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sabato 17 settembre 2011

ADICO: le news

Con l’iva al 21% aumenta la ricerca del prodotto in offerta; il 48% si sposta per risparmire; il 31% ha cambito abitudini a tavola

16 settembre 2011
L’autunno si preannuncia caldo per le famiglie italiane che già al rientro dalle vacanze si sono ritrovate a dover fare i conti con rialzi dei prezzi e stangate post manovra. A rincarare la dose è arrivato anche l’aumento dell’Iva al 21%, che da solo peserà per oltre 300 euro l’anno.
Secondo gli esperti dell’Adico la dose di rialzi si farà sentire soprattutto sul carrello del supermercato, se non altro perché la spesa di ogni giorno è quella che non si può tagliare dal budget di fine mese. E allora ecco che, per sopravvivere a rincari e carovita – spiega il presidente dell’Adico Carlo Garofolini – diventano sempre più irresistibili gli sconti e le promozioni tra gli scaffali del supermercato.
Secondo un’indagine dell’Adico condotta su un campione di 500 persone  il 48% del campione  ha dichiarato che per comprare dove i prezzi sono più bassi sono disposti anche a fare qualche chilometro in più. “Certo serve tempo e la possibilità di spostarsi agilmente, ma lo sforzo è ben ricompensato perché chi fa la spesa dove i listini sono più vantaggiosi spende meno”. Sempre lo studio dell’Adico relativo al primo semestre 2011 emerge che il 31% delle famiglie ha cambiato le abitudini di spesa, il 14% della spesa alimentare riguarda prodotti promozionali, il 19% prodotti primo prezzo.
Si tratta di una strategia – spiega Carlo Garofolini – che permette di non svuotare il carrello della spesa, anche se il 23% delle famiglie ammette di aver modificato le abitudini a tavola in conseguenza della crisi economica e della difficoltà di far quadrare i conti, mangiando meno pesce ( 16%) e carne (11%).
La ricerca ha altresì evidenziato che il 14% delle persone sacrifica i consumi fuori casa, senza però rinunciare a determinate abitudini (aperitivo, colazione), ma spostandole nell’ambiente domestico.

 

 

Sprechi, spesi cento milioni per sei braccialetti elettroni

15 settembre 2011
E’ ancora valido il contratto di fornitura con la Telecom, nonostante i dispositivi stiano marcendo al ministero. La sperimentazione non ha funzionato, ma le centrali operative restano attive 24 ore su 24.
Questa storia ha inizio il 21 aprile 2001, quando il peruviano Augusto Cesar Tena Albirena, 43 anni, condannato a 5 anni e 8 mesi di reclusione per traffico di droga, accetta di fare da cavia: testa su se stesso uno dei braccialetti elettronici che il ministero dell’Interno ha appena noleggiato.
Una sperimentazione varata con decreto legge il 2 febbraio 2001 dai ministeri dell’Interno e della Giustizia, annunciata all’inizio di aprile dall’allora titolare del Viminale, Enzo Bianco, e salutata come una possibile soluzione al problema del sovraffollamento delle carceri (già da allora). Il “Personal identification device” applicato ad Albirena costava 60 mila lire al giorno, ma la ditta produttrice aveva assicurato che, qualora il detenuto si fosse allontanato di soli 10 metri, l’allarme sarebbe scattato. Il 26 giugno 2001 l’operatore in servizio alla centrale operativa di Milano si rende conto che manca il collegamento telefonico col braccialetto di Albirena. Che nel frattempo, dopo aver tagliato i fili, ha pensato bene di sparire. Più che una sperimentazione, un fallimento. L’anno successivo un detenuto siciliano rompe volutamente il braccialetto pur di tornare in carcere: suonava ogni cinque minuti, spiega agli agenti, era diventato un incubo. Il 27 luglio 2002 Antonino De Luca, 40 anni, boss mafioso di Messina condannato all’ergastolo, fugge dalla stanza dell’ospedale Sacco di Milano in cui è ricoverato per una grave malattia. Ha al polso il braccialetto: l’allarme scatta in Questura dopo quattro minuti. Troppi per illudersi di ritrovare il detenuto. E poi i giudici difficilmente chiedono la sperimentazione, che necessita del consenso della persona reclusa.
Nel 2003, allora, il nuovo ministro dell’Interno, Giuseppe Pisanu, decide di rilanciare tutto. E qui ha inizio lo scandalo vero. A novembre viene firmato un contratto con un gestore unico, la Telecom, che deve garantire, oltre all’installazione dei Personal identification device, anche l’assistenza tecnica. Questo accordo costa allo Stato poco meno di 11 milioni di euro l’anno e soprattutto è ancora valido: andrà a scadenza alla fine del 2011, tra pochi mesi. Quasi cento milioni di euro, oltre naturalmente alla cifra già spesa per la prima fallimentare sperimentazione (un’altra decina di milioni). Il tutto per 400 braccialetti, gioielli – a giudicare dal costo – fatti di plastica nera anallergica, alcuni fili elettrici, qualche sensore e una batteria. Ogni apparecchio, che ha un codice identificativo non riproducibile, garantisce al detenuto di spostarsi nel raggio d’azione consentito dal giudice. Si può indossare comodamente anche alla caviglia, perché pesa appena 50 grammi. All’estero, in Europa soprattutto, viene usato da anni per reati cosiddetti minori, come la violenza negli stadi. In Gran Bretagna serve, per esempio, a tenere fuori dai riformatori i minorenni. Francia e Spagna lo hanno adottato nel 2009, per i mariti violenti la prima, per controllare gli spostamenti degli stalker la seconda. In Italia invece no, non serve a niente perché non viene utilizzato. Negli armadi del Viminale sarebbero rimasti oltre 390 braccialetti elettronici, che ormai saranno da buttare.
E nonostante questo continuiamo a pagare, perché il contratto con la Telecom non è mai stato rescisso e l’azienda continua a garantire il servizio: centrale operativa 24 ore al giorno. Tre anni fa, il ministro Maroni – in una delle tante sparate di questo governo su come svuotare le carceri – aveva aperto all’uso delle apparecchiature “ma solo se c’è la garanzia che funzioni e che le evasioni siano pari a zero”. Naturalmente non se n’è fatto nulla. L’11 maggio 2010 Gianfilippo D’Agostino, direttore del Public Sector di Telecom, è stato sentito dalla commissione Giustizia della Camera e ha ribadito, rispondendo alle domande della radicale Rita Bernardini, che l’azienda dispone di un servizio attivo 24 ore al giorno e di una grande centrale di controllo installata a Oriolo Romano e collegata con tutte le Questure d’Italia. Anche se per soli 6 apparecchi. Ma perché sono stati spesi oltre 100 milioni di soldi pubblici per far marcire tutto in un armadio? Molti, come al solito, danno la colpa ai magistrati, rei di non aver “prescritto” i braccialetti. “Ma gli stessi giudici non sono mai stati informati a sufficienza, in molti non conoscono neanche la procedura”, commentano dal Sappe, il sindacato di polizia penitenziaria che sul braccialetto elettronico sta portando avanti da anni una vera e propria battaglia. Già, la penitenziaria: perché nel lontano 2001, oltre al Viminale, era coinvolto nel progetto anche il ministero della Giustizia. Anche se il controllo dei detenuti provvisti di braccialetto, contrariamente a quanto sarebbe sensato, è affidato alla polizia di Stato e non alla penitenziaria. “Il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria c’entra eccome, perché qui si parla di esecuzione penale – proseguono dal sindacato –. Avrebbero dovuto sensibilizzare la magistratura e far sì che tutta l’operazione funzionasse. Invece non hanno fatto nulla”.

