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VELA
NEW YORK-SAN FRANCISCO, SOLDINI DOPPIA CAPO HORN
(AGI) - Milano, 22 gen. - Giovanni Soldini e il suo equipaggio a bordo del 21 metri 'Maserati' hanno doppiato questo pomeriggio Capo Horn, durante il tentativo di battere il record sulla rotta New York-San Francisco. Il passaggio e' avvenuto 21 giorni e 23 ore dopo la partenza da New York, un tempo da primato anche rispetto alla categoria multiscafi, visto che il maxi catamarano Gitana aveva in precedenza impiegato 22 giorni e 7 ore. Soldini deve percorrere ancora 6318 miglia sulle 13.225 totali della rotta, nel mirino il record per i monoscafi del francese Yves Parlier che nel 1998 impiego' 57 giorni e 3 ore. Rispetto alla velocita' media di Parlier, Soldini e' in vantaggio di 1800 miglia circa. Il record assoluto e' di Gitane con 43 giorni e 3 minuti. Il passaggio davanti a Capo Horn e' avvenuto controvento e controcorrente. "Siamo felici - ha detto Soldini al telefono satellitare - abbiamo fatto finora un tempo pazzesco. Fino a 10 miglia dal capo siamo rimasti senza vento, poi un paio d'ore fa abbiamo appena fatto in tempo a cambiare vele e dare due mani di terzaroli che sono arrivate raffiche di 20-25 nodi. Ora navighiamo con raffiche di 35 nodi, come previsto, ma il vento e' ancora in aumento".
Reggio Calabria e Rolex protagonisti della Middle Sea Race
(di Mario Santagati)
Anche quest’anno il waterfront di Reggio Calabria sarà protagonista, nella giornata di domenica 21 ottobre,della famosa regata di vela di fama mondiale : “Rolex Middle Sea Race”. Una regata per barche d’altura comprese tra 30 piedi (circa 10 m) e 100 piedi (30 m) che si daranno battaglia tra le acque dello stretto per poter primeggiare in questo evento che rappresenta, per tutti i velisti del mondo, un appuntamento da non perdere per il prestigio e la difficoltà. Per il primo classificato in palio un Rolex yacht master II oro e acciaio messo in palio dallo sponsor ufficiale della manifestazione: ROLEX.
Il via sarà dato sabato 20 ottobre, alla Valletta (Malta) allo scoppio dei cannoni per poi dirigersi nelle acque dello stretto di Messina, circumnavigare la Sicilia per interno in senso antiorario e scendere fino a Pantelleria, Lampedusa e arrivo nuovamente a Malta per un totale di circa 606 miglia nautiche che tradotte in chilometri sono circa 1200. Questa regata si differenzia dalle altre proprio per l’esistenza di “boe Naturali” che rappresentano i cancelli di passaggio obbligatori per evitare l’eventuale squalifica. Si comincia con l’isola di Stromboli per poi procedere fino a Favignana, scendere a Pantelleria,lasciare Lampedusa sulla sinistra e poi arrivare a Malta.
Quest’anno si è registrato un record di partecipazione con ben 90 barche pronte sulla linea di partenza. Ovviamente noi italiano non ci siamo fatti attendere infatti saremo presenti con 26 barche soprattutto siciliane e tirreniche.
(foto rolexmiddlesearace.com)
Non rimane altro che seguire, domenica mattina, il passaggio di queste favolose imbarcazioni per regalarci un paio di ore di spettacolo assoluto.
Buon Vento
Ecco i 26 iscritti italiani, tutti meritevoli di citazione per il solo fatto di aver deciso di scendere fino a Malta per questa prova.
Oltre a queste, tra le barche non battenti bandiera italiana, ci sono anche il Fast 42 Atame di Beppe Bisotto, e l’Elan 350 Elanka II skipper Maurizio D’Amico, con equipaggi tutti italiani.
Partenze scaglionate dalla Grand Harbour di Malta tra le 12:30 e le 13 di sabato 20 ottobre (fonte: fare vela.net)
Vele spiegate, strambate
improvvise, rande cazzate e lascate, rotte che si incrociano e prue che si
superano. Uno spettacolo unico che ha trasformato lo specchio d'acqua
antistante il lungomare di Reggio Calabria in un campo di regata in occasione del "1°
Trofeo Fata Morgana", organizzato dal Consorzio "I Naviganti"
nel weekend del 21 e 22 aprile 2012.
