Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti ha inviato una lettera al Ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini per chiedere l’adozione di ogni iniziativa che possa garantire la sopravvivenza del Corso di laurea in Medicina Veterinaria all’Università degli Studi Magna Grecia di Catanzaro.
“La crescita di una Regione – ha scritto il Presidente Scopelliti - si fonda, tra le altre cose, sulla capacità di formare una classe di professionisti con profonde conoscenze teorico-pratiche legate al territorio. Sono, pertanto, particolarmente preoccupato per la decisione del Ministero dell’Università di azzerare le immatricolazioni al Corso di Laurea in Medicina Veterinaria di Catanzaro. Mi è noto che, per garantire l’efficacia dei corsi, le Università devono avere requisiti minimi di docenza che ritengo giusti e necessari ma, nel contempo, occorre considerare l’impossibilità per atenei virtuosi, come l’Università di Studi della Magna Grecia di Catanzaro, di colmare con fondi propri i vuoti di docenza su corsi di nuova istituzione.
Il Ministero per la sua programmazione annuale di laureati in Medicina Veterinaria, utilizza i dati forniti dagli appositi Uffici regionali che raccolgono i fabbisogni delle Aziende Sanitarie Provinciali. Inoltre, vengono considerati i dati forniti dalle associazioni di categoria relativi agli operatori della salute degli animali da compagnia. Così facendo non si riesce ad intercettare la richiesta di competenze che proviene da settori strategici per il Paese, vale a dire la salute degli animali da reddito e la sicurezza delle produzione che da queste derivano.
Temo che questa stretta delle immatricolazioni per i corsi di laurea in Medicina Veterinaria potrebbe, in breve futuro, creare la stessa urgenza di laureati come è avvenuto per la Medicina umana. In particolare, nella Regione Calabria il comparto agroalimentare rappresenta buona parte dell’economia e la figura di un Medico Veterinario libero professionista di reale ausilio alla piccole e medie imprese del settore agro-zootecnico e dell’industria agroalimentare (caseifici, salumifici, preparazione di prodotti carnei, ecc.) diventa determinante.
“La crescita di una Regione – ha scritto il Presidente Scopelliti - si fonda, tra le altre cose, sulla capacità di formare una classe di professionisti con profonde conoscenze teorico-pratiche legate al territorio. Sono, pertanto, particolarmente preoccupato per la decisione del Ministero dell’Università di azzerare le immatricolazioni al Corso di Laurea in Medicina Veterinaria di Catanzaro. Mi è noto che, per garantire l’efficacia dei corsi, le Università devono avere requisiti minimi di docenza che ritengo giusti e necessari ma, nel contempo, occorre considerare l’impossibilità per atenei virtuosi, come l’Università di Studi della Magna Grecia di Catanzaro, di colmare con fondi propri i vuoti di docenza su corsi di nuova istituzione.
Il Ministero per la sua programmazione annuale di laureati in Medicina Veterinaria, utilizza i dati forniti dagli appositi Uffici regionali che raccolgono i fabbisogni delle Aziende Sanitarie Provinciali. Inoltre, vengono considerati i dati forniti dalle associazioni di categoria relativi agli operatori della salute degli animali da compagnia. Così facendo non si riesce ad intercettare la richiesta di competenze che proviene da settori strategici per il Paese, vale a dire la salute degli animali da reddito e la sicurezza delle produzione che da queste derivano.
Temo che questa stretta delle immatricolazioni per i corsi di laurea in Medicina Veterinaria potrebbe, in breve futuro, creare la stessa urgenza di laureati come è avvenuto per la Medicina umana. In particolare, nella Regione Calabria il comparto agroalimentare rappresenta buona parte dell’economia e la figura di un Medico Veterinario libero professionista di reale ausilio alla piccole e medie imprese del settore agro-zootecnico e dell’industria agroalimentare (caseifici, salumifici, preparazione di prodotti carnei, ecc.) diventa determinante.
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