Il Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa, ha preso parte, questa mattina a Roma, ai lavori dell’Assemblea straordinaria dei Presidenti delle Province, dei presidenti dei Consigli Provinciali e il Consiglio direttivo dell’Upi per prendere in esame il disegno di legge costituzionale del Governo relativo alla “soppressione di enti intermedi”, cioè delle province. All’assemblea, per l’Ente di via Foti, ha preso parte anche il presidente del Consiglio Antonio Eroi. Al termine delle riunione è stato approvato un ordine del giorno nel quale viene evidenziata “l’assoluta contrarietà rispetto al percorso di riforma costituzionale avviato dal Governo senza il minimo coinvolgimento delle Province. Le province – si legge nel documento - non possono essere considerate il capro espiatorio dei mali della Repubblica per la soluzione dei problemi dei costi della politica”. Nell’ordine del giorno viene ricordato che “sui costi della politica delle Province si è già intervenuti in profondità mentre poco è stato fatto su altri livelli di governo”.
Il presidente Raffa, in sintonia con gli altri suoi colleghi, sottolinea “l’importanza di questo ente intermedio che riveste un ruolo strategico in quanto rappresenta la cerniera tra le regioni e i comuni. Per questo – sottolinea Raffa – abbiamo inteso avviare, con gli altri enti territoriali, un tavolo tecnico con il Governo. Ribadisco quanto viene riportato nell’ordine del giorno votato dall’assemblea: non vogliamo tirarci indietro rispetto ad una profonda riforma, ma rivolgiamo un appello al Parlamento perché affronti in modo coerente un percorso di riordino che riguarda tutte le istituzioni della Repubblica”. Le province, nate nel 1948, per Raffa non sono affatto enti inutili, “occorre però procedere al riordino del sistema istituzionale italiano con interventi coerenti su tutti i livelli di governo e di rappresentanza democratica con modifiche di carattere strutturale. La nostra iniziativa tende a difendere la virtuosità degli enti che rappresentiamo e la l’efficienza della loro attività istituzionale”.
L’Assemblea romana, nell’ordine del giorno, tra l’altro, ha proposto la riduzione dei membri della Camera e l’istituzione di un Senato federale; la riduzione dei ministeri e dell’amministrazione periferica dello Stato; il dimensionamento delle regioni per assicurare competitività dei territori; la definizione dei poteri legislativi regionali e la rivisitazione delle regioni a statuto speciale; l’accesso alla Corte Costituzionale per i comuni, le province e le città metropolitane. “Siamo disponibili al dialogo – conclude Raffa -, ma saremo fermi e intransigenti nei confronti di atteggiamenti di prevaricazione. Difenderemo, con forza, un’istituzione che da sempre è al servizio della gente”.
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