Non sarà certo il via
libera del Governo Monti sulla compatibilità ambientale della centrale a
carbone di Saline, a dissipare i forti dubbi che continua a suscitare il progetto
della Sei o ad indebolire il fronte di chi in questi anni si è battuto
giustamente contro un impianto pericoloso ed inutile.
Conseguenze negative
sull’ecosistema e la salute dei cittadini, basse ricadute occupazionali, nessun
allarme da fabbisogno energetico, forti penalizzazioni turistiche e tutela
archeologica ignorata. Ognuno di questi argomenti costituisce ovviamente ancora
un valido motivo per dire no alla costruzione della centrale a carbone, tanto
più che la stessa commissione Via-Vas del ministero dell’ambiente sostiene che molte
di quelle ragioni contrarie sono fondate.
Mentre il Governo dei
poteri forti tenta di accelerare l’iter di questi impianti, come è avvenuto con
il decreto autorizzativo del rigassificatore di San Ferdinando da parte del
ministro Clini, che stranamente, e forse oggi capiamo il perché, non è stato
ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, accogliamo con grande entusiasmo e
fiducia la notizia che giunge da Roma in merito alla seconda bocciatura del
progetto della LNG pronunciata oggi dal consiglio superiore dei lavori
pubblici. Questa decisione dovrebbe far riflettere chi sino ad oggi si è
ostinato, con miopia e protervia, a sponsorizzarne la realizzazione, nonostante
da più parti, e soprattutto da San Ferdinando in Movimento e dai sindaci di
Gioia Tauro, San Ferdinando e Rosarno si evidenziavano carenze progettuali e
violazioni normative.
In primis dovrebbero
rivedere le proprie posizioni Provincia e Regione che sollecitate ripetutamente
alla prudenza non hanno voluto mai sentire le nostre ragioni. Sennonché, curiosamente,
proprio alla vigilia dell’esame del consiglio superiore dei lavori pubblici che
avrebbe bocciato il progetto della LNG, il Presidente Scopelliti fa pubblicamente
retromarcia sull’opportunità di realizzare il rigassificatore a San Ferdinando,
forse perché cosciente del fatto che sta andando incontro ad una pesante
sconfitta politica su uno dei punti principali del suo programma di governo.
Che diranno ora i
sostenitori di quel pericoloso progetto, molti dei quali esortati a sostenerlo
dallo stesso Scopelliti? Quelli che ci definivano i politici del sempre no a
tutto ciò che si vorrebbe realizzare nella Piana di Gioia Tauro? A questi
signori ribadiamo il nostro no convinto a chi vorrebbe fare della Calabria una
regione da colonizzare per soddisfare i propri affari economici senza scrupoli ed
un pieno sostegno invece a chi è disposto seriamente ad investire in energie
alternative, in politiche di rilancio del porto di Gioia Tauro, del turismo e
della nostra agricoltura, passando attraverso politiche che sappiano garantire
ai nostri cittadini il diritto alla mobilità.
Dispiace che in questa
battaglia le istituzioni sovracomunali abbiano lasciato soli i sindaci dei tre
comuni interessati, perchè prima sono state calate sui territori utopie
dissennate, senza il coinvolgimento delle comunità locali, e poi si è fatto
ricadere sulle loro spalle tutto il peso di queste spinose vicende.
In questo senso,
rincresce che il Presidente Raffa non abbia inteso dar seguito all’impegno
assunto dal consiglio provinciale all’unanimità, allorquando si decise di
istituire una commissione che avrebbe dovuto fare da collettore delle esigenze
e delle aspettative dei cittadini sul tema del rigassificatore. Malgrado le tante
rassicurazioni di Raffa, purtroppo devo prendere atto che è stato tradito un
impegno importante, perché il mancato coinvolgimento delle popolazioni locali e
di chi le rappresenta vuole dire tenere lontani i cittadini dalle scelte che
riguardano direttamente la loro vita.
Per tutte queste
ragioni, sarebbe auspicabile dare vita ad un
movimento di lotta unitario sul territorio provinciale, che metta insieme tutte
le forze politiche e sociali che vogliono opporsi a queste logiche e a chi le
avalla, al fine di contrastare la realizzazione degli impianti di Saline e di San
Ferdinando, coscienti che niente e nessuno potrà mai imporci opere inutili e
pericolose rispetto alle quali l’ultima parola deve spettare sempre a chi le subisce.
Il
capogruppo alla Provincia PRC
Giuseppe
Longo
Nessun commento:
Posta un commento
Puoi commentare questa notizia.