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venerdì 30 dicembre 2011

Calabria: Guccione (Pd), Regione rischia annegare in un mare di debiti

(ASCA) - Reggio Calabria, 30 dic - ''La RegioneCalabria rischia di annegare in un mare di debiti. Il 2012, quindi, o sara' veramente l'anno delle riforme oppure non potra' esserci nessun cambiamento positivo per il futuro della Calabria e dei calabresi''. E' quanto afferma il Consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione. ''Il Bilancio regionale, infatti - spiega l'esponente democratico - e' di circa 9 miliardi di euro, di cui gran parte sono gia' vincolati. Solo 800 milioni circa sono ancora liberi da vincoli e finalizzazioni. A tutto cio' hanno senz'altro contribuito i tagli che il governo nazionale ha operato sulle regioni e sugli enti locali. Ci troviamo, quindi, in presenza di un bilancio regionale che ha risorse insufficienti per rispondere ai numerosissimi bisogni dei calabresi. In tale situazione diventa davvero difficile governare''. ''La situazione - prosegue Guccione - e' ancor piu' grave se prendiamo in esame la condizione economica degli enti sub regionali che presentano notevoli problemi di sostenibilita' finanziaria''. ''Quest'anno, come componenti della Commissione Vigilanza della Consiglio regionale, abbiamo avuto modo di visionare i bilanci di Arssa, Afor, Sorical Spa, Fincalabria Spa, dei Consorzi di Bonifica, dei Consorzi per lo Sviluppo Industriale, della Fondazione Field, del Consorzio del Bergamotto, del Consorzio del Cedro di Calabria, della Fondazione Mediterranea Terina, dell'Arpacal, dell'Arcea, dell'Azienda Calabria e Lavoro, dell'Ardis Calabria e potrei ancora continuare per molto nell'elencazione. Dopo aver sentito le relazioni dei rappresentanti di questi enti, mi sento di affermare, senza timore di essere smentito, che la Regione Calabria attualmente e' seduta su una montagna di debiti che appesantisce il ruolo e i compiti istituzionali per cui era nata''. ''Il 2012 - si legge ancora nella nota - deve essere l'anno della sfida, non piu' rinviabile, delle riforme strutturali che avvii definitivamente il necessario processo di snellimento e di razionalizzazione per liberare risorse e innescare finalmente un futuro vero di ripresa e di sviluppo''.

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