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sabato 26 novembre 2011

PROVINCIA.RC - Provincia e Polizia di Stato insieme. Visita di cor tesia del Dirigente Superiore PS dott. Raul Carnevale

Provincia e Polizia di Stato insieme. Il Presidente della Provincia Giuseppe Raffa ed il Presidente del Consiglio Antonio Eroi hanno ricevuto al Palazzo il Dirigente Superiore della Polizia di Stato, dott. Raul Carnevale.
L'incontro dai toni molto cordiali ha visto la presenza del Capo di Gabinetto dott. Domenico Bagnato, del I° Dirigente della Polizia di Stato del Comando Provinciale della Polizia Stradale dott.ssa Giuseppina Pirrello accompagnata dal Comandande della Polizia Stradale distaccamento Villa San Giovanni dott. Vincenzo Moscato.
L'occasione è stata propizia per evidenziare l'importanza del positivo dialogo interistituzionale esistente tra l'Amministrazione Provinciale e la Polizia di Stato, due Enti spesso impegnati insieme in iniziative ed eventi di forte interesse finalizzati alla crescita ed al diritto alla sicurezza di tutto il territorio provinciale.

PROVINCIA.RC - LA PROVINCIA PUNTA SU GIOVANI ED EUROPA

Giovani ed Europa. Questo il tema della settimana appena trascorsa. Un crocevia di eventi ed iniziative hanno animato le antiche mura del Palazzo Storico della Provincia. Con al centro di tutti loro: ragazzi e ragazze, studenti e giovani sempre di più cittadini d'Europa.
A fare gli onori di casa un infaticabile Presidente del Consiglio Antonio Eroi, abilmente accompagnato in questo interessante itinerario dal suo staff e dai funzionari dell'Ente, primo fra tutti dal dirigente dott. Paolo Morisani e dalla dott.ssa Anna Maria Franco responsabile dell'Ufficio Statistica – Ufficio Europa. Si parte con la presentazione del Progetto Re-form II, co-finanziato dall'Unione Europea e dal Ministero dell'Interno. Un Corso di Formazione sulla misura del ritorno volontario assistito per migranti rivolto agli operatori territoriali illustrato alla presenza delle Istituzioni, Prefettura, Questura, Amministrazione Provinciale e Comune. La presentazione è stata anche l'occasione per dare avvio alla due giorni del Corso di Formazione rivolto agli operatori territoriali impegnati nella misura del ritorno volontario ed assistito per i migranti.
Un appuntamento di grande rilevanza storica e sociale è quanto è emerso dall'introduzione curata dal Presidente del Consiglio Provinciale Antonio Eroi. Dopo i saluti istituzionali di rito, lo stesso Eroi, pur dimostrandosi propenso ad una dinamica di accoglienza, sottolineando che la diversità è soltanto un pregiudizio di pochi e che l'essere umano è sempre lo stesso in tutto il mondo con i propri pregi e con i propri difetti, ha snocciolato alcuni passaggi che riassumono l'importanza di avere degli operatori formati in grado di consigliare e "trattare" con chi non riesce a integrarsi o anche soltanto con chi vorrebbe ritornare nella propria terra di origine. Gli strumenti normativi nazionali, europei ed internazionali sul ritorno volontario dei migranti esistono, sono rodati, devono essere messi a disposizione degli operatori i quali, caso per caso, potranno aiutare persone in vera difficoltà.
