti nelle pubbliche Istituzioni, distanti dalla vita e dai problemi delle persone: ritenendo di non dover rispondere ai drammi reali della gente, di fatto ne sono alieni, finendo per generare sfiducia e non credibilità. Questo, che forse talvolta nasce da insipienza, spesso finisce per chiudere i rappresentanti delle Istituzioni nelle tenaglie di coloro che hanno interessi privati, anche illegali. Ha aggiunto che, pur essendo facilmente ascrivibile all’attuale legge elettorale, lo scollamento dei politici dalla gente è, soprattutto nel sud, da addebitare spesso a relazioni inquinate, che ormai stanno diventando sempre più palesi.
Ci ha assicurato il suo impegno a operare anche lui per il risveglio della Coscienza civile, ritenendo che l’incarico istituzionale che ha assunto sia per lui un’occasione propizia per esercitare la sua responsabilità – non solo professionale, ma anche di adulto – perché la trasparenza e la partecipazione diventino offerta, soprattutto per le giovani generazioni, di un ritrovato impegno per il bene comune.
Riscontrando piena sintonia e apprezzando le nostre reciproche intenzioni, ci siamo ripromessi d’incontrarci ancora: sia per immaginare percorsi comuni, sia per organizzare uno dei prossimi eventi del tredelmese con lui, per un incontro diretto con e dei cittadini.
Il Prefetto, poi, ha assunto l’impegno d’affrontare la mancata convocazione dell’assemblea e la questione dei termini della presentazione del bilancio, secondo le regole e le modalità stabilite dallo Statuto comunale.
Come movimento RNT siamo molto soddisfatti dell’incontro e ci portiamo la sensazione che in Prefettura abbiamo un uomo che, provenendo dalla gentegente, saprà aprire vie di fiducia e di speranza per la nostra città.

Il movimento ReggioNonTace

Ultime dal Comando Provinciale dei Carabinieri RC


22.06.2012, in ore 14,50, palmi (rc) i Carabinieri intervenivano sulla ss 18 - altezza bivio taureana – località san fantino dove , per cause corso accertamento, m. b. r. cl. 89, a bordo motociclo honda sh 300 collideva frontalmente con autovettura suzuki vitara condotto da b. a. cl. 85. Causa violenza impatto, m. b. r. cl. 89 decedeva sul colpo mentre altro automobilista b. a. cl. 85 veniva ricoverato presso ospedale di gioia tauro evidente stato choc.

22.06.2012, in reggio calabria, i Carabinieri intervenivano in località bovetto ove, poco prima, r. d. ed il fratello gemello r. v. erano stati vittima di aggressione. Nei fatti, mentre prevenuti attraversavano a piedi il letto del torrente sito in località curduma, venivano aggrediti da due sconosciuti di carnagione scura che, per motivi tutt’ora sconosciuti, dopo essere riusciti a bloccare solo r. d. dei due fratelli, lo malmenavano con calci e pugni, mentre l’altro gemello si sottraeva al pestaggio dandosi a prepitosa fuga. Successivamente, dopo aver entrambe i gemelli ripreso il cammino verso casa, si rendeva necessario l’interevento di personale medico del 118 poichè r. d., colto da malore con forte crisi isterica, si accasciava al suolo. Medesima vittima, trasportata presso pronto soccorso l “ospedali riuniti”, veniva dimesso con prognosi gg. 3 (tre) s.c., poiché riscontrato affetto da “contusione cranica, lieve escoriazione al collo, contusione sternale”. Indagini in corso.

22.06.2012, in cardeto, s. f. direttore cantiere realizzazione opere adduzione diga del menta, sito in cardeto – contrada monte cendri, denunciava ai Carabinieri che ignoti, dopo essersi introdotti interno area cantiere previa forzatura lucchetto cancello ingresso, si erano impossessati di cavi elettrici in rame, nr. 30 plafoniere per illuminazione galleria di adduzione diga, mt. 260 di canalina che conteneva i citati cavi elettrici ed alcune cassette di derivazione dell’impianto elettrico.

22.06.2012, in reggio calabria, i. g. denunciava ai Carabinieri di essere stata vittima, di scippo. Nei fatti, mentre percorreva a piedi via cardinale portanova, veniva raggiunta alle spalle da un individuo appiedato che, con mossa repentina, le strappava la borsa contenente contanti per euro 10 (dieci) circa, carte di credito e bancomat, vari documenti personali.

22.06.2012, in reggio calabria, l. a. denunciava ai Carabinieri che mentre passeggiava in Corso Garibaldi era stata vittima di scippo da parte di ignoto che le aveva asportato borsa contenente: documenti personali, telefono cellulare, chiavi di casa e somma contante pari circa euro 120 (centoventi).

22.06.2012, in Reggio Calabria, i Carabinieri deferivano in s.l. per illecita coltivazione di marijuana: S. s. m. cl. 79, i carabinieri a seguito perquisizione domiciliare presso la residenza sequestravano nr. 7 (sette) piante di marijuana, poste sotto sequestro, inoltre rinvenivano un locale adibito a serra con essiccatoio, munito di lampade alogene e con pareti interamente rivestite di carta stagnola.

22.06.2012, in reggio calabria, i Carabinieri intervenivano in via vecchia pentimele presso abitazione di c. a. ove ignoti, dopo essersi introdotti interno quei locali previa forzatura serratura veranda sita piano terra citato stabile, si erano impossessati di contanti per euro 750 (settecentocinquanta) circa. 

