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sabato 17 marzo 2012

RETI E 15 KG BIANCHETTO SOTTO SEQUESTRO NEL REGGINO

(AGI) - Reggio Calabria, 17 mar. - L'Ufficio Circondariale marittimo di Roccella Jonica ha svolta una vasta attivita' di polizia giudiziaria, nel territorio di giurisdizione, durante la quale sono stati impegnati 12 uomini a bordo di 4 mezzi terrestri ed una motovedetta. A sud del litorale di Siderno, sono state poste sotto sequestro due reti del tipo sciabiche da terra. Nel comune di Ardore, invece, sono stati sequestrati 15 chilogrammi di bianchetto, due nasse non segnalate e pericolose, pertanto, per la navigazione.

UNITA' D'ITALIA: LA CALABRIA CHIUDE LE CELEBRAZIONI CON GLI STUDENTI

Cosenza, 17 mar. (Adnkronos) - ''Una grande operazione culturale sull'identita' nazionale e calabrese che ha visto protagonisti gli studenti''. Con queste parole l'assessore alla Cultura Mario Caligiuri ha concluso l'incontro tenutosi questa mattina al teatro Rendano di Cosenza sul tema ''Calabria 150 anni: dalla parte dell'Italia''. L'iniziativa ha chiuso le manifestazioni della regione Calabria sui 150 anni dell'unita' nazionale. Ernesto Galli Della Loggia e Vittorio Daniele hanno risposto alle numerose domande degli studenti delle scuole superiori calabresi, appositamente selezionati dai dirigenti. Da parte dell'assessorato alla Cultura e' in corso il censimento sulle iniziative organizzate da comuni, scuole, universita' e associazioni.

TERREMOTO: MONTI, NECESSARIO DARE RISPOSTE E CERTEZZA A GENTE

 (ANSA) - ASSERGI (L'AQUILA), 17 MAR - ''Le esperienze di altri terremoti ci fanno capire che per il pieno rientro alla normalita' sono occorsi molti anni ma e' anche necessario per i cittadini sapere ed avere certezze''. Lo ha detto il premier Mario Monti intervenendo ad un convegno sulla ricostruzione dell'Aquila e dell'Abruzzo. Monti ha poi ricordato pero' ''la specificita''' dell'Aquila che porta dunque con se' una serie di problematiche ulteriori per la ricostruzione: ''mai prima di tre anni fa, fatta eccezione per i terremoti di Messina e Reggio Calabria, un sisma ha colpito cosi' duramente, ha devastato un centro istituzionale e culturale''.

MAFIA: A GENOVA CARICA DEI 100.000 PER DIRE NO A COSCHE DON CIOTTI, POPOLO MERAVIGLIOSO CHE NON CHIUDERA' OCCHI

 (di Chiara Carenini) (ANSA) - GENOVA, 17 MAR - Novecento nomi pronunciati come in una lenta, dolorosa via crucis hanno chiuso la grande manifestazione voluta da Libera per la 17/ma Giornata della memoria e dell'impegno per le vittime di mafia a Genova. In 100 mila hanno invaso la citta' per dire no alla criminalita' organizzata. Protagonisti i parenti delle vittime, quasi tutti provenienti dalle regioni piu' a rischio come la Sicilia, la Calabria e la Campania, ma e' stata l'Italia del coraggio e della consapevolezza a scendere in piazza per ricordare quel ''popolo di viventi'' strappato alla vita da Cosa nostra, dalla 'ndrangheta e dalla camorra. Novecento nomi: accanto a Rizzotto, Impastato, Borsellino, Falcone, agli agenti delle loro scorte, a Chinnici, Dalla Chiesa, i nomi di uomini, donne e ragazzi sconosciuti. E sono sconosciuti anche i ragazzi che oggi hanno invaso Genova per dire no alla violenza della mafia. ''Siete meravigliosi'' ha detto don Luigi Ciotti alla fine del corteo, dopo che in tanti si sono alternati sul palco a leggere quei nomi che sono scolpiti uno dopo l'altro nella memoria dell'antimafia piu' vera. ''Il costante impegno nel rinnovare il ricordo delle donne e degli uomini vittime della criminalita' mafiosa contribuisce a sottrarre alle organizzazioni criminali spazi e occasioni di penetrazione e di consolidamento nella societa''' ha scritto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato a don Ciotti stamani. Ed e' vero: qui, tra questa gente che cammina con la fotografia del proprio caro massacrato appesa al collo, con un Tricolore in mano, con uno striscione con le parole di Falcone, la mafia non ha aria da respirare, non ha acqua di coltura, non ha terreno da conquistare. Genova dice in questo modo da che parte sta: questa citta' che trovo' la forza di liberarsi da sola dai nazifascisti dice che ci si puo' liberare anche dalle infiltrazioni che ammorbano l'economia nel nord Italia. Perche' la mafia non e' piu' ''quella con la coppola e con la lupara. Oggi e' ben altro. La vera forza della mafia - ha detto don Ciotti - non sta dentro la mafia ma fuori da essa, in quella zona grigia costituita da segmenti della politica, delle professioni e dell'imprenditoria''. Anche il sindacato puo' costruire armi efficaci contro la criminalita' organizzata. Ricordando Placido Rizzotto, sindacalista ucciso 64 anni fa con altri suoi 42 compagni per le idee che difendeva in una Corleone avvelenata dalla cosca di Liggio, Maurizio Landini (Fiom) propone un ''nuovo modo di combattere l' illegalita' che passa attraverso una estensione dei diritti e l' applicazione in modo esplicito e trasparente delle leggi nel nostro Paese. I sindacati - ha concluso - devono mettere un impegno maggiore su questo terreno in termini di contratti e intervento''. Al termine della manifestazione, i 100 mila sono sfiniti di stanchezza ma fieri e felici: tanti ragazzi hanno ascoltato quei 900 nomi con gli occhi lucidi e c'e' ancora qualcuno che alza un cartello con incise le parole di Giovanni Falcone: 'Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa'.

ARMI CLANDESTINE E DROGA, ARRESTATI PADRE E FIGLIO IN VILLA E ALBERGO AVEVANO COCAINA, PISTOLE E BANCONOTE FALSE

(ANSA) - BRESCIA, 17 MAR - Una pistola calibro 7,65 e un centinaio di proiettili; una pistola semiautomatica e un revolver calibro 38 special, tutte con matricola abrasa e con i colpi in canna: e' il piccolo arsenale che i carabinieri del Nucleo operativo della compagnia di Chiari, nel bresciano, hanno trovato a Osio Sotto rispettivamente nell'albergo e nella villa di un'insospettabile famiglia bergamasca. Nel carcere di Bergamo sono finiti il padre, un 51enne originario della provincia di Reggio Calabria, e il figlio 22enne, gia' scarcerato perche', spiegano i militari, in sede di interrogatorio l'uomo si e' assunto ogni responsabilita'. Denunciata a piede libero anche la moglie del 50enne. Le accuse sono tra l'altro di detenzione illegale di armi clandestine, detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, possesso di banconote false e contraffazione di pubblici sigilli. Nella villa e nell'albergo della famiglia, infatti, durante la perquisizione i militari hanno trovato anche 110 grammi di cocaina, circa 3 mila euro in banconote false, due timbri contraffatti di uno studio notarile e del comune di Verdello. I carabinieri hanno, poi, trovato e sequestrato poco piu' di 95 mila euro in contanti, nascosti nei vani portaoggetti delle circa 50 moto d'epoca custodite nella villa dell'albergatore bergamasco. I militari bresciani sono al lavoro per risalire alla provenienza del denaro e delle armi, inviate al Ris per le analisi balistiche.