Altro momento significativo è stata poi la presentazione del Progetto Nirva per l'informazione ai migranti e la segnalazione dei casi: obiettivi, modalità e strumenti di funzionamento a supporto delle realtà operanti nei territori. Giunto al suo terzo anno di vita, il progetto Nirva si propone quale naturale interfaccia tra il migrante ed i progetti esistenti che offrono a livello nazionale opportunità e validi aiuti al percorso di integrazione socio – culturale che attende a chi decide di venire a vivere in Italia. A Reggio Calabria sono già quindici le realtà aderenti e, proprio a partire da questa iniziativa, ad esse si aggiunge anche la Provincia. Il progetto vede tra i suoi principali promotori l'AICCRE il cui Segretario Generale Aggiunto, Emilio Verrengia, presente a Reggio Calabria proprio per celebrare l'apertura del corso di formazione per gli operatori in materia di ritorno volontario assistito (RVA) ha dichiarato: "Ringrazio i promotori ed i presenti, con il Progetto NIRVA – dichiara Emilio Verrengia - come Segretario Generale Aggiunto AICCRE mi sto recando in tutta Italia per diffondere il significato di questa iniziativa che è quello dell'accoglienza e della non – repressione di un fenomeno che va necessariamente inteso quale preziosa opportunità. Noi italiani in Europa troppo spesso veniamo apostrofati come quelli che non stiamo nei patti di stabilità o che non teniamo conto delle raccomandazioni UE ma in tema di accoglienza, impegno, volontariato e peace keaping non siamo secondi a nessuno. Lo abbiamo dimostrato a Lampedusa nelle fasi più cruente della primavera araba durante la rivoluzione libica. L'attività di questo progetto consiste nel fare Rete ed oggi questo ancora è un valore possibile per ogni Ente Locale poiché non comporta alcun onere. In Provincia di Reggio Calabria sul fronte dell'immigrazione ci sono stati casi eclatanti ed episodici, penso a Rosarno, che hanno subito conquistato le prime pagine dei quotidiani nazionali ma che non rappresentano assolutamente la realtà. Nella nostra Calabria, soprattutto in territori come Rosarno, abbiamo la cultura dell'accoglienza lo dicono le tante storie di integrazione ed i tanti piccoli gesti quotidiani che ogni famiglia calabrese compie quasi inconsapevolmente ogni giorno. Il Progetto Nirva certamente non finisce qua ed avrà molta altra strada davanti e da oggi insieme a noi ci sarà pure la Provincia di Reggio Calabria".
"Spesso gli enti locali sono accusati di immobilismo. – chiosa il Presidente del Consiglio Antonio Eroi - Non è il nostro caso. Il fervore amministrativo e la passione per il territorio ci spinge a favorire iniziative come quelle che abbiamo vissuto nell'ultima settimana, consapevoli oggi più che mai che la Provincia deve puntare tutto sui giovani e sulle opportunità che vengono dall'Europa"

