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domenica 10 aprile 2011

OMICIDIO ROMA:PRATI SICURA,OMBRA CRIMINE COLLETTI BIANCHI MINACCIA RACKET,USURA,INFILTRAZIONI;COMUNE,E'CITTADELLA MILITARE

(ANSA) - ROMA, 10 APR - Uno dei quartieri piu' sicuri di Roma ma che rischia l'insidiosa presenza della criminalita' dei colletti bianchi. Racket, usura, infiltrazioni della criminalita' organizzata nelle attivita' commerciali sembrano essere una minaccia piu' che concreta per Prati, quartiere di studi legali e borghesia romana. Insomma, qui la criminalita' e' in giacca e cravatta, e' invisibile ma rischia di insinuarsi e cambiare il tessuto di un quartiere mai balzato agli onori delle cronache se non per l'omicidio di via Poma. Del resto Roberto Ceccarelli, ucciso venerdi' sera in via Col di Lana, aveva il suo ufficio in via Oslavia e un curriculum di truffe, reati finanziari, riciclaggio e rapporti con la criminalita' organizzata come il clan Tomasello. Insomma si occupava di soldi di incerta provenienza e soldi da ripulire. ''Il rischio qui non e' lo scippo o lo spaccio oppure il degrado di vagabondi - spiega la presidente della circoscrizione Antonella De Giusti - abbiamo avuto un'attivita' sequestrata per 'ndrangheta e un'altra chiusa per reati finanziari. Ormai la mafia non sta piu' solo in Sicilia e in Calabria. Per questo - prosegue - chiedo che piu' che ai lavavetri l'amministrazione ponga attenzione a questi fenomeni inquietanti che si insinuano nella maglie della nostra citta'''. Eppure per il delegato alla sicurezza del Campidoglio Giorgio Ciardi definisce Prati ''una cittadella militare'', quasi non ci fosse zona a Roma piu' sicura. ''Per la concentrazione di presidi di controllo la zona di Prati potrebbe essere considerata la cittadella militare di Roma'', dice. ''Inoltre il XVII Gruppo della Polizia Municipale conta 300-350 unita'. E in quel quartiere romano c'e' un'alta concentrazione di palazzi presidiati dalle forze dell'ordine, come il Tribunale, la Corte dei Conti, la Corte di Cassazione, oltre al personale di sicurezza della Santa Sede''. Ma tra gli esercenti comunque c'e' una certa preoccupazione. Qui il problema non sono le rapine, i pusher o le prostitute. Ma che la criminalita' minacci le loro attivita'. Qualche negoziante, che chiede l'anonimato, parla di usura ma le associazioni di commercianti non ricevono denunce in proposito. Una reticenza che sfiora l'omerta'. E di omerta' sono stati accusati i gestori di locali e bar nei pressi di via Col di Lana che venerdi' sera dopo l'agguato sono rimasti indifferenti continuando a servire avventori che mangiavano e bevevano a pochi metri dal cadavere di Roberto Ceccarelli. Respinge pero' le accuse di omerta' Lorenzo Vanni, titolare dell'omonimo bar che a Prati e' tappa fissa per avvocati, dipendenti della vicina sede della Rai ma anche attori e vip. ''Ma quale omerta', non ci siamo proprio accorti di quello che era successo. C'era tanta gente stavamo lavorando. Stavamo dentro, c'era molta confusione. Non abbiamo sentito gli spari. Alcuni clienti poi si sono accorti di quello che era successo e hanno dato l'allarme e sono venuti ad avvisarci''. Neanche al ristorante ''Mangianapoli'' si sono accorti di nulla. ''Stavo lavorando'', taglia corto un cameriere. Qui l'ultimo e l'unico episodio di violenza efferata e' stato l'omicidio di Simonetta Cesaroni a via Poma. ''Non siamo abituati alle sparatorie, ai regolamenti di conti. Quella dell'altra sera e' una cosa che lascia il segno'', riflette Lorenzo Vanni.

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