IN ARRIVO ALLA STATO-REGIONI MISURE SALVA-PRONTO SOCCORSO AD UN MESE DAL BLITZ A ROMA. BALDUZZI, MONITORAGGIO LETTI H24

(ANSA) - ROMA, 17 MAR - Arrivano sul tavolo della conferenza Stato-Regioni le norme per salvare i Pronto Soccorso degli ospedali italiani. Un mese fa, precisamente lo scorso 20 febbraio, i senatori Marino (Pd) e Gramazio (Pdl) effettuarono un blitz nel Pronto soccorso del Policlinico Umberto I di Roma, denunciando le condizioni di disservizio della struttura e portando alla ribalta il caso di una donna in coma rimasta legata 4 giorni ad una barella in attesa di ricovero. Ma la situazione di criticita' riguarda la maggioranza dei Pronto soccorso italiani, piagati da sovraffollamento e carenza di personale: ad un mese dal blitz romano, arrivano ora ufficialmente nel calendario dei lavori della Conferenza Stato-Regioni una serie di misure proposte dal ministro della Salute, Renato Balduzzi, per migliorare la gestione dei punti di emergenza. Negli incontri con le Regioni in calendario per la prossima settimana nell'ambito del rinnovo del Patto per la salute, Balduzzi proporr… dunque una serie di misure 'salva-Pronto soccorso': dal monitoraggio informatizzato h24 dei letti nelle strutture a nuove figure di coordinamento e assistenza, come spiegato di recente dallo stesso ministro in occasione di un'informativa in Aula al Senato. Fondamentale e' anche, ha indicato il ministro, un costante ed esatto monitoraggio dei flussi di pazienti nei Pronto soccorso, ricordando che da quest'anno le Regioni che non invieranno al ministero i dati relativi ai monitoraggi verranno penalizzate economicamente. - MONITORAGGIO LETTI H24, COORDINATORE FLUSSI E CARE-MANAGER: Tra le proposte indicare dal ministro per migliorare i servizi di Pronto soccorso, un 'cruscotto' informatizzato per il monitoraggio h24 dei posti letto disponibili, ma anche figure specifiche per coordinare i flussi in entrata ed in uscita ed una nuova figura di 'care manager' che sia vicina ai pazienti che arrivano nei pronto soccorso. - IN PATTO SALUTE NUOVO RUOLO MEDICI BASE: Nell'ambito del Patto per la salute, si pensa anche a forme di associazionismo dei medici di base con ambulatori aperti 7 giorni su 7 per disincentivare gli accessi inappropriati ai pronto soccorso. Ma la prima risposta, secondo Balduzzi, "é senza dubbio rafforzare i servizi territoriali con l'estensione dell'attivit… dei medici di famiglia" e creando maggiore continuit… tra assistenza ospedaliera e assistenza territoriale con strutture ad hoc. - SE REGIONI NON INVIANO DATI FLUSSI PRONTO SOCCORSO NO FONDI: Dal primo gennaio 2012 sono penalizzate le Regioni inadempienti rispetto ai flussi informativi sui pronto soccorso: saranno cio‚ penalizzate per l'attribuzione dei finanziamenti da parte dello Stato. L'obiettivo Š disporre di dati certi. - I NUMERI, 23 MLN ACCESSI L'ANNO: In Italia (dati 2009) sono presenti 550 servizi di pronto soccorso con 343 dipartimenti di emergenza, di cui 325 in strutture pubbliche e 18 in strutture private accreditate; i pronto soccorso pediatrici sono presenti nel 15% degli ospedali e l'80% degli ospedali ha un pronto soccorso. Quanto al numero degli accessi annui, sono 23 milioni quelli stimati, di cui 13 milioni certi. I restanti 10 mln di accessi rappresentano una stima dal momento che varie regioni non hanno ad oggi trasmesso i dati di accesso. La prima stima sui dati 2011 elaborata attraverso il rilevamento del sistema EMUR (monitoraggio prestazioni erogate in emergenza-urgenza) parla, dunque, di 13 milioni di accessi: Per il 2011, 15 regioni su 21 hanno inviati i dati relativi ai Pronto soccorso, di queste 13 completamente e 2 solo parzialmente (Marche e Campania). Mancano all'appello Bolzano, Friuli, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna.

'NDRANGHETA: CGIL, AGENZIA BENI SEQUESTRATI RESTI A REGGIO

(ANSA) - ROMA, 17 MAR - Per il contrasto alla 'Ndrangheta ''e' strategico che l'Agenzia per i beni confiscati resti a Reggio Calabria'', anche se ''e' necessario che governo e amministrazione comunale facciano la loro parte senza ipocrisie''. E' quanto afferma Claudio Giardullo, presidente dell'Osservatorio della Cgil per il contrasto alle mafie in Calabria e Lombardia. L'Agenzia, sottolinea Giardullo, ''dispone oggi di soli 30 operatori e se dovesse essere applicato il regolamento che le attribuisce anche la gestione amministrativa dei beni sequestrati e non ancora confiscati la struttura inevitabilmente resterebbe ingolfata''. Senza contare che ''ha l'obbligo dell'autofinanziamento, cioé e' costretta a dare in locazione gli immobili di maggior pregio per sopravvivere, senza poterli destinare a fini sociali''. Inoltre, prosegue il sindacalista, ''l'amministrazione comunale di Reggio Calabria ha vergognosamente destinato a suo tempo all'Agenzia un immobile che definire inadeguato costituisce un eufemismo garbato''. Dunque, conclude Giardullo, ''se si vuole che l'Agenzia non sia solo una soluzione di facciata e' necessario che il governo sospenda quel regolamento e riveda almeno parzialmente il principio dell'autofinanziamento, perché‚ avrà in cambio un gettito di miliardi con il sequestro e la confisca dei beni mafiosi. E l'amministrazione comunale di Reggio riveda la sua scelta se vuole convincere l'opinione pubblica che considera veramente l'Agenzia una risorsa e non un fastidio''.

MUSICA: DOPO STOP PER MORTE TECNICO RIPARTE TOUR PAUSINI DOMANI A FIRENZE, SPETTACOLO RIPROPOSTO IN TUTTE CITTA' PREVISTE

(ANSA) - FIRENZE, 17 MAR - Riparte domani da Firenze il tour di Laura Pausini, dopo uno stop di due settimane deciso dall'artista nel rispetto del lutto per Matteo Armellini, il tecnico morto nella notte tra il 4 e il 5 marzo scorsi a Reggio Calabria, a causa del cedimento di una parte della struttura del palco dove la cantante si sarebbe dovuta esibire. Inedito world tour di Pausini, spiega F&P Group, la societa' che organizza i concerti, ''sara' riproposto in tutte le citta' previste dal calendario nell'assoluto silenzioso rispetto richiesto dall'artista, dai musicisti e da tutti i tecnici del tour''.

SI FACEVA SOSTITUIRE DA CUGINO SOSIA, ARRESTATO PREGIUDICATO AVEVA OBBLIGO DI SOGGIORNO A PISA, BLOCCATO IN CALABRIA

 (ANSA) - VIBO VALENTIA, 17 MAR - Aveva l'obbligo di soggiorno a Pisa, dove si era trasferito per studiare all'universita', ma per venire in Calabria si faceva sostituire nella citta' toscana da un cugino sosia. E' l'accusa con la quale la polizia ha arrestato a Vibo Valentia un sorvegliato speciale, Rosario Fiorillo, 23 anni. Nei confronti di Fiorillo il gip di Pisa aveva emesso un ordinanza di custodia cautelare dopo la scoperta della sostituzione di persona. Il cugino del pregiudicato e' stato denunciato.

Piana di Gioia Tauro, incontro tra PdCI e CGIL

Si è svolto nei giorni scorsi, presso la sede della CGIL di Gioia Tauro, un incontro tra una delegazione del Partito dei Comunisti Italiani di Reggio Calabria ed i dirigenti della CGIL della Piana.
La delegazione del PdCI, composta, tra gli altri, da Emilio Filardo, coordinatore della piana di Gioia Tauro, da Lorenzo Fascì, segretario provinciale, da Massimo Gallo, segretario provinciale organizzativo, e da Michele Tripodi, Sindaco di Polistena, preoccupata della sempre più difficile situazione che attraversa la Piana, ha voluto incontrare i vertici della CGIL della piana di Gioia Tauro, al fine di valutare e di programmare insieme momenti ed iniziative comuni per tentare di porre un argine ai tanti problemi che attanagliano il territorio della Piana che, purtroppo, non sono limitati solo alla crisi del porto di Gioia Tauro, ma riguardano una miriade di aspetti sociali ed economici, tutti discussi nel corso dell’iniziativa, a partire dalla difficoltà del trasporto locale che sicuramente rappresenta un freno allo sviluppo alla crisi passando alle linee taurensi che storicamente rappresentano la spina dorsale del sistema infrastrutturale della Piana. E così anche l’agricoltura; teoricamente l’asse portante dell’economia della zona oggi è piegata dentro una crisi che sembra senza sbocchi. Le arance sono sottopagate; la raccolta avviene a costi così bassi da non garantire uno standard di vita sufficiente a soddisfare i bisogni primari. Gli immigrati sono sfruttati ed abbandonati a se stessi, ma anche i produttori non riescono ad avere, per le ragioni suddette un bilancio positivo tra costi di produzione e ricavi. Servono aiuti comunitari, nazionali e regionali, assolutamente necessari per rendere economicamente vantaggioso il sistema agricolo; ma così come le arance soffrono tutte le produzioni agricole tipiche della piana (ulivi Kiwi, mandarance).
Per non parlare del fatto che tutti si aspettavano un riflesso dell’attività portuale sul territorio ed invece sembra che vi sia un diaframma netto tra il porto ed il resto del territorio della piana.
Insomma c’è tanto da fare; c’è bisogno di garantire i diritti a partire da quelli dei lavoratori, ma c’è anche bisogno di sollecitare strumenti ed iniziative idonee a smuovere l’economia locale; a dare prospettive per i giovani della piana anziché rassegnarsi a vederli prendere la valigia dopo che le famiglie hanno investito per farli laureare.
Ecco, tutte queste problematiche hanno suggerito, sul solco di una tradizione antica e, forse, per troppi anni dimenticata, l’idea di delineare una sinergia: sindacato-partiti-istituzioni locali che possa costituire una voce forte per portare avanti le rivendicazioni della Piana e dei suoi cittadini.
Reggio Calabria, 16 marzo 2012
Partito dei Comunisti Italiani
Federazione Provinciale di Reggio Calabria

Regione - Scopelliti:”Sedici dei trentasei dializzati che si recano in Sicilia per le cure potranno farlo a Reggio Calabria"

E’ stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa il progetto che consentirà a sedici emodializzati residenti a Reggio Calabria che si sottopongono a dialisi in ambulatori di Messina di potersi curare a Reggio. All’incontro con i giornalisti hanno preso parte - informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta regionale - il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, il   direttore generale dell’azienda ospedaliera di Reggio “Bianchi Melacrino Morelli” Carmelo Bellinvia ed il direttore dell’U.O. di Nefrologia Carmine Zoccali. 
“Ho invitato più volte i nostri manager ad occuparsi di questo delicato problema ricevendo grande attenzione ed altrettanta sensibilità dal direttore generale dell’azienda ospedaliera di Reggio Calabria Carmelo Bellinvia e dal primario Carmine Zoccali – ha detto il Presidente Scopelliti. Sedici dei trentasei dializzati che si recano in Sicilia per le cure potranno farlo a Reggio Calabria. Ovviamente si tratta di un primo punto di partenza, l’obiettivo è quello di far curare il maggior numero possibile nella propria città. Siamo ben lieti di offrire questo servizio che ci consente di ottenere molteplici risultati. Oltre quello di migliorare la qualità di vita a sedici malati che rappresentano il 44% della lista d’attesa, anche quello di ridurre la mobilità passiva verso la Regione Sicilia. A ciò si aggiunge un risparmio per le casse della Regione Calabria di oltre 508.000 euro  l’anno”.