Fascì (PdCI): E’ un delitto chiedere Giustizia?


Oggi purtroppo si ha questa impressione. Il pianeta Giustizia, infatti, stà vivendo un momento di grave difficoltà. Forse c’era da aspettarselo. Un sistema elettorale da terzo mondo, la crisi della Politica hanno contribuito a portare al Governo dell’Italia, in quest’ultimo decennio, un ceto politico privo di senso dello Stato. Così, i servizi sociali, le strutture dello Stato sono diventati, un costo. Quindi, la medicina: tagliare i costi. Sò bene di scandire concetti banali, ma non riesco a dare una spiegazione più nobile alle decisioni assunte in questi ultimi anni dal Parlamento e dal Governo. A pensare male verrebbe da ipotizzare un’altra logica che è quella di smantellare lo Stato nelle sue fondamenta per poter affidare i servizi essenziali ai privati; il ché fa pari con un’altra parola molto di moda oggi: business. Guardando ai provvedimenti adottati - come già per la scuola e l’università – in tema di Giustizia non vi è altra interpretazione possibile. In questa logica è stato introdotto l’istituto della “Mediazione civile”. Alias la privatizzazione della Giustizia. L’approvazione di questa legge è stata preceduta da una campagna stampa, degna della migliore epoca fascista: “la giustizia costa troppo”, “dobbiamo ridurre il carico di lavoro dei magistrati”, “dobbiamo snellire la burocrazia giudiziaria”, “dirimere i conflitti”. Così, il Governo ha trovato la medicina: il cittadino che ritiene di aver un diritto violato, prima di rivolgersi al Tribunale competente deve – rivolgersi ai “Centri di Mediazione”. Secondo la campagna pubblicitaria il costo è quasi nullo: euro 48,00. Una bazzecola. Purtroppo, la realtà è ben diversa in quanto ogni cittadino che si rivolge al mediatore deve corrispondere un onorario a tariffa che varia a secondo del valore della controversia ma che può arrivare a varie migliaia di euro. Comunque sempre intorno a varie centinaia di euro.
Ma c’è di più. La Mediazione è stata resa dal Legislatore obbligatoria.
Ritengo personalmente – ma non solo io – che l’obbligatorietà della mediazione stride fortemente con i principi costituzionali. Peraltro è davvero inconcepibile che si possa affidare al mediatore – cioè ad un’istituzione privata – l’esito di diritti di alto valore sociale come per esempio quelli patrimoniali e in generale relativi ai diritti reali. Sì perché oggi il mediatore ha competenza in materia di “divisione ereditaria”, di “usucapione”, in generale sui “diritti reali”. Cioè può incidere sul “diritto di proprietà”.
Ma ciò è possibile nel sistema dei diritti civili oggi vigente e codificato nel Codice Civile? Mi permetto di sollevare forti e profondi dubbi.
Ma la voce modesta di un Avvocato, potrebbe essere marginale se non fosse che è della medesima opinione anche il Conservatore dei Registri Immobiliari il quale ha già e più volte evidenziato che la Conservatoria non trascriverà i verbali di divisione ereditaria e di trasferimento di proprietà per usucapione. Per un’ovvia ma sostanziale ragione: il “Verbale di Mediazione” non rientra tra i titoli necessari per la trascrizione di cui all’art. 2643 Codice Civile.
Opinione, che oggi trova anche conferma giurisprudenziale. Infatti, il Tribunale di Roma, ha stabilito che il verbale redatto in sede di procedimento di mediazione ch accerta l’avvenuta usucapione non può essere trascritto; il Verbale di conciliazione avente ad oggetto l’accertamento dell’acquisto del diritto di proprietà o di altro diritto reale di godimento per intervenuta usucapione non è titolo idoneo alla trascrizione il verbale di conciliazione avente ad oggetto l’accertamento dell’acquisto del diritto di proprietà o di altro diritto reale di godimento per intervenuta usucapione.  Cioè il Governo ha avuto tanta fretta di privatizzare la Giustizia che non si è accorto che vi era un articolo del Codice Civile che ne vietava gli effetti e non ha provveduto a modificarlo con l’ovvia conseguenza che si hanno vigenti due norme tra di loro contrapposte. E’ l’esempio emblematico della sclerotizzazione della Giustizia.
In buona sostanza:
a)     il cittadino è obbligato a rivolgersi al Mediatore Civile;
b)    ma se ottiene la conciliazione non può utilizzare il verbale ed è costretto lo stesso a rivolgersi al Tribunale od al Notaio e spendere nuovamente altri soldi.
Davvero pazzesco ed incredibile per uno stato serio. Siamo alla sclerotizzazione della Giustizia.
Ma c’è di più. Girando su Internet si può vedere che uno di questi Centri di Mediazione, ciò nonostante, ancora fa pubblicità sostenendo che presso i centri di questo istituto è possibile trascrivere i Verbali di Mediazione grazie ad una rete di Notai associati (insomma siamo arrivati al punto che la Giustizia è diventata come un oggetto che si vende al Mercatino, al miglior offerente). E’ il segno tangibile dell’epoca del berlusconismo; epoca che và assolutamente superata e sconfitta, per ridare dignità allo Stato e dare tutela ai cittadini tutti a partire dai più deboli.
Per questo non possiamo accettare questo declino e sollecitiamo l’indignazione collettiva, non solo dell’Avvocatura ma di tutti gli operatori di Giustizia.