L'On. Foti su Centrale a Carbone di Saline Ioniche



Mi occupo di energia da molti anni -  dichiara l’on. Nino Foti – l’ho fatto in qualità  di Vice Presidente del G.M.E. – Gestore del Mercato Elettrico, società per azioni costituita dal Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale S.p.A. (attualmente Gestore dei Servizi Elettrici - GSE S.p.A.), ancora prima l’ho già fatto in qualità di Vice Presidente Nazionale dell’IPI, Istituto per la Promozione Industriale nonché promuovendo diversi incontri nazionali sul tema peraltro anche alla presenza dell’allora Ministro allo Sviluppo Economico Antonio Marzano o con il già Sottosegretario all’Energia Stefano Saglia.
L’ho già fatto ripeto e lo sto continuando a fare nel ruolo di parlamentare presso le deputate sedi nazionali competenti.   Credetemi dunque – prosegue l’on. Nino Foti -  la mia non è dunque una valutazione a cuor leggero ma,  sinceramente, devo ammetterlo: riconosco nel progetto della Centrale a Carbone di Saline Ioniche promosso da SEI SpA, controllata dalla società svizzera REPOWER, tutte le caratteristiche di un progetto concreto e realizzabile.
Sono un figlio della Calabria – dichiara l’on. Nino Foti -  segnatamente della Provincia di Reggio Calabria, ed ho vissuto tutta l’amarezza dell’incompiuta industriale su Saline Ioniche che ha dato vita a quella che si può, non a torto, definire come un’autentica cattedrale nel deserto.  Un esempio dal passato da cui imparare per non sbagliare ancora. Siamo di fronte ad un progetto, quello promosso da SEI per la realizzazione della Centrale a Carbone di Saline Ioniche, rispetto al quale ritengo che la Politica, quella vera intendo con la P maiuscola, ha sì il dovere di interrogarsi in modo libero e incondizionato, per capirne fino in fondo ogni aspetto, ma ha anche il dovere di assumersi le proprie responsabilità.
Serve capire se si tratta davvero dell’ultimo treno per lo sviluppo di quell’area così fortemente violentata in passato da scelte sbagliate.  Serve capire se il futuro di molti nostri giovani debba essere ancora quello fatto di emigrazione forzata o se, invece, questo Progetto potrà rappresentare per molti di questi nostri giovani il tanto agognato posto di lavoro che oggi non c’è.  Servirà davvero capire tutto questo. Ma ritengo che chiunque sarà chiamato ad esprimersi, poiché deputato istituzionalmente a farlo, dovrà fondamentalmente dimostrare di avere il coraggio di decidere, anche a rischio di apparire momentaneamente impopolare purché lo faccia in modo davvero responsabile. Il Ministero dell’Ambiente ha già deciso esprimendosi favorevolmente sul progetto sconfessando il rischio inquinamento nonché gli anatemi preconcetti e le minacce di matrice ambientalista di quanti vanno disseminando solo terrore nella popolazione intorno all’idea dell’esistenza di tale Centrale o di quanti non trovano il coraggio di adottare scelte forse solo apparentemente impopolari.
La Presidenza del Consiglio dei Ministri lo ha già fatto rilasciando positivamente il proprio parere VIA in ordine a tale progetto. La portata storica di quanto è accaduto non lo si può capire se non si conosce la storia industriale del nostro Paese e, soprattutto, quanto accaduto in casi analoghi a quello del Progetto per la realizzazione della Centrale a Carbone di Saline Ioniche.  Aver ottenuto da parte di SEI – Re Power tale Decreto da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri (DPCM) rappresenta un passaggio istituzionale fondamentale che certifica la compatibilità ambientale dell’investimento e tale conclusione non è per nulla da darsi per scontata. Un altro impianto calabrese, quello di Rossano Calabro, per cui era stata chiesta la riconversione a carbone, si è visto negata la VIA dallo stesso ministero dell’Ambiente.
Negli ultimi 20 anni si possono contare poche autorizzazioni di questo calibro: l’ultima in ordine di tempo è quella di Civitavecchia, preceduta da Fiumesanto e Vado Ligure. Occorre sapere, inoltre, che la valutazione sull’impatto ambientale sul progetto della Centrale a Carbone di Saline Ioniche  proposto da SEI è fondamentale sotto il profilo ambientale e della salute pubblica e, in particolare, è altrettanto importante quanto contenuto nell’allegato tecnico al decreto che dettaglia il piano di monitoraggio, garante del rispetto dei limiti delle emissioni dichiarata dalle Società. Le pur comprensibili paure da parte delle popolazioni in ordine all’impatto ambientale – commenta l’on. Foti -  ritengo possano definitivamente essere accantonate.  Non c’è motivo di essere impauriti. Quello che, piuttosto, mi spaventa di più è il pensiero sulle incertezze sul futuro occupazionale dei nostri giovani. Ed è su questo aspetto che intendo soffermarmi. Ritengo sia indiscutibile che di fronte alla totale inesistenza di altri progetti, nemmeno lontanamente equiparabili per tipologia di investimento, di fronte al nulla (dicasi il nulla!) come alternativa valida per il futuro di questa area della Provincia di Reggio Calabria, non c’è nessuna scelta da compiere.  Dal punto di vista occupazionale, poi, non si può non valutare tutti i vantaggi per il territorio. Anche in questo caso, chi istituzionalmente dovrà esprimere il proprio parere in merito a tale progetto non potrà non tenerne in debito conto. Perché è di questo che si tratta. Nel dire si oppure no a questo progetto occorre sapere che la vita media di una Centrale, come quella proposta da SEI – Re Power ,  a pieno regime è di trent’anni. Le tipologie di occupazione possibili sono di triplice valenza. In termini di occupazione diretta il Progetto della SEI prevede l’assunzione di 140 persone con diversi profili dall’operaio specializzato all’ingegnere, dal chimico al geologo fino al personale amministrativo. Esiste poi un indotto diretto dal punto di vista occupazionale che SEI prevede in 160 persone, il cui impiego deriva dall’apertura stessa della Centrale nei più disparati ambiti: sicurezza, portuali, catering, cura del verde…
Esiste, infine, una forma di indotto indiretto occupazionale quantificabile verosimilmente da 200 persone in su. Ed è proprio su questo aspetto che la Politica deve e può intervenire. Attorno ad un progetto di simile portata è bene preparare il terreno, predisponendo interventi necessari a favorire la giusta conoscenza per i nuovi e futuri piccoli imprenditori e liberi professionisti delle reali opportunità e delle dinamiche di interesse che girano intorno a simili insediamenti industriali. Per inventarsi un futuro specializzandosi.
È importante aprire una riflessione pubblica per guidare questo processo, quando la Società fa riferimento ai “suggerimenti costruttivi volti a massimizzare le Sinergie tra la Centrale, con il suo rinnovato porto, e la struttura locale” vuole dire che dobbiamo essere proattivi, saper leggere le possibili ricadute di un investimento del genere, per giunta completamente privato, il più importante degli ultimi 40 anni, ora che sappiamo che il Ponte è fuori dalle priorità di questo governo. Alcuni settori che potrebbero beneficiare dell’indotto di tale insediamento produttivo sono, senza dubbio, la RICETTIVITÀ, la gestione dei SOTTOPRODOTTI (gesso per industria cartongesso e polveri per cementifici), tutte le attività legate al funzionamento del PORTO DI SALINE IONICHE che nel progetto potrà essere sfruttato anche in chiave turistica con la realizzazione dei 400 posti barca previsti. Attorno al nuovo Porto di Saline Ioniche potranno sorgere nuove attività commerciali nel settore dell’industria ittica, della manutenzione e del rimessaggio soprattutto considerato che, ad oggi, il porto è pressoché inutilizzabile ed i pescatori locali non hanno strutture nelle vicinanze. Altro interessante aspetto sarà quello legato all’utilizzo della BIOMASSA, anche di provenienza agricola, per dare vita alla cosiddetta FILIERA BREVE derivante dal fatto che la Centrale può usare fino al 5% in cocombustione.
Questi alcuni dei benefici possibili una volta che la Centrale sarà realizzata.
Nell’immediato ci sarebbero poi ulteriori vantaggi dal punto di vista occupazionale. Si parla,infatti, di 5 anni di cantiere con in media impiegate 850 persone con picchi da 1500. Ad esempio Enel a Civitavecchia nel realizzare 3 linee  di impianti da 660MW (il progetto SEI ne prevede 2X660 MW) ha necessitato un cantiere da 4000 persone.  Certamente è prioritario che SEI fornisca adeguate garanzie e che selezioni questo personale dando priorità assoluta all’occupazione locale. In questi casi si tende ad organizzare corsi di formazione in fase di cantiere in modo da avere il personale qualificato con la conclusione dei lavori e, in questo caso, data la durata, anche prima).  Insomma  -  conclude l’on. Nino Foti - adesso il destino di Saline Ioniche e dell’intera Provincia di Reggio Calabria e, oserei dire, della Calabria intera passa attraverso le mani anzi le menti e la capacità di comprensione delle popolazioni interessate e di chi ha il compito di amministrarle fino a livello regionale.  È giunto il tempo delle scelte importanti.

