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giovedì 21 marzo 2013

Alla Città dei ragazzi cala il sipario sulla prima edizione de “Il cinema racconta la ricerca”. L’Istituto comprensivo di via Negroni raccoglie per BNL Telethon quasi 1500 euro


Ai quasi 11 milioni di euro che il gruppo Bnl ha raccolto nel 2012 in tutta Italia, per la maratona Telethon a sostegno della ricerca scientifica contro le malattie genetiche, vanno da oggi sommati i quasi 1500 euro raccolti dall’Istituto comprensivo “Cosenza III” di via Negroni, consegnati questa mattina, con un assegno gigante, in perfetto stile signor Bonaventura, nel corso della manifestazione conclusiva dell’iniziativa “Il cinema racconta la ricerca”, svoltasi nello scrigno giallo della Città dei Ragazzi e promossa in partenariato tra Assessorato alla scuola del Comune di Cosenza, BNL Telethon, Istituto comprensivo di via Negroni e Associazione culturale “Samizdat” di cui sono responsabili Francesco Vilotta e Francesco Gallo, due filmakers cosentini da cui l’idea è partita nel dicembre scorso.
Il progetto-pilota de “Il cinema racconta la ricerca” ha coinvolto gli alunni delle terze classi della scuola media “Nicola Misasi” che fa parte dell’Istituto comprensivo di via Negroni, in un percorso di conoscenza che ha avvicinato gli studenti alla ricerca scientifica, prima attraverso la visione di alcuni film a tema (tra gli altri “A Beautiful mind”, “L’olio di Lorenzo” e I ragazzi di via Panisperna”) e poi incontrando direttamente alcuni ricercatori. L’obiettivo è stato quello di rendere i ragazzi sostenitori consapevoli e di farli partecipare alla gara di solidarietà a favore della ricerca per combattere le malattie neuromuscolari, come la distrofia, e le altre malattie degenerative.
La manifestazione di questa mattina, in uno scrigno giallo della Città dei Ragazzi pieno di studenti, è stata aperta dall’Assessore alla formazione della coscienza civica e alla scuola del Comune di Cosenza Marina Machì che, esprimendo l’auspicio che il progetto possa, dopo il successo ottenuto, essere esteso ad altre scuole a livello nazionale, ha sottolineato come “avvicinare i ragazzi al mondo della ricerca significa considerare quest’ultima non come qualcosa di astratto, ma come un percorso che abbia delle ricadute fondamentali sulla vita delle persone. Non esiste soltanto la ricerca medica – ha detto ancora l’Assessore - ma una pluralità di campi di ricerca, da quella scientifica a quella umanistica”. Marina Machì ha riconosciuto inoltre il ruolo fondamentale del cinema. “Il mezzo cinematografico ha dalla sua il vantaggio di avvicinare a determinate tematiche che altrimenti risulterebbero ostiche. Il cinema è importante non solo come mezzo, ma anche come fine. I ragazzi, infatti, hanno imparato qualcosa di più anche sul cinema, diventando spettatori consapevoli e la consapevolezza del mezzo è molto utile anche alla consapevolezza del messaggio.”
Per il gruppo BNL ha partecipato alla manifestazione il responsabile di BNL Telethon di Campania e Calabria Salvatore Chiefalo che ha sottolineato con fierezza ed orgoglio, tutti calabresi, il fatto che il progetto “Il cinema racconta la ricerca” sia partito proprio dalla nostra regione e come il Sud sia sempre stato ai primi posti  nella raccolta Telethon. Circostanza quest’ultima confermata anche da Domenico Finizio, direttore del gruppo agenzie di Cosenza di BNL.
Dati alla mano, Finizio ha ricordato che le cifre ragguardevoli che hanno segnato la raccolta nel 2012 in Calabria e in provincia di Cosenza. Nella regione la raccolta di fondi ha raggiunto i 300 mila euro, in provincia di Cosenza sono stati, invece, raccolti 75 mila euro.
“Numeri – ha detto Finizio - che hanno un significato ancora più importante, perché arrivano in un momento in cui il Paese ha difficoltà economiche significative.” Finizio ha ricordato anche l’importante anniversario del centenario di BNL che ricorre proprio quest’anno, essendo stato il gruppo bancario fondato il 15 agosto del 1913.
Dopo il successo del progetto-pilota il giovane filmaker dell’Associazione Samizdat Francesco Vilotta non ha dubbi sulla sua prosecuzione. “Lo esporteremo in altre regioni d’Italia – ha affermato durante la manifestazione - Speriamo diventi programma ministeriale, perché è un nuovo modo di fare scuola e consente di veicolare al meglio i messaggi sulla ricerca, contribuendo a far arrivare ai ragazzi problematiche altrimenti guardate con diffidenza. Nel nostro caso, abbiamo creato una coscienza, lavorando sulla conoscenza e l’interesse dei ragazzi ci ha fatto capire di aver imboccato la strada giusta.”
Ospite della manifestazione di questa mattina anche Giancarlo Vivone, dell’Associazione culturale “Manager Zen” che ha nelle sue corde e tra i suoi obiettivi quelli di far sì che i managers, soprattutto quelli orientati verso il cambiamento e la ricerca, si dedichino al volontariato e a progetti di solidarietà.
“Ci ispiriamo – ha detto Vivone - alla divulgazione della responsabilità sociale d’impresa. A Cosenza stiamo facendo una sorta di sperimentazione attraverso un progetto di adozione professionale, che prevede una sorta di controtendenza rispetto alle fughe di cervelli di cui tanto si parla. In altri termini,  managers a livello nazionale su base volontaria decidono di adottare giovani laureati e laureandi calabresi da avviare ad attività imprendoriali sul posto.”
La grande valenza del progetto “Il cinema racconta la ricerca” e i suoi risultati più che soddisfacenti sono stati, infine, evidenziati da Marina Del Sordo, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di via Negroni. “E’ stato entusiasmante – ha rimarcato. La comunità scolastica ha iniziato quasi giocando sulla multidisciplinarietà. Più che innovativo, l’approccio metodologico del cinema è stato attrattivo, perché rendersi conto di attraversare alcune vite reali, come ad esempio quelle dei ragazzi di via Panisperna, ha significato aver aggiunto alle competenze da sviluppare in vista degli esami, una ricchezza particolare.”

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