«La Banca centrale europea sta giocando un ruolo costruttivo nel contrastare la crisi del debito»: lo afferma il managing director di Standard & Poor’s, Moritz Kraemer, all’indomani della decisione, da parte dell’agenzia, di rivedere verso il basso il rating di alcuni Paesi dell’area euro: tra essi la Francia, che perde la tripla A (insieme all’Austria) e l’Italia che scivola di due posizioni alla valutazione BBB+. Altri sei Paesi sono stati toccati dal declassamento, di uno o di due gradini: Spagna, Portogallo, Cipro, Malta, Slovacchia e Slovenia. Vengono invece confermate le valutazioni per Germania, Belgio, Estonia, Finlandia, Irlanda, Lussemburgo e Olanda.
Il ruolo della Bce. Secondo Kraemer «la Bce ha adottato solide misure per evitare un significativo capovolgimento della crisi, e ha fortemente alleviato la crisi di finanziamento delle banche, ma la risposta dei leader europei alla crisi non è stata in grado di fronteggiare i rischi. La Bce sta usando la propria flessibilità. Al momento la Bce ha giocato nella crisi un ruolo costruttivo». Kraemer bacchetta invece i leader europei: il summit del 9 dicembre scorso non è stato una “frattura”, ha detto facendo riferimento alla «aperta e prolungata discussione tra i leader politici su quale fosse la politica più appropriata per risolvere la crisi finanziaria nell’eurozona. Ci sono grandi necessità di rifinanziamento mentre sono in atto tutte queste tensioni».
Spagna e Italia tra i Paesi più vulnerabili. Per Kraemer Spagna e Italia sono tra i Paesi più vulnerabili ai rischi sistemici, con la possibilità di un «immediato peggioramento» della situazione economica. Kraemer dà atto alla politica italiana di essere cambiata «in modo marcato sotto il nuovo governo, ma i progressi italiani non sono sufficienti a superare i venti contrari». Il rifinanziamento di Spagna e Italia è «oltre la portata del fondo Efsf», dice Kraemer, aggiungendo che «in condizioni normali» il debito dei due Paesi sarebbe gestibile.
Aumentano i rischi, possibili altri declassamenti. «Sono in aumento i rischi sulla scia della crisi dei debiti sovrani ed ulteriori declassamenti sono possibili – dice Kraemer – C’è un considerevole rischio di un ulteriore peggioramento di bilancio nonostante i piani varati dai Paesi per fronteggiare la crisi».
Il ruolo della Bce. Secondo Kraemer «la Bce ha adottato solide misure per evitare un significativo capovolgimento della crisi, e ha fortemente alleviato la crisi di finanziamento delle banche, ma la risposta dei leader europei alla crisi non è stata in grado di fronteggiare i rischi. La Bce sta usando la propria flessibilità. Al momento la Bce ha giocato nella crisi un ruolo costruttivo». Kraemer bacchetta invece i leader europei: il summit del 9 dicembre scorso non è stato una “frattura”, ha detto facendo riferimento alla «aperta e prolungata discussione tra i leader politici su quale fosse la politica più appropriata per risolvere la crisi finanziaria nell’eurozona. Ci sono grandi necessità di rifinanziamento mentre sono in atto tutte queste tensioni».
Spagna e Italia tra i Paesi più vulnerabili. Per Kraemer Spagna e Italia sono tra i Paesi più vulnerabili ai rischi sistemici, con la possibilità di un «immediato peggioramento» della situazione economica. Kraemer dà atto alla politica italiana di essere cambiata «in modo marcato sotto il nuovo governo, ma i progressi italiani non sono sufficienti a superare i venti contrari». Il rifinanziamento di Spagna e Italia è «oltre la portata del fondo Efsf», dice Kraemer, aggiungendo che «in condizioni normali» il debito dei due Paesi sarebbe gestibile.
Aumentano i rischi, possibili altri declassamenti. «Sono in aumento i rischi sulla scia della crisi dei debiti sovrani ed ulteriori declassamenti sono possibili – dice Kraemer – C’è un considerevole rischio di un ulteriore peggioramento di bilancio nonostante i piani varati dai Paesi per fronteggiare la crisi».
Fonte: il messaggero.it
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