(AGI) - Catanzaro, 15 mar. - Sono state 8.486 le aziende ispezionate, nel corso del 2011, dagli ispettori delle Direzioni territoriali del lavoro della Calabria, con il coordinamento della Direzione regionale del lavoro di Reggio Calabria ed in sinergia con i Carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro. Di queste, 4.717 sono state trovate non in regola con le leggi a tutela del lavoro. Nel corso dell'attivita' ispettiva su 20.963 posizioni lavorative verificate, sono stati accertati 10.224 lavoratori irregolari di cui 4.171 totalmente in nero. Il bilancio e' stato reso noto dalla Direzione regionale del lavoro, che ha anche evidenziato come l'attivita' ispettiva ha permesso un recupero complessivo per le casse erariali pari a circa 20 milioni di euro. A seguito di ispezioni, e' stata sospesa l'attivita' imprenditoriale di 65 aziende operanti in settori diversi da quello dell'edilizia, con la riscossione di oltre 5 milioni di euro per maxisanzione relativa all'impiego di lavoratori in nero e di 73.500 euro relativi a sanzioni aggiuntive per la revoca della sospensione della stessa attivita' imprenditoriale. Le violazioni amministrative alle varie leggi in materia di lavoro accertate, evidenzia ancora la nota, ammontano a 5.331 ed hanno comportato sanzioni amministrative pari a circa quattro milioni e mezzo di euro. L'attivita' ispettiva ha, inoltre, permesso il recupero di 6 milioni 546mila euro per contributi e premi intenzionalmente evasi. Nel corso degli accertamenti e' stato possibile rilevare l'impiego irregolare di 56 minori e 42 lavoratori extracomunitari clandestini. In particolare, nel settore dell'edilizia, sono state sottoposte ad accertamento 1.574 aziende e sono state verificate le posizioni di 3.738 lavoratori. Di questi ultimi, 937 sono risultati in nero e quindi privi di ogni tutela. L'esito di tale attivita' ha comportato recuperi per le casse dello Stato pari a circa un milione e mezzo di euro per sanzioni in materia di lavoro e circa 180mila euro per contributi evasi. Per le attivita' in cui sono state accertate violazioni piu' gravi con l'utilizzo di lavoratori in nero, superiori al 20 per cento del totale dei lavoratori presenti sul luogo del lavoro, si e' proceduto alla sospensione dell'attivita' imprenditoriale con la conseguente adozione di 50 provvedimenti in ambito regionale. Si tratta di tre aziende a Crotone, 20 a Reggio Calabria, 1 a Vibo Valentia, 14 a Catanzaro e 12 a Cosenza, con un recupero, in termini di sanzioni, di un importo pari a circa 55mila euro. Nel corso degli accertamenti a carico delle 1.574 aziende sono state riscontrate 3.226 violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro che hanno comportato un recupero erariale pari a circa un milione e mezzo di euro.
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