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sabato 1 ottobre 2011

Calcio, serie B: Reggina, stop inatteso. Al Granillo passa la Juve Stabia


Una sorpresa che avrà fatto la felicità delle agenzie di scommesse sportive. Storia, blasone,  precedenti, classifica e formazioni, facevano pendere nettamente la bilancia a favore della Reggina che, ospitando la neopromossa Juve Stabia, puntava al rilancio dopo l’amara sconfitta di Empoli. E invece, le vespe campane hanno fatto il colpaccio cogliendo 3 punti insperati al Granillo. 1-2 il risultato finale. Ma andiamo per gradi.
La squadra di Breda (3-5-2), priva di Cosenza, squalificato, nella linea di difesa ritrova Adejo che si sistema sulla destra del trio completato da Emerson al centro e Marino a sinistra. L’obiettivo è invertire il trand negativo che ha visto la retroguardia amaranto subire 5 reti negli ultimi due incontri, palesando notevoli difficoltà.
Sulla mediana, Rizzo e De Rose a far filtro mentre Colombo e Rizzato proprietari delle corsie esterne, con compiti di copertura ma anche di spinta. Quindi il trio avanzato: Missiroli sulla trequarti, Bonazzoli e Campagnacci punteri.
Gli ospiti sono schierati con una formazione (4-4-2) tutt’altro che rinunciataria da Braglia. A supporto di Danilevicius e del vivace Sau, Erpen e Zito che spingono scambiandosi spesso le due fasce. Quindi Scozzarella in regia e Cazzola a coprire una difesa dove Mezavilla, Scognamiglio e Baldanzeddu sono più bloccati mentre Di Cuonzo ha licenza di spinta.
E infatti i primi minuti sono di marca ospite. La Juve Stabia conquista subito 2 angoli e mantiene il pallino del gioco. Al 5’ è Cazzola che lancia Sau che si libera ma spara a lato. A spezzare il monologo il solo Campagnacci che addomestica alcuni palloni e crea scompiglio con la sua rapidità ma nulla più. I padroni di casa giocano con lanci in profondità dalla difesa, scavalcando un centrocampo che non sembra in giornata. E infatti è con un lancio che Rizzo pesca il solito Campagnacci che però, in piena area, non riesce a servire al meglio Bonazzoli che viene anticipato.
Positivo appare il rientro di Adejo, sempre puntuale e preciso, mentre Marino soffre la velocità di Sau e delle ali stabiesi. De Rose e Missiroli appaiono svogliati e combinano poco o nulla.
Il maggiore pericolo, nei primi 20 minuti, lo crea Emerson con una punizione bomba dai 25 metri, sulla quale si esaltain tuffo  Colombi, appena convocato da Ferrara per l’U21. Ma la manovra latita, Colombo e Rizzato non sono quasi mai serviti e spesso, sulle ripartenze delle vespe di Stabia si fanno trovare fuori posizione, lasciando la difesa scoperta sui laterali. E infatti Zito, Erpen e Sau, con la loro velocità, mettono spesso in difficoltà la Reggina, come al 30’ quando proprio Sau spedisce alto di poco. La Juve stabia gioca bene, manovra in scioltezza al cospetto di una Reggina evanescente e che affida al caso il proprio gioco.
Tra gli amaranto il solo Campagnacci riesce a cambiare marcia e a provare (32’ e 38’) la via del gol. La squadra brillante vista contro il Pescara è un lontano ricordo di quella odierna. La prima frazione si chiude con un assist di testa di Bonazzoli a Missiroli che spreca malamente. 0-0 all’intervallo dopo 45’ noiosi.
