Ecco lo stralcio della relazione presentata dal Presidente del TAR per la Calabria sez. -staccata di Reggio Calabria- Dott. Ettore Leotta in occasione dell’incontro su “Prospettive e problemi nell’applicazione delle norme del Primo libro del Codice del processo Amministrativo”, organizzato dalla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria e dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Calabria
1 - Premessa
Il Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa, a causa delle ben note difficoltà di bilancio, per il 2011 ha ridotto in maniera consistente i fondi assegnati ai singoli Tribunali Amministrativi Regionali ed alle relative Sezioni Staccate per lo svolgimento delle cerimonie di inaugurazione dell'anno giudiziario.
Di fronte all'alternativa di rinunciare del tutto all'inaugurazione dell'anno giudiziario 2011, ovvero di unire le scarse risorse disponibili per effettuare una cerimonia unitaria presso la sede del Tar Calabria, in Catanzaro, è stata preferita la seconda soluzione, che consente in ogni caso di evidenziare la presenza della Giustizia amministrativa in tutta la Regione.
A tale cerimonia unitaria parteciperanno congiuntamente i magistrati della Sede centrale di Catanzaro e della Sezione staccata di Reggio Calabria.
Nel ribadire l’importanza del ruolo istituzionale della Sezione staccata - che sin dalla sua creazione, disposta con D.P.R. 18 aprile 1975 n. 277, costituisce un punto di riferimento per i cittadini e le imprese della circoscrizione - lo scrivente ha ritenuto doveroso mettere a parte il Foro reggino e tutte le Autorità della provincia, ivi compreso il Mondo accademico, delle ragioni di tale scelta, sicuramente obbligata e per certi versi sofferta.
2 - Le ragioni dell’inaugurazione dell’anno giudiziario
La principale finalità della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario è quella di consentire un incontro tra la Magistratura amministrativa, da una parte, e il Foro, le Istituzioni pubbliche ed i Cittadini dall'altra, al di fuori degli schemi rigidi delle udienze e camere di consiglio, nelle quali il dialogo è rigidamente circoscritto dalla specificità della materia del contendere.
Spesse volte tale preziosa occasione diventa un monologo del Presidente della struttura giudiziaria, mentre sarebbe più proficuo ascoltare le proposte degli operatori del diritto, in un’ottica di leale collaborazione, finalizzata a migliorare la funzionalità della struttura stessa.
A chi scrive è capitato talvolta, a margine di tali cerimonie, di ascoltare le critiche impietose di rappresentanti delle Istituzioni o di comuni cittadini, che lamentano la lentezza della risposta alle istanze di giustizia, vera e propria emergenza del sistema.
Tale lentezza, oltre ad avere elevatissimi costi sociali ed economici per i diretti interessati (si pensi, a titolo meramente esemplificativo, ai danni provocati dal protrarsi del contenzioso in materia di permessi a costruire, informative prefettizie antimafia, appalti, espropriazioni, sanzioni e trasferimenti del personale non contrattualizzato, e così via), ha altresì costi economici non indifferenti per lo Stato, tutte le volte in cui la parte ricorrente che ha subito il ritardo chiede ed ottiene una “equa riparazione” ex L. 24 marzo 2001 n. 89 (cd. “legge Pinto”) per eccessiva durata del processo.
In tale ottica collaborativa lo scrivente ha ritenuto necessario predisporre una stringata relazione sull’andamento della Sezione staccata, al fine di informare il Foro, le Istituzioni ed i Cittadini, oltre che dell’andamento dell’attività giurisdizionale, anche dei problemi logistici e organizzativi affrontati e dei risultati raggiunti.
3 - I locali della struttura giudiziaria
A - Nell’assumere servizio presso la Sezione staccata di Reggio Calabria, lo scrivente ha constatato che il Tribunale è allocato in un edificio demaniale di prestigio, il Palazzo De Mojà (isolato 128), e che conseguentemente non è corrisposta alcuna somma per oneri locativi.
