13 marzo 2012
Sempre più povero il carrello della spesa delle famiglie italiane: secondo un rapporto sull’agroalimentare presentato da Intesa Sanpaolo, i consumi di prodotti alimentari, bevande e tabacco hanno segnato nel 2011 un calo dell’1,5% a prezzi costanti. Vale a dire, in termini di spesa pro-capite nel 2011 si è tornati indietro di “quasi trent’anni”.
Nel rapporto si legge infatti che «si deve tornare ai primi anni ’80 per scendere al di sotto dei 2.400 euro annui destinati al comparto agroalimentare», ossia alimentari, bevande, tabacco. In particolare, si legge nel rapporto, «si tratta in parte di un trend strutturale legato al minore consumo di alcune voci ma che segnala anche le evidenti difficoltà del consumatore italiano che, a fronte delle tensioni sul mercato del lavoro e sul reddito disponibile, riduce ulteriormente gli sprechi e modera gli acquisti anche in un comparto dei bisogni poco comprimibili come l’agroalimentare».
In particolar modo, la spesa delle famiglie residenti è in calo dello 0,7% e quella della Pubblica amministrazione delle Istituzioni sociali private dello 0,6%. Secondo un rapporto Intesa Sanpaolo, infatti, le famiglie italiane sono in difficoltà con il carrello della spesa: “Sul mercato nazionale i consumi di prodotti alimentari, bevande e tabacco hanno mostrato un calo dell’1,5% a prezzi costanti”. In particolare, il rapporto ha fatto notare che si tratta in parte di un trend strutturale legato al minore consumo di alcune voci (come il tabacco). Non solo. Si evidenziano anche evidenti difficoltà del consumatore italiano che, “a fronte delle tensioni sul mercato del lavoro e sul reddito disponibile, riduce ulteriormente gli sprechi e modera gli acquisti anche in un comparto dei bisogni poco comprimibili come l’agroalimentare”.
«L’incremento della disoccupazione unito agli effetti delle manovre di correzione dei conti pubblici sulle famiglie fanno prevedere una nuova riduzione dei consumi». Consumi che «continueranno ad essere molto prudenti a fronte di risorse reddituali sempre più scarse».
Nel rapporto si legge infatti che «si deve tornare ai primi anni ’80 per scendere al di sotto dei 2.400 euro annui destinati al comparto agroalimentare», ossia alimentari, bevande, tabacco. In particolare, si legge nel rapporto, «si tratta in parte di un trend strutturale legato al minore consumo di alcune voci ma che segnala anche le evidenti difficoltà del consumatore italiano che, a fronte delle tensioni sul mercato del lavoro e sul reddito disponibile, riduce ulteriormente gli sprechi e modera gli acquisti anche in un comparto dei bisogni poco comprimibili come l’agroalimentare».
In particolar modo, la spesa delle famiglie residenti è in calo dello 0,7% e quella della Pubblica amministrazione delle Istituzioni sociali private dello 0,6%. Secondo un rapporto Intesa Sanpaolo, infatti, le famiglie italiane sono in difficoltà con il carrello della spesa: “Sul mercato nazionale i consumi di prodotti alimentari, bevande e tabacco hanno mostrato un calo dell’1,5% a prezzi costanti”. In particolare, il rapporto ha fatto notare che si tratta in parte di un trend strutturale legato al minore consumo di alcune voci (come il tabacco). Non solo. Si evidenziano anche evidenti difficoltà del consumatore italiano che, “a fronte delle tensioni sul mercato del lavoro e sul reddito disponibile, riduce ulteriormente gli sprechi e modera gli acquisti anche in un comparto dei bisogni poco comprimibili come l’agroalimentare”.
«L’incremento della disoccupazione unito agli effetti delle manovre di correzione dei conti pubblici sulle famiglie fanno prevedere una nuova riduzione dei consumi». Consumi che «continueranno ad essere molto prudenti a fronte di risorse reddituali sempre più scarse».
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