Roma, 21 mar. (Adnkronos) - La governance della ricerca e dell'innovazione per il Paese muovono nuovi passi. Partendo anche da progetti di studio mirati a "proposte emerse 'dal basso'", da proposte dei cittadini. Programmi di ricerca e innovazione selezionati attraverso bandi per "rispondere a bisogni sociali identificati questa volta anche dalla popolazione piu' giovane", dagli under 30. E' questa la visione della Social Innovation Agenda italiana lanciata oggi dal ministro dell'Istruzione, Universita' e ricerca, Francesco Profumo, nel corso di un incontro al Miur, un quadro di indirizzo nato in un anno di attivita' in cui sono gia' stati attivati 97 progetti per 75mln di euro. La nuova governance del Miur, ha spiegato Profumo, in questo anno di lavoro ha dato particolare rilievo al ruolo 'sociale' dell'investimento in ricerca, all'idea cioe' che ogni euro di risorse pubbliche investite puo' e deve avere un 'ritorno', una ricaduta a livello 'sociale', per contribuire alla soluzione di bisogni e problemi presenti nella societa' e nelle comunita' in cui viviamo. E dalle parole a i fatti. Tra le iniziative di ricerca e innovazione che hanno caratterizzato l'azione del Miur sotto la guida del ministro Profumo, e che hanno tracciato il solco su cui si costruira', per la prima volta in Italia, la Social Innovation Agenda, particolare rilievo ha assunto l'attenzione dedicata al ruolo 'sociale' dell'investimento pubblico in ricerca. Sotto questo profilo, e' stato sottolineato nel corso dell'incontro, dopo il bando Social Innovation Pon, dedicato alle quattro regioni della Convergenza (Sicilia, Puglia, Campania e Calabria) e la presentazione dei relativi progetti approvati nel giugno 2012, sono stati selezionati 40 progetti nell'ambito del bando Social Innovation Nazionale, dedicato cioe' a tutte le regioni d'Italia, e sempre rivolto ai giovani innovatori con meno di 30 anni. Le idee selezionate, e' stato sottolineato ancora nell'incontro al Miur, hanno l'obiettivo di offrire soluzioni innovative ai problemi legati a territorio, all'invecchiamento della societa', l'architettura sostenibile, il welfare, la domotica, i servizi della pubblica amministrazione, la salute, la scuola, la gestione delle risorse idriche, il patrimonio culturale, l'ambiente e la mobilita'. Tutti temi vicini alle esigenze delle persone. Il costo complessivo dei progetti e' di circa 25 milioni di euro, mentre il costo di ciascuna iniziativa non potra' superare il milione di euro. Le iniziative previste coinvolgeranno 121 soggetti, tra universita', enti di ricerca e aziende. L'eta' media dei giovani innovatori promotori dei progetti e' di 27 anni. Complessivamente, considerando anche il precedente bando rivolto alle regioni Sicilia, Calabria, Puglia e Campania, il Ministero, a fronte di uno stanziamento di risorse pubbliche pari a 65 milioni di euro, ha attivato in un anno di lavoro ben 97 progetti di Social Innovation, per un costo di circa 75 milioni di euro. I giovani innovatori coinvolti sono stati 430. L'eta' media e' di 27 anni. Il Miur ha inoltre, di recente, stanziato ulteriori 7 milioni di euro nell'ambito del Bando Start-Up, dedicati espressamente al tema della Social Innovation. Cosi', a partire dalle esperienze realizzate dagli Usa, dove il Presidente Obama ha istituito nel 2009 l'Office of Social Innovation, e delle Istituzioni europee, anche l'Italia ha cominciato a tracciare la sua via alla Social Innovation, in quanto espressione di cittadinanza attiva, creativita' e organizzazione della societa' civile, delle comunita' on line e dell'imprenditoria capace di generare soluzioni innovative alle nuove sfide sociali e ambientali. "L'asciamo in eredita' un lavoro fatto in cui si e' incardinato un nuovo metodo con richieste pubbliche dal basso per produrre innovazione attraverso la ricerca" ha sottolineato Profumo.
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