REGGIO CALABRIA: INTIMIDAZIONI PER CONSIGLIERI A VARAPODIO (AGI) - Varapodio (Reggio Calabria), 7 lug. - Ennesima intimidazione subita dai consiglieri comunali di opposizione a Varapodio, piccolo centro nel Reggino. La notizia e' stata resa nota oggi nel corso della seduta del Consiglio Comunale, svoltosi a partire dalle 13 nella sala consiliare del Municipio. La capogruppo di minoranza Carmela Bonarrigo ha infatti comunicato durante la seduta dell'assise cittadina che da circa un anno e' oggetto di atti intimidatori. "Assieme ai Consiglieri del mio gruppo - ha dichiarato Bonarrigo - abbiamo ritenuto di rendere partecipe il Consiglio degli spiacevoli episodi che da diversi mesi, ormai quasi ciclicamente, mi vedono 'attenzionata' assieme all'altro consigliere Cosma (in un singolo episodio). Non vogliamo fare alcun commento, ma riportare soltanto i fatti e le date". La consigliera di opposizione del gruppo Arcobaleno, quindi, sciorina date e presunte intimidazioni di cui sarebbe stata oggetto: "il 13 giugno 2010 effrazione del cancello (chiuso con lucchetto) che consente l'accesso ad una proprieta' di mio marito; il 3 agosto dello stesso anno incendio ad un fondo agricolo di mia proprieta'; il 3 settembre 2010 taglio di 5 alberi in un fondo di proprieta' di Rosario Pio Cosma; il 15 gennaio scorso molestie telefoniche alle due di notte presso l'utenza telefonica della mia abitazione; Infine, il 2 luglio scorso incendio al fondo agricolo (gia' danneggiato il 3.8.2010) di mia proprieta'". "Tutti fatti - ha aggiunto Bonarrigo - regolarmente denunciati, a carico di ignoti, non conoscendo quale o quali 'menti deviate' si nascondono dietro tali episodi". I consiglieri di 'Arcobaleno' hanno chiesto che di tali fatti, che coinvolgono - ormai da troppo tempo - pubblici amministratori locali impegnati quotidianamente al fianco dei cittadini varapodiesi, sia ufficialmente informato il sindaco Guglielmo Rositani, assente, poiche' residente fuori sede. Il vicesindaco Orlando Fazzolari, nell'esprimere la propria solidarieta' ha, comunque, escluso (a suo dire) che tali episodi siano riconducibili all'attivita' politico-amministrativa dei consiglieri Bonarrigo e Cosma.
CALABRIA: INCENDIATO CAPANNONE VICEPRESIDENTE GIUNTA REGIONALE Crotone, 7 lug. (Adnkronos) - E' stato incendiato il capannone dell'azienda agricola del vicepresidente della giunta regionale della Calabria Antonella Stasi. Il rogo si e' sviluppato nella notte scorsa ed e' proseguito fino a questa mattina, le operazioni dei vigili del fuoco sono state rese particolarmente difficili dalla presenza nel capannone di numerose balle di fieno. Sul caso indagano i carabinieri. L'azienda agricola e' di proprieta' del marito della vicepresidente della giunta regionale, Antonella Stasi. Gli investigatori ritengono che l'origine sia dolosa. Per ulteriori accertamenti, i carabinieri attendono la relazione che sara' preparata dai vigili del fuoco.