da il Fatto quotidiano del 14 settembre 2011

REGGIO CALABRIA: SEQUESTRATI TRE MLN DI ARTICOLI CONTRAFFATTI A GIOIA TAURO

Reggio Calabria, 17 set. - (Adnkronos) - Oltre tre milioni di articoli contraffatti sono stati sequestrati dai finanzieri del Gruppo di Gioia Tauro in due container provenienti dalla Cina e in transito nello scalo portuale calabrese. La merce era arrivata a bordo delle navi mercantili Msc Teresa e Msc Emanuela. L'operazione, condotta sotto la direzione dalla Procura della Repubblica di Palmi, ha consentito, dopo un'attenta analisi documentale e successivi meticolosi controlli eseguiti su numerosi container in transito, l'individuazione dei carichi sospetti. La merce, destinata in Albania e il cui valore di mercato supera il mezzo milione di euro, e' stata sottoposta ad un esame peritale da parte dei tecnici delle societa' titolari dei marchi, i quali hanno confermato l'intuizione dei finanzieri e dei funzionari doganali, ossia che i prodotti recavano un marchio illecitamente riprodotto. Nel primo container sono stati sequestrati oltre tre milioni di profilattici contraffatti che riportavano il marchio di due note case produttrici (Durex e Nesmark) e 10mila paia di calzature modello Crocs. Nel secondo, invece, si trovavano 61.848 articoli di cancelleria da oggettistica per la scuola, a toner per stampanti, cd e pile con i marchi Winx, Disney, Spongebob, Spiderman, Puma, Kodak.

SCUOLA: 'SICUREZZA, QUALITA' E COMFORT', NONO RAPPORTO CITTADINANZATTIVA MARTEDI' A ROMA LA PRESENTAZIONE

 Roma, 17 set. (Adnkronos) - Le scuole hanno aperto i battenti, reggeranno? A chiederlo Cittadinanzattiva che, come ogni anno, si appresta a fare il punto sulla sicurezza degli edifici scolastici dal suo osservatorio attraverso il ''IX Rapporto nazionale su Sicurezza, qualita' e comfort delle scuole italiane''. Il Rapporto sara' presentato il prossimo 20 settembre a Roma presso la Sala delle Conferenze del Senato della Repubblica in Via di Santa Chiara 4, dalle 9.30 alle 13.30. Grazie al contributo di studenti, genitori ed insegnanti che hanno ''monitorato'' direttamente numerosi aspetti della sicurezza di 88 scuole distribuite in 12 Regioni (Piemonte, Lombardia, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna), il IX Rapporto offre uno spaccato della situazione degli edifici scolastici del nostro Paese, alle prese con assenza di certificazioni, scarsa manutenzione, distacchi di intonaco, aule sovraffollate, sporcizia.

'Ndrangheta/ Ricerche in tutta la locride per boss Antonio Pelle

La procura sequestra la cartella clinica Locri (Rc), 16 set. (TMNews) - Mentre proseguono senza successo le perquisizioni ed i posti di blocco in tutta la locride e nella zona aspromontana reggina alla ricerca di Antonio Pelle il boss della 'drine di San Luca evaso dall'ospedale di Locri dove era ricoverato, i magistrati sono al lavoro per ricostruire i momenti finali di un piano pianificato da tempo. I giudici di Locri, questa mattina hanno sequestrato la cartella clinica di Antonio Pelle ed hanno preso appunti sui dipendenti che hanno avuto a che fare con "La Mamma" (questo il soprannome di Pelle)durante il suo ricovero. La Procura, inoltre, sta sentendo il personale dell'ospedale che e' venuto in contatto con Pelle per cercare di ricostruire le ultime ore in ospedale trascorse dal boss, se ha incontrato qualcuno e, nel caso, chi. In ambienti della Procura si sottolinea che essendo Pelle agli arresti domiciliari, non doveva essere piantonato, ma sottoposto a controlli periodici, al pari di quanto avveniva quando era recluso nella sua abitazione dalla quale, fanno notare gli inquirenti, avrebbe potuto allontanarsi in qualsiasi momento. Il nosocomio da dove Pelle è evaso è lo stesso ospedale dove lavorava Francesco Fortugno il vice presidente del consiglio regionale della Calabria ucciso il 16 ottobre del 2005, e dove la commissione antimafia istituita dall'allora super prefetto di Reggio Calabria De Sena trovò delle connivenze e ingerenze delle cosche, tantè che nella relazione scrisse: Locri: un'azienda sanitaria dove lo Stato non è riuscito a far luce sul numero dei dipendenti e sul posto indicato in organico. Ma soprattutto dove è stato accertato che 13 medici, 23 tra tecnici ed infermieri e ventinove addetti alle pulizie sono parenti di boss. E per la morte di Fortugno sono stati condannati in primo e secondo grado, tra gli altri, Giuseppe e Alessandro Marcianò, caposala nell'Ospedale di Locri che, secondo i giudici, contava quanto un mammasantissima.

