Contemporaneamente
al sit-in di protesta contro la mancata convocazione dell’Assemblea cittadina, che avevamo chiesto insieme a oltre 800
cittadini di Reggio, avevamo proposto al neo Prefetto, dr. Vittorio Piscitelli,
un incontro: sia per avere un’occasione di conoscerci direttamente, sia per
parlare con lui di tutto l’iter che ci aveva portati a quella manifestazione di
protesta. Oggi pomeriggio, dodici di noi siamo stati ricevuti da lui per oltre
un’ora, è stato un colloquio cordialissimo, del tutto privo di formalismo e nel
quale abbiamo potuto scambiarci idee e valutazioni con totale libertà.
Ci
ha subito detto che aveva già sentito parlare di noi, non solo per la lettura di
notizie su nostre iniziative, ma anche da rappresentanti delle Istituzioni che
hanno espresso stima nei nostri confronti e per il nostro modo d’operare. Al
termine dell’incontro ci ha tenuto a confermarci la sua stima personale.
Ha
voluto sentire da noi la nostra storia, il tipo d’iniziative che abbiamo
intrapreso, le nostre scelte fondamentali e gli obiettivi che perseguiamo,
nella lotta contro la ‘ndrangheta. Abbiamo ribadito la nostra scelta di
mantenere il profilo di movimento senza etichette: sia per non avere una
struttura verticistica, sia per la rinuncia a ogni tipo di finanziamento
pubblico, sia per non consentire ad alcuno di cooptarci – a livello di
movimento e a livello personale – per finalità partitiche. La motivazione e il
fine del movimento, infatti, sono la convinzione che ci ha caratterizzato dalle
nostre origini: la necessità di contribuire al risveglio della Coscienza
civile, a livello personale e collettivo, per l’assunzione della responsabilità
di partecipare alla vita democratica nella città.
In
particolare ci siamo soffermati sull’itinerario iniziato alla vigilia delle
elezioni amministrative dello scorso anno, che ci ha portati anzitutto a
formulare e proporre, a tutti i partiti e ai candidati, la sottoscrizione d’un Patto alla luce del sole, della politica con
i cittadini; patto sottoscritto solo da pochissimi candidati. Subito dopo
l’elezione del nuovo Sindaco, gli abbiamo chiesto un incontro, nel quale egli
affermò che, sentendosi libero dalla posizione espressa dal suo partito di
riferimento, si riconosceva impegnato a sottoscrivere quasi tutte le nostre
richieste; noi, a nostra volta, gli avevamo suggerito di scegliere di fare
riferimento ai cittadini, attraverso ogni forma di partecipazione, per trovare
in noi la forza d’opporsi ai vari tentativi d’ingerenza indebita nella sua
azione amministrativa.
In
seguito, però, in occasione della presentazione del bilancio preventivo del
2011, alla nostra proposta di confronto con la città – che pure è previsto
dallo Statuto comunale – è iniziata una specie di progressiva presa di distanza
rispetto alle nostre proposte. Questo scollamento è culminato col rifiuto
d’indire un’Assemblea pubblica –
anch’essa prevista dallo Statuto comunale e per la cui richiesta avevamo
seguito l’iter richiesto dal Regolamento d’attuazione dello stesso Statuto –,
nonostante avessimo raccolto oltre 800 firme. Quel rifiuto è culminato con un
nostro sit-in di denuncia e protesta,
cui sono seguite affermazioni false circa il nostro modo d’operare e abbiamo
ricevuto etichettature che abbiamo mostrato infondate. Abbiamo comunicato anche
a lui, infine, il nostro ricorso al TAR, perché valuti l’opportunità d’ingiungere
al Sindaco l’indizione dell’assemblea.
Al
Prefetto abbiamo chiarito i motivi dell’insistenza, nel nostro impegno nella
richiesta dell’Assemblea. Anzitutto,
la necessità d’un confronto pubblico e aperto coi cittadini, sulle questioni
del bilancio e della trasparenza: queste, soprattutto a seguito delle irregolarità
che sono andate emergendo a proposito del bilancio, attengono alla grave
questione della legalità; questione, però, che richiama quanto avevamo detto al
Sindaco nel nostro incontro con lui: confrontarsi coi cittadini è l’unica
possibilità, per lui, di contrastare le pressioni che riceve da chi non vuole
agire nella legalità. Ma per noi insistere sulla richiesta della pubblica Assemblea è necessario anche per
coinvolgere – a norma dello Statuto comunale – la cittadinanza, in un processo
di partecipazione democratica, che ponga un argine anche alla sfiducia che sta
dilagando nei confronti della politica.
Il
Prefetto ha convenuto con noi sulla necessità per tutti – i singoli cittadini,
ma anche per i rappresentanti delle Istituzioni – di rispettare le regole
democratiche, affermando che: «Il
rispetto delle regole è il fondamento della democrazia e il loro mancato
rispetto è un vulnus, che lascia le
porte aperte alla mancanza di trasparenza e questa crea varchi a ingerenze
indebite». S’è detto, altresì convinto che l’autoreferenzialità è,
purtroppo, una prassi diffusa a livello generale in tutto il Paese; questa
convinzione l’ha acquisita anche nei suoi precedenti incarichi. Ciò sta
rendendo i partiti, specie – ma non solo – quando occupano ruoli importanti
nelle pubbliche Istituzioni, distanti dalla vita e dai problemi delle persone:
ritenendo di non dover rispondere ai drammi reali della gente, di fatto ne sono
alieni, finendo per generare sfiducia e non credibilità. Questo, che forse
talvolta nasce da insipienza, spesso finisce per chiudere i rappresentanti
delle Istituzioni nelle tenaglie di coloro che hanno interessi privati, anche
illegali. Ha aggiunto che, pur essendo facilmente ascrivibile all’attuale legge
elettorale, lo scollamento dei politici dalla gente è, soprattutto nel sud, da
addebitare spesso a relazioni inquinate, che ormai stanno diventando sempre più
palesi.
Ci
ha assicurato il suo impegno a operare anche lui per il risveglio della
Coscienza civile, ritenendo che l’incarico istituzionale che ha assunto sia per
lui un’occasione propizia per esercitare la sua responsabilità – non solo
professionale, ma anche di adulto – perché la trasparenza e la partecipazione
diventino offerta, soprattutto per le giovani generazioni, di un ritrovato
impegno per il bene comune.
Riscontrando
piena sintonia e apprezzando le nostre reciproche intenzioni, ci siamo ripromessi
d’incontrarci ancora: sia per immaginare percorsi comuni, sia per organizzare
uno dei prossimi eventi del tredelmese
con lui, per un incontro diretto con e dei cittadini.
Il
Prefetto, poi, ha assunto l’impegno d’affrontare la mancata convocazione
dell’assemblea e la questione dei termini della presentazione del bilancio,
secondo le regole e le modalità stabilite dallo Statuto comunale.
Come
movimento RNT siamo molto soddisfatti dell’incontro e ci portiamo la sensazione
che in Prefettura abbiamo un uomo che, provenendo dalla gentegente, saprà aprire vie di fiducia e di speranza per la nostra
città.
Il
movimento ReggioNonTace
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