Giugno
2012 e Reggio è costretta ad assistere all’ennesimo atto di una commedia
consunta messa in scena da Arena, Scopelliti e la maggioranza sparpagliata del
centrodestra reggino. Oggi Arena ci dice che il buco c’è! E’ di 118 milioni di
euro. E nel tentativo maldestro di tranquillizzare la città sostiene che questo
“buco” sarà ripianato in soli tre anni. Ammesso che siano “solo” 118 i milioni
di euro (e non 170 come invece riportato dagli ispettori del Ministero), Arena
non spiega in nessun modo come sia stato generato materialmente tale ingente
disavanzo, rifiuta qualsivoglia responsabilità politica sua e del suo
predecessore, Scopelliti, ma soprattutto, cosa ben più grave, squallida e
inaccettabile, continua a scaricare la colpa di questa situazione su “singole
responsabilità personali” con il chiaro riferimento all’ex dirigente Fallara,
persona che evidentemente non può più rispondere a tale accusa. Una scusante
grottesca e incredibile; non si possono “perdere di vista” 118 milioni di euro
di soldi pubblici senza un bene placido politico strategico , chiaro ed
individuabile. Scopelliti e il centrodestra reggino, con il loro modello Reggio
hanno letteralmente distrutto questa Città. L’idea che in soli tre anni Arena
pensi di ripianare il “buco” con la messa in s-vendita di 200 milioni di euro
di patrimonio immobiliare è una autentica barzelletta. Peccato ci sia in realtà
poco da ridere. Sorvolando per celerità sulla questione Sati e alloggi popolari
sulla quale abbiamo già speso parole circa la gestione poco chiara della Sati
stessa e del procedimento di messa in vendita, sottolineiamo che, in un momento
di crisi, il principale grande compratore
rischia di essere la ‘ndrangheta. Vorremmo sapere se Arena e la sua giunta si
siano almeno interrogati su quali debbano essere le procedure di trasparenza da
adottare onde scongiurare che poteri criminali si impossessino della città.
Mentre Arena teorizza fantomatiche plurimilionarie dismissioni (a proposito,
aspettiamo con curiosità i primi risultati della dismissione degli alloggi
popolari e come gli introiti vogliano essere re-investiti per il miglioramento
del patrimonio) i creditori bussano alle porte di Palazzo San Giorgio ogni
giorno ridotti allo stremo. Cosa intende fare in merito Arena? Lasciare che
cooperative sociali, imprese, aziende falliscano definitivamente e chiudano
battenti? Sarebbe un modo sicuro per “liberarsi” di parecchi debiti con una
drammatica ricaduta sociale, un prezzo altissimo che non possiamo permetterci
di pagare. Ancora insopportabili sono i ripetuti attacchi ai cosiddetti “nemici
di Reggio”, siamo stanchi di sentire improponibili teorie cospirative. Arena e
il centrodestra nutrono evidente paura nei confronti della Commissione
d’Accesso che potrà giungere presto allo scioglimento per infiltrazioni della
‘ndrangheta.
Spiace
anche a noi assistere a scena da tifoseria, specie quelle di chi tifa nemmeno
troppo velatamente per un “non scioglimento”, come se a decidere una cosa del
genere possa ancora essere la politica e non la Commissione d’Accesso. Le
uniche cose per cui ci sentiamo in dovere di “tifare”, e dovrebbero farlo tutti
e Arena per primo, sono legalità, trasparenza, rispetto delle regole, cura dei
beni comuni, gestione attenta ed oculata delle risorse pubbliche. Tutti
principi violati da Scopelliti prima e oggi anche da Arena.
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