'NDRANGHETA:EVASO PELLE; PROCURA SEQUESTRA CARTELLE CLINICHE DIPENDENTI OSPEDALE SENTITI DA PM PER RICOSTRUIRE MODALITA' FUGA

(ANSA) - LOCRI (REGGIO CALABRIA), 16 SET - La Procura di Locri ha disposto il sequestro della cartella clinica e del foglio di ricovero nell'ospedale dal quale e' evaso il boss della 'ndrangheta Antonio Pelle, di 49 anni, detto ''vancheddu'', ma conosciuto come ''la mamma'', ritenuto il capo dell'omonimo clan di San Luca protagonista della faida culminata nella strage di Duisburg. La Procura di Locri, in contatto con la Dda di Reggio Calabria, indaga sul reato di evasione. Il sequestro della documentazione medica di Pelle, che aveva ottenuto gli arresti domiciliari nell'aprile scorso per una grave forma di anoressia e soffriva di gastroenterite anoressica, mira a stabilire se vi possa essere stata una qualche forma di complicita' da parte di qualcuno all'interno dell'ospedale. La Procura, inoltre, sta sentendo il personale dell'ospedale che e' venuto in contatto con Pelle per cercare di ricostruire le ultime ore in ospedale trascorse dal boss, se ha incontrato qualcuno e, nel caso, chi. In ambienti della Procura si sottolinea che essendo Pelle agli arresti domiciliari, non doveva essere piantonato, ma sottoposto a controlli periodici, al pari di quanto avveniva quando era recluso nella sua abitazione dalla quale, fanno notare gli inquirenti, avrebbe potuto allontanarsi in qualsiasi momento. Intanto proseguono in tutta la Locride le battute dei carabinieri alla ricerca del'evaso. Fino ad ora, pero', di Pelle nessuna traccia.

Manovra: con l'Iva al 21% rischio aumenti. Scheda Adiconsum: quell o che il consumatore non sa dell'Iva. Attivato servizio di monitoraggio

Pietro Giordano, Adiconsum: "Vigileremo per respingere gli aumenti ingiustificati".
Appello ai consumatori: "Segnalate gli aumenti alle nostre sedi territoriali"
Ecco l'elenco dei prodotti e dei servizi con l'Iva al 21%

L'aumento dell'Iva dal 20 al 21%, contenuto nella manovra appena approvata - dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum – oltre che produrre effetti negativi sui consumi degli italiani, rischia di realizzare effetti perversi sui prezzi dei beni soprattutto di prima necessità (alimentari, abiti, ecc.). Così come avvenne in occasione del passaggio dalla Lira all' Euro gli arrotondamenti a rialzo dei prezzi operati soprattutto dai commercianti sono un rischio più che concreto.

Generi alimentari: non sono soggetti all'aumento, in quanto godono dell'aliquota IVA agevolata al 4% o al 10%. Scatta l'IVA al 21% invece per le bevande gassate, i tartufi, i superalcolici, i vini e gli spumanti.

Beni e servizi: spiccano fra tutti il carburante (che sconta questo ennesimo gravame dopo l'aumento delle accise) e il gas per i consumi superiori ai 480mc/anno.

Quali i settori, secondo Adiconsum, dove forte è il rischio arrotondamenti al rialzo o aumenti ingiustificati?

Il primo è l'alimentare e poi a seguire i vari componenti della filiera: trasporto merci, forniture di materiali, servizi resi al professionista da terzi.

L'incremento dei prezzi a seguito dell'innalzamento dell'Iva – prosegue Giordano - è un inganno che sfrutta l'ignoranza del consumatore sul meccanismo dell'IVA. Questa infatti viene sempre recuperata integralmente e non rappresenta mai un costo per professionisti e commercianti. Una volta incassato il corrispettivo dal consumatore, il venditore dovrà versare allo Stato solamente la differenza fra IVA pagata nelle proprie forniture ed IVA riscossa dal consumatore.

Invitiamo, pertanto, i consumatori - conclude Giordano – a segnalare alle nostre sedi territoriali (indirizzi su www.adiconsum.it) eventuali richieste di pagamento di beni e servizi superiori all'1%.

Beni che passeranno al 21% di IVA

· prodotti per l'igiene personale e della casa

· casalinghi

· automobili ed accessori auto

· abbigliamento, calzature e pelletteria, accessori (inclusi occhiali da sole)

· bigiotteria, gioielleria e orologi

· articoli tessili per la casa, tappeti ed arredamenti

· elettrodomestici, telefonia ed hi-fi

· CD musicali e video

· cartoleria e giocattoli

· articoli sportivi

· cinema, teatro, concerti e stadio

Servizi che passeranno al 21% di IVA

· servizi sportivi (palestre, piscine ecc.) e ricreativi (es. parchi giochi, animazione feste )

· servizi estetici, barbiere/parrucchiere

· telecomunicazioni (telefonia, Internet) e TV a pagamento

· liberi professionisti (avvocato, commercialista, notaio)

artigiani: autoriparatore, idraulico, elettricista, pittore, ditte di ristrutturazione

Funzionari Autorità di Audit in merito alla notizi a della sospensione dei pagamenti

Il Commissario europeo alla Politica regionale Johannes Hahn, rispondendo ad una interrogazione promossa da alcuni Parlamentari Europei, ha sottolineato che i pagamenti Ue alla Regione Calabria sono sospesi per due ragioni principali: la prima è relativa al sistema di gestione e di controllo regionale ritenuto non completamente affidabile dai servizi di audit della Commissione europea; la seconda per un avanzamento di spesa non ritenuto sufficiente rispetto a quello originariamente prevista.
Pronta la replica del Presidente Scopelliti che afferma "Lo stato di avanzamento del programma operativo della Calabria procede in maniera soddisfacente" e illustra i progressi compiuti a seguito dell'intensa attività sviluppata nell'ultimo anno. Dalle dichiarazioni del Presidente, però, non trapela alcun riferimento in merito al "sistema di gestione e controllo" ritenuto non affidabile.
Occorre specificare che il "Sistema di gestione e controllo", a cui fa riferimento la Commissione, è un'innovazione introdotta con la nuova programmazione. Tutte le Regioni, infatti, prima della presentazione della prima domanda di pagamento intermedio o al più tardi entro dodici mesi dall'approvazione di ciascun programma operativo, devono provvedere a una articolata descrizione dei sistemi, comprendente in particolare l'organizzazione e le procedure relative all'Autorità di Gestione, all'Autorità di Certificazione, agli organismi intermedi, nonché all'Autorità di Audit e ogni altro organismo incaricato di svolgere attività di audit sotto la responsabilità di quest'ultima.
La non affidabilità del sistema, espressa dal Commissario Europeo, è relativa anche alla situazione dell'Autorità di Audit che, come descritto, rappresenta uno dei pilastri del "sistema di gestione e controllo".
Già il 28/01/2011 e successivamente durante gli incontri bilaterali svoltisi il 7-8 aprile c.a. in Roma la Commissione Europea, ha evidenziato la necessità di porre in essere nell'immediato atti concreti volti a garantire il prosieguo delle attività di audit attraverso la continuità del rapporto di lavoro dei funzionari dell'AdA, senza disperdere le competenze già formate all'interno dell'AdA. Questa richiesta è stata ribadita con ulteriori note dalla Commissione Europea, DG Politiche Regionali, dell'1.07.2011, e dalla DG Occupazione, del 22/08/2011, nelle quali si invitava l'Amministrazione Regionale ad attuare azioni concrete volte a garantire il prosieguo dell'attività dell'Autorità di Audit. In mancanza la Commissione sarebbe stata autorizzata, ai sensi dell'art. 92 del Regolamento (Ce) n.1083/2006, ad adottare, senza ulteriori indugi, la decisione definitiva di sospensione dei pagamenti intermedi; nonché ad avviare la procedura di soppressione del contributo del programma operativo. Questa raccomandazione scaturiva dalla preoccupazione, da parte degli Uffici di Bruxelles, di non ripetere i ritardi sui controlli verificatisi nel corso della programmazione 2000-2006 e recuperate dagli stessi funzionari oggi messi in discussione da questa Amministrazione.
I funzionari dell'Autorità di Audit ribadiscono, quindi, le loro perplessità, già comunicate nel luglio 2011, circa, l'ipotesi, suggerita dall'Amministrazione Regionale, di bandire un concorso pubblico a tempo determinato per una nuova selezione di personale preposto al funzionamento dell'Autorità di Audit. Come già esternato dagli stessi funzionari, infatti, una soluzione di questo tipo contrasta con ogni razionale principio di economicità, tempestività e sana e corretta gestione di qualsivoglia ente o azienda. I funzionari esprimono anche perplessità di legittimità, attestata da illustri pareri giuridici, poiché il bando del 2008, attraverso cui sono stati reclutati, prevedeva il rinnovo all'esito della valutazione positiva dei risultati conseguiti. Risultato attestato dalle valutazioni dei tre dirigenti che si sono susseguiti. L'ipotesi di procedere ad una nuova procedura di selezione pubblica, inoltre, produrrebbe effetti deleteri sull'espletamento degli adempimenti descritti poiché si rischierebbe di disperdere quel bagaglio di professionalità che ha consentito in questi anni il recupero del forte ritardo accumulato sulla vecchia programmazione e, come evidenziato dalla stessa Commissione, si metterebbe a rischio il rispetto degli adempimenti delle scadenze per il 2007-2013 a causa del blocco totale delle attività, aggravando ulteriormente la situazione e passando dallo stato di sospensione dei pagamenti alla rettifica finanziaria definitiva e quindi irreversibile.