La ripresa si apre col botto. Al primo minuto, Campagnacci, sempre lui,  serve in profondità Colombo (finalmente!) che offre a Missiroli la comoda palla dell’1-0. Il quinto gol in campinato riscatta parzialmente una prestazione fino a quel momento scialba. A questo punto l’incontro sembra in discesa. De Rose, infatti, sfiora il raddoppio al 50’ con una bordata dai 25 metri.  Gli amaranto sembrano più grintosi, controllano gli ospiti e ripartono pericolosamente. Almeno fino al 60’. La Juve Stabia effettua due cambi. In campo entra Raimondi per Zito e così il 4-4-2 si trasforma in un 4-3-3. Il nuovo entrato si presenta subito e al 62’ prova i riflessi di Kovacsik dalla distanza. Gli ospiti iniziano a premere e così Breda pensa a un cambio. Dalla panca si alza Ceravolo: chi uscirà? Incomprensibile la decisione di togliere Campagnacci, l’unica nota positiva in casa amaranto. E Ceravolo, servito da Missiroli spreca subito intestardendosi in dribbling e tiro. Quindi, al 70’, dopo tanta pressione, i campani trovano il pari. Sau prima spreca un gentile omaggio di Adejo sparando in tribuna appena dentro l’area, poi, raccoglie di petto un lancio dal centrocampo e dopo aver bruciato Adejo, batte Kovacsik con un tiro sotto la traversa. È il primo gol in serie B per l’attaccante in ben 22 incontri. Un bel regalo della difesa reggina, sempre più in barca. E 4’ più tardi potrebbe capitolare nuovamente se Marino non salvasse in extremis su Erpen solo davanti al portiere.
Quindi, un minuto dopo, Emerson, l’unico sufficiente tra i difensori, lancia Ceravolo che spreca una grandissima occasione calciando fuori a pochi metri dalla porta, evidenziando ancor più l’errore del tecnico amaranto. Brada, non contento, si inventa un Ragusa in luogo di De Rose: con la squadra praticamente sulle gambe, il cambio consegna il centrocampo agli avversari. E infatti, a 120’’ dal 90’, Raimondi servito da Danucci, avanza indisturbato fino ai 18 metri, evita Emerson ed scocca un magnifico destro che termina poco sotto l’incrocio dei pali alla sinistra di Kovacsik. Esplode la gioia di Braglia e di tutta la panchina ospite. Breda ha un altro cambio e lo spreca. Servirebbe un piede buono in mezzo al campo che si inventi un assist. In panchina c’è Nicholas Viola ma la decisione è diversa e appare cervellotica: D’Alessandro per Colombo. Un cambio ruolo per ruolo, sovente usato per mantenere il risultato, non per cambiare l’inerzia di un incontro. E così, sui piedi di Adejo che, trovatosi una palla vagante all’altezza del dischetto, spara alle stelle, si spengono le ultime speranze di riacciuffare il pareggio. La Juve Stabia sbanca meritatamente Reggio Calabria all’ottavo tentativo, dopo 7 sconfitte di fila.
Al secondo stop consecutivo in campionato la Reggina che porta a 7 le reti subite nelle ultime tre uscite. Il problema difensivo è evidente. Cosenza, Marino e Adejo non convincono ma forse il problema è più tattico che tecnico. La squadra viene spesso bucata centralmente, si fa trovare sbilanciata e scoperta sugli esterni, concede spesso l’uno contro uno agli avversari. Urgono rimedi efficaci perché non sempre è possibile realizzare tre o quattro reti in una partita. I campionati si vincono grazie a tanti 1-0, anche sofferti ma da squadra solida. Questa Reggina non lo sembra affatto. E la reazione di Empoli, “da grande squadra” secondo il presidente Foti, viene ridimensionata dal roboante 2-4 del Padova, sotto 1-0, proprio al Castellani. 10 punti in 6 gare, 7 punti di distacco dalla vetta e 11 gol subiti suonano come un campanello d’allarme. Mercoledì la sfida di Ascoli sarà il test utile per capire cosa vuol fare da grande questa Reggina.