Punto di forza della
manifestazione è stato infatti il campo di regata, uno dei più affascinanti del
mondo, per dirla come l'Avvocato Gianni Agnelli, assiduo frequentatore delle
acque dello Stretto per le sue correnti ma anche e soprattutto per
l'incantevole scenario che offre.
Molte le imbarcazioni
protagoniste, provenienti da Calabria e Sicilia, che si sono sfidate nelle 2
giornate di gara. A farla da padrona è stata l'imbarcazione reggina
"Profilo", dell'armatore Giuseppe Giuffré, vincitrice di tutte le
regate disputate e quindi risultata prima nella classifica generale classe
"regata/crociera". Sul podio della speciale classifica Paluck III,
imbarcazione milazzese di Francesco Badessa, capace di collezionare ben tre
secondi posti, e PablaVela, della reggina Paola Chilà, che ha soffiato il terzo
posto a Eureka per un solo piazzamento di differenza.
Il campo di regata è stato quindi
lo stretto di Messina che ha permesso il normale svolgimento della prima
giornata di gare con ben 3 prove a bastone disputate grazie alla presenza di un
bel vento teso. Sin dalla prima regata le emozioni non sono mancate. Ad avere
la peggio sono stati gli equipaggi che hanno scelto il lato sopravento del
primo lato di bolina perché una forte corrente contraria li ha fortemente
penalizzati favorendo chi ha scelto il lato sottocosta che ha permesso delle
andature più veloci. Nonostante l'errore iniziale, l’equipaggio dell’IMX 38 di
Giuffrè ha messo in campo la sua esperienza attuando un’ottima tattica per
recuperare il tempo perso. Le regate sono state molto avvincenti, soprattutto
il passaggio alla boa di bolina che, circondata da una fortissima corrente, ha
costretto gli equipaggi a molte manovre di avvicinamento. Molti di loro hanno
chiesto "acqua" per ottenere il diritto di rotta ed evitare
collisioni.
In uno scenario da far invidia ai
campi di regata più blasonati, si è deciso di disputare anche la terza e ultima
regata della giornata in vista di una seconda giornata per la quale le
previsioni meteo davano il vento in forte calo. E che l'agonismo non sia
mancato ne è la prova il disalberamento di una delle imbarcazioni in gara. La
partenza è stata infatti segnata da una brutta collisione tra Damanhur,
Spartivento Scuola Vela e Profilo che si sono ritrovati affiancati sulla linea
di partenza. Il comet 45s Damanhur ha speronato con il bompresso la poppa di
Spartivento, agganciandolo nel suo paterezzo e provocando una incontrollata
virata verso Profilo. Spartivento ha riportato la rottura dell’albero (senza
nessuna conseguenza per l’equipaggio) mentre Profilo, a causa del forte urto
ricevuto da Spartivento sulla fiancata, ha accusato la rottura di 2 candelieri
e l’apertura di uno squarcio lungo la falchetta di sinistra. I giudici di
regata hanno squalificato il comet 45 s e Profilo si è ritrovata a protestare
entrambi gli equipaggi per i danni ricevuti.
La seconda giornata è invece
risultata molto più tranquilla, con un vento così debole da mettere in forse lo
svolgimento della regata stessa.
Al termine della quarta e ultima
prova, l'organizzazione, oltre alla classifica generale, ha stilato le
classifiche della Classe Gran Crociera, capeggiata dalla catanese Bluette,
dell'armatore Mario Zappia, e seguita da Hakuna Matata di Giuseppe Iero e
VieniViaconMe di Enzo Ricordo, e della Classe Libera, vinta da Feeling 2, di
Giuseppe Scrivo, davanti a Pebac di Antonio Occhiuto e Stregatta di Pietro
Tripodi. Alla fine, il 1° Trofeo "Fata Morgana" ha soddisfatto tutti
i team partecipanti. Il Consorzio già pensa alla prossima edizione che, secondo
i progetti dei soci, crescerà d'importanza e coinvolgerà equipaggi di alto
spessore e provenienti da tutta Italia.
“Vincere a Napoli con una barca
che si chiama luna rossa è il massimo”.