Capogruppo Pd alla Provincia Morabito su Referenum elettorale

"Mancano pochi giorni al termine ultimo per la presentazione della proposta di Referendum di abrogazione della legge elettorale, meglio nota come "Legge Porcellum" e la quota di 440 mila firme già raccolte in tutta Italia la dice lunga sull'apprezzamento che questa proposta ha ricevuto in tutto il Paese. Gli italiani stanno dimostrando che intendono riappropriarsi del loro ruolo di cittadini come soggetti responsabili che voglio esercitare il diritto-dovere di elettori in piena consapevolezza e con la massima libertà di scelta". Queste le considerazioni del Capogruppo consiliare del Partito Democratico alla Provincia di Reggio Calabria, Avv. Giuseppe Morabito in merito alla raccolta di firme in corso dai primi del mese in tutta Italia. "E' una proposta che condivido pienamente. Per questo – prosegue - ho già provveduto ad apporre la mia firma in coda a quella di tanti altri miei concittadini ed italiani che ritengono, come me, ormai indifferibile la cancellazione di una normativa mortificante e delegittimante per l'elettore. Un ruolo che ciascuno di noi esercita quando si reca in un seggio elettorale.
La storia politica degli ultimi anni, con il ruolo del Parlamento svuotato di ogni significato e prerogativa, oltre ai risultati inadeguati conseguiti dagli ultimi governi, danno l'idea di quanto sia stata nociva l'espropriazione di democrazia che hanno subito gli elettori italiani con questa legge imposta dai partiti dominanti. Una legge – prosegue Morabito – che non è certo servita ad assicurare, come era stato promesso, la governabilità del Paese. E' invece servita a salvaguardare l'intoccabilità di coloro che sono stati, non scelti, ma cooptati dai vertici di partito non sulla base di meriti, competenze e qualità, ma per convenienze e complicità che nulla hanno a che fare con la politica intesa come servizio e tutela degli interessi generali del Paese. Le pesanti manovre finanziarie di queste settimane, e il crollo di credibilità del nostro Paese a livello internazionale, dimostrano, se mai ce ne fosse bisogno, quanto siano stati dannosi anche gli effetti di questa legge, contraria, a mio parere, a qualsiasi principio di rappresentatività democratica, che è tra i principali valori della nostra Costituzione.
Certo il ritorno alla vecchia legge "Mattarellum" – conclude l'avv. Giuseppe Morabito - forse non sarà la soluzione migliore ai problemi di governabilità e rappresentatività dell'Italia, tuttavia, la raccolta di firme e l'eventuale referendum vogliono essere un deciso scossone verso il Parlamento e la politica italiana perché, finalmente, prendano atto di una difficoltà ed una insofferenza che è ormai sono largamente diffuse nel Paese".

venerdì 16 settembre 2011

PROVINCIA.RC - Demetrio Cara (Presidente Prima Commissione) : sull a mobilità della Piana chiesto un incontro a Scopelliti