Carabinieri, Cambio comandante Gruppo di Locri

Cambio al vertice al Gruppo Carabinieri di Locri dove il Colonnello Valerio Giardina, dopo oltre dieci anni trascorsi in Calabria, ricoprendo diversi incarichi, lascia il Comando per frequentare il Corso di Alta Formazione presso la Scuola Interforze di Polizia di Roma. Al posto del Colonnello Giardina arriva, dal Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri e dopo una lunga e variegata esperienza nell'organizzazione territoriale in Puglia e Campania, il Ten. Col. Giuseppe De Liso.
Avvicendamento anche al comando della Compagnia Carabinieri di Locri. Il Maggiore Ciro Niglio, infatti, dopo sei anni di permanenza è stato trasferito al comando del Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri Roma-Ostia e verrà sostituito dal Ten. Nico Blanco, proveniente dall'Accademia Militare di Modena, dove ha svolto l'incarico di Comandante di Plotone Allievi Carabinieri.

Platì: intitolata Caserma Carabinieri a Brigadie re Marino

Nella giornata di ieri, 30 settembre 2011, si è svolta a Platì la cerimonia di intitolazione della caserma della Stazione Carabinieri al Brigadiere Antonio Marino, Medaglia d'Oro al Valor Civile. Nato a San Lorenzo (RC) il 05.10.1957, Marino si era arruolato nell'Arma dei Carabinieri nel 1975. Dopo aver svolto il previsto corso d'istruzione, è stato promosso Vice Brigadiere nel 1980. Quindi ha prestato servizio presso la Stazione di Porto S. Stefano (GR), laStazione di Platì (RC) e quella di S. Ferdinando di Rosarno (RC) fino al suo decesso, il 09 settembre 1990, presso l'ospedale Civile di Locri in seguito a gravissime lesioni riportate per l'esplosione di colpi d'arma da fuoco.
Il 09 settembre 1990 il Brig. Marino si trovava, a riposo settimanale, in abito civile, a Bovalino Superiore, ove assisteva con la famiglia alla festa patronale. Alle 00.40 circa, un killer, giunto a circa tre metri dal Brig. Marino, gli esplodeva contro una decina di colpi di pistola, dileguandosi poi nel buio, profittando della confusione che regnava in paese, anche in considerazione della concomitante esecuzione di uno spettacolo pirotecnico (i botti avevano coperto i rumori dell'esplosione dei colpi). Nel vile agguato furono colpiti sia il sottufficiale che la moglie, ferita al polpaccio sinistro, e il figlio di 1 anno colpito al ginocchio destro. Trasportati immediatamente all'Ospedale Civile di Locri, il Brig. MARINO decedeva per le ferite riportate alle 13.45 del giorno seguente. La moglie, che era al secondo mese di gravidanza, veniva ricoverata e poi giudicata guaribile in 30 gg. sc per una frattura al perone sinistro, il figlio di un anno, veniva ricoverato e poi giudicato guaribile in 10 gg. sc per una ferita di striscio al ginocchio destro.
Il 11.02.1993 il Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri conferiva, come prima attestazione di merito (alla memoria) al Brig. Marino Antonino un Encomio Solenne con la seguente motivazione:
"COMANDANTE DI STAZIONE IMPEGNATO IN DELICATE ATTIVITÀ INVESTIGATIVE IN AREE CARATTERIZZATE DA ALTA INCIDENZA DEL FENOMENO MAFIOSO, OPERAVA CON ECCEZIONALE PERIZIA, SERENO SPREZZO DEL PERICOLO, E INCONDIZIONATA DEDIZIONE, FORNENDO DETERMINANTI CONTRIBUTI ALLA LOTTA CONTRO EFFERATE ORGANIZZAZIONI CRIMINALI FINO AL SUPREMO SACRIFICIO DELLA VITA STRONCATA DA VILE AGGUATO. SPLENDIDO ESEMPIO DI ELETTE VIRTÙ CIVICHE E DI ALTISSIMO SENSO DEL DOVERE".

Il 02.06.1993 il Ministro dell'Interno visto il decreto del Presidente della Repubblica conferiva alla memoria del Brigadiere Marino Antonino la "medaglia d'oro al valor civile" con la seguente motivazione:
"COMANDANTE DI STAZIONE IMPEGNATO IN DELICATE ATTIVITÀ INVESTIGATIVE IN AREE CARATTERIZZATE DA ALTA INCIDENZA DEL FENOMENO MAFIOSO, OPERAVA CON ECCEZIONALE PERIZIA, SERENO SPREZZO DEL PERICOLO, E INCONDIZIONATA DEDIZIONE, FORNENDO DETERMINANTI CONTRIBUTI ALLA LOTTA CONTRO EFFERATE ORGANIZZAZIONI CRIMINALI FINO AL SUPREMO SACRIFICIO DELLA VITA STRONCATA DA VILE AGGUATO. SPLENDIDO ESEMPIO DI ELETTE VIRTÙ CIVICHE E DI ALTISSIMO SENSO DEL DOVERE".

Di seguito un passaggio del saluto che il Comandante provinciale dei Carabinieri, Col. Pasquale Angelosanto, ha dedicato alla memoria del Brigadiere.
"Oggi intitoliamo la caserma, che ospita la Stazione Carabinieri di Platì, al Brigadiere Antonino MARINO, che ne fu comandante. Ai suoi familiari va il mio deferente saluto e in particolare alla madre signora Domenica ARCURI MARINO, alla vedova signora Rosetta DAMA e ai due figli Francesco, frequentatore della Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma e oggi qui presente nell'uniforme di Sottotenente dell'Arma, e Antonino, brillante studente universitario di ingegneria, nell'auspicio che momenti come questo possano costituire motivo di conforto, come è stata la solenne inaugurazione della Piazza Antonino Marino a Bovalino il 25 maggio dello scorso anno".

