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martedì 27 dicembre 2011

ReteRADICI: migranti come noi

27 DICEMBRE – REGGIO CALABRIA
RANDOM – VIA POSSIDONEA SCALINATA CAMAGNA
reteRADICI presenta: MIGRANTI COME NOI....
A DUE ANNI DALLA RIVOLTA DI ROSARNO UNA SERATA TRA RIFLESSIONE, CINEMA E TEATRO



A Chjana
Arrivati in un piccolo centro della Calabria, Ayiva e Cheikh, due immigrati senegalesi, trovano lavoro insieme ad altri immigrati irregolari come mano d'opera nei campi di agrumi, dietro cui si nasconde l'ombra della mafia locale. A causa delle condizioni di lavoro proibitive e di un salario che rasenta la miseria, i due si ritrovano nel centro di una rivolta gestita dagli stessi extracomunitari. Nel tentativo di darsi alla fuga, sono costretti a dividersi ma, una volta trovato rifugio a Foggia, Ayiva non si darà pace fino a quando non ritroverà l'amico.




LA SPREMUTA
di e con Beppe Casales
Il 7 gennaio 2010 i migranti che lavorano a Rosarno si ribellano. Gli africani dopo anni di violenze e sfruttamento reagiscono, fanno ciò che gli italiani non fanno da anni: alzano la testa. In due giorni si consuma tutto: scontri con la polizia, la caccia al nero, e infine lo sgombero. I media nazionali sottolineano che la mafia non c'entra. Ma dire che la mafia non c'entra in Calabria è una bugia. La mafia c'entra eccome, non solo in Calabria.
Nei fatti di Rosarno si concentrano tre nodi fondamentali che stringono al collo l'Italia, e che prima o poi bisognerà avere il coraggio di sciogliere: il rapporto coi migranti, la mafia e il concetto di lavoro.
L'Italia è spremuta da mani violente, da molte mani. Il coraggio di chi non vuole più girare la testa, di chi pensa che vivere esiga più dignità deve essere imitato, non temuto.

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