Quello affidato al Consigliere Provinciale Demetrio Cara è un compito importante. La prima commissione consiliare permanente da lui presieduta ha deleghe pesanti intimamente connesse con il futuro sviluppo del territorio quali, appunto, Urbanistica e Pianificazione, Programmazione Opere Pubbliche, Edilizia Scolastica, Bilancio, Rapporti con le Organizzazioni Sindacali e tanto altro ancora.
Tra le materie di competenza della prima Commissione Consiliare vi sono pure la Viabilità ed i Trasporti. A tal proposito, già a fine agosto, la Prima Commissione ha avuto modo di incontrare i rappresentanti dell'Associazione Città degli Ulivi che riunisce i trentatré Sindaci della Piana di Gioia Tauro per analizzare le problematiche relative alla mobilità nell'area in questione.
La situazione attuale vede l'intero comparto del trasporto pubblico locale calabrese attraversare un momento di grave crisi a causa della avvenuta contrazione del chilometraggio assegnato dalla Regione alle aziende operanti in tale settore.
"Fino ad oggi – dichiara Cara - i lavori della Commissione hanno evidenziato quanto sia necessario che il percorso di razionalizzazione dei servizi di trasporto pubblico locale parta dalla rilevazione dei fabbisogni in ciascun territorio, e sia mirata a prevenirne e contenerne effetti negativi, proprio sulle aree e sui soggetti più deboli per i quali la riduzione dei servizi fondamentali ha un impatto immediato".
"Abbiamo sentito in commissione anche i rappresentanti di aziende storiche del settore ,come la ditta Lirosi che in tutti questi anni ha rappresentato un punto fermo per i cittadini della Piana. Sul futuro di aziende come questa c'è oggi molta incertezza. Se non si interverrà in modo lungimirante, ma al tempo stesso immediato, se la Regione non riuscirà a fare fronte in tempi rapidi almeno al pagamento degli arretrati esistenti, la crisi provocata a causa della riduzione percentuale sul chilometraggio loro assegnato si aggraverà ulteriormente e tali Aziende si vedranno costrette a pesanti tagli di personale".
"Ovviamente – prosegue Cara - a pagarne le conseguenze saranno i lavoratori in primis ma, dal punto di vista collettivo, le cittadinanze dei comuni interessati, soprattutto quelli più piccoli e periferici già a forte rischio di isolamento e quindi di conseguente ulteriore spopolamento. Al fine di rappresentare tale grave stato di disagio in cui versa la popolazione dell'Area della Piana di Gioia Tauro, in sintonia con il Presidente Raffa, appunto in relazione al servizio di trasporto pubblico locale come Prima Commissione Consiliare, sebbene la Provincia ad oggi non sia ancora in possesso delle deleghe previste dalla L.R. 34/2002 , abbiamo inteso chiedere al Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti un incontro per la disamina congiunta delle problematiche sopra evidenziate al fine di trovare una soluzione più accettabile per i cittadini dell'Area in questione. Dai sopralluoghi che abbiamo effettuato – conclude Demetrio Cara - sono emerse le effettive difficoltà di transito sia a causa della peculiarità dei luoghi sia per le antiquate strade di collegamento, basti pensare che a causa delle caratteristiche morfologiche della zona della Piana di Gioia Tauro, in alcuni casi, per percorrere semplicemente venti chilometri si necessità di oltre un ora di viaggio. I cittadini, bambini, anziani, soggetti svantaggiati in generale, se non dotati di mezzi propri, sono impossibilitati a percorrere anche le minime distanze e ciò si traduce in un'ipoteca allo sviluppo culturale, economico e sociale del territorio. Non possiamo restare inermi di fronte a questo.

PROVINCIA RC - Presidente Raffa: si riparte dalla Consulta per il Turismo

Nel 2003 veniva per la prima volta istituita dall'Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria la Consulta per il Turismo. Una iniziativa seppur lodevole dell'Amministrazione di allora, guidata dal Presidente Fuda, che però non trovò particolare seguito.
Su iniziativa del Presidente della Provincia Giuseppe Raffa, che è altresì titolare della delega al Turismo, presso la sala Biblioteca del Palazzo Storico della Provincia si è tenuto un primo incontro interlocutorio con i principali referenti del comparto e con i soggetti che già nella sua prima fase facevano parte della sopracitata Consulta.
Il Presidente Raffa, accompagnato dagli assessori presenti e da Alessandra Polimeno, consigliere provinciale e Presidente della Commissione competente, ha così inteso avviare la campagna di ascolto che l'Ente intende portare avanti per condividere e tracciare un comune percorso strategico direttamente con gli operatori del comparto turistico su cui la Provincia intende prestare la massima attenzione.
"Qui c'è un Amministrazione che guarda con occhio concreto alle opportunità legate alla naturale vocazione turistica del territorio – ha dichiarato il Presidente Raffa rivolgendosi alla Consulta – vogliamo che da questi momenti d'incontro, insieme a voi, nasca una proposta, trovi origine una strategia di sviluppo, si dia vita ad una programmazione virtuosa che parta dal basso ma, soprattutto, che sia condivisa e condivisibile da parte di chi opera professionalmente, a vario titolo, in questo comparto: dalla ricezione alberghiera alla ristorazione, dal settore dei trasporti a quello dei servizi di accoglienza, di promozione e di informazione turistica.
Vogliamo – ha sottolineato Raffa ai presenti - che la Consulta per il Turismo si riunisca in modo stabile e costante nel tempo per individuare le criticità e le potenzialità che esistono e fare sintesi. Anzi, è il caso di dire "fare sistema".
Ci sono opportunità importanti che vanno necessariamente sfruttate e mi riferisco, ad esempio, ai finanziamenti legati ai PISL che, se oggetto di attente valutazioni, possono rappresentare sicuramente una buona occasione per dare vita ad un reale sistema turistico che oggi, ancora, purtroppo non esiste.
Come Amministrazione Provinciale abbiamo in serbo progetti importanti ma in questa fase preferiamo rimanere in ascolto. A noi non interessa soffermarci sui numeri, sui dati relativi alle presenze, se c'è stato un lieve calo o meno rispetto all'anno precedente.
A noi preme sottolineare l'importanza di stabilire in questa fase un metodo ed un gruppo di lavoro con regole chiare e obiettivi concreti.
Abbiamo voluto questo primo incontro perché riteniamo sia giusto individuare insieme anche quali debbano essere le competenze stesse della Consulta per il Turismo, per concordare i criteri utili alla sua nuova composizione e, soprattutto, per sentire se tra di voi c'è qualcuno che ha qualcosa da dire, se ci sono idee nuove praticabili che intendete proporci".
Un plauso generale sull'iniziativa è stato espresso dai molti interventi che si sono susseguiti tra i quali quello del Rappresentante di Assotour Gambarie Andrea Perri, del Presidente di Federalberghi Vittorio Caminiti, del Direttore di Confcommercio Attilio Funaro, del Presidente del Consorzio Jonica Holiday Domenico Diano, della Titolare della Titan Congressi Maria Antonietta Quaranta e del Rappresentante del Direttivo Provinciale di Confindustria prof. Guarna.
Unanimemente condivisa dai presenti la volontà dell'Ente di non trasformare né intendere la Consulta per il Turismo come un "ufficio reclami", altresì avvertita l'esigenza di non perdere altro tempo e di procedere in tempi brevi ad un altro incontro operativo.

Bando della Regione per promuovere il sapere scientifico nelle scu ole

L'Assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri, nel commentare la pubblicazione in pre-informazione dell'avviso regionale per realizzare laboratori matematico-scientifici e linguistici, sistemi di videoconferenza e formazione a distanza, ha sottolineato che "il Presidente Scopelliti inaugurando l'anno scolastico a Fuscaldo ha lanciato un forte segnale positivo alla scuola calabrese, puntando sull'innovazione e lo sviluppo del sapere scientifico, anche attraverso le nuove tecnologie. A pochi giorni dall'inizio delle lezioni abbiamo pubblicato un bando di oltre 4 milioni per i laboratori didattici". Il bando – informa una nota dell'ufficio stampa della giunta regionale - è destinato alle scuole che non hanno usufruito dei contributi del precedente e analogo bando regionale. Le scuole secondarie potranno presentare progetti per realizzare laboratori matematico–scientifici, linguistici e sistemi per la videoconferenza con un importo massimo concedibile fino a 60.000 euro. Le scuole primarie potranno dotarsi di LIM (lavagne interattive multimediali) e sistemi per la videoconferenza con importo massimo concedibili di 22.000 euro. Tutti i laboratori dovranno prevedere una postazione dedicata agli alunni disabili e l'utilizzo di software per i disturbi di apprendimento. In attesa di essere pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria, il bando è consultabile in pre-informazione sul sito istituzionale www.regione.calabria.it nella pagina del portale Calabria istruzione.