I°Congresso Pdl Reggio C. - Foti: “Ricostruire il capitale sociale puntando sulla legalità. Il PDL sarà il motore di questa rinascita

Motivi per fare ed essere vittime ce ne sono tanti per la gente di Calabria. Bisogna però dire che non tutte le priorità del Sud passano da Roma o da Bruxelles - dichiara l’On. Nino Foti in conclusione del suo intervento durante il I Congresso Provinciale PDL di Reggio Calabria.

In Calabria -continua Foti citando uno studio di Robert Putnam-, la gente non si associa. Non si associa  nel mondo economico fra imprenditori,  non si associa nel mondo culturale, ne in quello sociale. Anche in politica accadono cose che nel resto dell’Italia sono impensabili e cioè il  continuo sorgere di una miriade di movimenti e partiti legati a sempre a differenti personalità che non  dialogano neanche fra loro. A mio avviso non sarà facile ricostruire il capitale sociale, ma è la chiave per far funzionare la democrazia.

E noi che facciamo politica in questa terra difficile -conclude l’On Foti-,  abbiamo il dovere di formare, guidare, organizzare e motivare questo cambiamento nella societa', puntando sul principio della legalità.

Molto e' stato fatto ma ancora e' insufficiente  e il PDL, con i suoi eletti ai vari livelli  nella Provincia di Reggio e da oggi con il nuovo coordinatore provinciale Roy Biasi, vuole essere il motore di questa rinascita.

Reggio Calabria - PdCI: Verità e chiarezza su Centri Storici

E’ davvero agghiacciante dover constatare come l’argomento “centri storici” venga strumentalmente agitato, usando notizie riciclate e manipolate ad arte al solo scopo di gettare discredito sul sottoscritto e sul centrosinistra.
Peccato solo che tra i diversi soggetti: l’Assessore regionale all’urbanistica Aiello, il Dirigente Generale Putortì, il Dirigente De Marco, gli organi di stampa e gli addetti ai lavori ci sia una preoccupante confusione. Sembra, infatti, che nessuno conosca (rectius si preoccupi davvero di conoscere) il reale svolgimento dei fatti e l’esatta portata delle somme necessarie a dare copertura ai progetti finanziati.
I milioni di Euro compaiono e scompaiono misteriosamente a seconda dell’intento di volta in volta prevalente: se l’obiettivo è colpire la vecchia Giunta regionale, gli importi lievitano; se lo sforzo è quello di dimostrare l’impegno (davvero inesistente) della Giunta Scopelliti, gli stessi diminuiscono. Anche gli APQ e le soluzioni sembrano proliferare o venir meno senza tregua.
E’ arrivato il momento di fare chiarezza una volta per tutte.
Attraverso l’operazione di finanziamento degli interventi per la riqualificazione, il recupero e la valorizzazione dei Centri storici della Calabria, avviata con bando pubblico il 4 aprile 2008, cioè due anni prima delle elezioni e non pochi mesi prima della campagna elettorale come falsamente affermato, la Giunta Regionale dell’epoca ha dato concretezza alla scelta della valorizzazione e del recupero dei centri storici come strumenti privilegiati di crescita e di sviluppo, di creazione di reddito e di lavoro. Gli interventi selezionati sono stati complessivamente 250 per un importo totale di finanziamento pari ad €. 155.448.458,69.
L’approvazione della graduatoria e la conseguente sottoscrizione delle convenzioni con i singoli Comuni beneficiari dei finanziamenti, sono avvenute sulla base di quanto disposto dalla Delibera n. 170 del 08.04.2009 (un anno prima delle elezioni), con cui la Giunta Regionale della Calabria ha stabilito di dare copertura alle operazioni selezionate a valle del sopradetto bando, mediante: le risorse di cui alla Delibera CIPE n. 35/05; i fondi derivanti da risorse del PAR FAS Calabria 2007/2013 ed infine, gli stanziamenti derivanti da rientri finanziari.
Come si può verificare le carte parlano chiaro: non è assolutamente vero che è stato avviato un programma fantasma, la Giunta Regionale approvò un quadro finanziario completo che prevedeva la piena copertura del programma centri storici, tanto che il PAR FAS Calabria 2007/2013 fu approvato dalla Giunta Regionale con la Delibera n. 157 del 31.03.2009 ed anche dal Consiglio Regionale con la Deliberazione n. 359 del 6 agosto 2009. Il PAR FAS 2007/23013 fu, infatti, discusso e, addirittura, votato all’unanimità dall’intero Consiglio regionale, dove maggioranza ed opposizione insieme, hanno condiviso l’utilizzo di tali risorse all’interno di una lunga serie di interventi di Programmazione Unitaria. Si avviò, quindi, un percorso limpido e coerente.
Le risorse destinate alla Regione Calabria sono state, a tradimento, scippate dal governo Berlusconi e destinate a tutto vantaggio delle regioni del nord per finanziare interventi e attività legate agli interessi leghisti.  Tale comportamento anticalabrese ha portato al blocco del PAR FAS CALABRIA presso il CIPE.
A fronte di tale inaspettata e gravissima condotta governativa, l’Assessorato all’Urbanistica e Governo del Territorio guidato dallo scrivente si è immediatamente attivato per reperire risorse di cui i Comuni potessero immediatamente disporre, riuscendo a destinare a tale scopo i fondi derivanti dalle Delibere CIPE nn. 35/05 e 03/06, pari a quasi 24 milioni di Euro. In data 27.02.2010, inoltre, la Giunta Regionale con la Delibera n. 171 – proprio al fine di garantire ai progetti una copertura nelle more dell’approvazione del PAR FAS Calabria 2007/2013 - ha rimodulato il quadro finanziario già assentito con la Deliberazione di Giunta Regionale n. 170 dell’8.04.2009, procedendo alla contabilizzazione di nuove risorse disponibili per dare totale copertura all’intera procedura selettiva degli interventi sui centri storici, proponendo l’utilizzo di ulteriori fondi derivanti da risorse liberate del POR Calabria 2000/2006 (per oltre 18 milioni di euro), dal POIN FESR “Attrattori Culturali, Naturali e Turismo 2007/2013” (per un importo pari ad oltre 21 milioni di euro) destinati ai progetti ricadenti nelle aree del Parco del Pollino e del Parco dell’Aspromonte, prevedendo nel contempo la sottoscrizione di un ulteriore Atto Integrativo all’Accordo di Programma Quadro “Emergenze Urbanistiche e Territoriali” per oltre 66 milioni di euro ed individuando, infine, per i restanti fondi necessari a coprire l’intero pacchetto di operazioni (quantificati in quasi 26 milioni di euro) una copertura derivante dalla riprogrammazione di economie già censite e generate da altri progetti, sia afferenti il medesimo bando che inseriti in altri APQ.
Nell’aprile 2010, come noto, alla regione si è insediata la Giunta Scopelliti.
Da quel momento in avanti, nessuna attività è stata portata avanti per confermare le scelte e le decisioni assunte dalla precedente Giunta per quanto riguarda l’attuazione del programma dei centri storici calabresi. In particolare, nessuna iniziativa risulta essere stata assunta dall’attuale Giunta regionale per mettere a disposizione risorse finanziarie da utilizzare per dare sollievo ai Comuni che, nel frattempo, hanno continuato a dare esecuzione ai lavori di riqualificazione avviati. Anzi, cosa ancora più grave, per una parte delle dotazioni finanziarie già impegnate la giunta Scopelliti non è stata capace, o meglio non ha voluto, di portare a compimento tutto il procedimento per rendere effettivamente disponibili le risorse già individuate. La verità è che all’Assessorato all’urbanistica la situazione è rimasta cristallizzata al mese di febbraio 2010.
E’, quindi, assai grave che ci si avventuri in dichiarazioni calunniose ed inaccettabili a danno dello scrivente, del centrosinistra e di tutta la Giunta Loiero senza prima assumere tutte le necessarie informazioni per fare chiarezza su una vicenda da cui emergono due fatti assolutamente incontestabili: 1) l’attacco contro la Calabria da parte del Governo Berlusconi che ha sottratto alla regione le risorse del PAR FAS 2007/2013 che le erano state destinate; 2) il fatto che la Giunta Scopelliti ha volutamente affossato il programma dei centri storici, alimentando una situazione di disagio economico ed evitando di trovare una soluzione al problema, nel tentativo ignobile di scaricare sulla precedente Giunta le proprie responsabilità sulla questione.
Stupisce che sia sfuggito il fatto che nel corso di quasi due anni dall’insediamento della Giunta Scopelliti nessun provvedimento sia stato adottato e che le uniche risorse su cui i Comuni hanno potuto contare sono quelle individuate responsabilmente prima delle elezioni regionali (nel febbraio 2010) dalla Giunta Loiero. Lo stesso Assessore Aiello, nel tentativo di attribuirsi meriti che non ha, confonde le risorse in gioco; in un primo momento qualifica come non credibili le iniziative messe in campo dalla Giunta Loiero (Atto Integrativo all’APQ, Risorse Liberate del POR 2000/2006), per poi, un attimo dopo, cercare di appropriarsene il merito.
Ed è sempre l’Assessore Aiello che poco più tardi dichiara che in realtà le risorse indisponibili ammontano a circa 25 milioni di euro; evidentemente gli sarà sfuggito che la stessa DGR n. 171/2010 aveva già destinato a tale fine economie derivanti da ribassi d’asta (di cui 5 milioni già censiti).
E’ scorretto ed ignobile che la Giunta Scopelliti e l’Assessore Aiello si vantino di aver destinato risorse ai Comuni, quando nulla hanno compiuto, pur avendo avviato l’utilizzo di cospicue risorse derivanti dai fondi POR FESR Calabria 2007/2013 per finanziare i PISL, attivando le linee di intervento di cui il Dipartimento è titolare per svariati milioni di Euro, escludendo accuratamente e scientemente di destinarle ai Comuni già titolari dei finanziamenti sui centri storici, così penalizzandoli doppiamente. Bastava compiere questa scelta per risolvere definitivamente la questione, ma evidentemente i centri storici non rientrano negli obiettivi di chi conduce politicamente e amministrativamente  l’Assessorato all’Urbanistica, salvo quando possono diventare l’occasione per pavoneggiarsi in convegni nazionali dedicati al tema, come è avvenuto recentemente a Torino.
Tra l’altro, l’evidente volontà di boicottare l’intera operazione di riqualificazione dei centri storici calabresi, tradita dall’assenza di un qualunque sforzo per risolvere il problema causato dal governo Berlusconi e aggravato dall’inerzia di Scopelliti, con la conseguente strumentalizzazione intervenuta, è rafforzata dal comportamento assolutamente schizofrenico adottato dall’Assessorato all’Urbanistica e Governo del Territorio insediatosi nell’aprile 2010.
Perchè, infatti, ci si è preoccupati di ritirare immediatamente il QTR a valenza paesaggistica approvato dalla precedente Giunta, facendo perdere anni e anni di lavoro e di risorse finanziarie, ma nel contempo l’Assessorato è rimasto totalmente indifferente di fronte alla situazione di difficoltà in cui si trovavano i centri storici calabresi?
E se il programma era fantasma perché il Dirigente Generale del Dipartimento Putortì insieme al Dirigente De Marco, non hanno esitato a prorogare “tutte”, nessuna esclusa, le convenzioni di un ulteriore anno (dal 30 settembre 2010 sino al 30 settembre 2011) invece di revocarle?
E come mai lo stesso Putortì sempre insieme al Dirigente De Marco ha nominato centinaia di commissioni di collaudo in corso d’opera per tutti gli interventi appaltati, senza alcuna distinzione circa la relativa copertura?
Perché da due anni neanche un centesimo è stato aggiunto da questa Giunta regionale per integrare la copertura finanziaria dei progetti?
E perché, invece di lanciare accuse calunniose nei confronti del sottoscritto non si chiede conto a Scopelliti, Aiello e Putortì di tali condotte?
In realtà la scelta di prorogare di un ulteriore anno tutte le convenzioni in atto, nonché di nominare un enorme numero di commissioni di collaudo in corso d’opera, avendo piena contezza della situazione così delicata e senza aver provveduto a risolverla, dimostra un atteggiamento di noncuranza delle difficoltà dei Comuni e delle imprese coinvolte e una superficialità gravissima nella gestione della questione. Evidentemente l’Assessorato era più preoccupato di elargire numerose nomine ai professionisti calabresi che di risolvere il problema dei Comuni e delle imprese.
Sarebbe opportuno, pertanto, destinare al Presidente Scopelliti, all’Assessore Aiello, al Dirigente Generale Putortì e al Dirigente De Marco tutte le perplessità, le domande, le osservazioni, le curiosità, se del caso, anche gli attacchi e le espressioni sgradevoli ed inopportune rivolte al sottoscritto, inerenti una questione delicata, complessa e grave che sta colpendo l’intera Calabria, la cui mancata soluzione non può che essere ascritta a chi da quasi due anni, pur governando la Regione, ha volutamente tentato di affossare uno straordinario programma di riqualificazione e di valorizzazione dei centri storici che non ha precedenti nella storia regionale. Per questo mi sento di poter tranquillamente affermare, che, nonostante questi tentativi strumentali e calunniosi, non si può infangare lo straordinario lavoro che negli anni passati abbiamo portato avanti, dando lustro e prestigio alla politica urbanistica della Calabria.