'NDRANGHETA: OMICIDIO A LAMEZIA, RIPRENDE FAIDA PADRE VITTIMA UCCISO UN MESE FA. A ROSARNO ALTRO AGGUATO MORTALE (di Massimo Lapenda) (ANSA) - CATANZARO, 7 LUG - E' stata una giornata di sangue quella che si e' consumata oggi in Calabria dove le cosche della 'ndrangheta tornano ad uccidere ed in poche ore hanno messo a segno due omicidi, il primo a Lamezia Terme e l'altro a Rosarno. Tra i due delitti, quello che desta maggiore preoccupazione e' quello di Lamezia perche' segna un ulteriore innalzamento del livello di una faida che va avanti da oltre nove anni e che gia' nei mesi scorsi aveva subito una ripresa. Un giovane, Francesco Torcasio, di 20 anni, stava parcheggiando la sua automobile, una Peugeot 106, quando e' stato avvicinato da due persone a bordo di uno scooter che hanno sparato una quindicina di colpi di pistola calibro 9. Il ragazzo e' stato raggiunto in diverse parti del corpo ed e' morto all'istante mentre i due killer, in segno di disprezzo, hanno lanciato la pistola nell'abitacolo dell'automobile. Il padre del ventenne, Vincenzo Torcasio, cugino di primo grado del boss dell'omonima famiglia di 'ndrangheta, era stato ucciso esattamente un mese fa mentre stava assistendo ad una partita di calcetto. Con l'omicidio compiuto stamane negli inquirenti si e' rafforzata l'ipotesi che a Lamezia e' ripresa con ancora maggiore violenza la faida tra le cosche della 'ndrangheta che, in nove anni, ha gia' mietuto decine di vittime ed ha quasi interamente decimato la famiglia dei Torcasio. L'omicidio di stamane ha provocato paura e sgomento in tutta la citta'. Alcune delle persone che si trovavano nei pressi del luogo del delitto hanno descritto una scena da far west con i killer che sparavano all'impazzata e la gente impaurita che cercava di allontanarsi rapidamente cercando trovare riparo. E che Lamezia sia ripiombata negli anni bui della violenza criminale lo dimostra anche l'attentato dinamitardo contro un pasticceria del centro. L'esplosione dell'ordigno ha provocato danni all'esercizio commerciale ed anche ad alcune automobili parcheggiate nelle vicinanze. L'omicidio di stamane ha provocato anche una serie di reazioni nel mondo politico ed istituzionale. Il sindaco, Gianni Speranza, si e' detto preoccupato per quanto sta accadendo ed ha rivolto un invito alla ''reazione democratica e civile. Siamo tutti preoccupati ed e' per questo che chiediamo allo Stato di stare vicino a Lamezia in questo momento difficile''. L'invito a reagire rivolto dal sindaco e' stato raccolto dal Partito Democratico che in serata ha organizzato un Sit-in contro la criminalita' e per esprimere solidarieta' alla Procura ed alle forze dell'ordine che stanno fronteggiando lo scontro tra le cosche della 'ndrangheta. La citta' e' profondamente ''turbata - e' stato detto nel corso dell'iniziativa - dallo scontro tra cosche. Lamezia deve reagire in modo forte''. E sarebbe da collegare sempre ad una vendetta negli ambienti della 'ndrangheta l'omicidio di Francesco Giovinazzo, il pregiudicato ucciso a Rosarno. Contro l'uomo, che sarebbe stato legato alla cosca Pesce, e' stato teso un vero e proprio agguato. I due killer hanno atteso l'arrivo di Giovinazzo nella sua masseria e gli hanno sparato quattro colpi di pistola calibro 9, che lo hanno raggiunto in testa ed al torace. (ANSA).
AGRICOLTURA: SI' BIPARTISAN CAMERA, AIUTI A PRODUTTORI KIWI RISOLUZIONE DEL PD OLIVERIO VOTATA DA TUTTI GRUPPI (ANSA) - ROMA, 7 LUG - Aiuti diretti ai produttori di kiwi che distruggono le piantagioni colpite da focolai di batteriosi. E' questo uno degli impegni affidati al Governo dalla Commissione Agricoltura della Camera che ha approvato all'unanimita' una risoluzione, il cui primo firmatario e' Nicodemo Oliverio. La produzione di kiwi e' concentrata essenzialmente in cinque regioni (Lazio, Piemonte, Emilia-Romagna, Veneto e Calabria), dove dal 2007 si sono registrate le prime segnalazioni di focolai di cancro batterico, che provoca gravi danni alle piante ed ai frutti, fino a determinare la morte degli interi impianti che, per essere ripristinati richiedono sei anni (due di quarantena del terreno e quattro in attesa che le nuove piante possano entrare in produzione). La risoluzione bipartisan impegna il Governo ''a promuovere ulteriori specifiche iniziative di ricerca'' per contrastare la malattia in tutte le zone gia' colpite e ''a sviluppare tecniche di coltivazione innovative, quali il miglioramento genetico''. In tale ambito il governo dovra' costituire ''una task force tecnico-scientifica'' che rediga ''una linea guida tecnica per la prevenzione del rischio di diffusione del patogeno'', e dar vita a un ''catasto degli impianti di kiwi dove iscrivere e schedare tutti gli impianti con l'indicazione dei dati relativi alla presenza della batteriosi'', in modo da ''condizionare gli indennizzi alla iscrizione al catasto''. Accanto alle misure di prevenzione gia' adottate, il governo dovra' ''predisporre misure di emergenza da applicare all'attivita' vivaistica e al commercio delle piantine di kiwi'' e ''a sostenere mediante aiuti diretti le aziende colpite, in particolare quelle che intervengono sui focolai di infezione, con la distruzione delle piante infette, anche decretando lo stato di crisi del comparto agricolo di riferimento''. Infine il documento chiede di ''portare il problema della batteriosi all'attenzione degli organismi dell'Ue, per avere delle ''risorse necessarie per contrastare la diffusione del patogeno in altre aree, ancora oggi con basso livello di infezione, per tutelare la produzione europea e per evitare massicce importazioni di kiwi da Paesi terzi''.
