Il
Segretario-Questore del Consiglio regionale, Giovanni Nucera, ha rilasciato la
seguente dichiarazione che si trasmette nella sua stesura integrale:
“Ho voluto attendere qualche giorno, prima di rendere
pubblica la mia riflessione su una
questione che coinvolge affetti umani profondi ed esperienze professionali che
meritano grande rispetto.
Credo che la tristissima vicenda, con gli inevitabili
veleni veicolati sugli organi di stampa, del piccolo Nicolas Umbaca, richieda
una necessaria quanto serena conclusione per gli aspetti umani che emergono e
che riguardano anche le eventuali responsabilità del dottor Pasquale
Baccellieri. Il gesto postremo del papà del piccolo Nicolas, costretto a vivere
il resto della sua vita su una sedia a rotelle, richiama tutti noi, e la
politica per prima, a lavorare per decidere quelle soluzioni idonee a prevenire
questi dolorosi risultati, molto spesso da imputare a strutture fatiscenti,
tagli indiscriminati alla spesa sanitaria, che hanno fatto di un diritto
fondamentale dei cittadini, quale, appunto, il diritto alla salute garantito
costituzionalmente, una questione ‘ragionieristica’ prevalente su tutto il
resto dei servizi alla persona.
Non vi è dubbio che
il dolore della famiglia Umbaca sia una manifestazione di
incommensurabile portata e le reazioni di questi giorni non possono ricevere
che attenzione e umana comprensione.
C’è però l’altro risvolto della medaglia – e qui gli
organi di stampa dovrebbero garantire un dibattito più sereno – che chiama in
causa il ruolo del medico ospedaliero, del dottor Baccellieri, il quale
sicuramente ha operato scelte e valutazioni cliniche per ottenere un esito
diverso di quanto poi accaduto.
La tragedia di Nicolas Umbaca, invece, è divenuta
‘roba’ da impegnare intere pagine di giornale. E’ ancora presto, par di capire,
che il ‘caso’ sia da ascrivere a malasanità o, peggio, a inappropriatezza delle
cure prestate. Nell’un caso o nell’altro, il sistema di informazione – a mio
parere – più che svolgere un ruolo ‘pedagogico’ verso l’opinione pubblica, ha
di fatto creato - certamente al di là di ogni buona intenzione - un clima da ‘arena’ dove ci si fronteggia tra
tifosi piuttosto che trovare le parole ed i gesti misurati perché alla famiglia
Umbaca ed al dottor Baccellieri siano riconosciuti quei livelli minimi di
dignità che sono alla base del confronto civile prima che giudiziario.
Non è compito mio sollevare questioni deontologiche o
discettare su modelli deontologici, ma sono convinto che occorra riprendere il
dialogo tra due sofferenze che stanno avvelenando la vita di due nuclei
familiari e gettano ulteriore scompiglio nel mondo sanitario calabrese. Di
gesti postremi per simili vicende, la Calabria ha già scontato tragiche
esperienze, per tale ragione, dunque, ho voluto non ‘farmi i fatti miei’, ma
manifestare pubblicamente ciò che tanti non riescono ad esprimere pur avendone
desiderio.
Un appello però lo voglio rivolgere ai ‘costruttori di
pace’ di questa infelice terra affinché, a partire dalla tragedia di Nicolas
Umbaca, si realizzino le condizioni per vincere la solitudine di chi vive
questi destini, su questa o su l’altra sponda, per riprendere un cammino che
porti la sanità calabrese all’altezza dell’umanità che esprime la nostra
gente”.
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