La nuova sala udienze, inaugurata il 12 marzo 2010, costituisce un vero vanto per la struttura giudiziaria, un esempio di “conservazione sostenibile” multi - obiettivo (filologica - climatica – sismica), presentato in più sedi scientifiche, tra cui il Massachusetts Institute of Technology (MIT), dal Prof. Domenico Enrico Massimo, docente della Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria, che con l’Ing. Alessandro Taverriti, Dirigente dell’Ufficio Tecnico della stessa Università, ha prestato la sua attività professionale in forma gratuita sia per la progettazione che per la direzione dei lavori.
L’ottimale coibentazione termica della sala, dimostratasi alla prova dei fatti fresca in estate e calda in inverno, rappresenta il risultato di un’intelligente opera di recupero, avviata dai Presidenti Passanisi ed Vitellio e portata a compimento in tempi ridottissimi.
Sennonché, in occasione di un violento nubifragio verificatosi il 3 settembre 2010, la predetta sala udienze, la sala magistrati e la sala avvocati, site a pianterreno, sono state allagate dalle acque meteoriche affluite dalla contigua Piazza del Popolo, a causa dei detriti di ogni tipo (compresi gli ortaggi di scarto del mercato all'aperto) che avevano ostruito la griglia caditoia della rete fognaria posta nella Piazza, a fianco del cancello d'ingresso pedonale che consente l'accesso al cortile interno del Tar. L'ostruzione della predetta griglia ha determinato un accumulo di acqua, che si è riversata prima nel cortile del Tar e da questo in tutti i locali in questione. Nonostante ripetute segnalazioni formali (fax e lettere raccomandate), la predetta griglia caditoia è stata ripulita soltanto il 23 settembre 2010, oltretutto in maniera sommaria.
Lo scrivente auspica che ad opera del Comune di Reggio Calabria vengano posti in essere quanto prima degli interventi strutturali, atti ad evitare il ripetersi dell’inconveniente, eventualmente realizzando un canale di raccolta nella parte mediana della Piazza del Popolo, e, nell’immediato, in via minimale, garantendo la sistematica pulitura delle griglie caditoie. Peraltro, come segnalato allo scrivente dal Prof. Massimo, fino all’inizio del secolo scorso tutta l’area occupata dall’edificio del Tar e dalla contigua Piazza era interessata da ben cinque torrenti!
B - Grazie a finanziamenti richiesti ad inizio d’anno ed accordati dal C.P.G.A., nei mesi di ottobre e novembre 2010 sono stati appaltati vari interventi manutentivi, tra cui il potenziamento dell’esistente impianto di videosorveglianza, necessario per garantire la sicurezza degli uffici.
C - Si è proceduto altresì a migliorare l'ambiente di lavoro, ampliando lo spazio destinato all'Ufficio ricezione ricorsi, nella consapevolezza che esso costituisce il luogo destinato all’incontro con l’utenza, nell’interesse della quale la struttura giudiziaria ha la sua stessa ragione d’essere.
D - Inoltre, lo scrivente si è attivato per sollecitare:
- la sostituzione degli infissi in legno, del tutto fatiscenti, del piano rialzato dell’edificio, nel quale sono allocati gli archivi del Tar;
- la verifica urgente dello stato di conservazione della capriate lignee del tetto dell’edificio (lato uffici), atteso che le capriate lignee che sorreggevano il tetto della sala udienze, poi integralmente sostituite, erano risultate rovinate dalla vetustà, dalle infiltrazioni di acqua e dagli insetti (termiti, tarme e simili).
A tal proposito, con nota del 23 dicembre 2010 prot. n.0028283 il Segretario Generale per i Tar ha informato lo scrivente che il Provveditore Interregionale Opere Pubbliche per la Sicilia e la Calabria, per le vie brevi, aveva assunto l’impegno di far realizzare quanto prima quanto richiesto, attingendo ai residui relativi alla delibera Cipe n. 103 del 6 novembre 2009.