'NDRANGHETA: MAGLIO 3; ROS, C'E' STATO PATTO ELETTORALE (ANSA) - GENOVA, 7 LUG - Sono contenuti in circa 10 mila pagine per sei faldoni gli allegati all'ordinanza di custodia cautelare dell'operazione Maglio 3 condotta dai carabinieri del Ros di Genova. I faldoni sono stati depositati questa mattina presso la cancelleria del tribunale del Riesame di Genova. Negli atti oltre alle fotografie che ritraggono il consigliere regionale Pdl Alessio Saso e il consigliere comunale Aldo Pratico' in compagnia di Domenico Gangemi, considerato il capo della locale di 'ndrangheta calabrese a Genova, sono contenute le intercettazioni ambientali e telefoniche utilizzate per incastrare i componenti della locale di Genova, Ventimiglia, Lavagna e Sarzana oltre a quella del Basso Piemonte. Oltre ai rapporti dell'operazione Maglio 3, i faldoni contengono atti effettuati dalla distrettuale antimafia di Reggio Calabria in merito ad alcuni dei protagonisti dell'operazione Maglio 3. Il faldone n.1 contiene gli atti relativi al rapporto tra i due consiglieri liguri e la Locale calabrese soprattutto durante la campagna elettorale. In particolar modo i Ros scrivono che ''e' dimostrata l'esistenza di un 'patto elettorale' consistente nella promessa di danaro, di finanziamenti e di lavori fatta da Saso a Gangemi e La Rosa in cambio della promessa di voti fatta da parte di questi ultimi due (''1000 voti garantiti al limone''), quali rappresentanti dell'associazione criminosa e nella promessa di favori fatta da Pratico' a Gangemi. Risulta - scrivono i carabinieri - in particolare accertato l'impegno assunto dal Pratico' di trovare un posto di lavoro a Giovanni Battista Condidoro (nipote di Gangemi), nonche' l'impegno a ''muoversi in qualche modo'' per cercare di evitare l'eventuale redazione di un verbale di violazione amministrativa in conseguenza del controllo fatto dai carabinieri''.(ANSA).
CALABRIA: AUMENTANO DELITTI DI MAFIA E INTIMIDAZIONI AGLI AMMINISTRATORI (2) (Adnkronos) - Stessa situazione registrata a Vibo Valentia, dove c'e' una ''copertura totale'' dell'usura e delle estorsioni ma anche ''l'assenza dell'imprenditoria'' hanno lamentato i prefetti calabresi. Altro elemento interessante e' la segnalazione del prefetto di Cosenza della presenza di latitanti del crotonese che vengono coperti in provincia, o l'aumento dei reati di abusi sessuali su minorenni e minorati, come emerso dalle ultime indagini. A Crotone e' stato segnalato il problema dell'immigrazione, che viene tenuto sotto controllo da un'azione preventiva delle forze dell'ordine nel centro Sant'Anna di Isola Capo Rizzuto, la piu' grande struttura di accoglienza d'Europa.
LAVORO: UIL, A MAGGIO SPESA FONDI FSE FERMA A 13,8%, ALLARME ROSSO AL SUD (3) (Adnkronos/Labitalia) - In forte e preoccupante ritardo, secondo la Uil, "le Regioni del Sud dove spiccano, in negativo, le performances della Campania e della Sicilia ferme a un spesa del 7% e con impegni rispettivamente al 27,1% e al 33,2%. Non va meglio in Calabria con uno stato di pagamenti al 10,5%, cosi' come in Puglia dove il livello di spesa e' al 10,7%. Di poco migliore la situazione in Sardegna dove la spesa certificata e' al 21,1%; in Basilicata con il 19,2%; in Molise con il 13,8% e in Abruzzo con il 13,4%". Nel Centro-Nord "non e' rosea la situazione nel Lazio dove la spesa certificata ammonta all'11%, in Liguria con una spesa al 15,4% e in Veneto con il 19,2%. Spiccano in positivo le performances della Provincia Autonoma di Trento con un livello di spesa certificata del 38,6% e dell'Emilia Romagna con una spesa gia' certificata dell 36,3%". I dati relativi alle singole tipologie di fondi comunitari "presentano una situazione che vede il Fondo sociale europeo (Fse), cioe' il Fondo che sostiene l'occupazione e la formazione, fermo a una spesa del 19,5% del totale della dotazione (15,3 miliardi di euro equamente assegnati tra Centro-Nord e Mezzogiorno) e con impegni al 39,2%; il Fondo di sviluppo regionale (Fesr), che sostiene gli investimenti, ha un livello di spesa all'11,8% del totale (44,1 miliardi di euro), e impegni al 34,1%".