News dal Comando Provinciale dei Carabinieri RC

Platì (RC), ignoti hanno asportato circa 150 metri di cavi di rame dalle palificazioni della società Telecom, presenti in contrada lacchi.

Bivongi (RC), ignoti hanno incendiato l’autovettura Fiat Multipla, intestata a C.N., 75 anni.

I carabinieri di stazione San Luca (RC), traevano in arresto in esecuzione di ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari S.F., 20 anni, responsabile dei reati di violazione di domicilio, violenza privata e violazione in materia di armi.

I militari della Compagnia - Aliquota Radiomobile- di Reggio Calabria, traevano in arresto flagranza di reato per evasione C.P.G., 35 anni.

Bagnara Calabra (RC), ignoti hanno appiccato un incendio ad un appezzamento di terreno “agricolo” di proprietà C.A., 36 anni.

Melito Porto Salvo (RC), un incendio interessava l’autovettura Smart Fortwo, di proprietà O.E., 46 anni.

Seminara (RC), ignoti hanno asportato circa 2.200 metri cavo elettrico locale linea elettrica della società Enel in località “Terramala” – area rurale -.

I°Congresso Pdl Reggio C. - Foti: Si ai tagli ma si preservi la democrazia. Per lo sviluppo occorre lavorare in sinergia e puntare sui giovani.


“Per lo sviluppo della nostra terra c’è bisogno di una politica che riesca ad esprimere coesione, chiarezza di idee ed onestà di intenti e che cerchi una necessaria sinergia fra i diversi livelli di amministrazione da quella Nazionale a quella Locale. Si deve lavorare tutti insieme per mettere la politica al servizio del popolo” – è quanto afferma il Coordinatore uscente del Pdl provinciale di Reggio Calabria On. Nino Foti durante il suo intervento.

Relativamente ai costi della politica, continua Foti, si tagli dove ci sono gli sprechi ma senza ledere i principi fondamentali della democrazia, - e riferendosi all’ “abolizione delle Province” aggiunge - “si tratta di enti che svolgono un’importante ruolo in ambito di raccordo con i sindaci, specie dei piccoli comuni, in materia di sicurezza, di ambiente, di viabilità e trasporti, vanno salvaguardate”.

“Per risalire la china, dice ancora Foti, si punti piuttosto sui giovani e sulle donne. Si   investa sulla loro formazione professionale e si garantiscano loro le opportunità di inserimento nel mondo del lavoro sostenendo l’imprenditoria giovanile e l’autoimpiego”.

I°Congresso Pdl Reggio C. - Foti: “Percorso Pdl ricco di successi importanti, chi mi succederà garantirà continuità.”


Ringrazio il vice coordinatore e tutti i membri del coordinamento che hanno condiviso con me questa entusiasmante avventura. In questi anni particolarmente difficili siamo stati protagonisti di un importante percorso costellato da tanti successi come quelli delle competizioni elettorali, a partire dalle ultime elezioni Provinciali passando per quelle Regionali e Comunali - è quanto dichiara l’On. Nino Foti nel corso del suo intervento durante il I Congresso Provinciale PDL di Reggio Calabria-.

Successi, continua Foti, confermati dal costante aumento dei consensi e che hanno contribuito alla crescita del nostro Partito in Calabria e al suo radicamento sul territorio. Questo Pdl, dice ancora Foti, è un partito forte e presente che in questi anni ha sempre voluto il confronto con la gente cercando di intercettarne al meglio i bisogni e credo che chi mi succederà sarà capace di garantire la continuità nelle scelte che riguardano la gente.

Congresso Provinciale Pdl Reggio C. - Foti: “Congresso punto di partenza, mio impegno col nuovo coordinatore sarà totalizzante ed assoluto per favorire la crescita del Partito”

Il Congresso Provinciale è il punto di partenza di un percorso politico cruciale per le sorti di una delle aree più a rischio d’Italia e d’Europa - è quanto afferma il Coordinatore uscente del Pdl provinciale di Reggio Calabria On. Nino Foti durante il suo intervento. Esso, luogo democratico per eccellenza, rappresenta oggi l’occasione per misurare il grado di maturità della attuale classe dirigente, che - continua Foti - avrà il compito di far ripartire la forza progettuale della politica affinché essa non sia più un freno allo sviluppo ma vero motore di rilancio per una regione che deve ritrovare in se stessa i germi della rinascita.
Io ho scelto di impegnarmi per la terra dove sono nato, e da parte mia, conclude Foti, c’è un impegno totalizzante ed assoluto a far sì che da domani il nuovo Coordinatore Provinciale Roy Biasi, il suo vice Pedà, insieme ai nuovi membri del coordinamento, riescano ad assicurare a tutte le componenti e tutte le realtà territoriali di un Partito che si rinnova, le opportunità per poter crescere e  per poter esprimere al meglio una sintesi nel Partito.