Lorenzo Fascì – Avvocato - Segretario dì Provinciale del PdCI

Il prossimo Consiglio dei Ministri dichiarerà lo stato di calamità naturale per la Calabria. Lo ha assicurato al Presidente Scopelliti ed al sottosegretario Torchia il capo della Protezione civile Gabrielli


Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti ed il sottosegretario alla Protezione civile Franco Torchia  - informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta regionale – hanno avuto ampie rassicurazioni dal Prefetto Franco Gabrielli, capo della Protezione civile, che il prossimo Consiglio dei Ministri dichiarerà lo stato di calamità naturale per la Calabria. “Si è dovuta fare una ricognizione dei danni su una porzione molto vasta di territorio poiché gli eventi alluvionali hanno interessato gran parte della nostra regione – ha evidenziato il sottosegretario Torchia. E’ stato lo stesso Gabrielli ad evidenziare che la Calabria avrà la giusta attenzione dal Governo”.

Riunione a Corigliano del Comitato di sorveglianza del PSR della Regione Calabria


Sì è riunito a Corigliano Calabro il Comitato di sorveglianza del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria, con l’obiettivo di verificare lo stato di attuazione del Psr Calabria e degli interventi cofinanziati dall’Unione europea per lo sviluppo delle zone rurali. Ad aprire il lavori l’intervento dell’Assessore regionale all’Agricoltura Foreste e Forestazione Michele Trematerra. Al Comitato – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta - hanno preso parte i rappresentanti della Direzione Agricoltura della Commissione europea, Agata Zdanowicz e Maria Merlo, insieme ai rappresentanti della Ministero delle politiche Agricole e della Rete rurale nazionale. Numeroso il partenariato presente ai lavori, con i rappresentanti delle organizzazioni professionali e delle associazioni di categoria. Con una dotazione finanziaria complessiva di oltre 1 miliardo di euro, il PSR rappresenta un’occasione importante per lo sviluppo del comparto agricolo calabrese e delle aree rurali. Dal punto di vista finanziario, la verifica del Comitato ha evidenziato che il Programma dimostra un buon livello di attuazione finanziario, con una spesa che progredisce rapidamente permettendo, tranquillamente, di raggiungere entro il 31 dicembre la quota prevista per evitare il disimpegno automatico di risorse finanziarie. Durante i lavori, i rappresentanti della Commissione europea hanno manifestato il loro apprezzamento per i progressi compiuti dall’amministrazione regionale nel migliorare il sistema di gestione del PSR, velocizzando  il livello di spesa senza tuttavia trascurare l’attenzione ai controlli e la qualità di spesa, consolidando un sistema di gestione che permetterà nel breve periodo di raggiungere gli obiettivi strategici di competitività, tutela del territorio e valorizzazione delle aree rurali.

PROVINCIA.RC - Il Consigliere Provinciale Sciarrone su ridimensionamento scolastico provinciale