'NDRANGHETA: PREFETTO REGGIO, SOCIETA' CIVILE SI MOBILITI (AGI) - Reggio Calabria, 7 lug.- "Dall'incontro di oggi e' emerso che non si puo' fare a meno del coinvolgimento della societa' civile. Si tratta di una riflessione, ma anche di una richiesta di tutti i prefetti, delle forze di polizia, dell'autorita' giudiziaria presenti in questa regione. Lo sforzo che stanno compiendo le forze di polizia e magistratura, a livello regionale, e' notevole: i risultati sono straordinari anche perche' stanno per iniziare processi molto importanti. Solo con quest'azione, pero', credo che la Calabria non fara' un grosso salto in avanti". E' questo il pensiero del Prefetto di Reggio Calabria Luigi Varratta, espresso al termine della Conferenza regionale delle autorita' di pubblica sicurezza, da lui presieduta , alla quale hanno preso anche gli altri rappresentanti territoriali del governo, i vertici delle forze di polizia e della magistratura. "Quello che tutti si aspettano - ha detto ancora Varratta - e' un grosso passo in avanti. E si potra' fare se la societa' civile decide finalmente di partecipare, di collaborare in maniera convinta e continua, di risvegliarsi e di affiancare l'attenzione che viene messa in campo sia dalle forze dell'ordine che della magistratura". Nel corso del vertice e' stato preso atto delle diminuzione dei reati in generale, ma anche dell'aumento di quelli di sangue. "Si', l'andamento delle delittuosita' - dice ancora il prefetto di Reggio - , in termini numerici da' questo riscontro: l'andamento generale, infatti, e' buono. In calo tutti i tipi di reato - da quelli predatori a quelli di vario tipo -, pero' sono in aumento gli omicidi. In particolare quelli legati alla criminalita' organizzata. Questo perche' ci sono cosche che sono alla ricerca di equilibri, dopo che molte di esse sono state decapitate; puo' anche dipendere da situazioni interne o piccole vendette". Il prefetto Luigi Varratta - incontrando i giornalisti a fine conferenza- ha parlato anche della carenza di risorse. "A livello di forze di polizia la carenza non e' sensibile - ha sottolineato - e abbiamo gli organici quasi al completo; sul fronte giudiziario c'e' stata una carenza fino a pochi giorni fa a livello di magistrati, ma quella piu' significativa, sempre a livello di uffici giudiziari, si riferisce al settore amministrativo e del personale di supporto che cerchiamo di cerchiamo di affrontare annualmente anche con personale della provincia, della regione e della prefettura. Cerchiamo di tamponare. Ma questo rimane un grosso problema che, ovviamente, frena l'azione della magistratura, non solo di quella requirente, ma anche di quella giudicante". Il prefetto ha sottolineato che sul fronte degli attentati agli amministratori locali "il numero maggiore si registra in provincia di Reggio Calabria, ma, come abbiamo visto oggi , - ha proseguito - anche in altre province ci registrano episodi del genere Gli amministratori incominciano a opporre resistenza di fronte a certe pressioni, a certe situazioni, appetiti, condizionamenti. Sono in aumento e lo abbiamo registrato anche anche a Condofuri con i commissari. Vuol dire che si sta operando nella direzione giusta, quindi bisogna proseguire. Questo agire anche dei sindaci vuol dire che provoca fastidio a qualcuno". Per quanto riguarda l'emergenza rifiuti, "il fenomeno - ha detto - riguarda, lo sappiamo bene, il reggino ( la Locride, la Piana) e le altre province. Sono costantemente in contatto con i sindaci e con Commissario per l'emergenza. Si stanno cercando soluzioni, anche celeri attraverso conferenze di servizi, attraverso altre iniziative . La Regione e' impegnata, in maniera fattiva, mi risulta, su questo fronte. Abbiamo tutto l'interesse che in questa regione non diventi una nuova Campania, un secondo caso Napoli. Ci sono poi una serie di altre criticita' che sono legate alle crisi aziendali e vertenze di lavoro. E queste ci preoccupano perche' siamo di fronte a problemi occupazionali che possono aumentare tensioni sociali rispetto a quelle gia' esistenti".