Sono queste le parole del patron
del team di luna rossa, Patrizio Bertelli nel momento in cui Luna rossa Piranha
tagliava il traguardo davanti a tutto il suo pubblico napoletano che l’ha
seguita nei 5 giorni di regate che si sono svolte a Napoli. Che felicità quindi
per il team e ancor più per il tattico Francesco Bruni che è riuscito a
prevalere anche sui forti compagni dell’altro team di luna rossa Swordfish.
La pioggia ha fatto da cornice a
un evento che non ha precedenti. Le nuove imbarcazioni, denominate catamarani,
sono dotate di una tecnologia che vede ben oltre la classica vela tenuta su da
un albero in carbonio. L’evoluzione e il progresso vogliono che si veda oltre
ed è per questo motivo che si è optati
per una imbarcazione dotata di una vela rigida o come tutti la stanno chiamando
“ala rigida” perché è proprio un’ala , come quelle che si possono vedere negli
aerei civili anche perché il funzionamento è proprio uguale. Una crescita di
tecnologia che ha comportato un adeguamento dei team e un nuovo modo di andare a vela rispolverando
qualche principio di fluidodinamica.
Con occhi critico,ma bene
predisposto alla crescita e all’innovazione, faccio fatica ad accettare queste
nuove barche e questa tipologia di vela perché, parlando da velista e da
appassionato, la vecchia coppa america degli anni 80-90 con Azzurra e il Moro di Venezia , ha saputo regalare emozioni ai milioni di
telespettatori che seguivano le imprese di questi gioielli del mare portati non
da equipaggi ipertecnologici , vestiti di tutto punto con gli sponsor più
blasonati, ma semplicemente da “marinai” che avevano l’acqua salata nelle vene,
la barba lunga e incolta e la pelle bruciata dal sole e che sapevano come
condurre una barca non perché glielo hanno spiegato i progettisti ma perché era
la cosa che sapevano fare meglio.
Vedere quelle partenze sul filo
dei secondi, i match race da brivido e le innumerevoli condizioni meteo che si
alternavano come se il vento formato debba essere la sola condizione per
gareggiare. Oggi invece si guardano le previsioni “il meteo” che se non rispetta determinati
canoni e valori non permette il normale svolgimento della manifestazione perché
le barche che popolano questi prestigiosi eventi sono dei gioellini forti
economicamente ma deboli fisicamente dove la raffichetta di 20 nodi può
provocare dei danni irreparabili.
Sono finiti quindi i tempi di
Cino Ricci e Mauro Pelaschier , nomi nobili nel mondo della vela.
TROFEO BENETEAU FIRST 25.7
di Mario Santagati
Si è disputato questo fine settimane nelle acque antistanti la città di Reggio Calabria il Primo trofeo Beneteau First 25.7 organizzato da un noto circolo di Reggio Calabria con lo scopo di mettere in acqua la grinta a e l’agonismo di tutti gli appassionati al mondo della vela. Come sempre la città si è dimostrata molto impermeabile a questo mondo che non ha nulla a che vedere con le innumerevoli sagre di carne e cianfrusaglie varie che richiamano una miriade di persone. Anche se sembrerà strano da una città che si affaccia sul mare,l’ironia vuole che si apostrofi così, è riuscita a raccogliere ben 8 equipaggi di 5 persone ciascuno, persone che nel mondo della vela vivono e condividono gioie e dolori perché è proprio questo quella che la vela costruisce, crea, inietta in ogni persona, una crescita individuale e una responsabilità nel rispetto della “natura” e che tempra il carattere di ogni individuo. La gioia di vincere assieme e il dolore di una sconfitta che pesa su tutto l’equipaggio facendolo meditare come dopo una partita di calcio dove si è subito il goal all’ultimo minuto.
Ma gli equipaggi che hanno fatto da cornice a questo lunghissimo weekend sono stati all’altezza della situazione, si è parlato di vela dalla prima all’ultima regata analizzando lo sfidante e potendolo indurre all’errore tra le boe.