Energia Pulita presenzia al consiglio comunale: "Un bilancio non v eritiero e non trasparente"

"Un bilancio non veritiero, inattendibile e non trasparente" sono queste le parole del coordinatore del centrosinistra in consiglio comunale Massimo Canale, a margine della seduta. Chiarisce e ribadisce il consigliere di Energia Pulita, Nino Liotta "E' grottesco già che si discuta del bilancio di previsione 2011 adesso, nel mese di settembre. Vi è più che ci inquieta, alla luce del comunicato stampa di Sorical con cui si eccepisce l'insussistenza del benché minimo accordo con il Comune di Reggio Calabria in relazione al debito di quest'ultimo con la società che ammonterebbe a circa 90 milioni di euro, disconoscendo e contestando il contenuto di una delibera di Giunta del maggio 2011 e affermando di voler tutelare le proprie ragioni di credito anche in sede giudiziale." Nella parte relativa all'entrata in bilancio, figurano somme relative a non meglio specificati crediti nei confronti di Sorical e ad una ipotetica transazione economica con Sorical. Ma Sorical sta perseguendo l'obiettivo di recuperare il proprio credito nei confronti del Comune di Reggio Calabria, come per qualsiasi altro comune debitore. Ci chiediamo come sia possibile votare un bilancio che contiene un'ipotetica transazione che non sta in piedi nel momento in cui una delle parti in causa la disconosce platealmente la ritiene un atto unilaterale. Una pregiudiziale che, infatti, ha messo in crisi la maggioranza e il sindaco Arena che si è visto costretto a sospendere il civico consesso e le cui spiegazioni non ci rassicurano affatto. Se la transazione deve essere conclusa con tre soggetti (Comune, Regione e Sorical) è necessario che tutti e tre siano d'accordo.
Il movimento Energia Pulita ha presenziato al consiglio comunale con una propria delegazione i cui membri si sono alternati durante la lunga giornata. Abbiamo ritenuto importante partecipare non solo per la delicatezza dell'argomento posto in discussione ma anche per ribadire la nostra scelta di essere un tramite tra l'attività dell'amministrazione e la cittadinanza tutta che esige e merita trasparenza e verità riguardo la cosa pubblica. Erano ben 15 gli emendamenti proposti dall'opposizione e bocciati dalla maggioranza. Azioni a sostegno di coloro che denunciano il racket, per colmare il divario digitale, libri di testo in braille, per la messa in sicurezza delle strade comunali di Pettogallico e Paterriti e la messa a regime del sistema fognario di Vinco, per la predisposizione di progetti relativi alla realizzazione della Smart City, la messa in onda del consiglio comunale, l'analisi del dissesto idrogeologico e del cuneo salino, un impegno per l'educazione alimentare nelle scuole comunali, uno studio sulle malattie rare, un contributo all'Università per Stranieri sino ad azioni a sostegno delle famiglie con componenti affetti da disagio psichico. Tutti interventi finanziabili mediante tagli a voci di spesa voluttuarie. Più 2 atti di indirizzo su SWAP (argomento sul quale registriamo con piacere un'apertura del Sindaco Arena) e su Villa Zerbi. "Abbiamo agito consapevoli delle difficoltà del bilancio, non sono interventi risolutori ma possono essere un segnale importante per la Città" chiarisce Liotta di Energia Pulita. Emendamenti che recano la firma anche del consigliere Demetrio Delfino che ha aggiunto "Abbiamo messo nero su bianco le problematiche ci hanno posto i cittadini. Uno sforzo minimo, a fronte di un bilancio contenente voci non corrispondenti alle reali entrate dell'amministrazione ed entrate straordinarie, come la svendita del patrimonio edilizio, che non garantiranno certo per il futuro."
Invitiamo dunque i cittadini a presenziare ai prossimi consigli comunali. Può servire a ricordare agli amministratori che la gestione della città non è un affare di pochi ma un interesse di tutti.

Carabinieri Villa S.Giovanni: arresto per piantagione canapa

I militari della Compagnia Carabinieri di Villa San Giovanni e dello Squadrone Eliportato Cacciatori "Calabria" di Vibo Valentia, hanno tratto in arresto Antonino Morabito, cl.1959, pluripregiudicato di Sant'Eufemia, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palmi, Dott. Fulvio Accurso, poiché ritenuto responsabile in concorso di coltivazione di sostanza stupefacente del tipo "marijuana". La costante presenza sul territorio da parte dei carabinieri della Stazione di S.Eufemia e la grande specializzazione dei militari dello Squadrone Cacciatori, hanno consentito di sorprendere, sabato scorso, Modafferi Santo cl. 1978 e Romeo Nicola cl.1979 mentre curavano una estesa piantagione di canapa indiana rivenuta in Sant'Eufemia d'Aspromonte, località "Pietra del Crudele"; la piantagione, composta da 1087 piante di altezza compresa tra 2 e 3 metri, era estesa su un'area di oltre 500 mq ben occultata tra la fitta vegetazione, munita di un impianto di irrigazione autonomo del tipo "a goccia", che ha consentito la costante disponibilità di acqua. All'atto dell'arresto è stato sequestrato un sacco con 2,900 kg di foglie di canapa utilizzato dai due arrestati per la raccolta. Dopo l'arresto dei due "coltivatori", le indagini dei carabinieri sono proseguite senza sosta per individuare altri responsabili dell'illecita coltivazione. All'esito delle attività investigative, coordinate dal Dott. Gelso della Procura della Repubblica di Palmi, i militari hanno raccolto inconfutabili elementi di reità nei confronti del MORABITO, che nel momento dell'arresto era riuscito ad allontanarsi nella fitta vegetazione facendo perdere le proprie tracce per circa due giorni.
L'arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato associato presso la casa circondariale di Palmi a disposizione dell'autorità giudiziaria.
Le analisi tecniche su alcuni campioni delle piante in sequestro, eseguite dal Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria, hanno permesso di stabilire che le piante sequestrate possiedono un alto concentrato di THC, il principio attivo della Marijuana, pari al 3,07 %, con una media di 772 dosi singole a pianta. E' quindi un grande giro d'affari stroncato dai militari dell'Arma, da stimare in diverse centinaia di migliaia di euro. Il tutto considerando che il bassissimo costo della produzione.
Ed è proprio in virtù di queste considerazioni anche a Morabito Antonino, come ai due complici precedentemente arrestati, è stata contestata l'aggravante dell'ingente quantità di cui all'art. 80 c.2 del testo unico in materia di disciplina degli stupefacenti, un'aggravante che prevede il considerevole aumento della pena dalla metà ai due terzi.
L'intera piantagione è stata estirpata e su autorizzazione dell'autorità giudiziaria di Palmi, completamente distrutta.