DARE VITA AD UN MOVIMENTO DI LOTTA UNITARIO CONTRO GLI IMPIANTI DANNOSI ED INUTILI



Non sarà certo il via libera del Governo Monti sulla compatibilità ambientale della centrale a carbone di Saline, a dissipare i forti dubbi che continua a suscitare il progetto della Sei o ad indebolire il fronte di chi in questi anni si è battuto giustamente contro un impianto pericoloso ed inutile.
Conseguenze negative sull’ecosistema e la salute dei cittadini, basse ricadute occupazionali, nessun allarme da fabbisogno energetico, forti penalizzazioni turistiche e tutela archeologica ignorata. Ognuno di questi argomenti costituisce ovviamente ancora un valido motivo per dire no alla costruzione della centrale a carbone, tanto più che la stessa commissione Via-Vas del ministero dell’ambiente sostiene che molte di quelle ragioni contrarie sono fondate.
Mentre il Governo dei poteri forti tenta di accelerare l’iter di questi impianti, come è avvenuto con il decreto autorizzativo del rigassificatore di San Ferdinando da parte del ministro Clini, che stranamente, e forse oggi capiamo il perché, non è stato ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, accogliamo con grande entusiasmo e fiducia la notizia che giunge da Roma in merito alla seconda bocciatura del progetto della LNG pronunciata oggi dal consiglio superiore dei lavori pubblici. Questa decisione dovrebbe far riflettere chi sino ad oggi si è ostinato, con miopia e protervia, a sponsorizzarne la realizzazione, nonostante da più parti, e soprattutto da San Ferdinando in Movimento e dai sindaci di Gioia Tauro, San Ferdinando e Rosarno si evidenziavano carenze progettuali e violazioni normative.
In primis dovrebbero rivedere le proprie posizioni Provincia e Regione che sollecitate ripetutamente alla prudenza non hanno voluto mai sentire le nostre ragioni. Sennonché, curiosamente, proprio alla vigilia dell’esame del consiglio superiore dei lavori pubblici che avrebbe bocciato il progetto della LNG, il Presidente Scopelliti fa pubblicamente retromarcia sull’opportunità di realizzare il rigassificatore a San Ferdinando, forse perché cosciente del fatto che sta andando incontro ad una pesante sconfitta politica su uno dei punti principali del suo programma di governo.
Che diranno ora i sostenitori di quel pericoloso progetto, molti dei quali esortati a sostenerlo dallo stesso Scopelliti? Quelli che ci definivano i politici del sempre no a tutto ciò che si vorrebbe realizzare nella Piana di Gioia Tauro? A questi signori ribadiamo il nostro no convinto a chi vorrebbe fare della Calabria una regione da colonizzare per soddisfare i propri affari economici senza scrupoli ed un pieno sostegno invece a chi è disposto seriamente ad investire in energie alternative, in politiche di rilancio del porto di Gioia Tauro, del turismo e della nostra agricoltura, passando attraverso politiche che sappiano garantire ai nostri cittadini il diritto alla mobilità.
Dispiace che in questa battaglia le istituzioni sovracomunali abbiano lasciato soli i sindaci dei tre comuni interessati, perchè prima sono state calate sui territori utopie dissennate, senza il coinvolgimento delle comunità locali, e poi si è fatto ricadere sulle loro spalle tutto il peso di queste spinose vicende.
In questo senso, rincresce che il Presidente Raffa non abbia inteso dar seguito all’impegno assunto dal consiglio provinciale all’unanimità, allorquando si decise di istituire una commissione che avrebbe dovuto fare da collettore delle esigenze e delle aspettative dei cittadini sul tema del rigassificatore. Malgrado le tante rassicurazioni di Raffa, purtroppo devo prendere atto che è stato tradito un impegno importante, perché il mancato coinvolgimento delle popolazioni locali e di chi le rappresenta vuole dire tenere lontani i cittadini dalle scelte che riguardano direttamente la loro vita.
Per tutte queste ragioni, sarebbe auspicabile dare vita ad un movimento di lotta unitario sul territorio provinciale, che metta insieme tutte le forze politiche e sociali che vogliono opporsi a queste logiche e a chi le avalla, al fine di contrastare la realizzazione degli impianti di Saline e di San Ferdinando, coscienti che niente e nessuno potrà mai imporci opere inutili e pericolose rispetto alle quali l’ultima parola deve spettare sempre a chi le subisce.

Il capogruppo alla Provincia PRC
Giuseppe Longo       

ADICO: LE NEWS


ADICO: IN VACANZA MENO CASH E PIÙ “MONETA DI PLASTICA”


22 giugno 2012
Gli italiani utilizzano sempre meno cash contante in vacanza – si legge nel comunicato appena diffuso dall’ADICO – e più carte di credito, bancomat o prepagate.
Basti pensare che oltre un terzo dei prelievi e dei pagamenti effettuati con il Bancomat si concentra proprio da giugno e settembre e secondo le stime dell’Associazione bancaria italiana, durante l’estate vengono effettuati in media circa 250 milioni di prelievi per un ammontare di circa 42 miliardi di euro, calcolando che solo i pagamenti ammontano ad oltre 20 miliardi di euro.
I motivi – fa sapere l’ADICO – che con le carte di credito, prepagate e Bancomat dotati di circuito internazionale si possono acquistare viaggi all’estero e pacchetti vacanze, prelevare denaro agli sportelli automatici senza doversi preoccupare di convertire gli euro in altra valuta e usufruire di una serie di servizi in tutto il mondo, come noleggiare un’automobile e pagare il conto dell’albergo o del ristorante.
La moneta elettronica e’ quindi molto comoda, ma soprattutto sicura – spiega il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini – si ha, la disponibilità di fare compere con la stessa libertà del contante, si ha la garanzia che nel caso di furti o smarrimenti, con una semplice telefonata si allerta la propria banca non si perde il denaro. In questo caso, e’ consigliabile portare sempre con sè il contatto del servizio assistenza della carta.
Capitolo a parte le prepagate: rappresentano una valida alternativa al contante soprattutto per i più giovani, dal momento che permettono di prelevare dagli Atm e di pagare nei negozi aderenti al circuito internazionale nei limiti dell’importo precedentemente caricato.
A tal proposito ecco il decalogo dell’Adico con i consigli per un uso corretto e sicuro delle carte di pagamento anche in vacanza.
Non avere troppo denaro contante con sé per evitare furti sotto l’ombrellone o nei luoghi affollati di vacanza e divertimento. Meglio utilizzare il Bancomat o la carta di credito – al ristorante come al casello autostradale o per fare acquisti in uno dei 700 mila negozi che hanno un Pos – oppure prelevare il contante volta per volta secondo le necessità.
Prelievi con il bancomat: memorizzare il codice di sicurezza (Pin) – indispensabile per prelevare banconote – e di non conservarlo vicino alla carta Bancomat, per evitare che in caso di furto o smarrimento sia facilmente individuabile. Quando si fa rifornimento di contante, inoltre, è bene accertarsi sempre che non ci siano installazioni anomale sugli sportelli o sguardi indiscreti di persone che possano memorizzare il nostro codice segreto (meglio digitare il numero coprendo la tastiera con l’altra mano)..
Prima di partire verificare scadenza e plafond di spesa della propria tessera di plastica: in questo modo eviteremo di mettere in valigia una carta inutilizzabile perché scaduta o perché nelle settimane precedenti abbiamo esaurito la somma disponibile. La data di scadenza è indicata sulla carta, mentre le informazioni sul plafond sono scritte sul contratto o si possono chiedere alla propria banca. Quando si fanno acquisti, è buona norma controllare sempre l’importo prima di digitare il proprio codice segreto o firmare la ricevuta della carta. È utile conservare le ricevute di pagamento e controllare l’estratto conto per rilevare eventuali spese non autorizzate. Le operazioni sospette vanno segnalate subito alla propria banca.
In caso di smarrimento o di furto della carta è fondamentale avere sempre a portata di mano il numero nazionale o internazionale da contattare per bloccarla immediatamente, evitando che possa essere usata per acquisti a nostra insaputa. Il numero può essere memorizzato sul telefono cellulare che portiamo con noi.
Una soluzione pratica e molto diffusa soprattutto tra i giovani è la carta prepagata. Ricaricabili o «usa e getta», si differenziano dalle altre carte perché le somme che contengono sono pagate in anticipo (come le ricariche dei telefoni cellulari). Nominative o al portatore, le prepagate si possono richiedere in banca, anche se non si ha un conto corrente, e hanno un tetto massimo di spesa che in genere non supera i 2.000-2.500 euro. Sono consigliabili per i viaggi dei figli e in generale per tutti coloro che preferiscono non usare la propria tessera di plastica in giro per il mondo.
Per i pagamenti online, prima di inserire i dati è buona norma verificare che il sito offra una connessione protetta.
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CASTA: IL SENATO TAGLIA I DEPUTATI DA 630 A 508


