(AGI) - Catanzaro, 9 lug. - "La situazione degli uffici giudiziari calabresi dovrebbe provocare un po' di rossore in coloro che, avendone la competenza, dovrebbero intervenire a sostegno della magistratura, impegnata invece senza nemmeno carta e toner per le stampanti, in una lotta impari contro la piu' potente organizzazione criminale del mondo. La denuncia del procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro, Giuseppe Borrelli, e' solo una conferma: la lotta alla 'ndrangheta si conduce in una condizione di precarieta' assoluta che non e' possibile tollerare. E' come se si chiedesse agli organi inquirenti di svuotare il mare con un bicchiere". Lo dichiara il senatore Adriano Musi, vicepresidente della commissione Finanze del Senato e commissario del Pd Calabria. "Mentre il governo non perde occasione per studiare norme ad personam volte a depotenziare i processi che coinvolgono il premier - dice Musi - o misure restrittive per strumenti decisivi come le intercettazioni, facendole passare come riforme epocali, gli uomini delle forze dell'ordine restano appiedati perche' manca il carburante per gli automezzi ed i magistrati sono privati degli strumenti piu' banali. Ancora una volta prendiamo atto amaramente - conclude Musi - che il governo in carica continua a caratterizzarsi per la piu' totale disattenzione verso i problemi della giustizia e verso un Mezzogiorno sempre piu' emarginato e lasciato in balia delle mafie".
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