Calcio - Serie B: Reggina - Livorno 2-1

REGGINA 2
LIVORNO 1

RETI: 21’ Paulinho (L), 32’ Viola A. (R), 76’ Montiel (R).
REGGINA (5-3-2): Zandrini; Ragusa (89’ De Rose), Freddi (28’ D’Alessandro), Emerson, Angella, Rizzato; Armellino, Rizzo, Barillà; Viola A., Ceravolo (57’ Montiel). A disp. Belardi, Melara, Montiel, Di Lorenzo, Colombo. All. Gregucci.
LIVORNO (4-3-1-2): Bardi; Salviato (77’ Meola), Sini, Knezevic, Lambrughi; Filkor (77’ Morosini), Luci, Belingheri (82’ Schiattarella); Siligardi; Paulinho, Dionisi. A disp. Mazzoni, Bernardini, Barone, Bernacci. All. Madonna.
ARBITRO: Palazzino di Ciampino.
AMMONITI: Salviato (L), Barillà (R), Freddi (R), Dionisi (L).
NOTE: corner 11-3; recupero 1’-4’. Spettatori paganti: 296, abbonati: 3407; incasso biglietti: € 4240

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Una vittoria sofferta e anche un po' fortunosa restituisce alla Reggina speranze di entrare nel lotto dei play-off. Il Livorno sceso in riva allo Stretto ha messo in mostra una buona organizzazione, ottimo giropalla, due attaccanti che si integrano perfettamente tra loro ma alla fine sono i padroni di casa ad averla vinta. Due reti eccezionali hanno ribaltato l'iniziale gol di Paulinho che, alla prima occasione gela il Granillo. Un cross da trequarti campo trova impreparato Freddi (dopo poco sostituito da D'Alessandro per un fastidio muscolare) che si fa anticipare dall'attaccante paulista che firma lo 0-1.

Fino a quel momento era stata la Reggina a creare qualche situazione di pericolo, la migliore occasione è capitata sulla testa di Viola che però non riesce a indirizzare in porta al 10'. Solo che il gioco latita. La Reggina è lenta, compassata, senza particolari idee. Gli unici sussulti provengono da Ragusa che, dalla fascia, punta spesso l'uomo. Da una punizione battuta dal lato corto di sinistra dell'area livornese, arriva la prima protesta dei padroni di casa. Angella viene affossato all'altezza del dischetto ma per l'arbitro si deve proseguire. In vantaggio, i labronici sembrano prendere coraggio e controllano agevolmente. Almeno fino al 33' quando Rizzo, appena superata la metà campo, scodella in area per Viola che s'inventa una spettacolare rovesciata che si insacca sul lato opposto. Una rete fantastica per il numero 10 amaranto che fa 1-1. Appena 2' e la coppia Rizzo-Viola ci riprova ma l'attaccante calabrese questa volta si vede il tiro ribattuto da un difensore ospite. Al 40' Ragusa spezza la trama difensiva livornese e si invola verso la porta ma dopo un contrasto, viene atterrato in area. Neanche questa volta per il signor Palazzino di Ciampino si tratta di rigore. Pochi secondi dopo, su una leggerezza di Emerson, è Berlingheri ad avere una grande opportunità ma trova un ottimo Zandrini che devia in angolo.

Il primo tempo che si chiude lascia ai tifosi amaranto sensazioni non positive. La squadra non riesce a costruire e a ripartire con particolare efficacia. Il centrocampo è quasi sempre scavalcato dalle giocate del Livorno e la squadra è quasi sempre spezzata in due. Deludente Ceravolo, Viola e Ragusa con grande volontà, nella mediana Rizzo, Barillà e Ermellini fanno legna, manca però la qualità. Alla ripresa, la Reggina parte forte e crea un paio di buone occasioni ma riesce a collezionare solo corner su corner. Alla fine saranno undici. Il Livorno non sta a guardare e con Dionisi sfiora due volte il gol. Al 55' Gregucci decide di sostituire l'evanescente Ceravolo con il redivivo Montiel. Da quel momento però gli ospiti controllano il pallino del gioco agevolmente e crea più di un grattacapo agli amaranto. La Reggina appare stanca e in balia degli avversari. Succede però che al 75' il signor Palazzino decreta un calcio di punizione dai 30 metri per i calabresi. Sul pallone il nuovo entrato Montiel che decide di provarci. Ne vien fuori un'esecuzione incredibile che si infila sotto il sette. Lo stadio Granillo esplode. È il 2-1. Il Livorno ci prova fino al termine, crea anche un'ottima occasione pochi minuti dopo ma anche gli amaranto sfiorano il tris con De Rose. Finisce in festa per i padroni di casa. Adesso la zona play-off è a soli 3 punti ma la vittoria è arrivata con un po' di fortuna. Le note positive sono venute da Viola, Ragusa, Ermellini e Rizzo, oltre che dall'uomo partita Montiel. Bisognerà presto migliorare in ogni zona del campo, recuperare i molti infortunati, per poter sperare in una rimonta. Le squadre in lotta sono molte e agguerrite e perdere altro terreno sarebbe fatale. A cominciare dal prossimo incontro che vedrà la Reggina impegnata a Varese, diretta concorrente degli amaranto. Gregucci, non v'é dubbio, avrà molto su cui lavorare.

CATTOLICI:BINETTI,DIMOSTRARE CON FATTI VALORI DI CUI PARLANO

 (ANSA) - LAMEZIA TERME (CATANZARO), 17 MAR - ''Lo scandalo di oggi e' la corruzione e spesso i cattolici diventano complici di molti tradimenti. Percio' quando parliamo di un valore dobbiamo sforzarci di dimostrare con i fatti quello che affermiamo a parole''. Lo ha detto la deputata dell'Udc Paola Binetti presentando a Lamezia Terme, nel corso di un convegno, il suo libro ''Etica & Democrazia''. L'iniziativa e' stata promossa dall'associazione Calabria Itinerante. ''Spesso - ha aggiunto - la parola laicita' e' abusata, stravolta e usata come un grimaldello contro noi cattolici. La laicita' per noi deve essere prima di tutto senso di responsabilita'. Laico deve essere una persona che studia, continuamente alla ricerca, da buon cristiano sempre in cammino. I cattolici devono sconfiggere la pigrizia morale e intellettuale per essere capaci di coraggio e di forti prese di posizione. I principi e i valori sono le due facce della stessa medaglia. La politica ha bisogno di vedere nella faccia in valore incarnato. ''. Secondo la deputata dell'Udc ''il processo di secolarizzazione sta andando avanti e spesso noi cattolici - ha commentato la parlamentare - pretendiamo di modificare le categorie dell'errore perche' ci secca sentirci in colpa. Non dobbiamo salire in cattedra per fare lezione perche' dobbiamo considerarci sempre in cammino come i maratoneti, mantenendo lo sguardo alto sui valori, non dimenticando mai di dare il primato alla carita' e di dare voce a chi non ne ha: questa e' la sfida della politica''.

MAFIA: FIGLIA GIUDICE SCOPELLITI, "ANCHE LO STATO E' VITTIMA"

 (AGI) - Genova, 17 mar. - "Vittime della mafia siamo certamente le famiglie, che paghiamo il prezzo piu' caro, ma spero che prima o poi anche lo Stato assuma la giusta consapevolezza e inizi a considerarsi vittima, perseguendo mafiosi e corrotti con determinazione e non solo a parole". A dichiararlo e' Rosanna Scopelliti, figlia del giudice calabrese Antonino Scopelliti, ucciso da cosa nostra e 'ndrangheta il 9 agosto del 1991. Rosanna Scopelliti, presente a Genova per la XVII Giornata nazionale della memoria e dell'impegno contro tutte le mafie promossa dall'Associazione 'Libera' di don Luigi Ciotti, guidera' oggi a la delegazione di 'Ammazzateci Tutti', il movimento di giovani nato in Calabria dopo il delitto Fortugno. Insieme a loro per la prima volta dopo le recenti gravi minacce subite da parte della 'ndrangheta anche il giovane leader di 'Ammazzateci Tutti' Aldo Pecora. "Non potro' rientrare in Calabria per un po' - afferma Pecora - ma oggi volevo essere qui con i miei ragazzi e con l'infaticabile don Luigi Ciotti, che con coraggio e tanta forza di volonta' ha abbattuto a mani nude il muro d'omerta' quando in Italia non era certo facile parlare di contrasto civile alle mafie".

MAFIA: GENOVA; SCOPELLITI, LO STATO AGISCA, NON SOLO PAROLE ROSANNA IN CORTEO 'AMMAZZATECI TUTTI';ALDO PECORA,QUI CON CIOTTI

 (ANSA) - GENOVA, 17 MAR - ''Vittime della mafia siamo certamente le famiglie, che paghiamo il prezzo piu' caro, ma spero che prima o poi anche lo Stato assuma la giusta consapevolezza e inizi a considerarsi vittima, perseguendo mafiosi e corrotti con determinazione e non solo a parole''. A dichiararlo e' Rosanna Scopelliti, figlia del giudice calabrese Antonino Scopelliti, ucciso da cosa nostra e 'ndrangheta il 9 agosto '91. Rrosanna Scopelliti, presente a Genova per la XVII Giornata nazionale della memoria e dell'impegno contro tutte le mafie promossa dall'Associazione 'Libera' di don Luigi Ciotti, guida la delegazione di 'Ammazzateci Tutti', il movimento di giovani nato in Calabria dopo il delitto Fortugno. Insieme a loro per la prima volta dopo le recenti gravi minacce subite da parte della 'ndrangheta, anche il giovane leader di 'Ammazzateci Tutti' Aldo Pecora. ''Non potro' rientrare in Calabria per un po' - afferma Pecora - ma oggi volevo essere qui con i miei ragazzi e con l' infaticabile don Luigi Ciotti, che con coraggio e tanta forza di volonta' ha abbattuto a mani nude il muro d'omerta' quando in Italia non era certo facile parlare di contrasto civile alle mafie''.

