Roma, 19 giu. (Adnkronos) - Nella lotta alla "gravissima minaccia" rappresentata per l'Italia dalla sfida della criminalita' della 'ndrangheta si registrano gli eccezionali risultati della direzione della Procura nazionale antimafia di Reggio Calabria mentre "l'inizio di alcune collaborazioni di uomini e donne di questa organizzazione criminale" ha contribuito a "disvelare i meccanimi di collegamento che hanno superato i confini della Calabria, invadendo vaste aree del centro e del Nord Italia". Lo ha detto il presidente del Senato Renato Schifani nel suo intervento a palazzo Giustiniani nel corso del convegno su "La sfida delle istituzioni e della societa' civile alla criminalita' organizzata". Per Schifani il fenomeno dei collaboratori di giustizia in questo ambito "e' un dato eccezionale in una terra fortemente omertosa che sfida costantemente lo Stato". La seconda carica dello Stato , citando il libro di Gaetano Savatteri "Il contagio", ha denunciato come i rischi che la "colonizzazione sempre piu' serrata e la contaminazione del cuore produttivo del Paese" con "l'inquinamento della crescita economica e il furto sistematico di parte del nostro Pil" siano "finalmente divenuti chiari". Rischi venuti alla luce soprattutto se messi in relazione con la strage di Duisburg, "che probabilmente ha concorso a creare quel 'tallone d'Achille' da quale iniziare a investigare per meglio capire e incidere". Il fenomeno, pero', e' "tutt'altro che sconfitto" e oggi, ha evidenziato Schifani, "il problema piu' rilevante e' che attraverso le operazioni di riciclaggio sempre piu' numerose, si raggiunge il punto di non ritorno, con la piena e totale integrazione dell'illecito in ogni settore dell'economia legale". E allora, per "evitare il sorgere di una legalità mista, dove le organizzazioni criminali si insidiano nella borghesia, nella finanza, nella vita economica del Paese, la capacita' di prevenzione e repressiva dello Stato non può essere affidata unicamente alle forze dell'ordine e ai magistrati". Occorrono, insiste il presidente Schifani, "il coinvolgimento e l'attenzione di quanti sono impegnati e vogliono costruire il giusto percorso di legalità nel nostro Paese. In Calabria questa gente comincia ad esserci e lo dimostra con i fatti", mentre in una parte della regione si registra un 'non dissenso' che Schifani si augura sempre più minoritario. D'altrone, "la componente onesta del Paese, che vive nel rispetto delle regole, non puo' continuare a soffrire per la presenza di una legalità debole che impedisce il benessere sociale e il bene comune". Schifani avverte che "mantenere alta l'attenzione significa anche sensibilizzare per trasmettere la conoscenza della portata reale del fenomeno", un'opera che "va condotta su tutti, a partire dai giovani, la cui formazione e' vitale per abbandonare schemi, coinvolgimenti e percorsi non soltanto usurati ma pericolosi: non smettendo mai di dire quello che e' stato e che e' ancora questa associazione criminale; educando alla legalità tutte le forze sociali".
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