21 giugno 2012
L’Aula di Palazzo Madama dà il via libera, quasi all’ unanimità, all’articolo 1 del ddl sulle riforme costituzionali, che prevede la riduzione dei deputati da 630 a 508 (di cui 8 eletti all’Estero), l’abbassamento a 21 anni dell’età per essere eletti.
Per evitare l’accusa di ’conflitto di interessì, il presidente del Senato, Renato Schifani, assicura che entro mercoledì prossimo, saranno tagliati anche i senatori.
Rinviati invece in commissione, su decisione di Schifani, i due veri nodi della riforma: il semipresidenzialismo e il Senato federale sui quali ieri sembrava essersi saldata nuovamente l’asse Pdl-Lega. Si tratta di due nodi aggiunti in seguito, da leghisti e pidiellini, al testo che aveva ottenuto il via libera dai tecnici della maggioranza coordinati da Luciano Violante e che hanno di fatto condizionato l’intero provvedimento. La scelta di far tornare in commissione i due temi caldi arriva in una seduta d’Aula piuttosto tesa. Il presidente dei senatori Pd, Anna Finocchiaro, accusa Schifani di non essere stato «garante istituzionale e politico» quando ha considerato ammissibili gli emendamenti del Pdl sul semipresidenzialismo: la prima «violazione» del patto “ABC” intercorso in commissione.
«Non sono un segretario politico», è la secca replica di Schifani che torna a giustificare l’ammissibilità di quegli emendamenti sostenendo che il testo delle riforme parla di modifiche alla Costituzione anche per “la forma di governo”. Grazie alla protesta, però, il Pd ottiene il rinvio in commissione del Senato federale e del semipresidenzialismo: la parte del testo su cui c’è l’intesa Pdl- Lega. Ma riesce anche a mettere in sicurezza il taglio dei parlamentari. Una volta ridotto il numero dei deputati, infatti, sembrerebbe d’obbligo fare altrettanto con i senatori. Ma la norma sugli eletti di Palazzo Madama è nell’articolo 2 sul Senato federale quello tornato in commissione (e prevede la riduzione da 315 a 200 dei senatori che rappresentano i territori cancellando quelli eletti all’estero). Così, tra lunedì e martedì la commissione Affari Costituzionali dovrà trovare una nuova intesa sul punto da portare in Aula. «Con l’articolo 2 – assicura il relatore Carlo Vizzini – torneremo sicuramente in Aula mercoledì. Esamineremo solo la parte sul Senato federale mentre sulla riduzione dei senatori è già tutto stabilito». E nel Pd e nell’ Udc c’è chi propone di mandare il testo alla Camera per garantire l’ok definitivo almeno sul taglio di tutti i parlamentari: deputati e senatori. «Mettiamo in sicurezza le parti che riusciamo a votare insieme», chiede la Finocchiaro, preoccupata che si arrivi a un nulla di fatto sull’intero provvedimento.
Il capogruppo Pdl Maurizio Gasparri chiede però un immediato pronunciamento anche sull’elezione diretta del capo dello Stato perché «il cammino delle riforme non può essere interrotto». «Auguriamoci di farle in questa legislatura», è l’auspicio del presidente della Camera Gianfranco Fini. E intanto esplode la polemica. Per il segretario di Sel Nichi Vendola il voto di oggi è solo «un mini spot». Mentre il deputato Pino Pisicchio (Api) parla di «bizzarrie» e di «conflitto di interessi» se Palazzo Madama non riducesse anche il numero dei senatori.

Miss Italia nel Mondo Edizione Speciale: ancora un mese per iscriversi


Alla vincitrice un premio di 20.000 euro in contratti di lavoro

Ancora poco più di un mese per iscriversi a Miss Italia nel Mondo Edizione Speciale, il concorso che quest’anno ha aperto le porte per la prima volta alle straniere residenti almeno da un anno nel nostro paese.

All’indirizzo http://www.missitalia.it/MissItalianelMondo.aspx ci si può registrare e compilare il form di partecipazione. La vincitrice del titolo, che verrà consegnato a Montecatini Terme il 9 settembre in diretta su Raiuno, riceverà un premio di 20.000 euro in contratti di lavoro. 

Le iscrizioni chiuderanno il 24 luglio. Le ragazze partecipanti saranno convocate per un casting che si terrà il 26 luglio a Roma. Venti ragazze saranno scelte e invitate a Montecatini Terme per le fasi finali.

Molte altre notizie sul concorso sono disponibili all’indirizzo www.missitalia.it

venerdì 22 giugno 2012

Legambiente: “Il Via libera del governo è imbarazzante nei contenuti e sprezzante della volontà del territorio. Faremo ricorso come a Porto Tolle”

Il governo firma il decreto di VIA per la Centrale di Saline Ioniche


"Il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che dà il via libera è imbarazzante, sprezzante della volontà dei territori ed assolutamente attaccabile sotto il punto di vista amministrativo. Ed è evidente che non faremo mancare il nostro contributo in tribunale come del resto abbiamo già fatto con i diversi ricorsi sulla riconversione a carbone della centrale ad olio di Porto Tolle sul delta del Po, presentati insieme alle altre associazioni nazionali, ai comitati locali e ad alcune categorie produttive del luogo. E in tribunale faremo valere tutte le nostre ragioni". È questo il commento di Stefano Ciafani, vice presidente nazionale di Legambiente, sulla firma del Premier Mario Monti al decreto di Via per la realizzazione della centrale a carbone di Saline Ioniche.