RAI3: TGR "PERSONE", IL ''DOTTOR VINO''

Roma, 17 mar. - (Adnkronos) - Paolo - a diciotto anni - lascia la Calabria per studiare. Si laurea in medicina a Roma, poi va negli Stati Uniti dove si specializza e diventa ricercatore. Ma torna in Italia e si lancia in una sfida: diventare produttore di vino. Per questo compra una tenuta nella sua Calabria e pianta una vigna. Lo racconta lui stesso a ''Persone'', il settimanale del Tg3 dedicato alla storie di vita quotidiana in onda domani alle 12.15 su Rai3. Oggi Paolo continua a fare il medico, ma e' anche diventato un viticultore di successo

Polizia: un arresto a Villa

Nel corso dell’attività di prevenzione e repressione al traffico illecito di sostanze stupefacenti, intensificata sul territorio del Comune di Villa San Giovanni su disposizione del Questore di Reggio Calabria, dott. Carmelo CASABONA, personale della Polizia di Stato del locale Commissariato di P.S., diretto dal V. Q. A. dott. Gregorio MARCHESE, nel pomeriggio di ieri, ha tratto in arresto, RICHICHI Raffaele, nato a Reggio Calabria il 12.10.1984, per il reato di cessione di sostanza stupefacente del tipo cannabis. Nei fatti, l’arrestato, è stato sorpreso dagli operatori della Polizia di Stato mentre stava cedendo della sostanza stupefacente ad un giovane villese. Il Rechichi, su disposizione del Magistrato di turno della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, dopo le formalità di rito, è stato accompagnato presso le camere di sicurezza della Questura di Reggio Calabria in attesa del rito direttissimo.

Sempre gli Agenti del Commissariato, nella medesima giornata, hanno notificato un decreto di aggravamento di misura cautelare, con l’applicazione degli arresti domiciliari, emesso dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria nei confronti di un giovane villese 26enne, per la violazione dell’obbligo di dimora  impostagli per il reato di furto in abitazione.

Cosenza: regolamento centri anziani: nuovo intervento del Presidente della Commissione welfare Roberto Bartolomeo

“Non mi sarei ulteriormente attardato ad intervenire in una questione che sta diventando quasi una telenovela se non fossi stato costretto a farlo dal ruolo che rivesto in seno alla commissione consiliare welfare (Presidente) e da quello che continuo a leggere sulla stampa ancora questa mattina.

Mi è d’obbligo fare alcune precisazioni e formulare alcuni interrogativi anche per tutelare il buon andamento dei lavori della commissione e la perfetta buona fede sua e degli altri membri che ne fanno parte (compresi i capigruppo presenti ai lavori) :

1)    i consiglieri che andranno ad essere nominati nel previsto comitato dal Consiglio comunale non gestirebbero, come pretestuosamente si vuol far credere, la parte economica , ma sarebbero solo ed esclusivamente di supporto e di controllo all’attività dei centri anziani e alle scelte della dirigente e dell’Amministrazione comunale;

2)    la commissione ha proposto  nel regolamento che in fase di elaborazione di bilancio venga predisposto un capitolo ad hoc con fondi destinati al funzionamento e alle attività che gli stessi centri intendono realizzare annualmente. Tutto ciò per far sì che gli anziani non vengano ulteriormente gravati di spese aggiuntive come avvenuto negli anni passati e come avviene a tutt’oggi;

3)    più volte viene menzionata dalla CGIL e dallo SPI  la formalizzazione di un accordo tra l’assessore al ramo e il sindacato, successivamente ratificato da una delibera di giunta. E’ giusto che la commissione competente all’elaborazione del regolamento dei centri anziani e quella agli affari generali abbiano saputo di tutto ciò solo dopo l’adozione del provvedimento, venendo spogliate del diritto di dare il proprio contributo?;

4)    è stato più volte ribadito che i consiglieri possono partecipare alle attività dei centri anziani. Ma come è possibile che ciò avvenga se non siamo venuti a conoscenza delle attività né da parte dell’assessore, né dello Spi Cgil che le organizzano di comune accordo, come è accaduto in occasione dell’8 marzo o del Carnevale?



Mi sembra alquanto strano che a parlare da più giorni di questa questione sia solo la CGIL e lo SPI e non anche gli altri tre (Cisl, Ugl e Uil). Come mai solo la Cgil detiene, per quanto ci è dato di conoscere da informazioni filtrate tra gli anziani, le chiavi dei centri?

E ancora: a che titolo i sindacati citati settimanalmente raccolgono i fondi per le attività che gli stessi anziani intendono svolgere e  chi controlla gli stessi sindacati sulla gestione e destinazione dei fondi stessi? E’ possibile che un sindacato, con una lunga storia e tradizione politica, gestisca  a suo piacimento e in perfetta solitudine, senza armonizzarsi con le altre sigle sindacali, un importante segmento del welfare cittadino?

Sarà il Consiglio comunale a dire l’ultima parola, fermo restando che il sottoscritto ha già comunicato la sua indisponibilità a qualunque tipo di coinvolgimento nel comitato previsto nella proposta di modifica voluta dalla commissione welfare, con 9 voti favorevoli su 10 e un astenuto, con un pronunciamento, quindi, bipartisan.
E’ di tutta evidenza che qualora il Consiglio dovesse perseverare nell’approvazione del testo del regolamento già licenziato in giunta, non esiterò a non votarlo.”

ADICO: le News

La Crescina ritirata dai negozi
17 marzo 2012
Addio Crescina. Il celebre prodotto per far ricrescere i capelli, sponsorizzato in passato dal Fenomeno Ronaldo, è stata ritirata dal mercato. La decisione è stata presa dalla stessa azienda svizzera che la produce, la Labo Europa, che ne ha contestualmente sospeso la campagna pubblicitaria. Il provvedimento è stato adottato a seguito di una lettera di diffida inviata alla ditta dal ministero della Salute. L’iniziativa è stata presa dopo l’apertura di un’inchiesta da parte della Procura di Torino sulla sua assenza di efficacia.
LE ANALISI: «NESSUNA CREDIBILITÀ». Secondo le analisi effettuate sul prodotto dall’Istituto superiore sanità hanno dimostrato che «Non vi è alcuna evidenza scientifica di un’attività del prodotto di far ricrescere i capelli», e hanno messo in discussione la credibilità chimica della «molecola innovativa» che veniva pubblicizzata.
GUARINIELLO INDAGA PER FRODE. A occuparsi della vicenda il pubblico ministero torinese Raffaele Guariniello, che ha iscritto nel registro degli indagati il titolare della sede italiana della Labo Europa, in provincia di Padova, con l’ipotesi di reato di frode di commercio.
NESSUN EFFETTO SULLE CELLULE STAMINALI. Secondo la pubblicità la Crescina era in grado di rigenerare le cellule staminali assopite, un’ipotesi del tutto falsa e mendace secondo gli studi dell’Istituto superiore di sanità, dal momento che il prodotto non avrebbe alcuna capacità di agire sulle cellule staminali o sul follicolo pilifero. D’altra parte se le affermazioni dell’azienda fossero vere il prodotto non potrebbe essere definito un cosmetico ma avrebbe dovuto essere qualificato come farmaco e, quindi, essere soggetto a tutta una serie di controlli prima della messa in commercio.




