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martedì 17 gennaio 2012

Reggio Calabria: il teatro Cilea apre la stagione, "Lavori in Corso" delude

Si è aperta la stagione teatrale del Francesco Cilea di Reggio Calabria 2011-12, con l'opera di Claudio Fava "Lavori in corso", uno spettacolo dedicato alla costruzione del Ponte sullo Stretto, fantomatica o reale che sia, visto come mannaia che pende sulla testa dei siciliani. Attorno alla realizzazione della mega opera, interessi e intrecci tra politica, impresa e mafia.

Lo show inizia con un extracomunitario seduto accanto a un ministro della Repubblica sul treno Freccia della Laguna, Espresso storico che attraversa l'Italia in una notte, dalla Sicilia al Nord Italia. E il dialogo tra i due mette in evidenza le difficoltà degli immigrati, costretti a lavori usuranti, umilianti e sottopagati per vivere, e la scarsa considerazione nei loro confronti. È la notte dell'incidente del 2002, avvenuto in prossimità del segnale di protezione della stazione di Rometta. Un giunto mancante è la causa del disastro, perché un subappaltatore mafioso tralascia di controllare il tratto. Muoiono alcuni extracomunitari. Da quella sciagura, Fava fa nascere il progetto del Ponte.
Da questo momento, Raffaele Frisina, ex ferroviere, in pensione a 48 anni per una falsa disabilità, diviene il personaggio centrale, duettando prima con il Ministro e poi con un operaio palermitano.

Operaio che vede nella costruzione del Ponte un'occasione di lavoro e nulla più, che racconta quanto sia difficile vivere nella legalità a Palermo e ricorda Don Pino Puglisi, prete ucciso perché combatteva la mafia.

La scena si chiude con il ferroviere in pensione seduto accanto all'ex Ministro, molti anni dopo, che dialogano con difficoltà, sommersi dal frastuono causato dai lavori in corso, proiettati in un futuro incerto quanto deprimente.

Lo spettacolo, della durata di appena 65', ha un po' deluso le attese. La trama e i testi sono apparsi deboli e a volte scollati. La voglia di descrivere l'oscuro meccanismo che sta dietro all'idea del Ponte non è calata nella dimensione teatrale.

A volte troppo pesante, a volte incompleto, "Lavori in corso" è sembrata un'opera monca dove solo il personaggio di Raffaele Frisina spezza il monotono elenco dei tremendi numeri riguardanti il Ponte, alleggerendo uno spettacolo altrimenti costruito su cose risapute e quindi difficile da digerire. Bene anche le musiche di Tony Canto, che con la sua chitarra è riuscito a riprodurre suoni e umori dei protagonisti. Per il resto, tutto poco coinvolgente. Un'opera così scontata l'avrebbero potuta realizzare in molti.

Pasquale Zumbo


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