Scopelliti: “Lo stato di avanzamento del programma operativo della Calabria procede in maniera soddisfacente“

"Lo stato di avanzamento del programma operativo della Calabria procede in maniera soddisfacente". Lo dichiara il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti - informa una nota dell'Ufficio stampa della Giunta regionale.
"Proprio ieri, in un incontro che si è svolto al Ministero dello Sviluppo Economico alla presenza della Commissione Europea, l'Autorità di Gestione del POR Calabria FESR 2007-2013 ha illustrato i progressi compiuti a seguito dell'intensa attività sviluppata nell'ultimo anno. Giusto per fare un esempio, rispetto all'ultimo comitato di sorveglianza tenutosi lo scorso 15 giugno, sono state fatte nuove procedure di selezione per circa 640 milioni di euro. La Regione Calabria ha pertanto rispettato pienamente gli impegni assunti in comitato ed il progresso registrato in soli due mesi e mezzo è di circa 180 milioni di euro. La Calabria – ha aggiunto Scopelliti ha anche rispettato il target a maggio posto dalla delibera CIPE 1/2011 e sta lavorando intensamente per conseguire quello di ottobre. La collaborazione con il Ministero dell'istruzione riguarda soltanto il cofinanziamento per 56 milioni di euro di un bando relativo alla ristrutturazione degli edifici scolastici ed e' stata decisa autonomamente dalla Regione Calabria nell'ambito delle misure di accelerazione definite d'intesa con il Ministero dello Sviluppo Economico e la Commissione Europea alle quali hanno aderito tutte le regioni dell'obiettivo convergenza. Nell'incontro di ieri – ha sottolineato il Presidente della Regione Calabria - assieme ai dirigenti della Commissione ed a quelli del Ministero è stata anche definita la road map per raggiungere il target di spesa per il 2011 e porre rimedio al blocco dei pagamenti che grava su procedure risalenti al 2009 e cioè ad un anno prima del nostro insediamento".

Inflazione: è "colpa" dei carburanti. Tagliare le t asse per fermare la spirale crisi-inflazione

Confermata dall'Istat al 2,8% ad Agosto*
La "colpa" è dei beni energetici non regolamentati


Ancora una volta l'inflazione nel nostro Paese è trainata dai beni energetici non regolamentati, in primis i carburanti per effetto del caro-petrolio, delle maggiori accise e ora anche dell'aumento dell'Iva al
21%.
"Il tasso tendenziale di crescita dei carburanti al 15,5%, come rilevato
dall'Istat* – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum – *deve
preoccupare chi ha la responsabilità di guidare il Paese verso la ripresa economica e lo sviluppo. Se non si agirà in fretta, i consumi non potranno che continuare a deprimersi".
"Un taglio alla tassazione sui carburanti – conclude Giordano - è ormai indispensabile se si vuole fermare la spirale perversa crisi-inflazione".

giovedì 15 settembre 2011

Comune Reggio Calabria: Nota d'aula Consiglio Comunale

Parte dopo un minuto di raccoglimento in memoria di Paolo Mallamaci, recentemente scomparso, e dopo un pensiero rivolto a Francesco Azzarà, operatore di Emergenzy rapito in Sudan, l'odierna seduta del Consiglio Comunale.
Il primo a prendere la parola è Nicola Irto ponendo una pregiudiziale e chiedendo l'intervento del Sindaco, del responsabile del settore finanze e dei revisori dei conti. "Non è stato approvato il rendiconto 2010, non c'è una certificazione sul debito cumulato in questi anni – sono alcuni dei dubbi avanzati dal Consigliere Irto –. Invito i revisori dei conti ad esprimersi sulle previsioni di entrata e sull'utilizzo delle entrate derivanti dalla vendita di immobili".
Subito dopo interviene Giuseppe Plutino affermando che le questioni poste come pregiudiziali sono state già discusse. Lotta dissente affermando che ci sono state solo delle audizioni ma mai dibattiti.
A questo punto, come richiesto da Irto interviene il dirigente Cuzzola rispondendo alle questioni sollevate: "La previsione d'entrata deve dare copertura al cento per cento e non è intendimento dell'Amministrazione aumentare le tasse. Oggi sono più sereno rispetto a qualche settimana fa – ha proseguito il dirigente - perché dai dati che sono stati forniti dalla Reges le nostre stime sono state rispettate. Per quanto riguarda le sanzioni, oggi non quantificabili, costituiranno un debito fuori bilancio che sarà messo al vaglio del civico consesso".
Dopo un ulteriore chiarimento del presidente dei revisori di conti il consigliere Giuseppe Bova chiede precisazioni rispetto alla situazione relativa alla Sorical.
Votata per appello nominale e respinta la pregiudiziale (22 voti contrari e 9 a favore) interviene il Primo Cittadino Demetrio Arena.
"Sono stato chiamato ad esprimermi dunque mi sembra giusto intervenire – ha spiegato il Sindaco - oggi dobbiamo discutere del bilancio di previsione 2011. Abbiamo ricevuto una richiesta di pregiudiziale che si fonda su aspetti tecnici. Il dirigente ed i revisori dei conti sono stati chiamati a rispondere e ritengo che la risposta fornita una risposta esauriente. Per quanto mi riguarda io già dato le risposte in commissione sugli stessi quesiti posti in aula sui quali tutti si sono detti soddisfatti, ma oggi, invece, vengono di nuovo sollevate le stesse argomentazioni. Nel corso del Consiglio si parlerà lungamente della questione dell'acqua perché c'è molto da discutere. Gli esponenti del Pd hanno già dato il loro apporto. Devo rassicurare tutti perchè presto farò un'operazione verità sui primi tre mesi della mia amministrazione, e la farò alla città. Intanto dobbiamo cercare di essere seri e responsabili, affrontando l'argomento posto all'ordine del giorno, proponendo emendamenti e collaborando per il bene della città".