Benzina a quota due euro. Gli automobilisti in rivolta
16 marzo 2012
Grazie a un paio di distributori lungo la A14, la benzina brucia la soglia psicologica dei due euro al litro e ritocca il record storico di prezzo, stracciando quello del 1977. È una corsa senza freni quella della benzina verde (+18% da gennaio 2011) e del gasolio (+25,4%). I rialzi costeranno quasi 400 euro all’anno a famiglia. Ed è rivolta tra gli automobilisti che denunciano: siamo tartassati. La corsa senza freni della verde (+18% da gennaio 2011) e del gasolio (+25,4%) costerà quasi 400 euro all’anno a famiglia, calcolano le associazioni dei consumatori. A festeggiare invece è il fisco: le tasse pesano più del 50% sul prezzo alla pompa. E tra gennaio e febbraio, malgrado un calo del 9,6% dei consumi, il caro-pieno ha regalato all’erario un miliardo di entrate in più rispetto al 2011.
Il costo reale. Due euro per un litro di verde garantiscono di gran lunga all’Italia il primato (non ambitissimo) per il carburante più caro d’Europa. La strada per arrivare a questo salasso è però lunga e tortuosa: “Sa qual è il costo reale della benzina? – buttà lì Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia – Dieci centesimi. Quanto la si paga al distributore in Venezuela dove il governo la vende caricando solo le spese vive: il prezzo del greggio al pozzo e quello per trasformarlo in carburante”. Roma (purtroppo) non è Caracas. E il viaggio del barile di petrolio dal ventre della terra fino alla A14 è un’Odissea in cui il conto si moltiplica per venti.
Come è possibile? Il primo “balzello” scatta appena l’oro nero arriva in superficie. La compagnia di perforazione – calcola Nomisma Energia – paga al paese produttore una super-royalty attorno ai 60 centesimi al litro. La bolletta continua a correre quando la petroliera salpa le ancore per l’Italia: il noleggio della nave costa 2,5 centesimi al litro, la stessa cifra si spende per la logistica. Trasformare il greggio in raffineria costa altri 2,5 centesimi. Aggiungendo gli 8,7 centesimi di guadagno netto della compagnia e i 5,7 tra margini del distributore e spese al dettaglio, il conto è fatto: un litro di benzina arriva al confine italiano a un costo industriale di 0,8 euro al litro. Meno di un cartone di latte.
La mannaia delle tasse – Perché paghiamo due euro? Semplice: appena il barile entra nel Belpaese, l’erario ci mette lo zampino. Il 52% del prezzo della verde – 1 euro al litro circa – e il 56% di quello del gasolio sono tasse. Soldi che escono dalle nostre tasche per finire dritti dritti in quelle dello Stato. Nel 2011 il bilancio pubblico tricolore ha beneficiato di entrate per 37,3 miliardi (il 6,3% in più dell’anno precedente) grazie a Iva e accise sui carburanti.
L’elenco dei balzelli legati al pieno rasenta il surreale: paghiamo 1,03 millesimi di euro al litro per finanziare – 77 anni dopo – la guerra d’Etiopia, 7 millesimi per la crisi del Canale di Suez finita – assicurano i libri di storia – nel 1956. Alla voce fondi per catastrofi naturali sopravvivono accise stanziate per una serie di terremoti lunga vent’anni, dal Belice (5 millesimi di euro) all’Irpinia (3,8 centesimi). Quattro centesimi se ne vanno per fronteggiare l’emergenza immigrati dalla Libia, due per il contratto degli autoferrotranvieri del 2004. Gli ultimi due – la ciliegina sulla torta – li ha aggiunti il decreto Salva Italia del governo Monti per finanziare i trasporti pubblici locali. Dall’inizio del 2011 ad oggi le accise sulla benzina sono state riviste all’insù sei volte. E il prezzo medio della verde – spinto pure dall’aumento del greggio e dal calo dell’euro – è balzato da 1,471 a 1,864 al litro.
Chi paga il conto – Risposta facile: gli italiani. La nostra benzina è la più cara d’Europa. E non a caso chi abita vicino ad Austria, Slovenia, Francia o Svizzera fa il pieno, quando può, oltrefrontiera. Risparmiando dal 15% (in Francia) al 25-30% (in Slovenia) e dribblando circa 300 milioni di tasse l’anno. Il prezzo del pieno di verde per una station wagon con un serbatoio da 75 litri è salito dai 118 euro di un anno fa ai 139 di oggi.
L’unica soluzione per risparmiare, a questo punto, è comprare meno benzina. I consumi in Italia sono calati del 10% dal 2008 al 2011. E nei primi due mesi di quest’anno, complice il maltempo, la flessione è stata di un altro 9,6%. Il vero miracolo è che lo Stato, malgrado tutto, ha incassato tra gennaio e febbraio 5,5 miliardi di tasse sui carburanti. Un miliardo secco in più rispetto allo stesso periodo del 2011.
Chi ci guadagna. Erario a parte, la risposta è altrettanto facile: le grandi compagnie petrolifere – che pure tendono a piangere miseria – e gli Stati produttori. L’Eni ha annunciato ieri 6,8 miliardi di utili per il 2011. Briciole rispetto all’americana Exxon che l’anno scorso ha guadagnato la bellezza di 41 miliardi di dollari. Qualcosa come 112 milioni al giorno o 1.400 al secondo, notte e festivi compresi.
Un dividendo ancora più ricco se lo mettono in tasca i paesi dell’Opec. La pioggia d’oro (nero) garantita dai petrodollari ha regalato un patrimonio da 3mila miliardi ai fondi sovrani del Golfo Persico. Gli sceicchi fanno da anni collezione di banche, Ferrari, squadre di calcio, compagnie aeree e aziende in giro per il mondo. E lo stesso Gheddafi, nella non ricchissima Libia, era riuscito a mettere da parte (vendendo greggio) risparmi per un centinaio di miliardi oltre a quote nella Juventus, nell’Eni e in Unicredit. Quanto durerà il Bengodi? Dipende da tanti fattori: congiuntura economica, nuove fonti energetiche, stato di salute del bilancio tricolore. Una crisi geopolitica (basta guardare alla situazione in Iran e nel Golfo) potrebbe infiammare i prezzi del petrolio, dicono gli esperti. E in quel caso, nessun orizzonte è precluso. Nemmeno, purtroppo per noi, quello dei tre euro al litro.
di Ettore Livini

fonte: la repubblica.it

CIS Calabria: incontro del ciclo i “Tè culturali della “Cattedra di Poesia – Teatro – Cinema - Letteratura – Arte – Scienza del Cis della Calabria”

Oggi, Sabato 17 marzo 2012, alle ore 19:00, il Centro Internazionale Scrittori della Calabria, nei locali della Libreria “Culture”, via Zaleuco, 9 - Reggio Calabria, propone il secondo incontro del ciclo i “Tè culturali della “Cattedra di Poesia – Teatro – Cinema - Letteratura – Arte – Scienza del Cis della Calabria per rendere Omaggio al premio Nobel Wislawa Szymborska. Maria Festa, critico letterario e Francesco Iaria, saggista, relazioneranno sulla poetica della poetessa Polacca. Coordinerà l’incontro Loreley Rosita Borruto e leggeranno Angela Fiorentino, Clelia Montella, Antonio Gaetano e Agnes Wandzl. Durante l’incontro sarà offerto un gustoso tè a limone accompagnato do una degustazione di dolci

L'on. Giovanni Nucera Lunedì alla Conferenza stampa di presentazione del "Banco di solidarietà alla famiglia

Lunedì 19 marzo alle ore 11,00 nell’Aula Giuditta Levato del Consiglio regionale sarà presentato alla stampa “Il banco di solidarietà alla famiglia”. Una iniziativa voluta dall’ “Associazione giovani, coppie e famiglie” nell’ambito delle attività culturali e sociali per le problematiche familiari.
All’incontro che sarà presieduto dal Dr. Salvatore Borrelli, parteciperà, con i  volontari dell’associazione,  il Segretario Questore del Consiglio regionale on. Giovanni Nucera.
“Con questo progetto – ha spiegato il dr. Borrelli - intendiamo portare a conoscenza, divulgare e applicare il “Metodo Bioclinico, Psicoeducativo”.  Esso è uno strumento per la comunicazione, riconciliazione e concordia in generale. Il Metodo è rivolto a quanti sono in fase di Separazione o di Divorzio, ma ancora di più si rivolge a tutti quelli che hanno deciso di sposarsi, in chiesa o civilmente”.
L’Associazione giovani, coppie e famiglie” è impegnata  anche in un progetto destinato agli studenti delle scuole e offre risorse e conoscenze a diverse istituzioni: Forum delle famiglie Calabria,  Tribunale di Reggio Calabria, Ordine dei Medici di Reggio Calabria, Provincia e Comune di Reggio Calabria.

Reggio Calabria: interrogazione con richiesta di risposta scritta ai sensi dell’art. 45 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale

Il sottoscritto Antonino Liotta, Consigliere comunale di Reggio Calabria, premesso:

che, in data odierna, apprende dalla stampa che una bambina di nome Valentina , nata con una grave malformazione cardiaca, è miracolosamente scampata (ad oggi) da una situazione di grave pericolo, ma rischia la vita (alla tenera età di soli cinque mesi), per le condizioni igienico sanitarie del luogo dove risiede, presso la ex “Polveriera”;

che si ritiene diritto di ogni famiglia avere una abitazione in condizioni minime di abitabilità adeguate;

che una situazione di urgenza si appalesa per il nucleo familiare della minore in oggetto;

che questa Amministrazione ha, tra i beni del proprio patrimonio edilizio, immobili disponibili per accogliere la famiglia della piccola Valentina, senza che ciò costituisca violazione dei diritti di altri richiedenti, per i quali si sollecita peraltro una accurata analisi dei bisogni e, di conseguenza, una programmazione volta a offrire un alloggio a tutti gli aventi diritto;

che già in data 24 Agosto 2011 Ella, Sig. Sindaco, ha garantito, dopo il sopralluogo effettuato nel sito della ex “Polveriera”, immediata risoluzione del problema con la collocazione delle famiglie in abitazioni adatte , ma che alla data odierna nulla risulta di fatto cambiato

Tutto ciò premesso,

richiamando la responsabilità del Sindaco quale primo Garante della salute pubblica cittadina,

si interroga il Sindaco quale capo dell’Amministrazione comunale di Reggio Calabria al fine di sapere:
1. quali iniziative intenda assumere per assicurare una immediata risoluzione del problema segnalato, anche in considerazione dei gravissimi rischi per la salute e la stessa vita della piccola Valentina.