Il trofeo è stato organizzato ad “eliminazione diretta” con il classico match race e gli equipaggi rappresentavano ognuno il proprio circolo o la propria squadra di appartenenza, tra questi anche il TEAM PROFILO, noto team di vela d’altura reggina, che è riuscito a schierare ben 2 squadre, seguiti dal team di Enzo Comi , I Monelli , Reggio Automobili , Circolo Velico , Pino Iero e anche un team di giovani velisti reggini che hanno deciso di intitolarsi con il nome della loro scuola : Liceo Scientifico A. Volta riscuotendo molta ammirazione dai veterani che gareggiavano. Le prime sfide si sono susseguite una dietro l’altra con i giudici di regata che scandivano le partenze e gli equipaggi che affinavano le loro tattiche al fine di guadagnarsi la vittoria. Si è iniziato con la sfida di Enzo Comi contro I Monelli con la vittoria di Enzo che è riuscito a guadagnarsi i quarti con al timone un ragazzo di soli 12 anni che ha dato del filo da torcere sin dalla linea di partenza guadagnandosi l’ammirazione di tutti gli equipaggi e ottenendo subito il passaggio ai quarti di finale, seguito da Profilo 1 con Uccio Giuffrè al timone e Mimmo Milea alla tattica che ha battuto un veloce Pino Iero che gli è stato attaccato dall’inizio alla fine. Poi è toccato ai ragazzi del liceo Scientifico che hanno avuto la sfortuna di capitare contro Reggio Automobili, team di Carmine Fallara e Giorgio Buda che non ha avuto problemi a imporsi e alla fine si sono sfidati gli equipaggi del Circolo Velico con Profilo 2. Questa è stata una regata abbastanza seguita perché, il team del circolo velico , ha calato un poker di assi in quanto oltre ai fratelli Colella (Fabio e Valerio) gli si sono affiancati anche i fratelli Zagarella che ,con la serietà e l’affiatamento che li caratterizza, sono riusciti a imporsi sin da subito sul team di Profilo 2 con timoniere/tattico l’avv. De Caridi che, pagando l’errore al primo giro di boa , non è riuscito a recuperare il divario consentendo ai fratelli Colella di passare ai quarti.
E qui i giochi si sono fatti duri perché si è introdotto, da parte dei giudici di regata tra cui Domenico Pugliatti, l’utilizzo della terza vela a bordo ossia il gennaker che ha permesso delle velocità maggiori nelle andature di poppa. Questa volta il vento lo ha fatto da padrone, soffiando da Nord/nord ovest a circa 15 nodi. Il team PROFILO 1 vince su Enzo Comi e Reggio automobili prende la prima sconfitta contro il team del circolo velico.
Al chè il dado è tratto, il finalista del trofeo Beneteau First 25.7 che andrà a sfidare il TEAM DEFENDER sarà il vincitore tra PROFILO 1 e CIRCOLO VELICO REGGIO CALABRIA. Non vi nascondo che l’emozione si è fatta subito sentire fino a terra. Il team del circolo velico è riuscito a ottenere la vittoria dopo una lunghissima regata fatta di virate e strambate da parte degli equipaggi con Uccio Giuffrè al timone di Profilo 1 che non ha concesso neanche un attimo di respiro ai fratelli Colella. Gli ingaggi sono stati fotografati da molte persone, perché si è visto un vero match race con le barche che si sfioravano sul filo dei centimetri e che eseguivano dei veri e propri giri a 360 gradi su se stessi pur di ottenere il bordo migliore che avrebbe consentito la partenza più favorevole e nessuno dei due voleva mollare ma alla fine, e solo alla fine, il team del circolo velico ha tagliato la linea d’arrivo a soli 3 secondi da Profilo 1 ottenendo così la finale contro il Team Defender che , anche lui , è stato sconfitto 2-0.
L'arrivo del Team PROFILO 1 contro il team CIRCOLO VELICO REGGIO CALABRIA che ottiene la vittoria
Campionato autunnale vela d’altura:
trionfa il team Profilo
Si è conclusa ieri,nello specchio d’acqua antistante la città di Vibo Valentia, il campionato autunnale di vela d’altura organizzato dal Circolo Velico Santa Venere .
