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lunedì 16 gennaio 2012

Al via il primo seminario regionale sulle Mutilazioni Genitali Femminili

Il Dipartimento regionale Tutela della Salute e Politiche Sanitarie – informa una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale - ha organizzato, nella sede  del Museo Storico Militare del Parco della Biodiversità di Catanzaro, il primo seminario regionale sulle Mutilazioni Genitali Femminili. In una sala gremita, sono intervenuti, in rappresentanza del Dipartimento della Salute, Rubens Curia; Giovan Battista Ascone, direttore dell’Ufficio Tutela dei soggetti più vulnerabili del Ministero della Salute, il presidente dell’Ordine dei Medici della Calabria Vincenzo Ciconte, medici ed esperti scientifici tra cui Filippo Casadei, Cecilia Gallotti, Miriam Gualtieri, Salvatore Inglese, Ida Vero e Liliana Rizzo. Le Mutilazioni Genitali Femminili – è stato sottolineato durante i lavori – sono diffuse in molti paesi del mondo e coinvolgono un numero enorme di donne anche in età giovanissima. Tali pratiche provengono da epoche remote e da regioni lontane dal nostro Paese, ma si diffondono anche in Occidente sulla scia dei flussi migratori internazionali. Questa nostra iniziativa – ha spiegato Curia, introducendo i lavori del convegno – nasce dall’attenzione che il Ministero della Salute ha riposto, come è confermato dall’accordo Stato-Regioni dello scorso dicembre e dal tavolo interregionale sui problemi dell’immigrazione costituito dalla Regione Marche, nelle politiche socio-sanitarie nei riguardi dei cittadini comunitari ed extra comunitari residenti in Italia e in particolare nei confronti delle donne. Il nostro obiettivo è creare una rete che soddisfi i bisogni più urgenti della comunità straniera nella nostra regione e rendere l’accesso alla cure adeguato e uniforme. In Calabria – ha aggiunto Curia – risiedono circa 28.000 donne comunitarie ed extra comunitarie. I nostri 70 consultori, dal monitoraggio effettuato, assolvono già in gran parte servizi di consulenza e prevenzione. Ma è il momento di incrementare il tasso di “medicina di iniziativa”, anche grazie alla cooperazione con il mondo del volontariato. La Calabria ha una grossa opportunità, oggi più che mai, attraverso l’utilizzo del nuovo Piano di rientro che ribalterà il sistema sanitario così come lo abbiamo sempre immaginato. Non più grandi ospedali zonali in grado, ma non sempre, di fare tutto, dalla prevenzione alla cura, ma una nuova distinzione tra presidi medici di territorio e ospedali. Al territorio dunque verranno delegate le politiche socio-sanitarie e la prevenzione mentre agli ospedali cosiddetti spoke, il compito del pronto soccorso e  delle cure mediche. Una grande possibilità per fare conoscere il diritto alla salute a tutti e creare anche grazie a questo aspetto un nuovo modello di integrazione. Questo primo seminario regionale – ha concluso Curia - intende sensibilizzare, nel quadro delle iniziative del Governo nazionale, i soggetti istituzionali attraverso un serrato dialogo e si propone di creare un laboratorio regionale capace di suggerire interventi condivisi ed efficaci su un aspetto, quello poco conosciuto delle mutilazioni genitali femminili, oltremodo conflittuale dell’integrazione socioculturale nell’età contemporanea.

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