La Reggina ritrova la vittoria dopo tre giornate battendo un Bari che è giunto in Calabria sulle ali dell’entusiasmo, merito del tris di vittorie consecutive nelle precedenti gare.
Il terreno di gioco inzuppato dalla pioggia battente e il primo freddo sullo Stretto, sulla carta disegnano un incontro più per lottatori che per piedi buoni. Non sarà così.
La sorpresa, nelle formazioni la riserva Breda che, accanto a capitan Bonazzoli, fa esordire dal 1’ Ragusa. A centrocampo, conferma per Nicholas Viola, questa volta in coppia con Rizzo.
Il Bari, disposto da Torrente con un prudente 4-5-1, punta a occupare gli spazi e ripartire in contropiede con i vari De Paula, Marotta, Rivas e Bogliacino.
Pronti via e in 10 minuti succede di tutto. Rizzo sfiora il gol dalla distanza al primo giro di lancette, poi al 5’ Rizzato, dal lato corto dell’area, sbaglia il cross e trova impreparato il portiere Lamanna che goffamente spedisce con i pugni in rete. 1-0 per gli amaranto. Passano altri trecento secondi e i galletti pugliesi impattano. Donati serve in profondità la palla che, dopo un rapido uno-due, finisce sui piedi di Marotta che, da posizione defilata, centra l’interno del palo lontano e realizza il suo terzo gol in campionato. Tutto da rifare per la Reggina che riprende a macinare gioco. Rizzato e D’Alessandro spingono sulle fasce, Viola si occupa della regia e dialoga spesso con un Missiroli in buona serata. Nei primi venticinque minuti c’è tanta Reggina e poco Bari. Ragusa cicca il pallone da ottima posizione, Lamanna si riscatta su un siluro di Missiroli e al 18’, in mischia, Bonazzoli viene trattenuto. Sarebbe rigore ma Tozzi non è d’accordo.
Pian piano la pressione dei padroni di casa cala, anche perché Torrente sostituisce l’irritante Rivas con il volenteroso Defendi. L’inerzia cambia e così sale in cattedra Donati, ben coadiuvato da De Falco, mentre finalmente si vede qualche spunto di De Paula, mentre Bogliacino spreca un contropiede pericoloso. Proprio nel momento migliore degli ospiti, ancora Rizzato trova un cross al bacio per l’accorrente Ragusa (fin lì evanescente) che riporta avanti i suoi. È il 40’ ma per i pochi tifosi presenti sugli spalti c’è ancora spazio per un’emozione: Marino, su una punizione dalla trequarti, esce male e quasi regala il pari agli avversari. Provvidenziale l’intervento di un difensore a pochi passi dalla linea.
Nella ripresa, il Bari si presenta con Caputo per Bogliacino. Il cambio è azzeccato perché i pugliesi iniziano a schiacciare la Reggina nella propria metà campo. De Paula e Marotta ci provano, andando vicinissimi al 2-2. Ancora una volta, nel momento di maggior sofferenza, la Reggina passa ancora. Donati è molle su un pallone nella metà campo reggina, Viola recupera e rilancia per Missiroli che percorre 40 metri palla al piede, salta un uomo e serve un prezioso assist a Ragusa che mette a sedere Borghese e poi piazza un gran destro sotto la traversa. È 3-1, partita virtualmente chiusa. Campagnacci rileva subito il goleador di giornata mentre Torrente, pochi minuti dopo, prova la carta della disperazione inserendo Forestieri per De Paula. È tridente ma il Bari non sembra crederci. Tozzi sorvola ancora su un evidentissimo intervento da rigore su Bonazzoli, quindi Breda (80’) sostituisce Viola e Bonazzoli con Castiglia e Ceravolo. Un minuto più tardi la Reggina perde Campagnacci per un guaio muscolare. L’attaccante, con un bendaggio stretto, rientra per gli ultimi 5’ ma è solo atto di presenza. In 11 contro 10 il Bari si butta a testa bassa ma produce nulla, anzi rischia con Ceravolo più volte lanciato in contropiede.
Il triplice fischio di Tozzi sancisce il 3-1 e l’aggancio in classifica degli amaranto ai galletti baresi a quota 14 punti.
COMMENTO
Ritrovare la vittoria dopo le ultime disastrose prestazioni, soprattutto difensive, è un toccasana a livello morale, oltre che di classifica. Bene come sempre la fase offensiva, con l’unico cruccio chiamato Bonazzoli. Il capitano lotta, si danna correndo a destra e sinistra, ma ancora non vede la porta. Se Tozzi avesse concesso uno dei due rigori evidenti sul bomber mantovano, Emiliano avrebbe potuto sbloccarsi.
Il rientro di Viola sembra dare maggior equilibrio e sicurezza alla manovra. Con lui alla regia, difensori e centrocampisti vengono così alleggeriti da compiti di impostazione, riducendo errori e sbilanciamenti al minimo. Ne ha infatti avuto giovamento il reparto arretrato che ha trovato in Emerson il suo leader. Certo, da rivedere sia A. Marino che D’Alessandro, volenterosi, anche positivi se vogliamo, ma ancora troppo insicuri in alcuni frangenti. Urge risoluzione il problema portiere. Marino e Kovacsik non hanno la caratura giusta per poter difendere la porta amaranto. La soluzione Iezzo sarebbe quanto mai gradita.
PAGELLE REGGINA
Marino P. - 4,5: Insicuro. Prende un gol forse evitabile, sbaglia un paio di uscite, ma in generale trasmette al reparto la sua incertezza
Adejo – 6: ci mette il fisico e la velocità, oltre a tanta grinta. Gli sfugge De Paula che si gira e sfiora il gol. Può e deve migliorare l’attenzione.
Marino A. – 6: non sbaglia ma non sembra sempre a suo agio. Non è pronto su Marotta che poi segna.
Emerson – 6,5: è ormai il leader del reparto difensivo, migliora di partita in partita.
D’Alessandro – 6: accompagna spesso l’azione ma a volte appare timido.
Rizzo – 6,5: Il rientro di Viola lo libera dai compiti d’impostazione, così torna la diga di sempre
Viola - 7: non è ancora la meglio, infatti chiede il cambio, ma i suoi piedi e le sue geometrie mancavano a questa squadra. (dall’82’ Ceravolo – s.v.: ci prova in contropiede ma non conclude)
Rizzato – 7: suo l’1-0, seppur casuale. Non è casuale l’assist per il 2-1 e la spinta costante.
Missiroli – 7: quando è ispirato, come stasera, può essere devastante. Non segna ma offre l’assist a Ragusa per il 3-1
Bonazzoli – 6: di stima. Si batte come un leone ed è punto di riferimento. Tozzi gli nega due rigori, ma non punge e non segna. (dall’80’ Castiglia – s.v.: si limita ad arginare le ultime folate baresi)
Ragusa – 7,5: realizza due gol al suo esordio dal 1’,il secondo frutto di una gran giocata. Futuro assicurato. (dal 62’ Campagnacci – s.v.: quando entra la partita è ormai chiusa. Fa in tempo a stirarsi).
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