Dopo che il ritorno al nucleare è stato fermato per volontà popolare grazie al referendum del 12 e 13 giugno dello scorso, mentre le rinnovabili crescono nonostante gli ostacoli posti dal governo dei tecnici, e in particolar modo dal ministro Corrado Passera, la "nuova" via elettrica italiana proposta dall'esecutivo e dalle grandi aziende energetiche è quella di un "ritorno al passato" verso la fonte fossile più inquinante: il carbone.
Da decenni Legambiente chiede che il nostro Paese equilibri il suo mix di fonti per la produzione elettrica ed energetica e riduca le importazioni e la bolletta ma farlo con la fonte più inquinante e climalterante equivarrebbe ad un suicidio economico, oltre che industriale, per il sistema Paese, con una "rinascita economica" che riguarderebbe solo il bilancio delle aziende energetiche a danno delle casse dello Stato, delle tasche dei cittadini e delle imprese, soprattutto a causa delle multe previste dagli accordi internazionali.
Il carbone non serve all'Italia per risolvere i suoi problemi energetici, perché peggiorerà la dipendenza energetica del nostro Paese dall'estero, visto che già oggi importiamo più del 99% del carbone utilizzato nelle centrali elettriche italiane; non abbasserà la bolletta energetica del Paese, visto che dei potenziali risparmi nell'acquisto del combustibile beneficeranno soprattutto i bilanci delle aziende energetiche e faticheranno ad arrivare nelle bollette degli italiani; peserà alla fine sulle casse dello Stato e sulle tasche degli italiani, perché non ci permetterebbe di rispettare gli accordi internazionali sul clima e pagheremo i danni provocati alla salute e all'ambiente con costi del sistema sanitario e del disinquinamento ambientale.
La nuova centrale a carbone di Saline poi non serve al Paese né tantomeno alla Calabria che esporta energia e ha scelto nel suo piano energetico la strada dell'efficienza e delle rinnovabili. All'Italia infatti non servono affatto nuove centrali termoelettriche, a maggior ragione se a Carbone come nel caso di Saline. Oggi il nostro paese ha più centrali di quelle che servono: ci sono impianti per 110mila MW, ma i picchi di consumo non sono mai andati oltre i 57mila MW. Invece che investire sul carbone, bisognerebbe mandare in pensione i vecchi impianti inquinanti e rimpiazzarli con innovazione tecnologica, politiche di efficienza energetica e sviluppo delle fonti rinnovabili.

"La SEI non canti vittoria prima del dovuto - aggiunge Stefano Ciafani - e la smetta di spacciare per ambientalmente avanzato sul fronte delle emissioni di anidride carbonica il suo progetto predisposto alla cattura e al confinamento della CO2 perché la stessa azienda sa bene che questa è ancora una tecnologia da sperimentare su grande scala, e che comunque abbasserebbe il rendimento della centrale con evidenti ricadute sulla presunta economicità di questo impianto, che di fatto renderà irrealizzabile la sua fattibilità".

"Non si tratta comunque solo di emissioni di CO2 - ricorda Nuccio Barillà, della segreteria nazionale di Legambiente - il carbone è anche una grave minaccia per la salute di tutti: come descritto puntualmente nell'allegato A al decreto di VIA firmato dal premier Mario Monti, la combustione del carbone rilascerà in atmosfera un cocktail di inquinanti pericolosi, a partire dalle polveri ultrafini e i metalli pesanti, che coinvolgeranno un'area molto più vasta di quella intorno alla centrale con pesanti ricadute sanitarie, di cui la provincia di Reggio Calabria e più in generale il nostro Paese non hanno certamente bisogno, anche alla luce della procedura d'infrazione sul mancato rispetto della direttiva sulla qualità dell'aria che grava sulla testa di tutti noi".
"La Regione Calabria - conclude Barillà - si opponga in tutte le sedi, anche in quelle giudiziarie, a questa decisione centralista del governo che getta alle ortiche il no compatto che il Consiglio regionale ha votato contro l'uso del carbone per la produzione elettrica sul territorio calabrese. Ed è per questo che ci aspettiamo una coerente risposta anche in sede amministrativa da parte dell'amministrazione regionale contro questa ennesima operazione colonizzatrice di cui la Calabria non ha alcun bisogno. La reazione sdegnata che il decreto Monti ha già prodotto nell'area grecanica dovrà pesare da subito nell'orientamento della Regione contro questo progetto scellerato".

Provincia RC: Collaudo Ponti, l’OK per Elia e Sciarapotamo



E’ arrivato l’ok degli esperti dell’Ufficio Direzioni Lavori, rappresentato in loco dall’Ing. e Professore presso la Gediz University (Turchia) Carmen Amaddeo e dall’Architetto Bruno Amaddeo e Giovanni Quattrone, responsabili su mandato della Provincia di Reggio Calabria di accertare le condizioni di stabilità e sicurezza dei ponti Sciarapotamo ed Elia sulla SP 43 Mastrologo-San Fili cui, recentemente, per interventi di adeguamento sismico, è stato rimosso il vecchio impalcato e sostituito con uno nuovo. Adesso, le fasi di collaudo in condizioni statiche per il ponte Elia, sottoposto a prove “sottosforzo” con camion allocati sulla struttura, mentre dinamiche per il ponte Sciarapotamo, utilizzando l’innovativo shaker a masse eccentriche, a simulare eventuali situazioni sismiche, delineano, lo conferma l’ing. Carmen Amaddeo che: “Soddisfano l’ipotesi progettuale di adeguamento in linea con i criteri normativi”. Hanno voluto assistere personalmente ai lavori dei tecnici, l’altra mattina, il Presidente del Consiglio Provinciale di Reggio Calabria Antonio Eroi ed il consigliere provinciale Demetrio Cara, quando, ad attenderli, c’erano, gli stessi Amaddeo e Quattrone, il responsabile unico del procedimento ing. Paolo Labate ed il collaudatore  ing. Paola Rogolino del Settore 13 – Viabilità e Trasporti - della Provincia di Reggio Calabria, l’ing. della Digitexx Data System, l’ing. Ozgur Ozcelik prof. University Dokuz Izmir ed, infine, l’ing. Domenico Cutrupi della Tecnosud di Reggio Calabria. Grande attesa e “curiosita”  per la rappresentanza politica è stata riservata all’applicazione dello shaker che generava movimenti simili alle scosse sismiche. Positivi i risultati ottenuti che evidenziano come lo stato di salute del ponte soddisfi le condizioni progettuali. Le tecnologie moderne hanno dato la possibilità di verificare le condizioni effettive della struttura e confrontarle con quelle di progetto. Questo tipo di prove sono il futuro delle prove non distruttive per le strutture esistenti, in modo  da valutare lo stato di salute dell’organismo strutturale e garantire la sicurezza per gli utenti. Il presidente Antonio Eroi, ha avuto modo di anticipare ai tecnici che, grazie ai progressi dell’ingegneria strutturale, la Provincia di Reggio Calabria cogliendone le potenzialità, intenderà avviare una fase intensa di monitoraggio strutturale su edifici strategici come ad esempio gli edifici scolastici, con particolare riferimento al Progetto Pilota “Scuola Sicura”, che “sarà certamente sostenuto e condiviso dal nostro Presidente Giuseppe Raffa e dall’Assessore alla Pubblica Istruzione Giovanni Calabrese. Da buoni amministratori dobbiamo chiederci – spiega Eroi – quanto sono sicuri gli edifici scolastici per i nostri figli?”. Anche in seguito ai maggiori eventi sismici, gli edifici non hanno subito danni notevoli tali da provocarne il collasso. La domanda che nasce è: l’edificio è sicuro? Dire che un edificio non è in buone condizioni è semplice, ma dire che è sicuro è difficile. Ogni minuto, ora o giorno che passa senza sapere in che condizioni si trova un edificio significa una perdita di tempo e denaro ma soprattutto un elevato rischio per chiunque andrà a occupare l’edificio. Sull’argomento, interviene sempre l’ing. Carmen Amaddeo che relaziona: “Recentemente è stato introdotto il nuovo sistema Reflexx Smart Building Systems che attraverso un sofisticato algoritmo include il monitoraggio in tempo reale degli edifici provvedendo, inoltre, alla stesura di un rapporto sullo stato di salute degli stessi per coloro che, come le Amministrazioni provinciali, hanno in gestione edifici di importanza strategica, ad esempio le scuole, e che hanno bisogno di una risposta immediata sulla valutazione della vulnerabilità sismica e sulle condizioni di agibilità”. E’ un sistema intelligente di monitoraggio in tempo reale che monitora gli edifici no stop per 365 giorni l’anno. Un sistema chiavi in mano che tiene in considerazione: l’installazione, le attrezzature, il software, i servizi d’ingegneria strutturale e invia rapporti sullo stato di salute dell’edificio in tempo reale. In questo modo i proprietari o, chi gestisce un edificio, possono reagire immediatamente e prontamente in seguito ad un evento sismico. Nei 15 minuti successivi ad un evento sismico si può stabilire se è possibile continuare ad occupare un edificio oppure no. Allo stesso tempo si avrà anche il supporto di ingegneri strutturisti che provvederanno ad informazioni aggiuntive sul danno e saranno di supporto durante le ispezioni in loco, essi verranno automaticamente avvisati in base alle informazioni ricevute dalla strumentazione presente nell’edificio. Il presidente Eroi chiosa con un’analisi che punta al rapporto costi-benefici: Mentre la maggior parte dei sistemi richiedono ingenti investimenti iniziali di capitale, credo che questo sistema di “sorveglianza” innovativo e scrupoloso, contenga i costi di gestione, prevedendo un  pagamento annuale irrisorio”.  

