(ANSA) - ROMA, 17 MAR - Per il contrasto alla 'Ndrangheta ''e' strategico che l'Agenzia per i beni confiscati resti a Reggio Calabria'', anche se ''e' necessario che governo e amministrazione comunale facciano la loro parte senza ipocrisie''. E' quanto afferma Claudio Giardullo, presidente dell'Osservatorio della Cgil per il contrasto alle mafie in Calabria e Lombardia. L'Agenzia, sottolinea Giardullo, ''dispone oggi di soli 30 operatori e se dovesse essere applicato il regolamento che le attribuisce anche la gestione amministrativa dei beni sequestrati e non ancora confiscati la struttura inevitabilmente resterebbe ingolfata''. Senza contare che ''ha l'obbligo dell'autofinanziamento, cioé e' costretta a dare in locazione gli immobili di maggior pregio per sopravvivere, senza poterli destinare a fini sociali''. Inoltre, prosegue il sindacalista, ''l'amministrazione comunale di Reggio Calabria ha vergognosamente destinato a suo tempo all'Agenzia un immobile che definire inadeguato costituisce un eufemismo garbato''. Dunque, conclude Giardullo, ''se si vuole che l'Agenzia non sia solo una soluzione di facciata e' necessario che il governo sospenda quel regolamento e riveda almeno parzialmente il principio dell'autofinanziamento, perché‚ avrà in cambio un gettito di miliardi con il sequestro e la confisca dei beni mafiosi. E l'amministrazione comunale di Reggio riveda la sua scelta se vuole convincere l'opinione pubblica che considera veramente l'Agenzia una risorsa e non un fastidio''.
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