“L’economia italiana è stata per decenni frenata soprattutto da 3 vincoli: concorrenza insufficiente, inadeguiarezza delle infrastrutture e complicazione delle procedure amministrative”, così il premier Mario Monti ha aperto ieri sera la conferenza stampa di presentazione del pacchetto liberalizzazioni.
Il testo definitivo non è stato ancora consegnato alla stampa: e anche questo è un segno della difficoltà di un Consiglio dei ministri della durata record di 8 ore.
Lo stesso Monti e diversi ministri hanno partecipato – ieri sera – a una conferenza stampa finale, in cui hanno illustrato le principali misure e la filosofia complessiva del provvedimento.
Ma il decreto di ieri si occupa solo della concorrenza insufficiente e dell’inadeguiarezza delle infrastrutture. La prossima settimana, invece, ci sarà un altro decreto che riguarderà la semplificazione delle procedure amministrative.
“Le reazioni negative al decreto legge sulle liberalizzazioni vanno comunque messe in conto”, per Mario Monti, “perché ci sono sempre resistenze a difesa dello status quo”.
Mediaset infuriata per il Beauty contestIn particolare è infuriata Mediaset per il rinvio di 90 giorni e l’implicito riesame della procedure del Beauty contest per l’assegnazione di nuove frequenze televisive, illustrato dal ministro Passera.
L’azienda tv di Berlusconi parla di “sospensione della legalità”.
Pochi minuti dopo arriva la replica di Monti su La7: “Mentre si chiedono sacrifici a tutti, sarebbe strano regalare beni come le frequenze di cui c’è scarsità”.
I campiIl decreto, coma ha detto il ministro Passera, riguarda il mercato del gas, quello dei carburanti (più self service e più no-logo), i servizi pubblici locali (sarà favorita l’aggregazione e l’accorpamento delle aziende, la liberalizzazione e la privatizzazione), quello elettrico, le farmacie (più operatori).
Nasce l’Autorità dei trasporti che si occuperà delle nuove concessioni.
Sospesa, invece, per 90 giorni l’assegnazione delle frequenze del digitale terestre.
500 notai in piùLa ministro della Giustizia Paola Severino ha annunciato 500 nuovi notai, e più concorsi per questa figura professionale.
Il Sottosegretario Catricalà ha invece annunciato la nascita della Società semplificata a responsabilità limitata: una figuria societaria riservata ai giovani sotto i 35 anni che potrà nascere senza notaio.
I taxi la spuntano
Nessuna misura contro i tassisti. Il decreto rimanda tuttò a un’Autorità dei trasporti che si occuperà di valutare il numero delle licenze per città.
5.000 nuove farmacie
Il ministro della Sanità Balduzzi ha annunciato, grazie a nuovi concorsi, 5mila nuove farmacie: “Un aumento consistente visto che al momento sono 18mila”. Non è stato concesso invece alle parafarmacie e ai corner dei supermercati la possibilità di vendere i farmaci di fascia C.
Un Cdm fiumeOggi è il giorno delle liberalizzazioni. Dopo 8 ore e mezza si è concluso con l’approvaione del decreto liberalizzazioni il Consiglio dei ministri “in tema di concorrenza, semplificazione e mercato unico”. Alle 15 la riunione non si era ancora conclusa e fonti governative annunciavano “tempi lunghi” per la stesura definitiva del testo.
Tant’è che per i ministri hanno pranzato solo con uno spuntino a base di tramezzini e panini.
“Prevediamo tempi lunghi”, ha fatto sapere a un certo punto una fonte governativa.
Poi però è stata diramata una seconda nota secondo la quale era previsto per le 18/18.30 il termine della riunione del Consiglio dei ministri. E infatti alle 18,30 si è concluso il Cdm.
A seguire ci sarà una conferenza stampa.
Il pacchetto di misure è composto di 44 articoli che affrontano interventi a “360 gradi”: dalle banche alle farmacie, dai taxi all’Eni, dalle assicurazioni ai professionisti.
Avvocati in sciopero contro le tariffe minimeA questi si sono aggiunti anche gli avvocati, che hanno annunciato due giorni di scioperi e sit -
in per il 23 e 24 gennaio e una settimana di astensione dal lavoro a
marzo. Nel decreto compare – e sembra che sarà confermata – una norma che abolisce definitivamentele tariffe
minime e conferisce la possibilità di formare società di avvocati.
Passo indietro sulle farmacie
Ma se sui tassisti si parla di vttoria e metà, sui medicinali si registra un ulteriore passo indietro. Resta intatto l’impianto della riforma (liberalizzazione di orari e turni, possibilità di fare sconti in farmacia, aumento del numero dei presidi), ma sparisce la norma che prevedeva, nel caso in cui le Regioni non avessero assegnato entro il marzo 2013 le nuove licenze, una liberalizzazione automatica dei farmaci di fascia C, con possibilità di vendita anche nelle parafarmacie. In questo caso il nuovo testo prevede l’intervento di un commissario di nomina governativa, che provvederà ad assegnare le licenze.