Come ogni anno sono state molte le imbarcazioni a prendere parte alla manifestazione e come sempre con un livello tecnico adeguato agli standard del circolo. Le prove in totale sono state 5, disputate in parte a Vibo e in parte a Tropea, e hanno visto la partecipazioni di molti equipaggi provenienti da tutta la Calabria tra cui ,nella classe ORC, il Team Profilo ,degli armatori Giuffrè/DeCaridi , che ha trionfato, portando a Reggio Calabria il primo posto assoluto in campionato. A testa alta anche l’equipaggio di Danamhur , il Comet 45s di Rosa Ferrone che è riuscita a difendere la seconda posizione con alle spalle il reattivo First Challenge Eureka di Giorgio Buda. Nella classe vele bianche, il trofeo è stato aggiudicato all’imbarcazione Luna.
Adesso l’appuntamento è per Marzo con l’inizio del campionato primaverile con il Team Profilo che dovrà difendere il primo posto dagli altri equipaggi che non staranno certo a guardare.
“Ci siamo finalmente , adesso il gioco si fa serio…”
Sono queste le parole di un qualsiasi velista che intraprende la Volvo Ocean Race. E’ proprio così. La volvo ocean race è una regata per pochi anzi per pochissime persone , una ristretta cerchia di marinai che nelle vene gli scorre sangue salato. 5 Novembre 2011 :Alicante. E’ questa la data dell’inizio di una regata che porterà i sei equipaggi in giro per tutto il mondo con arrivo a Galway in Irlanda. I team sono i seguenti:
GROUPAMA sailing team
ABU DHABI Ocean Racing
PUMA Ocean Racing powered by BERG
CAMPER with Emirates Team New Zealand
Team TELEFONICA
Team SANYA
Le barche utilizzate ovviamente non sono delle comode barche da crociera con tutti i comfort ma sono dei mostri a vela da 21 m con lo stretto indispensabile per far sopravvivere l’equipaggio composto da circa 10 persone. Barche che soffrono il mare calmo e che sono abituate a cavalcare onde oceaniche di 5/6 m con velocità mai inferiori ai 18/20 nodi con punte molto lontane dai 25 nodi.
Sono imbarcazioni progettate per navigare con andature portanti (lasco,gran lasco o poppa) infatti il loro design è caratterizzato da una poppa molto larga con doppia pala del timone e una prua molto stretta e affusolata per tagliare l’acqua come una lama. Ovviamente dotate di bulbo basculante per avere la massima stabilità. Non ci rimane altro che seguire con molta attenzione questa regata che metterà a dura prova, già dal primo giorno , i sei equipaggi. La prima tappa è Cape Town in Sud Africa a circa 6500 miglia da Alicante. Buon Vento!!!
Esimt sembra avere ormai la vittoria in pugno , sta veleggiando a circa 11,4 nodi verso Malta. Purtroppo il record instaurato da ramale nell’edizione del 2007 non è stato battuto ma la vittoria sembra a un passo. Ran, in seconda posizione , si appresta ad arrivare a Lampedusa mentre Med spirit e Alegre lottano ancora per la terza e quarta posizione.
Ma la regata vera e propria si sta giocando nelle retrovie questo perché ,con le compensazioni, il titolo può andare a uno di loro.
Nella classifica generale, al passaggio da Pantelleria, c’è AURORA ,in quinta posizione di proprietà degli skipper Bruno / Bonomo che sta tenendo alto il nome dell’Italia in questa competizione internazionale. Molto bene anche Berenice Bis di Marco Rodolfi che mantiene la sesta posizione in tempo reale con alle spalle distaccati di qualche ora troviamo altri italiani come Cippa Lippa e Moon Shine.
Martedì 25 ottobre
00 h 54’ 35’’ ESIMIT EUROPA 2 TAGLIA LA LINEA D’ARRIVO
Esimit all'arrivo a Malta. Foto Rossignud/Rolex dal sito fare vela.com
Premiazione di esimit Europa 2
Foto dal sito www.rolexmiddlesearace.com
Ore 01:00
Alle 00:54 e 35 secondi di oggi Esimit Europa 2, il supermaxi dello sloveno Igor Simsic , ha tagliato la linea d'arrivo nella Marsamxett Harbour della Rolex Middle Sea Race 2011.
Jochen Schuemann e il suo equipaggio hanno completato la regata in 61h 24m 35s, ben lontano quindi dal record di Rambler.
In questo istante ,Ran, si trovava appena dopo Lampedusa, a 90 miglia di distanza.
Ore 11:00 del 25 Ottobre 2011
RAN taglia il traguardo completando il circuito in 71h 40’ 22’’