Legambiente: 1 OTTOBRE - RIACE - Prima tappa della carovana CAraL ABRIA

Al via CAraLABRIA, la Carovana delle qualità e delle bellezze promossa da Legambiente Calabria. Prima tappa a Riace, città dei Bronzi e simbolo dell'accoglienza dei migranti. Per illustrare le ragioni dell'iniziativa si terrà una conferenza stampa di presentazione e apertura ufficiale della carovana: l'appuntamento è alle ore 11 nel borgo di Riace a Palazzo Pinnarò, presso "Città Futura". A illustrare il programma, tra gli altri, il sindaco della cittadina Mimmo Lucano, il direttore di Legambiente Calabria Franco Falcone, la responsabile di Legambiente Giovani di Reggio Calabria Nicoletta Palladino, con il coordinamento di Nuccio Barillà, del direttivo nazionale di Legambiente e responsabile della carovana CAraLABRIA. Il tema della giornata è quello della raccolta differenziata, con il varo di una simbolica e suggestiva campagna di riciclo all'insegna della sostenibilità, con asini e carretti in giro per il paese all'insegna del motto "abituati a spingere, non a respingere".

Il riferimento è alla cultura dell'accoglienza, che Riace ha elevato a principio guida dell'amministrazione locale. Sabato 1 ottobre è anche la Giornata nazionale dei diritti dei rifugiati, una ricorrenza che verrà celebrata con una festa-incontro in piazza nel borgo di Riace, con la partecipazione delle comunità migranti della zona ionica, insieme all'Amministrazione comunale di Riace, a Legambiente, alla Cgil Reggio-Locri, ai cittadini e alle associazioni antirazziste.

Infine, la tappa si concluderà con lo spettacolo "La Umana Commedia – dentro gli universi di Fabrizio De Andrè", un viaggio in musica alla riscoperta del grande cantatore genovese a cura di Tonino Falvo, Lorenzo di Cello e Claudio Fittante.

Reggina - Juve Stabia: conferenza stampa di Breda

venerdì 30 settembre 2011

Disinformazione & salute: le patologie mortali di Ogm e Glifosato

Una serie di studi condotti da ricercatori medici a partire dagli anni '70, hanno mostrato inconfutabilmente la pericolosità per la salute umana degli Ogm, con particolare attenzione al mais modificato geneticamente. Secondo tali studi, esisterebbe una tossina auto-prodotta dal mais Ogm, chiamata "Bacillus Thuringiensis", che sarebbe utilizzata dalla pianta per contrastare le aggressioni dei parassiti. Il Turingiensis è una potente tossina motugena che provoca nell'uomo gravi patologie tumorali già a bassissimi dosaggi.

Un altro pericolosissimo elemento nocivo per gli esseri viventi (non soltanto per l'uomo) è il Glifosato. Utilizzato da decenni in agricoltura come pesticida, questo composto chimico è un potente veleno che danneggia il DNA dell'organismo che lo ospita e ne altera il processo di riparazione. Conseguenza di tale devastante azione sono quelle patologie mutogene quali ad esempio il "Linfoma non Hodgkin", una patologia tumorale a bassa percentuale di guarigione che si manifesta principalmente nel sistema linfatico. Gli studi condotti sugli effetti del Glifosato in bassissimi dosagi sugli esseri umani comprendono un tumore tipico dell'età avanzata che colpisce le plasmacellule, una componente molto importante del sistema immunitario. 
Tante sono le patologie di questo veleno, nocivo anche nelle basse dosi che sono trattenute dal mais Ogm con trattate con lo stesso.Tra l'altro le autorità, pur essendo a conoscenza da almeno 30 anni, la pericolosità e le malformazioni sugli animali causate dal diserbante più venduto al mondo, fanno finta di niente. 

