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sabato 17 marzo 2012

Cosenza: regolamento centri anziani: nuovo intervento del Presidente della Commissione welfare Roberto Bartolomeo

“Non mi sarei ulteriormente attardato ad intervenire in una questione che sta diventando quasi una telenovela se non fossi stato costretto a farlo dal ruolo che rivesto in seno alla commissione consiliare welfare (Presidente) e da quello che continuo a leggere sulla stampa ancora questa mattina.

Mi è d’obbligo fare alcune precisazioni e formulare alcuni interrogativi anche per tutelare il buon andamento dei lavori della commissione e la perfetta buona fede sua e degli altri membri che ne fanno parte (compresi i capigruppo presenti ai lavori) :

1)    i consiglieri che andranno ad essere nominati nel previsto comitato dal Consiglio comunale non gestirebbero, come pretestuosamente si vuol far credere, la parte economica , ma sarebbero solo ed esclusivamente di supporto e di controllo all’attività dei centri anziani e alle scelte della dirigente e dell’Amministrazione comunale;

2)    la commissione ha proposto  nel regolamento che in fase di elaborazione di bilancio venga predisposto un capitolo ad hoc con fondi destinati al funzionamento e alle attività che gli stessi centri intendono realizzare annualmente. Tutto ciò per far sì che gli anziani non vengano ulteriormente gravati di spese aggiuntive come avvenuto negli anni passati e come avviene a tutt’oggi;

3)    più volte viene menzionata dalla CGIL e dallo SPI  la formalizzazione di un accordo tra l’assessore al ramo e il sindacato, successivamente ratificato da una delibera di giunta. E’ giusto che la commissione competente all’elaborazione del regolamento dei centri anziani e quella agli affari generali abbiano saputo di tutto ciò solo dopo l’adozione del provvedimento, venendo spogliate del diritto di dare il proprio contributo?;

4)    è stato più volte ribadito che i consiglieri possono partecipare alle attività dei centri anziani. Ma come è possibile che ciò avvenga se non siamo venuti a conoscenza delle attività né da parte dell’assessore, né dello Spi Cgil che le organizzano di comune accordo, come è accaduto in occasione dell’8 marzo o del Carnevale?



Mi sembra alquanto strano che a parlare da più giorni di questa questione sia solo la CGIL e lo SPI e non anche gli altri tre (Cisl, Ugl e Uil). Come mai solo la Cgil detiene, per quanto ci è dato di conoscere da informazioni filtrate tra gli anziani, le chiavi dei centri?

E ancora: a che titolo i sindacati citati settimanalmente raccolgono i fondi per le attività che gli stessi anziani intendono svolgere e  chi controlla gli stessi sindacati sulla gestione e destinazione dei fondi stessi? E’ possibile che un sindacato, con una lunga storia e tradizione politica, gestisca  a suo piacimento e in perfetta solitudine, senza armonizzarsi con le altre sigle sindacali, un importante segmento del welfare cittadino?

Sarà il Consiglio comunale a dire l’ultima parola, fermo restando che il sottoscritto ha già comunicato la sua indisponibilità a qualunque tipo di coinvolgimento nel comitato previsto nella proposta di modifica voluta dalla commissione welfare, con 9 voti favorevoli su 10 e un astenuto, con un pronunciamento, quindi, bipartisan.
E’ di tutta evidenza che qualora il Consiglio dovesse perseverare nell’approvazione del testo del regolamento già licenziato in giunta, non esiterò a non votarlo.”

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