Lettera aperta al Presidente Monti dalle Associazioni di consumatori: Adoc, Adiconsum, Altroconsumo, Assoutenti, Cittadinanzattiva, Codacons, Codici, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori


Abuso delle vendite al telefono via Internet e porta porta: un vera e propria emergenza sociale.

Le Associazioni dei consumatori chiedono con fermezza al Presidente del Consiglio dei Ministri l’immediato recepimento della Direttiva Comunitaria n. 83/11 in materia di contratti a distanza e fuori dai locali commerciali, che costituisce una base indispensabile per arginare il dilagante fenomeno della vendita di beni e servizi non richiesti oppure difformi da quanto inizialmente proposto.
Da sempre, a seguito degli elevatissimi reclami pervenuti, le Associazioni dei consumatori denunciano tali pratiche scorrette che, il più delle volte, si rivelano vere e proprie trappole per i consumatori dalle quali risulta difficile uscire se non con ingenti esborsi di denaro e che, purtroppo, anche il Registro delle Opposizioni non riesce a ridurre a causa di una normativa incompleta che ne determina l’inefficienza.
Aspettare l’ultima data utile prevista per il recepimento della Direttiva, ovvero il lontano dicembre 2013, sarebbe deleterio, perché si permetterebbe di protrarre la pericolosa tendenza, già in atto da parte delle singole Autorità Indipendenti, di approvare discipline differenziate per ciascun settore produttivo, di fatto riducendo le garanzie per i consumatori previste dal Codice del consumo e ritardando, ingiustificatamente,  le maggiori tutele previste dalla Direttiva europea.
Le Associazioni dei Consumatori rimangono favorevoli ad uno sviluppo dinamico del mercato e della concorrenza reso possibile dalle nuove tecnologie digitali ma rivendicano contestualmente regole certe e ben comunicate, come peraltro è richiesto dall’Agenda Digitale. In tal senso il recepimento delle disposizioni della Direttiva 83/2011 inerenti l'informativa precontrattuale soprattutto su tempi di consegna, costi accessori, diritto di recesso, costi supplementari, garanzie post vendita, eventuali esclusioni, avrebbe il pregio di riportare, anche nell’ambito della società dell’informazione, garanzie e tutele adeguate per i consumatori che ne rafforzerebbero la fiducia.
Nei prossimi giorni partiranno una serie di nuove iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica su queste tematiche, che hanno un'incidenza concreta sulla vita quotidiana dei cittadini ed in particolare degli anziani e dei soggetti più deboli, sottoposti ad esborsi ingiustificati ed al pericolo di interruzione delle forniture.

Regione: L’Assessore Caligiuri ha proposto un Tavolo di lavoro tra Commissione Cultura delle Regioni e Unioncamere


Una collaborazione significativa tra le Regioni e le Camere di commercio italiane per promuovere il settore strategico della cultura, è quanto scaturito dall'incontro tra la Commissione Cultura della Conferenza delle Regioni e il Presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello. La riunione – informa una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale - e' stata introdotta dal Presidente della Commissione Cultura della Conferenza delle Regioni, l’Assessore regionale Mario Caligiuri, che ha ricordato “la necessita' del rapporto tra pubblico e privato per sviluppare le tante risorse  presenti in tutte le regioni”. Il Presidente di Unioncamere Dardanello ha invece sottolineato come il settore della cultura rappresenti un aspetto rilevante anche dal punto di vista economico. Su sei milioni di imprese, oltre 900 mila sono quelle che, direttamente e indirettamente, si occupano di cultura, che sviluppa il 5 % del Pil nazionale e determina il 6% degli occupati. Si tratta, in genere, di piccole imprese, in linea con quelle nazionali, dove il 96% ha  meno di 10 dipendenti. Per quanto riguarda gli editori, in Italia sono circa 1500, dei quali il 40% imprese individuali. Ha preso poi la parola l'Assessore Regionale alla Cultura del Piemonte Michele Coppola che ha illustrato l'esperienza virtuosa maturata con la Camera di Commercio, che ha finanziato la presenza dei piccoli editori al Salone del Libro di Torino, uno degli eventi sulla lettura più significativi a livello internazionale. Si e' quindi proposto di estendere tale modello di collaborazione alle altre regioni. “La lettura – ha detto Caligiuri - e' alla base dello sviluppo della Cultura. Appunto per questo e' importante che anche le piccole case editrici di tutte regioni italiane possano partecipare al Salone del Libro di Torino, che rappresenta una vetrina di livello internazionale. Su proposta dell'Assessore Caligiuri si e' determinato di costituire un Tavolo tecnico nazionale tra Commissione Cultura della Conferenza delle Regioni e Unioncamere per definire rapidamente degli ambiti di collaborazione al fine di promuovere la cultura come motore dello sviluppo economico e democratico, realizzando l'indispensabile sinergia tra istituzionali pubbliche e settore privato per valorizzare l'immenso patrimonio culturale. Il tavolo verrà avviato gia' entro questo mese di giugno. Al dibattito sono intervenuti anche gli assessori alla Cultura di Umbria e Campania, rispettivamente Fabrizio Bracco e Caterina Miraglia. 