Fin dagli anni '80 a seguito di continui studi fatti in Francia e Canada, le autorità ben conoscevano le malformazioni provocate dal glifosato sugli animali da laboratorio, senza però fa nulla per mettere fuori legge questa erbicida tra i più venduti in assoluto al mondo e prodotti da Roundup® Monsanto. 
Soltanto il 7 giugno, una squadra di ricercatori universitari e giornalisti scintifici inglesi, irlandesi e brasiliani, ha coraggiosamente messo a nudo la questione su uno studio intitolato: "Roundup e difetti delle nascite: si sta mantenendo il pubblico all'oscuro?"

Soltanto in Argentina, a titolo di esempio, a seguito di uno studio pubblicato in dall'ente governativo di ricerca Conicet nel settembre 2010, l'esposizione a diluizioni di glifosato molto inferiori a quelle spruzzate nei campi coltivati e nei giardini per combattere le erbacce si associa a un elevato rischio di malformazioni alla nascita di rane e pollame. La notizia ha destato una certa preoccupazione, perché nel Paese oltre il 50% dei terreni sono coltivati con la soia geneticamente modificata al preciso scopo di resistere proprio al glifosato

Guarda il Video articolo dedicato
http://youtu.be/qTY1Y0i8iLk


--                  Il Team di Storiadossier


L’Assessore Caligiuri ha presentato a Roma il Progetto di educazione finanziaria destinato alla Scuola


Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, commentando il progetto di educazione finanziaria promosso dall’Assessorato alla Cultura in collaborazione con il Consorzio PattiChiari, Sensi Contemporanei (programma del Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica), la Fondazione per la scuola della Compagnia di San Paolo e l’Ufficio Scolastico Regionale, ha sottolineato che  “la Calabria è la prima Regione d’Italia a realizzare un progetto di educazione finanziaria destinato alla Scuola. Si tratta di un’iniziativa che oltre ad arricchire il curriculum degli studenti, si inserisce nel più ampio progetto di cultura della legalità che la Regione sta realizzando”. Su tutto il territorio regionale – informa una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale - saranno coinvolti oltre 10.000 studenti e 287 scuole. Nella prossima settimana in ognuna delle cinque Province sarà organizzata una giornata di formazione dedicata ai docenti. La formazione agli alunni sarà realizzata con l’aiuto dei direttori delle filiali calabresi di Banca Carime, Banca Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare del Mezzogiorno, Banco di Napoli, Unicredit, e le banche di credito cooperativo. “Il progetto è particolarmente importante – ha invece spiegato l’Assessore Caligiuri che ha partecipato alla presentazione del progetto che si è tenuta questa mattina presso la sede dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana) a Roma - perché a partire dal 2012 nei test OCSE di Pisa saranno misurate anche le conoscenze in materia di educazione finanziaria. Inoltre, promuoviamo comportamenti responsabili e improntati alla legalità e alla convenienza della legalità”. Alla presentazione dell’iniziativa hanno partecipato Alberto Versace, Presidente di Sensi Contemporanei e Direttore Generale presso il Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica; Filippo Cavazzuti, Presidente del Consorzio PattiChiari e Giuseppe Lombardi, Presidente della Commissione Regionale ABI della Calabria.

PdCI replica a Sorace


La sig.na Sorace, consigliera comunale di Polistena, nel tentativo puerile di giustificare quello che non è giustificabile, ovverossia la sua fuoriuscita dalla maggioranza comunale, utilizza argomenti pretestuosi e palesemente falsi che vanno al di là delle stesse vicende politiche polistenesi, cercando di alimentare un polverone per confondere le acque.
Le sue dichiarazioni rilasciate in un’intervista sono davvero stupefacenti e sconcertanti per la falsità  e la malafede che trasuda da ogni parola.
In particolare la stessa si lancia in un gratuito ed immotivato attacco al gruppo dirigente regionale del PdCI e ai suoi massimi esponenti.
Ebbene, ci corre l’obbligo di fare presente che ancora aspettiamo una sincera e rigorosa autocritica da parte della stessa Sorace per il sostegno e l’appoggio dato alle scorse elezioni regionali al transfuga e voltagabbana consigliere regionale De Gaetano.
Peraltro, tale dichiarazione sarebbe stata quanto mai opportuna viste, anche, le recentissime dichiarazioni rilasciate dal Segretario nazionale di quello che, evidentemente soltanto a parole, la Sorace dice di essere il suo Partito e cioè il compagno Paolo Ferrero, il quale ha, appunto, testualmente affermato: “A Reggio ci sono stati episodi discutibili sul piano prima di tutto morale. L’attuale consigliere regionale De Gaetano è uscito dal Partito dopo una mia lettera aperta con la quale gli chiedevo di versare il contributo previsto dallo Statuto del PRC. Questo signore teneva per sè uno stipendio da nababbo, che invece i nostri rappresentanti nelle istituzioni versano in buona parte al partito per finanziare l’attività politica. C’è un problema che ha che vedere con la questione morale che ha determinato un allontanamento di questo signore dal partito.”
La sig.na Sorace lasci stare, quindi, le polemiche sterili, strumentali, senza alcun fondamento e le persone serie.
E se davvero vuole l’unità della sinistra la prossima volta non sostenga più “personaggi che puntano a distruggere invece che a costruire” come lei stessa afferma visto che il personaggio che la sig.na ha appoggiato ha vergognosamente scippato e rubato i nostri voti prendendo la via della fuga, tanto che oggi al Consiglio regionale della Calabria la Federazione della Sinistra non ha più nessun rappresentante dopo avere eletto ben due consiglieri regionali.   
Se c’è, quindi, qualcuno che ha distrutto si tratta proprio di quelli che se ne sono andati che, guarda caso, sono coloro che la sig.na Sorace ha sempre appoggiato.
IL SEGRETARIO REGIONALE DEL PdCI
MICHELANGELO TRIPODI