“I numeri sono numeri. A volte possono apparire freddi ed impietosi ma parlano chiaro. L’obbligo di dare seguito ad un ridimensionamento scolastico non l’abbiamo certo deciso noi come Provincia ma una volta previsto purtroppo qualche sacrificio andava pur fatto. Con buona pace di qualche poltrona da Dirigente Scolastico. Sul piano di ridimensionamento scolastico, – dichiara il Consigliere Provinciale Rocco Sciarrone –  onde evitare inutili allarmismi sociali, credo sia importante fare un po’ di chiarezza: per gli studenti e per le loro famiglie non cambierà assolutamente niente, gli stessi continueranno a frequentare le proprie scuole presso le stesse sedi.  Occorre sapere, infatti, a chiare lettere, che in discussione sono solo le Dirigenze e le Segreterie Didattiche che andranno ad essere o meno accorpate tra di loro in ragione della prescrizione che impone un numero minimo di alunni necessario, una quota di iscritti che sarà ottenibile dalla sommatoria dei frequentanti i vari istituti interessati. Fino ad oggi, ogni istituto aveva una sua autonomia scolastica. Con il nuovo Piano di ridimensionamento  al massimo si perderà qualche poltrona da dirigente. Niente di più e niente di meno. In qualità di consiglieri provinciali ci siamo sforzati ciascuno di noi di fornire un parere sul Piano. Abbiamo scelto di farlo, almeno per quanto riguarda la maggioranza, spogliandoci da inutili e sterili campanilismi e localismi, sforzandoci tutti quanti di considerare in uno sguardo d’insieme il sistema scolastico provinciale nella sua interezza”.
“Nello specifico, per quanto riguarda Gioia Tauro siamo riusciti a tenere conto delle esigenze degli alunni e delle loro famiglie. Si è cercato di preservare la massima coesione territoriale tra la zona litoranea, il centro urbano e le aree interne scongiurando definitivamente il rischio di  veder venire meno la dirigenza e la segreteria didattica di almeno uno tra i due circoli scolastici esistenti a causa del possibile accorpamento con altre scuole di san Ferdinando o di Rizziconi per come era stato paventato.  I due circoli didattici di Gioia Tauro risulteranno quindi così composti: CIRCOLO 1 (Primaria Montale, Infanzia S. Filippo Neri, Primaria ed Infanzia marina, Primaria ed infanzia Collodi, Scuola Materna Pentimalli); CIRCOLO 2 (Primaria Paolo VI, Infanzia San Giovanni Bosco, Primaria e Infanzia Tre Palmenti , Primaria e infanzia Don Milani, Scuola Materna Campanella). Siamo riusciti altresì nell’intento di non veder inutilmente sacrificata la Dirigenza Scolastica di Gioia Tauro relativa all’Istituto “Severi” che è l’unico istituto superiore di questo circolo didattico. Un risultato resosi possibile solo grazie alla convergenza dei Consiglieri Provinciali palmesi, Barone e Saletta, che ringrazio per la sensibilità dimostrata in relazione alla proposta avanzata appunto dal sottoscritto atta ad evitare appunto l’accorpamento della Dirigenza dell’Istituto “Severi” con l’Istituto Professionale, Tecnico e Agrario “Guerrisi” di Palmi come originariamente previsto in un primo momento. Eventuali critiche mosse nei confronti dei colleghi consiglieri evidentemente non si muovono da una visione d’insieme di tutto il sistema scolastico provinciale bensì si fondano sull’assurdo pretesto di voler salvaguardare a tutti i costi la propria posizione personale”.
Il 29 novembre saremo chiamati, in occasione del prossimo consiglio, ad esprimere il nostro voto su un Piano di Ridimensionamento che non nasce ieri bensì è il frutto di ripetuti incontri di carattere concertativo nonché di varie conferenze scolastiche provinciali che hanno visti coinvolti tutti gli attori interessati dalla vicenda. Naturalmente come spesso capita in questi casi è naturale che qualche dirigente scolastico mal digerisca le decisioni che saranno assunte ma qualcuno dovrà pur fare qualche sacrificio. La cosa davvero strana è che un Dirigente Scolastico si ricordi  solo oggi di lanciare strali e accuse dai giornali indirizzate ad alcuni colleghi consiglieri provinciali rei di non si capisce bene di quale colpa.  Ed è ancora più strano che questo accada proprio nell’imminenza della celebrazione di un Consiglio Provinciale. Certamente ritengo che se un Dirigente Scolastico sceglie le pagine di un giornale anziché le sedi opportune per avanzare una propria controproposta, ciò non rappresenti un modo di operare corretto. Eppure lo stesso Dirigente, da quanto mi risulta, è stato invitato per ben cinque volte consecutive risultando sempre assente agli appositi incontri promossi dalla Provincia sul ridimensionamento scolastico.  Ma che cosa si cerca di ottenere? Evidentemente non è un caso se l’Istituto presieduto da questo Dirigente è sceso a quota cento iscritti dai trecento iniziali. Magari proprio da quando lo stesso ha iniziato a ricoprire tale incarico. Ma com’è che negli altri istituti superiori a Palmi gli iscritti aumentano o comunque rimangono quelli mentre al Guerrisi diminuiscono di anno in anno? Una poltrona che considerato l’esiguo numero di iscritti sarebbe comunque venuta meno destinata ad essere accorpata con altri istituti. A nulla è valso, altresì, il tentativo risalente ai primi di novembre allorquando lo stesso dirigente paventava addirittura l’esistenza di condizioni precarie tali da lasciar presupporre l’inagibilità della struttura che ospita lo stesso Istituto. Salvo poi lasciare in modo incondizionato che gli studenti continuassero le lezioni. Delle due l’una o la denuncia di inagibilità è infondata o esiste una colpa grave da parte del Dirigente Scolastico che si è assunto così serie responsabilità qualora qualche studente dovesse farsi male a scuola.
Ritengo che simili comportamenti si commentino da soli.

