(Il Velino) - Scrive IL GIORNALE: "Un tagliando alle alleanze locali, anche in vista delle elezioni per i sindaci, non il licenziamento automatico degli assessori del partito di Pier Ferdinando Casini. Giovedi' scorso i retroscena davano per imminente il terremoto anti Udc nelle giunte regionali, provinciali e comunali dove l'unione e' alleata con il Popolo della liberta', per volonta' dello stesso Pdl e del premier Silvio Berlusconi, stanco degli attacchi dei centristi all'esecutivo. In seguito era filtrata l'irritazione di Pier Ferdinando Casini che nelle riunioni con i suoi aveva detto di non credere che il premier volesse veramente chiudere governi locali che stanno lavorando bene. Ieri i coordinatori del Pdl hanno messo un punto ufficiale e hanno annunciato che i singoli dirigenti locali del Pdl dovranno'verificare e stabilire, luogo per luogo e volta per volta, se tale alleanza ha ancora ragion d'essere o se invece e' terminato il rapporto di fiducia, cosi' com'e' avvenuto a livello nazionale'. Dove la novita' sta nel'luogo per luogo'e quindi nella rinuncia a una indicazione valida per tutti. E poi nella verifica del rapporto di fiducia. A livello locale,insomma,il Pdl dovra' far dire ai centristi se il centrodestra gli va bene oppure no. In generale, comunque - ha spiegato il capogruppo Pdl alla Camera Maurizio Gasparri -non saranno messe in discussione le giunte nate da alleanze elettorali con i centristi: 'Per noi, a differenza di altri che trescano con la sinistra, i patti con gli elettori sono fondamentali. E intendiamo sempre rispettarli'. Sono quindi salve le giunte regionali Pdl-Udc, che sono sei: (Friuli, Sardegna, Molise,Lazio,Campania,Calabria).L'unica regione dove il governo sarebbe cascato senza l'appoggio dei centristi e' il Lazio. Renata Polverini ha telefonato a Berlusconi e lui - ha raccontato la stessa governatrice - ha smentito di avere chiesto la rottura delle alleanze. L'attenzione si e' cosi' spostata sulle citta'. A Milano e' stata Letizia Moratti ad assicurare che la collaborazione continuera'. A Napoli il problema sono le prossime elezioni. Perche' se l'intesa tra il governatore Stefano Caldoro e l'Udc della Regione non e' in discussione, il coordinatore del Pdl Nicola Cosentino e' infuriato con i centristi che sono pronti a sostenere il candidato del terzo polo per la corsa a sindaco. In Campania, insomma, la verifica del Pdl sara' piu' spigolosa delle altre. Partita complicata anche quella del voto per il sindaco di Bologna. Al momento pare molto difficile che Pdl e Udc possano sostenere lo stesso candidato. 'E' inaccettabile che l'Udc sia insieme al Popolo della liberta' in molte giunte regionali e provinciali e invece sia contro il Popolo della liberta' nei principali Comuni dove si va al rinnovo amministrativo. Noi siamo per la chiarezza assoluta nei confronti dei cittadini e vedere accordi a livello locale, sconfessati da posizioni e attacchi a livello nazionale va contro la nostra etica politica', ha spiegato Mario Valducci, responsabile vicario Enti locali del Pdl. D'accordo a valutare caso per caso, tutto il vertice del Pdl. Contro, quindi a favore di un ultimatum ai centristi, Francesco Pionati,segretario nazionale dell'Alleanza di centro. 'Per coerenza e dignita' dovrebbe essere l'Udc a lasciare le giunte di centrodestra, perche' non e' possibile attaccare tutti i giorni Berlusconi a Roma e poi godere i benefici dell'alleanza con Berlusconi nelle regioni'. Sulla stessa linea anche Antonio Di Pietro.Ma sono gli unici ad avere interesse a smontare la politica centrista del doppio binario".
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