INTERCETTAZIONI: PALAMARA, PREZIOSE MA ARGINE PER LE IRRILEVANTI

(AGI) - Cosenza, 30 set. - "Continuiamo su una legislazione dettata dall'emergenza, che non tiene conto invece di quelle che sono le reali problematiche. Ben altri sono i problemi della giustizia, vorremmo un Parlamento impegnato ad occuparsi di cio' che veramente e' urgente e non di un problema dettato da situazioni contingenti". Lo ha detto Luca Palamara, Presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati, in Calabria dove ha partecipato, a Paola, ad un incontro promosso dalla formazione decentrata del Csm sull'ordinamento giudiziario. "L'unico settore di criticita' - ha detto - e' che occorre trovare un argine alla diffusione del materiale irrilevante. Non dimentichiamo mai l'importanza delle intercettazioni per combattere i gravi fenomeni di criminalita' ma anche la criminalita' comune. E' uno strumento troppo prezioso per essere messo in discussione".

Parte CAraLABRIA - Carovana delle qualità e delle bellezze. Sedici tappe dall’1 al 29 ottobre nella Calabria migliore

Si chiude a Saline e Rossano nel giorno del corteo nazionale per il No al carbone 
Cogliati Dezza: no a nuove centrali, vogliono privatizzare i profitti e far pagare a tutti i costi
Barillà: il sottosegretario Belcastro dia risposte sugli atti coloniali della Repower

 
Sedici tappe tra luoghi, culture, paesaggi e storie della Calabria. Per dare risalto ai tesori ambientali e territoriali, alle “pepite sostenibili” che gli esperti cercatori di Legambiente hanno trovato sui territori e messo in rete. Sedici tappe dall’1 al 29 ottobre per valorizzare le espe­rienze virtuose di pregio scelte come esempi delle buone energie, spesso sconosciute. È CAraLABRIA, la “Carovana delle qualità e delle bellezze” promossa da Legambiente, una bussola da utilizzare per una necessaria e desiderabile via ambientalista al futuro. Battesimo ufficiale ieri a Reggio Calabria con la presentazione dell’iniziativa insieme al presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza, all’indomito Nuccio Barillàdel direttivo nazionale dell’associazione e responsabile della carovana – e a Franco Falcone, direttore di Legambiente Calabria.

Si parte l’1 ottobre a Riace, paese dei Bronzi e città simbolo dell’accoglienza e della coesistenza. Un modello, quello promosso dal sindaco Domenico Lucano, che vuole dare speranza ai giovani del paese e ai tanti migranti in cerca di un futuro. E lo fa in modo sostenibile, puntando sulle tradizioni, sul recupero dei saperi antichi e sul rispetto dell’ambiente. Riace è anche un esempio creativo di come si può fare la raccolta differenziata con poco: asini e carretti accoglieranno attivisti e cittadini nella prima tappa della carovana, all’insegna del motto “abituati a spingere, non a respingere”. Una suggestione. Un vero e proprio simbolo quello dell’asino: “Animale diffamato come la Calabria – spiega Nuccio Barillà – testardo,  a volte erroneamente considerato stupido, ma che con la sua caparbietà nell’impuntarsi quando arriva al limite delle sue risorse ci restituisce una grande lezione di sostenibilità”.