Indietro sulla Class action
Un ridimensionamente, rispetto alle intenzioni iniziali, ci sarebbe stato invece rispetto alla class action.
Nella bozza del provvedimento c’erano norme a favore dei consumatori, che la rendevano più incisiva. Invece si è tornati alla legge attuale, che dà molte meno garanzie.
Sì alla divisione Snam e Rete gasConfermata, invece, la divisione tra la Snam Rete Gas (proprietaria delle rete per la distribuzione) ed Eni. Il decreto con cui avverrà la separazione, stando a quanto si legge nella bozza di decreto, dovrà essere emanato entro sei mesi dall’entrata in vigore del decreto legge sulle liberalizzazioni. Nella stesura finale del testo viene abolito anhe il vincolo numerico delle edicole, accompagnato dalla possibilità per gli edicolanti di praticare sconti, e di vendere qualunque altra merce. Possono rifiutare di vendere i prodotti in arrivo dagli editori.
Mutui, si sceglie tra due assicurazioniTra ciò che resta, nel testo che porterà la firma del governo Monti, c’è anche la norma che riguarda i mutui e le assicurazioni sulla vita. Le banche che chiedono ai clienti la stipula di un contratto di assicurazione come condizione essenziale per accendere un mutuo, dovranno dare la possibilità di scegliere almeno tra due contratti provenienti da due diverse compagnie.
L’aggiornamento precedente: previsto aumento dell’1% del Pil
Il decreto in discussione a Palazzo Chigi riguarda farmacie, taxi, banche e assicurazioni, servizi pubblici locali e tariffe autostradali. L’obiettivo, come annunciato più volte dal premier Mario Monti, è quello di superare i privilegi consolidati di alcune categorie professionali e le rendite di posizione.
Secondo la Banca d’Italia la lenzuolata targata Monti potrebbe portare a un aumento del Pil dell’1% nei prossimi anni. Secondo le categorie colpite metterà invece in ginocchio diverse schiere di lavoratori, oggi considerati dall’opinione pubblica membri di piccole e grandi “caste”: farmacisti, notai, e tassisti.
Ambiguo il Pdl
Quanto alle due più grandi forze politiche in Parlamento, se la posizione del Pd è chiarissima (“Si aprono tutti i mercati chiusi e non si fanno sconti a nessuno”, ha detto Francesco Boccia), per il Pdl nemmeno l’intervento serale di Silvio Berlusconi ha chiarito alcune ambiguità. L’ex premier avrebbe precisato di non avere intenzione di “staccare la spina al governo” e di puntare a liberalizzazioni “utili riguardanti tutte le categorie, non solo taxi e farmacie”.
Farmacisti pronti a proteste “estreme”
Continuano intanto le agitazioni di tassisti, benzinai (che hanno proclamato dieci giorni di sciopero), e farmacisti, questi ultimi hanno annunciato forme di protesta “estreme”.
Resta intanto la bozza del decreto circolata in questi giorni, da cui oggi il governo partirà in Cdm. Ecco i principali provvedimenti.
Farmacie, arrivano gli sconti?
Rimaneggiato più volte, il capitolo farmacie sembra arrivato finalmente a una stesura definitiva. Si parte con l’aumento della pianta organica delle farmacie, che dovrebbero arrivare a una ogni 3.000 abitanti (oggi sono una ogni 3.341 abitanti).
Il punto che più interessa i clienti è però la possibilità, per tutte le farmacie, di svolgere la propria attività anche oltre gli orari e i giorni stabiliti e praticare sconti sui farmaci e sui prodotti in vendita. Novità assoluta, visto che i prezzi dei medicinali ad esclusione di quelli di automedicazione, sono fino a oggi bloccati.
La minaccia parafarmacie e i generici
C’è una sorta di avvertenza nel decreto: le Regioni che entro il 1° marzo 2013 non avranno assegnato almeno l’80% delle “nuove” farmacie, dovranno autorizzare a vendere nelle parafarmacie anche i farmaci di fascia C con obbligo di ricetta. Una sorta di spada di Damocle per chi non fa in fretta ad adeguarsi.
Infine il capitolo generici: i medici, nel prescrivere un medicinale, dovranno aggiungere sulla ricetta, salvo che esistano ragioni specifiche per non farlo, la scritta “o farmaco equivalente se di minor prezzo”.