Regione: Al via un bando di gara per i corsi di formazione organizzati dalla Protezione civile regionale



Il Sottosegretario regionale alla Presidenza Franco Torchia ha annunciato l’avvio del bando di gara per i corsi di formazione organizzati dalla Protezione civile regionale. Si tratta – informa una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale - di un  progetto di formazione e qualificazione professionale per le figure delle amministrazioni della Regione Calabria operanti nell’ambito della protezione civile, per accrescere le competenze e le capacità in tema di previsione, prevenzione e intervento di fronte ai rischi ambientali di tipo sismico, idrogeologico (idraulico/geologico) ed incendi boschivi. Si tratta di un investimento di oltre due milioni di euro a valere sull’Asse VII “Capacità Istituzionale”, Obiettivo Operativo P.2 del P.O.R Calabria FSE 2007/2013, realizzato grazie al contributo determinante del Dipartimento Lavoro,  Formazione Professionale della Regione Calabria. “Per affrontare le situazioni di rischio –  ha dichiarato Torchia - occorre avere la necessaria competenza e preparazione, a tutti i livelli sul territorio e tutte le responsabilità che fanno capo alle Istituzioni e agli Enti Locali hanno necessità di una adeguata informazione e comunicazione senza la quale i cittadini soggetti ai rischi non potrebbero proteggere i loro beni e la loro vita. Per questi motivi abbiamo voluto realizzare un progetto per qualificare e accrescere le competenze delle figure professionali deputate alla gestione dei servizi di protezione civile relativamente alla gestione del rischio sismico, rischio idrogeologico e rischio incendi. Poiché a livello locale – ha proseguito Torchia - la responsabilità della Protezione civile compete alle amministrazioni comunali, è nostro intendimento rendere tutte le Amministrazioni e gli enti della Regione Calabria perfettamente in grado di gestire il rischio e la sicurezza del territorio e di avere una capacità di risposta a emergenze ed eventi esterni non prevedibili. Si tratta di un percorso formativo di due anni di cui la Calabria  ha urgente necessità e durante il quale le attività saranno finalizzate per qualificare e potenziare soprattutto le professionalità della Pubblica Amministrazione Locale attraverso lo sviluppo di strumenti e metodologie di lavoro necessari per migliorare le attività di previsione, prevenzione dei rischi per la corretta pianificazione e gestione delle emergenze e dei soccorsi alle popolazioni colpite da eventuali eventi calamitosi. Si tratta  - ha concluso il Sottosegretario Torchia - di una grande opportunità per quanti ogni giorno devono affrontare i problemi connessi ai rischi del territorio e quindi alla salvaguardia della vita umana. Per questo ci auguriamo la più ampia partecipazione di amministrazioni ed enti pubblici. Nel complesso i destinatari degli interventi formativi saranno quasi 9000 persone in tutta la Regione.” L’offerta formativa è rivolta principalmente a tutto il personale volontario che opera nelle attività di Protezione civile, agli operatori di Sala Operativa e comunque a quanti operano ai diversi livelli del Sistema in emergenza, alle amministrazioni comunali, provinciali, alle Comunità Montane e a tutti gli enti che fanno parte del Sistema regionale di Protezione civile. I corsi saranno erogati sia attraverso lezioni nelle aule, sia on-line, attraverso una piattaforma di e-learning. Il progetto prevede,  tra le altre cose, anche il potenziamento del Sistema Informativo Territoriale per la Gestione delle Emergenze (SITgE). Il bando di gara è pubblicato sul Portale Web www.protezionecivilecalabria.it

Reggio Calabria: vico Ferruccio senz'acqua da un mese!


A Sbarre, in vico Ferruccio, (zona Bar San Francesco) in un gruppo di condomini con decine di famiglie residenti, da circa un mese non arriva un solo goccio d’acqua. Mai!
I motivi? Non è dato saperlo, nonostante le decine di telefonate giornaliere alla segreteria particolare del Sindaco, ed al tanto strombazzato Call Center 800 018 018 del Comune che si è limitato soltanto ad inviare qualche autobotte che è servita, ma solo qualche volta, a far superare l’emergenza del momento. Il gran caldo di questi giorni ha aggravato una situazione che ora è assolutamente insostenibile Il resto della giornata è fatto di continui rifornimenti con bidoni e bidoncini di ogni tipo in qualche fontanella di periferia, ma solo fino al tramonto. Dopo, anche quelle vengono inesorabilmente “spente” fino al mattino successivo. Adesso anche le autobotti sono diventate merce rara.
Nel frattempo in questi giorni abbiamo provveduto a  pagare l’IMU,  mentre  la Re.Ge.S. si conferma la “società mista” più efficiente di Reggio, per la puntualità svizzera con la quale fa pervenire i bollettini relativi ai tributi comunali. Tutto giusto, tranne il diritto, negato, di avere, in una città come Reggio Calabria, che viene pubblicizzata e declamata come “MODELLO” da imitare, normale acqua dai rubinetti; un servizio primario ed essenziale che non può essere affrontato, come sta avvenendo, e come stanno dimostrando i fatti con indifferenza ed assoluta ed inaccettabile incapacità. La cosa che brucia di più è l’atteggiamento di indifferenza, a volte di evidente fastidio, che si deduce dal tono di chi risponde al telefono, da un qualsiasi ufficio comunale. Persino dalla Segreteria particolare dell’affabile Sindaco Arena, l’interlocutrice, cortese, ma evidentemente pressata forse dalle tante, troppe telefonate uguali, ripetitive e noiose, fa intendere che al di là che segnalare il problema, per lei c’è poco da fare,
Guai, poi, a cercare di contattare l’Ufficio Acquedotti. Che numero ha? Nessuno lo sa. Inutile persino contattare il centralino del Comune: nessuno risponde. Assurdo.
Impensabile, poi, consultando il logorroico e gioioso portale internet della “Citta di Reggio Calabria”, reperire un qualsiasi recapito, e-mail o telefonico di qualsiasi servizio comunale. C’è solo quello dell’URP, (Ufficio Relazioni con il Pubblico) utenza che però risulta costantemente occupata, o forse, è più semplicemente “fuori posto”.
I residenti di Vico Ferruccio, Trav. Sbarre Bar San Francesco hanno avanzato richiesta di un incontro personale con il Sindaco Demetrio Arena, ma si riservano anche clamorose forme di protesta che facciano emergere dall’oblio in cui è precipitato un problema oramai non più sopportabile. 

S. Gregorio (RC): Sabbie Bianche, 30 anni di promesse disattese



Regione: In preinformazione il bando pilota per l'individuazione di cinque scuole superiori in cui realizzare laboratori di web radio e tv


L’Assessore Regionale alla Cultura Mario Caligiuri ha reso noto che è stato pubblicato, in preinformazione sul sito www.regione.calabria.it/istruzione, il bando pilota della Regione per l'individuazione di cinque scuole superiori, una per provincia, dove realizzare laboratori di web radio e web tv. Il primo esempio – informa una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale - lo si e' realizzato all'Istituto superiore "Leonardo da Vinci - Nitti" di Cosenza, presentato lo scorso marzo alla presenza del massmediologo Igor Righetti. "L'obiettivo – ha spiegato Caligiuri - e' quello di creare competenze e sperimentazioni didattiche utilizzando la radio e le tv per trasmettere le conoscenze. E' una bella sfida educativa, a cui si aggiunge la dimensione democratica dell'iniziativa, tendente a fare comprendere la democrazia reale dal basso, attraverso la trasmissione di eventi quali consigli comunali, convegni, attivita culturali. Una specie di Radio Radicale scolastica adattata alla situazione calabrese. La finalità e' ovviamente quella di fare lavorare in rete le scuole per coprire tutta intera la regione. Fin dal primo momento il Presidente Scopelliti ha spinto per promuovere l'innovazione nelle scuole nella convinzione che se migliora la scuola si trasforma in meglio la societa'. Bisogna parlare – ha concluso Caligiuri - il linguaggio dei giovani per comunicare in modo efficace le conoscenze, favorendo la creatività". Continua cosi' l'investimento sulle nuove tecnologie della Regione Calabria. Tra le tante iniziative svolte in questi due anni, sempre in stretto collegamento con l'Ufficio Scolastico Regionale, ricordiamo l'indagine sulle dotazioni multimediali nelle scuole, la ricerca del Censis sulle modalità di apprendimento dei "nativi digitali" (che verrà presentata a Roma alla Camera dei Deputati il 4 luglio alla presenza del ministro Profumo e del presidente Scopelliti), la registrazione al portale ministeriale "Scuola Mia" (l'84.63 % degli istituti sono registrati per favorire il collegamento tra scuole, famiglie e ambiente sociale), il finanziamento di 265 laboratori didattici per un investimento di 12.6 milioni di euro. Dopo questo bando, l'Assessorato alla Cultura, insieme al Ministero della Pubblica Istruzione, sta lavorando al progetto "Scuola Digitale", tendente a utilizzare in modo sperimentale il libro digitale in ambienti completamente cablati, con le lavagne interattive e docenti appositamente formati.  Il finanziamento è di 250mila euro (50mila euro per ogni scuola). La domanda per concorrere al finanziamento potrà essere presentata entro 30 giorni dalla data successiva a quella della pubblicazione dell'Avviso nel Bollettino Ufficiale della Regione Calabria. Per ogni informazione sul bando visionare il sito www.regione.calabria.it o  scrivere a bandisettoreistruzione@regione.calabria.it.

