Secondo l’Assessore all’Agricoltura Michele Trematerra ed il Sottosegretario alla Presidenza della regione con delega alle riforme, Alberto Sarra,
le proposte di legge, approvate oggi dalla Giunta, che ora passano all’approvazione del Consiglio regionale, una sull’istituzione dell’azienda regionale per la forestazione e l’altra sulle politiche delle montagne, tendono alla costituzione di un impianto organico di riassetto degli enti che in Calabria si occupano delle politiche sulla montagna.
le proposte di legge, approvate oggi dalla Giunta, che ora passano all’approvazione del Consiglio regionale, una sull’istituzione dell’azienda regionale per la forestazione e l’altra sulle politiche delle montagne, tendono alla costituzione di un impianto organico di riassetto degli enti che in Calabria si occupano delle politiche sulla montagna.
Per il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti “si tratta di due provvedimenti importanti con cui si passa, dopo i molti proclami fatti nel passato, alla concreta riorganizzazione di un settore, per molto tempo trascurato, ma particolarmente qualificante per lo sviluppo e l’incremento dell’economia regionale, attraverso la valorizzazione del territorio. Una risposta seria ed articolata per quanti attendevano il segno tangibile di una seria attenzione alla politica della montagna”.
Secondo Trematerra, in particolare, “è necessario che il riassetto sia d’ordine coerente e rigoroso fra le varie competenze ed elimini gli elementi di criticità e debolezza dell’attuale sistema, attraverso la rivisitazione di ruoli e funzioni, il necessario coordinamento per le attività di difesa idro-geologica del territorio montano, la valorizzare al meglio delle professionalità e la realizzazione delle condizioni strutturali più efficienti al dispiegamento di capacità e competenze.
L’istituenda azienda si presenta come l’organismo attraverso cui s’intende dare uno sviluppo coordinato al settore delle foreste e della forestazione, conglobando una politica di sviluppo della montagna tesa a perseguire l’effettivo miglioramento delle sottese funzioni produttive e sociali, la reale valorizzazione delle attività ricadenti nelle aree collinari e montane, la tutela dell’ambiente e del territorio, le migliori condizioni di vita e sicurezza delle popolazioni interessate”. La nuova Azienda eserciterà le funzioni già proprie dell’Azienda Forestale della Regione Calabria (posta in liquidazione nel 2007 dalla precedente Giunta), le funzioni regionali in materia di prevenzione e lotta agli incendi boschivi, nonché gli interventi di pertinenza della Regione, volti alla prevenzione ed al risanamento dei fenomeni di dissesto idrogeologico, in coordinamento con gli altri Dipartimenti regionali competenti. Sul presupposto che la gestione aggregata ed unitaria delle funzioni afferenti le politiche della montagna, oltre a costituire evidente elemento d’economicità, sia la via per la migliore efficienza ed efficacia nel settore, è stata prevista la soppressione e la liquidazione delle comunità montane calabresi, le cui funzioni proprie saranno esercitate dalla Regione, attraverso questa nuova Azienda, nel mentre saranno restituite agli enti già deleganti o conferenti le funzioni da questi già delegate o conferite alle Comunità, salva la possibilità di nuova delega all’Azienda per convenzione. L’azienda, nell’esercizio delle suindicate funzioni, impronterà la propria conduzione anche in senso produttivo, valorizzando il patrimonio ed attuando una concreta pianificazione delle attività di amministrazione dei beni ad essa affidati, compresa la valorizzazione della filiera foresta-legno con pratiche improntate alla gestione forestale ecocompatibile. Relativamente alla pianta organica della nuova azienda, è previsto che essa sia coperta, mediante il personale che transiterà dall’Azienda Forestale della Regione in liquidazione, dalle Comunità Montane soppresse e dalla Regione Calabria per trasferimento o comando. Tale personale, già assoggettato a regime pubblicistico, sarà posto in un ruolo speciale ad esaurimento, con salvaguardia dello stato giuridico ed economico, mentre le nuove assunzioni saranno sottoposte a regime privatistico. Tale atto normativo rappresenta il coronamento di un lungo iter istruttorio che ha visto protagonisti oltre che i Dipartimenti regionali interessati, le organizzazioni di categoria e sindacali, i cui importanti contributi sono stati tenuti nella massima considerazione.
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