Tutti scontenti
Così com’è, il provvedimento non piace a nessuno, Se Federfarma ha già preso l’ascia di guerra, la parfarmacie parlano di “fallimento” (per loro nessuna novità), mentre i medici vedono “limitata” la loro libertà professionale di prescrivere il farmaco più adatto.Per i cittadini i vantaggi arriveranno solo se le farmacie applicheranno gli sconti.
Benzina più libera, ma i distributori non la pensano così
Sulla benzina le misure in atto sono ben lontane da quelle sperate. Cade il vincolo di esclusiva per i distributori, non più obbligati a rifornirsi da un solo produttore. Cadono pure i limiti per i distributori self service fuori dai centri abitati.
La novità più grande è la possibilità per i gestori di impianti di aggregarsi “al fine di sviluppare la capacità di acquisto all’ingrosso di carburanti, di servizi di stoccaggio e di trasporto dei medesimi”, e quindi di abbassare i prezzi.
Scatta, inoltre, la possibilità per i gestori di impianti di vendere anche prodotti “non oil”.
Sciopero di 10 giorniSi tratta di “acqua fresca”, per i sindacati dei gestori di impianti, che chiedevano distributori multimarca e libertà per i gestori di rifornirsi sul libero mercato alle condizioni più convenienti. Secondo la loro denuncia la norma che liberalizza l’apertura dei self riguarda solo 500 impianti su un totale di 25.000, mentre, per tutto il resto, favorisce il controllo dei petrolieri sui piccoli distributori. Che hanno proclamato 10 giorni di sciopero.
Professionisti
Abrogate le tariffe di riferimento per i professionisti. Obbligatorio invece il preventivo. In cambio saranno finalmente possibili le società di professionisti. L’organismo unitario dell’avvocatura protesta e dice che così si vuole ridimensionare la funzione del legale.
Rc Auto e scatole nere, sconti dubbi
Scompare l’indennizzo diretto per i danni a persone. Gli assicuratori avranno l’obbligo di proporre al cliente, prima di stipulare una polizza, tre soluzioni di tre diverse compagnie, per offrire una maggiore scelta. Regole più stringenti e pene più dure per clienti e periti che cercano di frodare l’assicurazione. Arriva infine la scatola nera per le auto: chi se la fa installare otterrà dall’assicurazione sconti significativi, per legge. L’Ania (l’associazione delle assicurazioni) non si è pronunciata sulle novità, i consumatori parlano di dubbi vantaggi.
Taxi e licenze, la guerra continua
Uno dei punti più “caldi”. Secondo la bozza di decreto contestata dai tassisti, la nuova Autorità per le reti determinerà per i taxi l’incremento del numero delle licenze, la possibilità per i titolari di averne più d’una, nuove licenze part-time, orari più flessibili, extraterritorialità e tariffe più flessibili. Ieri il governo ha visto i sindacati di categoria, ma l’accordo è lontano: la base si è rivoltata contro i suoi rappresentanti.
Mutui con più sceltaIl pacchetto liberalizzazioni ha un piccolo capitolo che riguarda i mutui. Si stabilisce che una banca, nel momento in cui il cliente sta per accendere un muto, ha l’obbligo di proporre almeno due diverse assicurazioni sulla vita (sono obbligatorie) di due diverse compagnie.
Conto corrente e bancomat
Novità anche per chi deve aprire un conto corrente, In questo caso non si tratta di una vera e propria liberalizzazione, ma dell’istituzione di un conto corrente a spese ridotte per quanti sono obbligati ad aprirne in base alla nuova norma sul contante. Sarà un conto corrente di base, le cui caratteristiche saranno fissate con una convenzione governo Abi, o, in alternativa, con un decreto del governo. Si stabilisce anche l’individuazione ex lege delle commissioni che le banche applicheranno sui prelievi fatti con Bancomat. Questa sì sarebbe una novità.
Gas e Ferrovie
Arriva l’annunciata separazione di Rfi da Fs, che verrà decisa sulla base di una valutazione dell’Autorità delle reti. Altro punto non di secondo piano: non ci sarà più l’obbligo, per le imprese ferroviarie e per le associazioni internazionali di imprese ferroviarie che operano in Italia di osservare i contratti collettivi nazionali di settore.
Separazione in vista anche per il settore del gas. Entro sei mesi dall’entrata in vigore del dl liberalizzazioni il governo dovrà emanare un Dpcm per la separazione di Snam da Eni, che dovrà avvenire entro i successivi 24 mesi.
Autostrade
Ultimo ma non per importanza il paragrafo che riguarda le autostrade. Nella bozza del decreto sulle liberalizzazioni c’ è una norma che punta alla ridefinizione del meccanismo di fissazione dei prezzi. Sarebbe basato sul sistema del “price cap”, che tiene conto degli investimenti realizzati dalle società concessionarie. Le società concessionarie protestano, i consumatori sperano.
Giulia Nitti
Fonte: il Salvagente.it