RAFFAELE D’AGOSTINO: CHI GIOCA CON LA SALUTE DEI CITTADINI? NON E’ PIU TEMPO DI CANTASTORIE…


A chi giova fare polemiche? Non credo che alimentare inutili sospetti sul costruendo ospedale a Palmi sia un atteggiamento responsabile. Figuriamoci poi se questo comportamento proviene da un Sindaco. Chi in questo momento sta tradendo i cittadini di Gioia Tauro non è il sottoscritto. Semmai i veri nemici di Gioia sono proprio coloro che hanno solo una “voglia matta” di fare polemica a tutti i costi.  Pensassero questi signori, piuttosto, ad occuparsi dei veri problemi che interessano la vita dei loro amministrati.
Il vero tradimento è la totale incompetenza, dimostrata anche in questa occasione, da parte di chi ha invece il dovere di amministrare in modo responsabile un territorio. Un amministratore deve parlare con le carte in mano in modo inequivocabile senza lasciare nulla al caso. Il cittadino gioiese non merita questo e, in tutta onestà, non credo che sia interessato o rimanga colpito da tutti questi toni aspri ma ha a cuore solo di essere informato in modo chiaro ed oggettivo. Per farlo non servono illazioni ma atti e documenti concreti.  Gli stessi che ho già citato in modo puntuale e preciso. Vorrei proprio sapere a quali altri documenti si riferisce il Sindaco? Anche perché qualora esistessero, sarei il primo davanti ad un iter burocratico ed amministrativo non chiaro a denunciare il fatto. Ma, purtroppo per loro, non è cosi.
Invece di denunciare a destra e manca o diffidare la Regione, l’Asp o la Squillacioti  o chicchessia, anziché lasciare intendere che l’iter seguito sul nuovo Ospedale a Palmi fino ad oggi non è corretto,  buon senso avrebbe voluto che prima di tutto si ricorresse ad un banale accesso agli atti oppure molto semplicemente chiedere informazioni a chi, come il sottoscritto, si è premunito per tempo di analizzare le carte ed i documenti, informandomi nel merito della vicenda presso gli uffici competenti. Probabilmente per farlo occorre prima di tutto sapere dove cercare, a chi rivolgersi e, soprattutto, avere delle chiare e fondate domande da porre.
Non mi stupisce che questi signori vogliano creare un “clima da rissa” lasciandosi andare ad offese gratuite e fuori luogo.  In qualità di consigliere provinciale nei giorni scorsi vedendo la Provincia chiamata in causa ho sentito il dovere di intervenire con una mia precedente nota nella quale ho fornito dati e cifre esatti corredati da chiari riferimenti ad atti e documenti ufficiali. Quelli da me forniti sono gli unici atti che esistono e che dichiarano in modo inequivocabile che nessuno, compreso il sottoscritto, sta in questo momento perseguendo alcun disegno “che distruggerà la sanità della Piana e porterà alla chiusura dell’ospedale di Gioia Tauro” come ho appreso dalle dichiarazioni del Sindaco Bellofiore. Niente di più falso ed infondato. Qualcuno dovrà assumersi nelle sedi opportune le responsabilità di queste affermazioni.
Questo modo di fare politica ci ha portato in questa situazione in cui ci troviamo. Nel 2011 non si può rimanere trincerati dietro inutili campanilismi. Né tantomeno credo che i cittadini siano sciocchi nel credere che siamo in tempo perché  l’Ospedale si possa ancora fare a Gioia Tauro. Non è così.  Chi vuole creare una brusca frenata all’iter ormai già in fase avanzata circa la realizzazione del nuovo nosocomio della Piana forse non sa che si rischierebbe solo di perdere una opportunità e soprattutto quel che resta di un finanziamento ministeriale a tal proposito già finalizzato. Chi gioca, dunque, con il diritto alla salute dei cittadini? Errare è umano ma perseverare…