Aziende e laboratori pilota nell’innova­zione legata all’ambiente, esempi di recu­pero di paesi abbandonati o di rilancio delle tradizioni e delle tipicità meno inflazionate, territori di pregio, scommesse culturali e della responsabilità civica e ambientale, esempi di utilizzo dei beni confiscati alla ‘ndrangheta, questo e molto altro nel lungo tour che percorrerà la regione dallo Ionio al Tirreno, dalla provincia di Reggio passando per Vibo, Catanzaro, Crotone e per finire nel territorio di Cosenza il 29 ottobre con il sapore gradevo­le della liquirizia di Rossano. Una data simbolica, scelta non a caso: è anche il giorno della manifestazione nazionale “No al carbone” che si svolgerà a Porto Tolle e che vedrà gli attivisti in piazza anche a Rossano e a Saline Ioniche, per contrastare i progetti di nuove centrali. Un modo per dire che  “c’è nero e nero – sottolinea Barillà – e a noi piace quello della liquirizia Amarelli e non quello del carbone”.

All’indomani della doccia gelata dei dati forniti dallo Svimez, che disegnano un Meridione afflitto dall’emigrazione giovanile, l’iniziativa di Legambiente vuole essere al contrario un’iniezione di fiducia per la meglio gioventù dei territori: “ Vogliamo esaltare le qualità della Calabria migliore – ha detto Franco Falcone – e come cercatori d’oro ci siamo messi alla ricerca delle pepite più belle, delle esperienze più entusiasmanti, dei giovani che sanno essere un esempio di protagonismo. Con CAraLABRIA proviamo a disegnare il futuro”. “Non un viaggio da visionari, non un elenco di miraggi e di oasi nel deserto, ma segni concreti di ricchezza in uno scenario ancora fragi­le, ma l’unico percorribile per il futuro” ribadisce Barillà motivando le ragioni di CAraLABRIA. Eccellenze da mettere in rete e da rendere sempre più concrete, “senza scadere nella retorica vuota delle eccellenze che va di moda di questi tempi, ma che non crea e non punta a creare meccanismi economici concreti”.

Qual è la ricetta di Legambiente? Per Cogliati Dezza basta scorrere l’elenco delle tappe di CAraLABRIA per capire che “occorre puntare sull’agricoltura di qualità e sulle fonti energetiche rinnovabili, dando spazio a nuove professionalità e intelligenze locali, facendo leva sull’innovazione tecnologica, sulla riqualificazione energetica e sull’innovazione nell’edilizia, sul turismo culturale e sul riciclo dei rifiuti”. E tutto ciò occorre farlo con un occhio attento ai luoghi, sempre più importanti nell’era della globalizzazione, per rivalutarne le economie e le tipicità locali. Ecco perché “la carovana comincia a disegnare il futuro della Calabria, dopo che quest’estate, con i dati sullo stato dei mari forniti dalla nostra Goletta Verde, abbiamo denunciato il passato della Calabria fatto di inquinamento e mala gestione”. Quella di Legambiente diventa una vera e propria sfida: alle “scelte scellerate della centrale a carbone a Saline e del Ponte sullo Stretto” si replica incalzando Confindustria sui temi della legalità e della riqualificazione energetica, e premiando le realtà imprenditoriali che puntano sulla bioedilizia.

Archiviato il capitolo nucleare, l’attenzione di Legambiente è sempre più concentrata sulla nuova frontiera, quella del carbone. Cogliati Dezza non ha dubbi sulla vertenza Saline Ioniche: “L’Italia non ha un deficit energetico, non abbiamo bisogno di nuove centrali – dice il presidente nazionale di Legambiente – men che meno a carbone. Quelle attualmente operative forniscono il 14% dell’elettricità complessiva ma al contempo producono il 32% di CO2. Aumentare la quota del carbone vorrebbe dire incappare in multe che pagheremmo tutti noi, mentre i guadagni sarebbero solo privati”. Del resto, “tutte le tecniche di minimizzazione dei danni ambientali, come ad esempio lo stoccaggio dei fumi, sono al momento allo stato di ipotesi, non esistono esperienze concrete di tal genere”. In ogni caso, “imporre per legge lo stoccaggio della CO2 significherebbe far schizzare il costo di un kw/ora prodotto dalla combustione del carbone, rendendo antieconomica la produzione”. E infine, “restano i danni alla salute, che altrove sono stati ridotti ma mai eliminati del tutto. Siccome le centrali a carbone sono quelle più inquinanti, ci troviamo di fronte a un rischio elevato per le popolazioni che vivono nella zona. Oltre al dramma individuale, il rischio della salute ha dei costi sociali enormi. Anche in questo caso, si distribuiscono i costi sulla collettività e si privatizzano i profitti”.

