“La quotidiana cronaca politica, poco
edificante di questo periodo, ci perpetua l’antica tentazione della
scomposizione e ricomposizione delle alleanze dentro e fuori delle coalizioni,
e fatto ancora più grave, sia dentro che fuori ai partiti”.
E’ la riflessione che fa il
Segretario Questore del Consiglio regionale on. Giovanni Nucera.
“Un rincorrersi di idee e proposte –
prosegue Nucera - che ci riportano a mezzo secolo fa quando nei paesi
dell’occidente soffiava il vento della contestazione del ’68 ed in Italia il
grande statista Aldo Moro, teorizzava l’idea del superamento del “blocco
ideologico” sostenendo che per incanalare alcune di quelle istanze, punti di
una contestazione diffusa nella società italiana, fosse necessario, prima, farle germogliare
dentro il partito della Democrazia Cristiana, che in quel momento rappresentava
il grande partito dei moderati italiani, di ispirazione cattolica, popolare e
democratica. Poi, il frutto di questi germogli sarebbe stata la costruzione di
uno Stato italiano moderno, illuminato e
fortemente radicato nella società di quel tempo”.
“Oggi la storia – afferma l’on.
Giovanni Nucera - è profondamente cambiata e la crisi della postmodernità è
intensa”.
“L’attuale Governo Monti ne è
l’espressione più evidente ma ancora più chiara – argomenta il Segretario
Questore del Consiglio regionale - è la grande difficoltà in cui vivacchiano i
partiti e con essi la politica”.
“Pensavamo, con l’avvento della II
Repubblica, di vivere una storia nuova e diversa rispetto al passato, invece
oggi siamo costretti ad assistere incapaci al suicidio del bipolarismo, ad una inutile
e non consueta violenza dei toni nella politica ed al perpetuarsi – aggiunge
Nucera - di posizioni di rendita legate
ad oligarchie e caste che pur non godendo del diretto consenso popolare hanno
contribuito a delegittimare il ruolo della politica alimentando “le
speculazioni mediatiche”, ma ancor di più, derive populiste ed emotive
manifestazioni che finiscono col fomentare l’antipolitica”.
“Proprio in questo quadro cosi
allarmante e apparentemente senza prospettive – sostiene il rappresentante
regionale dei Popolari e Liberali nel Pdl - l’unica via possibile, affinché il
Paese possa riconquistare la sua razionalità, è quella, inevitabile, di recuperare
il ruolo e la dignità della politica attraverso la centralità dei partiti”.
“La rigenerazione dei partiti, così
come la storia del nostro Paese ha dimostrato – ricorda l’on. Giovanni Nucera -
rafforza il valore della democrazia offrendo opportunità di mediazione fra le
istanze del popolo e della società con gli ambiti istituzionali”.
“La cultura democristiana, spesso
definita fuori luogo e vituperata, ha rappresentato un equilibrio fra soggetti
individuali, corpi intermedi, responsabilità statuali, dinamiche internazionali
che hanno reso unita l’Europa, forti i suoi Stati e garantito – sottolinea
Nucera - ottanta anni di democrazia e progresso economico senza mai piegarsi a
tentazioni decisioniste e totalitariste”.
“Ancora l’identità del nostro Paese
per quanto minacciata mantiene sempre il senso della solidarietà civica e
questa è la misura di quanto la cultura democristiana con culture moderate e
laico-socialista abbiano inciso nelle nostre coscienze. Le spinte centrifughe,
i processi di disgregazione, le tentazioni trasformistiche – elenca Nucera - che
molti sono pronti a cavalcare proponendo tecniche di composizione e
scomposizione di partiti e delle alleanze nelle coalizioni sanno di asfittici
tatticismi che disorientano ed allontanano specie i giovani dalla politica”.
“Urge – prosegue il Segretario
Questore del Consiglio regionale - una riforma elettorale che dia un reale
mandato al popolo per eleggere la nuova classe dirigente politica in grado di
rivitalizzare le strutture di partito e con esse il recupero delle identità
storiche. Culture alla cui idealità i padri fondatori europei si sono appellati
per costruire la grande Europa del nostro tempo, nonostante gli attuali e
ripetuti attacchi finanziari-speculativi alla moneta unica”.
“E’ ora di chiudere questa
interminabile transizione generata dalla caduta del muro di Berlino. E’ ora –
conclude l’on. Giovanni Nucera - di far capire che dai balletti delle attuali
dirigenze nazionali e locali non potrà mai nascere una nuova stagione della
politica. Pensare al futuro con una visione popolare, moderata, cattolica,
pluralista e partecipata delle società non significa recuperare una visione
democristiana, ma una cultura che ha dato la stagione più florida per la
speranza dei giovani e la certezza di una società equa e democratica”.
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