Reggio Calabria: nota stampa del Presidente dell’Opera Nomadi

La grave situazione di una neonata gravemente ammalata e costretta a vivere in una baracca. Questa è la sofferenza dentro quelli che vengono definiti i "fortini dei rom". L'ex Polveriera è, invece, uno dei "rispostigli " della società post-moderna, dove vengono relegati le "persone in esubero

Valentina è una bambina nata cinque mesi con una grave malformazione cardiaca ( diagnosi di isomerismo destro) . Abita nel ghetto dell’ex Polveriera in una baracca fatiscente e umida , situata accanto ad una montagna di rifiuti dalla quale fuoriescono topi e inse...tti di ogni tipo che invadono la sua abitazione e quelle dei vicini. Fin dalla sua nascita la piccola ha dovuto lottare per la vita; i genitori, con l’aiuto dei sanitari, gli hanno garantito tutte le cure necessarie ricoverandola presso il Centro Cardiologico pediatrico di Taormina dov’è stata sottoposta ai primi interventi chirurgici che gli hanno permesso di sopravvivere. Ma la difficile battaglia per la vita che Valentina sta combattendo non può essere vinta in queste condizioni abitative assolutamente prive di tutte le più elementari condizioni igienico-sanitarie. E’ necessario che Valentina e la sua famiglia abbiano assegnato , al più presto, un alloggio normale che consenta alla piccola di continuare le cure e gli interventi necessari abitando in un luogo asciutto e igienicamente sano. Si parla tanto dei diritti dei minori, ma nel caso dei rom le istituzioni attenzionano solo alcuni diritti come quello allo studio, senza mostrare alcun interesse verso il diritto alla salute che è altrettanto importante e spesso è direttamente legato al diritto all’alloggio. Questa poca attenzione è forse dovuta al fatto che il diritto ad un alloggio idoneo viene negato dalle stesse istituzioni pubbliche le quali, come in questo caso, abbandonano tanti bambini in condizioni abitative proibitive. Oltre a Valentina, che ha avuto la sfortuna di nascere con una grave malattia, tanti sono i bambini che vivono nel ghetto dell’ex Polveriera e che a causa delle condizioni abitative in cui si trovano hanno contratto diverse malattie. Sono ormai anni che l’Opera Nomadi denuncia le gravissime condizioni in cui abitano 28 famiglie e 40 minori nel ghetto dell’ex Polveriera, ma nessuna Amministrazione, fino ad oggi, ha fatto nulla di concreto, oltre che promettere senza poi mantenere. Il 24 agosto 2011 ( due mesi prima della nascita di Valentina ) il sindaco Arena, su richiesta dell’Opera Nomadi, ha effettuato un sopralluogo presso l’insediamento dell’ex Polveriera con gli assessori Curatola e Morisani e dopo aver visto le condizioni di queste persone ha dichiarato ai giornali “ La prima cosa da fare è trovare un’altra collocazione ai cittadini che vivono in queste baracche”. Ma da quella data nulla è stato fatto nonostante le sollecitazioni dell’Opera Nomadi e le promesse fatte. A giustificare questa negligenza l’Amministrazione sostiene che non ci sono alloggi da assegnare. Invece gli alloggi necessari per la famiglia di Valentina e per le altre famiglie che si trovano nelle stesse condizioni ci sono. Se il Comune, applicando la legge vigente ( L.r nr 32/96), provvedesse, finalmente, ad effettuare i controlli sugli alloggi assegnati verrebbero individuate decine di alloggi non più abitati che potrebbero essere assegnati non solo alle famiglie rom, ma a tutte quelle famiglie che ne hanno bisogno e diritto. Data la grave situazione di salute di questa neonata l’Opera Nomadi prega il sindaco Arena di voler considerare seriamente il caso, provvedendo, in tempi brevi, ad assegnare un alloggio a questa famiglia per consentire alla piccola Valentina di continuare le cure mediche in una abitazione normale.

Reggio Calabria, 16 marzo 2012

Il presidente Sig. Antonino Giacomo Marino

Reggio Cal., Tripodi (PdCI), inchiesta DDA "Lancio", Tuccio rassegni le dimissioni

L’assessore al Comune di Reggio Calabria Luigi Tuccio non può, ulteriormente, umiliare la città e i reggini, pertanto deve immediatamente rassegnare le dimissioni dall’incarico nella Giunta Arena.
Dopo l’arresto della suocera nell’ambito dell’inchiesta “Lancio” condotta dalla DDA, la sfida e l’arroganza di Tuccio sono fuori luogo e, al contrario, evidenziano una strana e discutibile concezione dell’amministrazione e della cosa pubblica.
E’ inammissibile tentare di restare abbarbicati, in modo scomposto e inopportuno, alla comoda poltrona di giunta.
Del resto, il rabbioso tentativo di inutile auto-difesa prodotto da Tuccio ha rappresentato la sua inequivocabile ed evidente debolezza politica.
E’, comunque, assolutamente imbarazzante l’assordante e incredibile silenzio che, anche su questa pesantissima vicenda, ha avuto il sindaco della città Demetrio Arena.
Un sindaco che, fino a questo momento, non ha sentito il dovere etico e morale di assumere una chiara e inequivocabile iniziativa finalizzata alla semplicissima salvaguardia della città.
Preso atto delle dichiarazioni di Tuccio, il quale ha escluso ogni ipotesi di dimissioni, il sindaco Arena deve, pertanto, provvedere all’immediata revoca dello stesso dalla giunta comunale di Reggio Calabria.
E’ il minimo atto che un semplice cittadino si possa aspettare da un normale sindaco di un qualsiasi comune della Repubblica Italiana.
Purtroppo, la nostra città, per colpa di un fallimentare decennio amministrativo, non è un luogo qualsiasi, infatti, come noto, a Reggio si è insediata la Commissione d’Accesso Antimafia.
Quanto evidenziato dall’inchiesta “Lancio” rappresenta l’ennesima dimostrazione che rende decisamente indispensabile il rapido scioglimento del Consiglio Comunale: una grande onta che, però, è il prodotto esclusivo del tanto strombazzato “modello Reggio”. Uno sfregio per i reggini causato dall’indecente classe dirigente che ha distrutto la città: un gruppo di potere costituito da coloro i quali si possono tranquillamente definire i peggiori nemici che Reggio abbia mai conosciuto.

Lettera del Presidente Raffa al presidente della FdC

Il presidente della Provincia Giuseppe Raffa  teme che l’avvicendamento al vertice delle Ferrovie della Calabria possa rallentare le decisioni che sembravano portare ad un imminente ripristino delle “Taurensi. Per questo  ha scritto  al neo Presidente Angelo Mautone per invitarlo nella Piana di Gioia Tauro e dargli così modo di conoscere da vicino la grave emergenza che sta attraversando questo tratto di territorio della provincia reggina .

“Le Ferrovie della Calabria  - scrive il Presidente della Provincia – debbono  recuperare la  vocazione cardine che nel passato hanno svolto per il Trasporto pubblico locale  regionale. Il processo di risanamento iniziato nei mesi scorsi, e che vede in prima linea i lavoratori chiamati a concorrere con la rinuncia a quote importanti di salario, non può continuare a pesare su una sola parte, se poi la  risposta dell’Azienda si traduce in tagli e soppressioni di linee. Per ciò che riguarda le  ‘Taurensi’ si tratta di 41 chilometri di strada ferrata, di antica tradizione, nella Piana di Gioia Tauro, suddivise fra due linee, la prima Gioia Tauro-Cinquefrondi (km 32); la seconda Gioia Tauro – Palmi: oggi entrambe chiuse. Non sto qui a raccontarle i motivi, assolutamente tecnici, mentre voglio ricordarle che nulla di ciò che è stato previsto nell’accordo firmato nell’ottobre 2011 da Regione, FdC e sindacati, con l’obiettivo di ripristinare tutto il tracciato calabrese, si è realizzato. Almeno non in provincia di Reggio, territorio di cui, nella mia qualità, mi occupo tentando di tradurre in certezza le ansie che affliggono i cittadini, impediti nel loro diritto alla mobilità,  e quelle che tolgono il sonno ai lavoratori delle Taurensi, oggetto di sempre più frequenti interpelli da parte della Fdc  che li invita a trasferirsi su altre tratte calabresi, certamente più fortunate perché oggetto di significativi interventi e lungimiranti progettazioni”. Dopo aver rappresentato questo quadro poco edificante, Raffa ha aggiunto: “La Provincia non starà però a guardare: pur non avendo competenze nel campo, abbiamo deciso di mettere a disposizione 700mila euro  che dovrebbero servire alla riattivazione della tratta Palmi-Gioia; né possiamo fare di più visto che per rimettere in sesto la Gioia –Cinquefrondi si parla ormai di 3-4 milioni di euro. Per quanto è possibile l’Ente provincia che presiedosi adopererà per conseguire i risultati prefissati, ma non andremo lontano se ci lascerete ancora soli”.

Raffa ha quindi chiesto a Mautone di  inserire in agenda, fra le sue priorità, una visita alle Taurensi.  “Venga a constatare di persona   la qualità paesaggistica e la valenza culturale e sociale che hanno queste linee – si legge ancora nella lettera -  ed io  mi pregerò  di guidarla nel cuore di un territorio che non ha molto altro , mentre è custode di valori di cui il vecchio Cda non ha tenuto conto,  considerato il rischio di dismissioni. Non Le chiedo una decisione a priori: Le chiedo invece un po’ del suo tempo, prima che il CdA decida di mettere sull’intera questione una pietra tombale”.

E infine conclude: “In verità, la designazione di Giuseppe Pedà nel CdA che presiede, ha assunto per tutti i reggini  la dimostrazione da parte della Regione Calabria di un’attenzione rinnovata nei confronti della Piana di Gioia Tauro ed, in particolare delle Ferrovie Taurensi che attendono risposte da oltre un anno in termini di rilancio effettivo sul territorio. Non ci deluda! Noi l’aspettiamo”.

Intanto Raffa ha anche predisposto, così come concordato con i sindacati,  un protocollo d’intesa che vorrebbe promuovere in tutela delle Taurensi, con la Regione e le Ferrovie della Calabria: l’obiettivo  è quello di vincolare i suoi interlocutori ad un impegno congiunto, ognuno per la parte di propria competenza,  per la realizzazione dei lavori per la messa in esercizio della tratta Gioia Tauro – Palmi secondo l’iter già definito; fermo restando che per la tratta Gioia Tauro - Cinquefrondi la Regione Calabria e le Ferrovie della Calabria individueranno interventi finanziari idonei al ripristino della stessa.