Si auspica che tali interventi, necessari ed urgenti, già sollecitati nell’anno 2009 e più volte promessi, vengano effettuati al più presto, essendo stata già avviata la fase di progettazione.
4 – Magistrati e personale amministrativo
A - I magistrati in servizio presso la Sezione staccata sono n. 6 unità, compreso il Presidente, su un organico di n. 7 unità.
Il Presidente Italo Vitellio è stato collocato a riposo per limiti di età dal 16 aprile 2010 ed è stato sostituito dallo scrivente, che si è insediato l'11 maggio 2010.
Nei mesi sin qui trascorsi lo scrivente ha avuto modo apprezzare l’eccellente attività lavorativa svolta dai colleghi, che hanno sempre dimostrato spiccato senso del dovere, redigendo con ammirevole tempestività i provvedimenti giurisdizionali e poco curandosi dei limiti di lavoro prescritti dal Consiglio di Presidenza, che sono stati ampiamente superati, grazie alla disponibilità manifestata nel definire i ricorsi con sentenza breve, già in sede cautelare.
B - Il Dirigente della Segreteria “ad interim” Dott. Gianfranco Mizzelli, che con impegno ed entusiasmo aveva seguito i lavori di ristrutturazione della sala udienze, è stato collocato a riposo a domanda dall’1 dicembre 2010 ed è stato sostituito, in via interinale, dal Dott. Salvatore Bufalo, Segretario Generale del Tar Calabria.
Allorché lo scrivente ha assunto le proprie funzioni, presso la Segreteria del Tar prestavano servizio, oltre al Dirigente “ad interim”, n. 15 dipendenti amministrativi, di cui n. 4 in posizione di comando.
In corso d'anno vi è stato un collocamento a riposo, mentre n. 3 dipendenti già in posizione di comando sono stati immessi nei ruoli del personale della giustizia amministrativa, con effetto dall’1 gennaio 2011.
C - Il personale amministrativo è stato impegnato anzitutto nelle attività ordinarie, che dal 16 settembre 2010 sono divenute più gravose, almeno nella fase iniziale, a seguito dall’entrata in vigore del nuovo codice del processo amministrativo, che ha reso necessaria la modifica e l’adeguamento alla nuova disciplina di prassi operative consolidate nel tempo.
Lo stesso personale si è dedicato, altresì, all'attuazione di un progetto apposito, volto all’abbattimento dell’arretrato, costituito il più delle volte da ricorsi sui quale non vi è più interesse alla definizione della lite.
Così, a partire dall’1 settembre 2009, relativamente a n. 5.305 ricorsi ultraquinquennali sono stati diramati gli avvisi con i quali, ai sensi dell’art. 9, comma 2, della L. 21 luglio 2000, n. 205 (nel testo modificato dall’art. 54, comma 1, del D.L. 25 giugno 2008, n. 112 e dall’art. 57, comma 1, della L. 18 giugno 2009, n. 69), è stato fatto onere alle parti ricorrenti di presentare una nuova istanza di fissazione dell’udienza con la firma delle parti entro sei mesi dalla data di notifica dell’avviso medesimo.
Nel corso dell’anno 2010 n. 990 ricorsi, per i quali non è stata presentata l’istanza di cui sopra, sono stati dichiarati perenti con decreti presidenziali approntati prevalentemente dall’Ufficio Stralcio, supportato nell’ultima parte dell’anno da numerosi dipendenti che avevano aderito al progetto.
L’attività relativa alla redazione dei decreti presidenziali di perenzione sta proseguendo proficuamente nell’anno in corso, con l’impegno di tutto il personale amministrativo della Sezione.
5 – I rapporti con il Foro
I rapporti con il libero Foro e con le Avvocature delle Amministrazioni pubbliche sono improntati alla massima collaborazione.