C’è spazio anche per una querelle sorta dalle dichiarazioni del sottosegretario all’Ambiente Elio Belcastro, che si è dimostrato possibilista sulla realizzazione della centrale di Saline. Il compito di lanciare la sfida tocca a Nuccio Barillà: “Il sottosegretario ha cambiato parere, diceva cose diverse qualche tempo fa. La partita della centrale si sta giocando dietro le quinte, sono in corso trattative segrete sulla gestione delle cosiddette opere compensative. Nessun sindaco della zona ha espresso parere favorevole all’opera, ma con la forza del denaro si sta cercando di mettere in secondo piano le ragioni della scienza, dell’ambiente, delle associazioni, delle comunità. Sindaci fateci sapere! Rendete pubblico questo processo decisionale, vogliamo sapere quali opere compensative, quali interessi, quali accordi si stanno realizzando. In Svizzera la gente protesta contro la Repower accusandola di portare avanti un progetto poco trasparente e distruttivo a Saline, chissà perché e chissà con chi. Mentre da noi c’è chi cambia idea e abbraccia l’idea della centrale nonostante il ministero dei Beni Culturali abbiano detto no all’opera, la Regione abbia espresso parere negativo, un fatto che da solo è sufficiente ad archiviare la pratica poichè secondo la legge le decisioni in campo energetico devono essere prese di comune accordo tra Stato e Regioni. Si va avanti nonostante la Calabria esporti già oggi il 50% dell’energia prodotta, nonostante il piano energetico regionale punti sulle rinnovabili e vieti tassativamente il carbone. Imporre una nuova centrale a carbone non è altro che un atto coloniale. Tutto ciò non inquieta Belcastro, paladino dell’orgoglio meridionale?”.

CAraLABRIA è già una risposta, è per gli organizzatori “una rinnovata dichiarazione d’amore per la nostra terra, fatta con lo stesso sentimento con cui, giornalmente, denunciamo le cose che non vanno; un’orgogliosa rivendicazione d’appartenenza, ma anche l’affermazio­ne di fiducia nelle proprie potenzialità. E’ una sfida che attinge forza dalle comunità e dai territori, contro deva­stazioni e rassegnazioni. Per costruire l’economia della bellezza e della solidarietà”.


Intervista a Nuccio Barillà: 



Comune RC: servizio statistica, variazione indici prezzi al consum o di settembre

Il Servizio statistica del Comune di Reggio Calabria comunica l'anticipazione della variazione degli indici dei prezzi al consumo relativi al mese di settembre 2011.
Nel mese di Settembre, l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività nazionale (NIC) della città di Reggio Calabria, ha registrato una variazione rispetto allo stesso mese dell'anno precedente del +2,9%, in aumento rispetto aldato definitivo dello scorso mese di Agosto.
La variazione congiunturale, ossia rispetto al mese precedente, è pari a +0,2%.
A livello congiunturale, le divisioni di prodotto con significative variazioni in aumento sono: "Ricreazione, spettacoli e cultura" (+1,6%); "Istruzione" (+1,1%); "Abbigliamento e calzature" (+0,4%); "Prodotti alimentari e bevande analcoliche" (+0,2%).
Si rilevano variazioni di segno negativo, su: "Servizi ricettivi e di ristorazione" (-0,7%); "Trasporti" (-0,2%).
Rimane invariata la divisione: Servizi sanitari e spese per la salute".
Su base annua, le variazioni tendenziali più significative si registrano su: "Trasporti" (+6,8%); "Altri beni e servizi" (+5,0%); "Abitazione, acqua, energia elettrica e combustibili" (+4,6%); "Bevande alcoliche e tabacchi" (+3,9%).
Si rilevano variazioni di segno negativo, su "Servizi sanitari e spese per la salute" (-0,1%).
I dati anticipati devono essere considerati provvisori in attesa della diffusione dei dati definitivi da parte dell'ISTAT.