Provincia RC: decisioni della Giunta provinciale

La richiesta  alla Presidenza del Consiglio dei Ministri  di dichiarazione dello stato di calamità naturale, la conclusione anticipata del rapporto di lavoro con 47 dipendenti provinciali transitati all’Ente di Via Foti dalla Regione, l’erogazione  di interventi assistenziali  in favore dei minorati della vista e dell’udito, l’approvazione del progetto  esecutivo  relativo ai laboratori della cittadinanza: sono queste alcune delle decisioni assunte dalla Giunta Provinciale di Reggio Calabria. Nella richiesta formulata al Governo, l’esecutivo guidato da Giuseppe Raffa evidenzia come le recenti precipitazioni atmosferiche abbiano “determinato ingenti danni nell’entroterra, lungo la costa, alle infrastrutture, alle persone ed alle cose. Tali eventi – si legge  nella parte espositiva della delibera- hanno  riversato i primi effetti, in modo diverso sul territorio di questa provincia con smottamenti, rischi di esondazione di corsi d’acqua,  danni a servizi,  abitazioni e infrastrutture viarie. L’entità dei danni, causati dagli eccezionali eventi alluvionali, è tale da richiedere importanti ed onerosi interventi di ripristino e messa in sicurezza a difesa e a tutela della salute pubblica e della pubblica incolumità”.  Con la delibera, la Giunta Provinciale ha chiesto sia alla Regione  Calabria sia al Governo, appunto, la dichiarazione dello stato di calamità naturale.
Il secondo importante provvedimento, relativo ad uno dei problemi che negli ultimi mesi è stato oggetto di concertazione sindacale (in occasione della quale sia l’assessore Giannetta che il presidente Raffa avevano  assunto impegni precisi)  è quello relativo al collocamento in pensione di 47 ex dipendenti della Regione, transitati alla Provincia di Reggio, con il trasferimento di alcune deleghe all’ente intermedio. La loro uscita dal lavoro era stata prevista con la legge  34 del 29 dicembre del 2010. Sulla vicenda, nei giorni scorsi, il Presidente Raffa aveva ottenuto dalla Regione assicurazioni sulla modifica dell’attuale normativa  che, così come dispiega i suoi effetti, produce un aggravio di spesa a carico della Provincia. Con la decisione di questa mattina i 47 dipendenti usufruiranno della risoluzione anticipata ( 31 dicembre prossimo) del loro rapporto di lavoro.
  Altra decisione, peraltro attesa dagli interessati,  riguarda l’approvazione del piano di riparto relativo all’erogazione  di interventi  assistenziali in favore dei minorati della vista e dell’udito cosi come predisposto  dai settori dell’Ente “Lavoro e politiche sociali, politiche giovanili” e “Attività produttive”. La Giunta Provinciale, infine, ha approvato “la progettazione esecutiva del progetto ‘I laboratori della cittadinanza: condivisa e partecipata, III annualità’”. Si tratta di un progetto finanziato  dall’Osservatorio Nazionale per il Volontariato  del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.