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giovedì 21 giugno 2012

SEL: Consuntivo 2010 “Il buco c’è! 118 o 170 milioni di disavanzo sono comunque colpa di una responsabilità politica”


Giugno 2012 e Reggio è costretta ad assistere all’ennesimo atto di una commedia consunta messa in scena da Arena, Scopelliti e la maggioranza sparpagliata del centrodestra reggino. Oggi Arena ci dice che il buco c’è! E’ di 118 milioni di euro. E nel tentativo maldestro di tranquillizzare la città sostiene che questo “buco” sarà ripianato in soli tre anni. Ammesso che siano “solo” 118 i milioni di euro (e non 170 come invece riportato dagli ispettori del Ministero), Arena non spiega in nessun modo come sia stato generato materialmente tale ingente disavanzo, rifiuta qualsivoglia responsabilità politica sua e del suo predecessore, Scopelliti, ma soprattutto, cosa ben più grave, squallida e inaccettabile, continua a scaricare la colpa di questa situazione su “singole responsabilità personali” con il chiaro riferimento all’ex dirigente Fallara, persona che evidentemente non può più rispondere a tale accusa. Una scusante grottesca e incredibile; non si possono “perdere di vista” 118 milioni di euro di soldi pubblici senza un bene placido politico strategico , chiaro ed individuabile. Scopelliti e il centrodestra reggino, con il loro modello Reggio hanno letteralmente distrutto questa Città. L’idea che in soli tre anni Arena pensi di ripianare il “buco” con la messa in s-vendita di 200 milioni di euro di patrimonio immobiliare è una autentica barzelletta. Peccato ci sia in realtà poco da ridere. Sorvolando per celerità sulla questione Sati e alloggi popolari sulla quale abbiamo già speso parole circa la gestione poco chiara della Sati stessa e del procedimento di messa in vendita, sottolineiamo che, in un momento di crisi, il principale  grande compratore rischia di essere la ‘ndrangheta. Vorremmo sapere se Arena e la sua giunta si siano almeno interrogati su quali debbano essere le procedure di trasparenza da adottare onde scongiurare che poteri criminali si impossessino della città. Mentre Arena teorizza fantomatiche plurimilionarie dismissioni (a proposito, aspettiamo con curiosità i primi risultati della dismissione degli alloggi popolari e come gli introiti vogliano essere re-investiti per il miglioramento del patrimonio) i creditori bussano alle porte di Palazzo San Giorgio ogni giorno ridotti allo stremo. Cosa intende fare in merito Arena? Lasciare che cooperative sociali, imprese, aziende falliscano definitivamente e chiudano battenti? Sarebbe un modo sicuro per “liberarsi” di parecchi debiti con una drammatica ricaduta sociale, un prezzo altissimo che non possiamo permetterci di pagare. Ancora insopportabili sono i ripetuti attacchi ai cosiddetti “nemici di Reggio”, siamo stanchi di sentire improponibili teorie cospirative. Arena e il centrodestra nutrono evidente paura nei confronti della Commissione d’Accesso che potrà giungere presto allo scioglimento per infiltrazioni della ‘ndrangheta.
Spiace anche a noi assistere a scena da tifoseria, specie quelle di chi tifa nemmeno troppo velatamente per un “non scioglimento”, come se a decidere una cosa del genere possa ancora essere la politica e non la Commissione d’Accesso. Le uniche cose per cui ci sentiamo in dovere di “tifare”, e dovrebbero farlo tutti e Arena per primo, sono legalità, trasparenza, rispetto delle regole, cura dei beni comuni, gestione attenta ed oculata delle risorse pubbliche. Tutti principi violati da Scopelliti prima e oggi anche da Arena. 

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