Calabria: sindacati aziendali su riforma Arssa

(ASCA) - Cosenza, 22 giu - I lavoratori dell'Arssa e dell'ex Esac Impresa con contratto di natura privatistica, unitamente a tutte le rappresentanze aziendali e gil, Cisl e Uil, si sono riuniti in assemblea nella sede centrale ''per una riflessione comune sul processo di riforma dell'Arssa e sullo stato finanziario dell'Agenzia con le conseguenze sulla corresponsione dei salari ai lavoratori''. L'assemblea, con la presenza di tutti i lavoratori dei diversi settori, ha ribadito: ''la necessita' che la riforma dell'Arssa mantenga inalterato il profilo giuridico ''esclusivamente pubblico'' dei lavoratori, i diritti quesiti nonche' le risorse e gli investimenti necessari al fine di garantirne la missione storicizzata nel tempo; per quanto riguarda la situazione finanziaria dell'agenzia, in vista della riunione del 25 giugno prossimo con il commissario dell'Arssa, e' stato dato mandato alle organizzazioni sindacali di garantire in via prioritaria, attraverso le risorse disponibili, il pagamento del salario di giugno e la quattordicesima mensilita' per tutti i lavoratori''. I lavoratori e le organizzazioni sindacali hanno auspicato che ''la delibera 114 non costituisca elemento di divisione tra i lavoratori stessi, ma vada nella direzione della ricerca di una sintesi unitaria''. Le organizzazioni sindacali, infine, si sono impegnate che, in un'ottica di discussione con la Regione e le forze politiche sul processo di riforma dell'Arssa, le fasi di avanzamento saranno oggetto di apposite assemblee con i lavoratori.

Provincia Crotone: Zurlo, consegnati lavori ripristino fiume Neto

(ASCA) - Crotone, 22 giu - ''Sono stati consegnati i lavori, per un importo a base d'asta di 1.545.000 euro, relativi ad una serie di interventi integrati di ripristino dell'officiosita' idraulica del fiume Neto e dei suoi affluenti. La ditta esecutrice e' la Essebi Costruzioni''. Lo comunicano il presidente della Provincia di Crotone, Stano Zurlo, e l'assessore provinciale, Salvatore Cosimo. Le somme sono attinenti alla linea 3.2.2.2. del Por Calabria Fesr 2007/2013. ''Prosegue senza sosta -dichiarano Zurlo e Cosimo- l'opera di sistemazione del territorio con particolare riguardo alla sicurezza dei cittadini. Lo stiamo facendo con atti concreti, seguendo la logica ed intervenendo sulle criticita'. Tutto questo- concludono il presidente Zurlo e l'assessore Cosimo- riuscendo ad attingere a fondi extra-bilancio a dimostrazione del fatto che la Provincia di Crotone e' in grado di presentare progetti credibili ed utili''. Il Progetto prevede interventi sulle seguenti aste fluviali: Fiume Neto; Torrente Cipodaro; Torrente Topanello; Torrente Pero; Fiume Vitravo.

Reggio C.: Cantarella, periferie abbandonate intervenga il Comune

(ASCA) - Reggio Calabria, 22 giu - ''E' proprio a ridosso dell'estate che il degrado caratterizzante le periferie reggine salta fuori, in una tra le piu' popolate circoscrizione del comune di Reggio Calabria: Pellaro''. Lo afferma Giuseppe Cantarella, Coordinatore Provinciale Generazione Futuro di Reggio Calabria. ''Nel lontano settembre del 2005 - ricorda Cantarella - si svolse la gara d'appalto per la realizzazione di un parco attrezzato sul lungomare di Pellaro. L'intervento, utile al risanamento della citta' di Reggio Calabria, 7 anni fa, venne definito urgente. 857.348,65Euro di soldi pubblici sono stati messi a disposizione dal comune, considerando anche il non indifferente ribasso del progetto pari al 28,44%. Oggi, a distanza di diverso tempo, la struttura e' stata si realizzata, ma abbandonata al suo destino. Quasi interamente devastata, dimenticata ed in certi punti, colpa sicuramente degli agenti atmosferici, autocollassatasi su se stessa. L'accesso alla stessa risulta praticabile in quanto i cancelli sono spalancati. Fili dell'elettricita' scoperti, vetri frantumati, porte e finestre sfondate. Per non parlare dei termosifoni quasi distrutti. E quindi osservabile la pericolosita' nei confronti di coloro che, incuriositi, vedendo i cancelli spalancati, si addentrano. Dei lavabi e dei WC sono rimasti pezzi di ceramica sparsi in giro per la struttura. Doveva sorgere un circolo velico. E' evidente che cosi non e' stato. La struttura, oggi, rappresenta uno di quei tantissimi luoghi oggetto di vandalismo''. Generazione Futuro chiede ''l'intervento dell'amministrazione comunale in modo che la struttura venga messa in sicurezza ma soprattutto che vengano ultimate le procedure previste per il collaudo della struttura e l'eventuale assegnazione''.

MORO: FIGLIA, DONATO ARCHIVIO PRIVATO A SACERDOTE CALABRIA DOCUMENTI SU ANNI PIOMBO CONSEGNATI A DON ANGELO COMITO

(ANSA) - CATANZARO, 22 GIU - ''Ho donato al sacerdote Angelo Comito il mio archivio privato riguardante in particolare ma non esclusivamente gli anni di piombo ed il caso Moro''. Lo afferma Maria Fida Moro, primogenita del leader democristiano Aldo Moro ucciso nel 1978 dalle Brigate Rosse. ''Questa donazione - aggiunge - e' e deve essere interpretata come lascito esclusivo al sacerdote Angelo Comito e questo per ragioni etiche e di attenzione alla verita'. Ho condiviso con don Angelo il lavoro missionario in Africa e ritengo in coscienza che nessuna persona piu' di lui avrebbe potuto testimoniare la verita' della vita di mio padre Aldo Moro infatti don Angelo come Aldo Moro ha scelto di schierarsi dalla parte degli ultimi e per questo ha pagato e paga un prezzo altissimo''. ''Questo lascito quindi - conclude Maria Fida Moro - e' in modo esclusivo della persona di don Angelo Comito non riguarda la collettivita' ne' la diocesi ne' la Regione Calabria anche se la mamma di mio padre Fida Stinchi era di Cosenza ed io figlia primogenita di Aldo Moro sono fierissima di portarne il nome''.