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domenica 25 marzo 2012

Lettera del Presidente Giuseppe Raffa al Ministro Passera sull'aeroporto dei Reggio

 “Le scrivo perché allarmato dalla possibilità che anche l’aeroporto di Reggio Calabria possa rientrare fra i 24 scali cui lo Stato, secondo il rapporto One Works-Kpmg-Nomisma, dovrebbe cessare di fornire sostegni finanziari in quanto bacini di traffico insufficienti o perché aggravati da vincoli infrastrutturali insuperabili”.  E’ questo l’incipit della lettera che il presidente della Provincia Giuseppe Raffa ha inviato al Ministro dello Sviluppo Economico e alle Infrastrutture Corrado Passera, con la quale, tra l’altro,  annuncia che per difendere una vitale infrastruttura con lo scalo dello Stretto si farà promotore di una serie di iniziative anche clamorose.

“Una tesi – si legge - che in Calabria, promuovendo lo spostamento del traffico verso scali più efficienti, manderebbe in pensione Reggio in favore di Lamezia, e non si sa ancora se seguendo la strada della fusione o dello smantellamento. Ha detto bene Lei, nel corso della sua audizione davanti alla Commissione Trasporti della Camera quando, anticipando le sue linee guida per il settore, ha decretato la fine della filosofia  di un aeroporto in ogni provincia, per  poter riconsiderare  in maniera collegata tutta la logistica, quindi ferrovie, aeroporti e gli altri mezzi di trasporto". 
La missiva del Presidente della Provincia di Reggio al Ministro Passera così prosegue: “E il mio appello, a proposito della necessità di salvare l’aeroporto di Reggio Calabria, parte proprio da questa sua considerazione tecnica che suddivide gli scali del Paese fra i 4 strategici o primari, e tutti gli altri complementari, perché autorizzati senza la minima progettualità e dunque incapaci di raggiungere quote di traffico determinanti per l’autonomia finanziaria. Mi creda Ministro, pur in presenza di queste peculiarità,  è ben altra la valenza del ‘Tito Minniti’  di Reggio Calabria. L'Aeroporto dello Stretto è uno snodo fondamentale: la distanza del territorio di riferimento dal resto d’Italia e dell’Europa, con le difficoltà di altri collegamenti (autostrada, statale ionica, ferrovia, rotte navali), ne determina una potenzialità di utilizzo non solo estremamente interessante, ma anche assolutamente necessaria. Senza contare che potrebbe diventare uno scalo di grande interesse geografico se potesse fungere da ponte privilegiato per la costa africana del Mediterraneo, sebbene in via di sviluppo. Ma intanto è la sua funzione di garanzia di continuità territoriale a rendere questo scalo insopprimibile, considerato il progressivo smantellamento dei servizi ferroviari nord-sud, il caro-carburante cui si aggiungono  i lavori perennemente  in corso sull’A3”.

Il presidente Raffa chiede  poi al Ministro Passera “che ne sarebbe di tutto questo sforzo economico, in una realtà povera come la nostra, se senza considerare le nuove prospettive che alla luce di quanto programmato dalla Sogas sono ormai a portata di mano, si mettesse la parola “fine” sulle attività dello scalo? So bene  - sostiene - che lo spettro di una ineludibile chiusura poggia su una serie di parametri che lo scalo reggino non è riuscito ancora a far suoi. Ma siamo sulla buona strada e gliene voglio dar conto. Coadiuvati da importanti investimenti, i dati di traffico del 2011 confermano il trend positivo registrato nel corso dell’ultimo triennio: + 12,8% a fronte di una media nazionale del 7,1% (fonte dati Assaeroporti), mentre il + 20% registrato nei primi mesi del 2012 sta premiando la nuova politica commerciale messa in atto dal nuovo management che abbiamo insediato solo 6 mesi fa,  quali soci di maggioranza, e che  sta  perseguendo una strategia di collegamento sull’asse Nord-Sud del Paese, attraverso anche le risorse derivanti delle “tratte onerate” a garanzia della continuità territoriale. L’ingresso nello scalo di un nuovo vettore europeo low cost, emergente nel panorama europeo, completerà l’offerta  verso Venezia, in attesa che ulteriori collegamenti siano valutati dalla Sogas insieme agli enti soci. che, impresso un più che ambizioso progetto di valorizzazione e sviluppo dello scalo, hanno avviato il processo di privatizzazione”.

Per Giuseppe Raffa c’è ancora una valenza da non trascurare: “quella che fa del ‘Tito Minniti’ un nodo strategico reale per il trasporto integrato aria/ mare/ ferro , visto che con i suoi molteplici collegamenti in atto e in fieri  l’Aeroporto si qualifica sempre più come scalo dello Stretto agevolando un più che intenso traffico da e per la costa Siciliana. Alla luce degli sforzi economici sostenuti e già programmati e gravano su un’area che purtroppo non riesce a migliorare il suo Pil, uno fra i più bassi d’Europa,  spero di essere riuscito a rappresentarle – termina Giuseppe Raffa -  le aspettative legate alle attività di un aeroporto, più che determinante per la sopravvivenza economica di questa provincia”.

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