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martedì 27 marzo 2012

SEL: “Caro Monti, caro Scopelliti, vi ricordate che esiste anche il Porto di Gioia Tauro?”

“Buongiorno Monti, si è per caso dimenticato che in Italia esiste anche la Calabria?”. La domanda è ironica fino a un certo punto. Perché a leggere le ultime delibere del CIPE sembra proprio che delle mille questioni calabresi sulle quali è necessario intervenire non vi sia traccia. Una tra tutte, ad esempio, la questione del Porto di Gioia Tauro, totalmente dimenticato sia dal Governo nazionale che regionale.
Nelle delibere del CIPE solo qualche “briciola” per il completamento dei lavori al Museo di Reggio Calabria, opera già inserita nell'elenco delle opere da realizzare per le celebrazioni del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia dal governo di centrosinistra.
Sembra che per la Calabria, accantonato fortunatamente l’inutile e dannoso progetto del Ponte sullo Stretto, non vi sia alcuna intenzione di investire su opere che sarebbero determinanti per lo sviluppo non solo della stessa Calabria ma di tutto il Paese. Il Porto di Gioia Tauro è una di queste opere, inserita nella lista delle infrastrutture strategiche dell’Unione Europea e oggi fortemente in crisi con il 50% della forza lavoro in cassa integrazione. Ma sappiamo bene che senza investimenti anche infrastrutturali al fine di favorire la logistica e l’intermodalità, l’occasione del Porto di Gioia rischia di dissolversi.
Eppure sembra che nessun interesse venga rivolto alla situazione dei trasporti in Calabria, con una tratta ferroviaria in pessime condizioni, con bassi livelli di servizio e priva di investimenti significativi ormai da decenni, con una fragilità degli assi trasversali Paola–Sibari e Lamezia–Catanzaro,  un impoverimento e un forte degrado delle linee ferroviarie a scartamento ridotto (di recente sono stati chiusi 44 km di linee nella Piana di Gioia Tauro), un parco veicolare ultradecennale e fatiscente, assenza di servizi degni di questo nome sia sulla breve che sulla lunga percorrenza, in termini di mobilità, orari, frequenze, informazione, assistenza al viaggiatore. E pensare che presso le OMECA di Reggio Calabria si stanno fabbricando 34 treni regionali per le Regioni Veneto ed Emilia Romagna. Chissà perché la Regione Calabria non può procedere allo stesso modo!
Sembra che l’attuale Governo nazionale sia troppo impegnato con riforme tese a ridurre i diritti dei lavoratori. Ma non sarebbe meglio  procedere subito all’individuazione di interventi ed investimenti strategici per uscire rapidamente dalla crisi, favorendo crescita e occupazione? Piuttosto che preoccuparsi di come licenziare di più e più facilmente, di come ridurre gli ammortizzatori sociali e salassare pensionati e dipendenti pubblici, sarebbe meglio che Monti intervenisse su come rilanciare una crescita economica magari puntando su una “conversione ecologica dell’economia”, intesa non semplicemente come un nuovo business ma come un approccio culturale oltre che produttivo di crescita sostenibile, rispettosa dell’ambiente e delle persone, che produce lavoro buono e ha bisogno di lavoro buono per essere prodotta. Ma soprattutto, a fronte di questo stato di abbandono della Calabria da parte del Governo nazionale, possibile che il Presidente Scopelliti non abbia niente da dire? Chiediamo che intervenga prontamente al fine di riportare l’attenzione del Governo nazionale su temi stringenti per le sorti economiche e produttive, di crescita e di sviluppo, della Calabria.

Laura Cirella
Coordinatrice provinciale
Sinistra Ecologia e Libertà

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