Subito dopo interviene Massimo Canale ponendo una seconda pregiudiziale. "Ieri la Sorical ha al diffuso un comunicato – ha affermato Canale - disconoscendo il contenuto di un'ipotesi transattiva recepita dal Comune con una delibera del 3 maggio del 2011. Da un lato c'è un credito vantato dalla società di 80 milioni non pagati, e dall'altro c'è una richiesta di risarcimento da parte del Comune alla Sorical per la salinità delle acque. Tutto questo potrebbe portare a delle difformità del bilancio rispetto alla realtà. Vorremmo chiarezza su questo".
E di nuovo il Sindaco ad offrire il chiarimento all'aula affermando che anche questo argomento sarà oggetto dell'operazione verità sui primi tre mesi di amministrazione. "Siamo alle condizioni di dimostrare – prosegue Arena - come rispetto bilancio questa comunicazione non abbia alcun riflesso. Questo dev'essere oggetto di discussione e di riflessione e considerato che l'articolo è apparso sulla stampa solo ieri sera non ho fatto in tempo a vedere i dati che sono già nel mio ufficio. Per questo chiedo un'interruzione per verificare i dati".

GIFFONE E CINQUEFRONDI (RC): TROVATE DUE PIANTAGIONI DI CANAPA INDIANA, UNA PERSONA ARRESTATA E UNA DENUNCIATA.


Dalla Legione Carabinieri Calabria - Compagnia di Taurianova 

Ieri sera, nel territorio del Comune di Cinquefrondi, in località “Le Cacce”, i Carabinieri dello Squadrone Eliportato dei Cacciatori di Calabria, coadiuvati da quelli della Stazione Carabinieri di Cinquefrondi, hanno arrestato LOMBARDO Angelo, 25enne, di Cinquefrondi, colto in flagranza del reato di coltivazione di sostanze stupefacenti. I carabinieri, durante normali servizi di perlustrazione, hanno individuato la piantagione, ubicata in una zona impervia e nascosta, quindi si sono appostati ed hanno atteso che arrivassero i responsabili della coltivazione per annaffiare le piante, quando intorno alle ore 18:00 di ieri sera è arrivato il Lombardo. I carabinieri hanno rinvenuto 25 piante di canapa indiana, tutte alte circa 250 cm., già mature e pronte per essere essiccate e lavorate per la produzione di marijuana. Dopo l’arresto,  il giovane è stato tradotto presso il carcere di Palmi in attesa della convalida della misura restrittiva.

Questa mattina, i carabinieri della Stazione Carabinieri di Cinquefrondi, hanno denunciato a piede libero il proprietario del fondo coltivato ad agrumi, all’interno del quale è stata rinvenuta un’altra piantagione di canapa indiana. Si tratta di R.F., 71enne di Maropati. La piantagione, in seguito a mirati servizi per il contrasto del fenomeno della coltivazione di sostanze stupefacenti,  è stata rinvenuta in località  Arena del Comune di Anoia, ove era ubicato l’agrumeto di R.S., ed era composta da circa 25 piante di canapa indiana, di altezza variabile tra 50 e 150 cm. Le piante sono state poste sotto sequestro.

Street Style a Miss Italia: la moda dei giovani reinterpretata dal Concorso

Ambientazioni variegate e atmosfere ovattate. I sorrisi delle ragazze colte all’improvviso, il loro look a tratti sofisticato e ricercato, a tratti semplice e contemporaneo. Il tutto confezionato in uno stile bianco e nero, tra passato e presente. Miss Italia si lascia travolgere dai diversi stili che si incontrano nell’abbigliamento quotidiano delle grandi metropoli.
Il Concorso gioca con le 60 finaliste e le sei riserve 2011 e regala loro un momento particolare.

La gallery “Street Style a Miss Italia” è un viaggio fotografico alla scoperta di ragazze semplici che presentano i look più diversi indossati dai giovani di oggi: eleganti, casual, a volte con sfumature vintage.

Sulla scena solamente le miss: il background della foto non è quasi mai riconoscibile. Una scelta voluta, per non distogliere l’attenzione dalle ragazze, le vere protagoniste dello scatto. I capi d’abbigliamento scelti per ognuna, grazie all’aiuto di una stylist, mettono in risalto i tratti più particolari della loro bellezza.

LE FOTO SONO STATE REALIZZATE DA LUIGI SAGGESE E DANIELE LA MALFA
©SAGGESE-LA MALFA

Presidente Provincia RC partecipa ad assemblea straordinaria UPI a Roma


Il Presidente dell’Amministrazione Provinciale  di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa,  ha preso parte, questa mattina a Roma, ai lavori  dell’Assemblea straordinaria dei Presidenti delle Province, dei presidenti dei Consigli Provinciali e il Consiglio direttivo dell’Upi per prendere in esame il disegno di legge costituzionale del Governo relativo alla “soppressione di enti intermedi”, cioè delle province. All’assemblea, per l’Ente di via Foti, ha preso parte anche il presidente del Consiglio Antonio Eroi. Al termine  delle riunione  è stato approvato  un ordine del giorno  nel quale viene evidenziata “l’assoluta contrarietà rispetto al percorso di riforma costituzionale avviato dal Governo senza  il minimo coinvolgimento delle Province. Le province – si legge nel  documento -  non possono essere considerate il capro espiatorio dei mali della Repubblica per la soluzione dei problemi dei costi  della politica”. Nell’ordine del giorno viene ricordato che “sui costi della politica delle Province si è già intervenuti in profondità mentre poco  è stato fatto  su altri livelli di governo”.
Il presidente Raffa, in sintonia con gli altri  suoi colleghi, sottolinea “l’importanza  di questo ente intermedio che riveste un ruolo strategico in  quanto rappresenta la cerniera  tra le regioni e i comuni. Per questo – sottolinea Raffa – abbiamo inteso avviare, con gli altri enti territoriali, un tavolo tecnico con il Governo. Ribadisco quanto viene  riportato nell’ordine del giorno votato dall’assemblea:  non vogliamo tirarci indietro rispetto ad una profonda  riforma, ma rivolgiamo un appello al Parlamento perché affronti  in modo coerente  un percorso di riordino che riguarda tutte le istituzioni della Repubblica”. Le province, nate nel 1948, per Raffa  non sono affatto enti inutili, “occorre però procedere al riordino del sistema istituzionale italiano con interventi coerenti su tutti i livelli di governo e di rappresentanza  democratica con modifiche di carattere strutturale. La nostra iniziativa tende a difendere la virtuosità degli enti che rappresentiamo e la l’efficienza della loro attività istituzionale”.
L’Assemblea romana, nell’ordine del giorno,  tra l’altro, ha proposto la riduzione dei membri della Camera e l’istituzione di un Senato federale; la riduzione dei ministeri e dell’amministrazione periferica dello Stato;  il dimensionamento  delle regioni per assicurare competitività dei territori; la definizione dei poteri legislativi regionali e la rivisitazione delle regioni a statuto speciale; l’accesso alla Corte Costituzionale per i comuni, le province e le città metropolitane. “Siamo disponibili al dialogo – conclude Raffa -, ma saremo fermi e intransigenti nei confronti  di atteggiamenti  di prevaricazione. Difenderemo, con forza, un’istituzione che da sempre  è al servizio della gente”.