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mercoledì 14 settembre 2011

Precari Scuola: lettera a Giorgio Napolitano

"Pregiatissimo Presidente della Repubblica , Giorgio Napolitano,
Con la presente, vogliamo mettere in evidenza ciò che sta accadendo nella nostra provincia, Reggio Calabria, cittadina ridente affacciata sullo stretto, ma che dietro il suo splendido sorriso nasconde enormi problematiche, soprattutto quella diffusissima della disoccupazione ed è per questo motivo, che vogliamo farLe arrivare il nostro “grido di aiuto”.
Facciamo parte dei cosiddetti “Precari della scuola”, che non identifica un ceppo raro di una pandemia da cui difendersi, ma riunisce dei lavoratori che da più di un decennio prestano la loro attività subordinata allo Stato mediante stipula di contratti annuali. Siamo precisamente gli Assistenti Amministrativi, profilo rientrante nel personale ATA, inseriti in graduatoria permanente per la provincia di Reggio Calabria , che da anni svolgono ininterrottamente, con diligenza il lavoro di segreteria.
O meglio, che svolgevano da anni il proprio lavoro, in quanto la nostra continuità è stata interrotta il 01 di settembre 2011, nonostante la nostra posizione favorevole in graduatoria permanente che ci avrebbe dovuto garantire la tanto “agognata” immissione in ruolo dopo “tanto”, “troppo” precariato, sacrifici, rinunce ed umiliazioni. Saremmo dovuti rientrare nel maxi decreto ministeriale delle immissioni in ruolo, precisamente 67.000, di cui 30.000 docenti e 37.000 ATA in tutta Italia, esteso per tre anni su tutti i posti vacanti e disponibili, invece siamo stati gli unici ad essere “penalizzati” ingiustamente: l’unica provincia italiana, “Reggio Calabria”, insieme ad altre due più piccole per numero di abitanti, non ha avuto immissioni in ruolo per il profilo di Assistente Amministrativo.
Dopo aver resistito ad un triennio di tagli, ai soprannumerari del proprio e di altro profilo riversati nelle segreterie scolastiche, dopo aver espugnato la mobilità professionale, avremmo dovuto avere quest’anno l’immissione in ruolo su 28,50 posti in organico di diritto, posti vacanti destinati a noi precari e che invece sono stati accantonati ai “co.co.co” (contratti di collaborazione coordinata e continuativa) per 57 persone, come il decreto interministeriale “dell’ultimo minuto” ha stabilito ad agosto 2011.
Dal 01 settembre 2011 siamo, nostro malgrado, disoccupati e ancora una volta umiliati, come se dietro noi “Precari della scuola” non ci fossero persone ma solo numeri da decimare. I “Co.co.co” lavorano da anni nell’ambiente scolastico ma senza sottrarre posti in organico, come i docenti inidonei , anche loro utilizzati in altri compiti e fuori dall’organico di diritto del personale ATA e che invece presto vedremo “immessi in ruolo” come Assistenti Amministrativi o Tecnici.
Ma queste figure non prestavano già attività lavorativa nella scuola? Non avevano già dei contratti di collaborazione o di docenza? Perché devono occupare dei posti in organico di diritto del personale ATA a discapito dei veri “precari della scuola”, quelli per i quali è stato emanato il decreto per nuove assunzioni? Perché tanta ingiustizia? Perché “beffarsi” di noi ? Non abbiamo anche noi diritto al lavoro? I nostri figli non hanno diritto ad una casa e all’istruzione come tutti gli altri? Un giorno potremo dire finalmente “ siamo di ruolo?”. “Non è giusto vedere sottratto il nostro “pane quotidiano” dopo tanti anni di attività professionale svolta nelle segreterie scolastiche”.
Abbiamo cercato di “sopravvivere”, chiedendo al ministro Gelmini altrettanti 28,50 posti in deroga di Assistenti Amministrativi, affiancati e sostenuti dall’Amministrazione Provinciale, dal Prefetto di Reggio Calabria, dalla Regione, dall’Ambito Territoriale competente e dalla Cisl scuola, ma la nostra voce viene da “lontano”, forse da troppo lontano, siamo in “fondo” al nostro bel Paese, forse destinati a non essere mai ascoltati.
La nostra non è una richiesta come tante, ma è un” grido di aiuto”.
La preghiamo, pregiatissimo Presidente, di farsi promotore della nostra causa e di restituire a tutti noi, ciò che un provvedimento nazionale, ingiusto per alcune realtà, tra le quali quella di Reggio Calabria, ha negato: il diritto all’immissione in ruolo, il diritto ai 28,50 posti in deroga di Assistente Amministrativo, il diritto al lavoro. Il primo principio fondamentale della nostra Costituzione, l’art.1, recita: “L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.” Dateci la possibilità, di credere ancora in questo principio e nella Costituzione fondamento della “nostra Repubblica Italiana”.
La ringraziamo per l’attenzione prestata, confidiamo in un suo immediato e fattivo intervento".

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