Il deposito degli atti anche in formato digitale, ancora prima dell’entrata in vigore del Codice del processo amministrativo (Cfr. art. 136 c.p.a.), tranne qualche sparuta eccezione, ha consentito alla Sezione staccata di Reggio Calabria di vantare un’altissima percentuale di utilizzo degli strumenti informatici, permettendo ai magistrati lo studio a distanza dei fascicoli di causa (vera e propria forma di “telelavoro”), senza la necessità di faticose movimentazioni di documenti cartacei.
Nei mesi passati lo scrivente, proveniente da struttura giudiziaria situata in altra Regione, ha avuto modo di apprezzare l'elevata professionalità degli Avvocati che esercitano il patrocinio avanti la Sezione staccata di Reggio Calabria, professionalità che si manifesta con l'accurata redazione degli scritti difensivi, con la puntuale citazione di precedenti giurisprudenziali, con la discussione misurata, pacata ed attenta, sia in udienza pubblica che in sede cautelare.
Occorre evidenziare, a tal proposito, che il livello della giurisprudenza dalla Sezione finisce con l’essere intimamente collegato al livello degli scritti difensivi, perché tra questi e le decisioni assunte dal Collegio vi è un costante interscambio di idee e di linee interpretative, una vera e propria “osmosi”, nella quale a tutti i soggetti del processo viene riconosciuta pari importanza e dignità.
L’auspicio è che tali lodevolissime forme di collaborazione, specie quella relativa al deposito immediato degli atti anche in formato elettronico (possibilmente in formato word per il ricorso, i motivi aggiunti ed il ricorso incidentale, in modo tale da agevolare la redazione dell’oggetto esteso dei provvedimenti giurisdizionali) possano continuare anche negli anni a venire.
6 – Il nuovo codice del processo amministrativo
Nella storia della giustizia amministrativa del nostro Paese l’anno appena trascorso sarà ricordato per l’entrata in vigore, dal 16 settembre 2010, del nuovo Codice del processo amministrativo.
Da un autorevole collega, Aldo Ravalli, che si ricorda volentieri perché Presidente della Sezione Staccata di Reggio Calabra alla fine negli anni ‘90, è stato sottolineato che già la scelta di denominare il Decreto Leg.vo 2 luglio 2010 n. 104 come “Codice del processo amministrativo” ha una sua valenza sostanziale, poiché un “codice” ha caratteristiche peculiari, in quanto:
a) contiene un nucleo sistematico di concetti, cioè di principi giuridici;
b) attua l’unificazione del sistema delle fonti;
c) possiede organicità e completezza, e quindi è in grado di assicurare esaustività ed autointegrazione in relazione ai casi nuovi, dati dalla fluidità delle vicende sociali ed economiche e dei rapporti tra cittadini e Stato.
In questa sede lo scrivente si limita ad evidenziare quello che gli sembra essere lo spirito che anima il nuovo codice, ossia la volontà di dare risposte quanto più immediate alle istanze di giustizia, favorendo l’adozione di sentenze in forma semplificata già in sede cautelare (art. 60 c.p.a.) ed anche in sede di merito (art. 74 c.p.a.).
Tale esigenza di celerità - valorizzata dal Legislatore delegato anche con l’introduzione del principio secondo cui gli atti giudiziari devono essere redatti in maniera “sintetica” (art. 3, comma 2, c.p.a.) - è stata avvertita dal Tribunale ancora prima dell’entrata in vigore del nuovo codice, allorché, pur nel rispetto dei limiti del carico di lavoro individuale di ogni magistrato, è stata favorita la decisione dei nuovi ricorsi già in sede cautelare, ovvero con la fissazione del merito in tempi ristretti.
Attualmente, per gran parte dei ricorsi più datati (ultraquinquennali), per i quali vi è stata una manifestazione di interesse, lo scrivente ha proceduto alla fissazione degli stessi ad un’udienza pubblica, impegnando buona parte dei ruoli di merito per l’anno 2011.