(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 15 APR - ''Antonino e Luciano Lo Giudice nel loro tentativo di contattare due personalita' istituzionali con l'obiettivo di salvaguardare i loro interessi criminali, hanno sempre trovato porte chiuse''. E' quanto ha affermato nella conferenza stampa svoltasi oggi in Questura il procuratore capo di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, titolare delle indagini sull'attentato del 3 gennaio 2010 agli uffici della Procura generale di Reggio Calabria, dell'attentato dinamitardo all'abitazione del dott. Salvatore Di Landro, procuratore generale, nell'agosto 2010, e il gravissimo atto di intimidazione di cui fu oggetto lo stesso procuratore capo di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone quando, su mandato degli stessi Lo Giudice, fu fatto ritrovare un bazooka nei pressi del centro direzionale di Reggio Calabria che ospita la Procura distrettuale antimafia. Le personalita' cui ha fatto riferimento il procuratore Lombardo, sono il sostituto procuratore nazionale antimafia Alberto Cisterna ed il sostituto procuratore generale di Reggio Calabria, Vincenzo Mollace. I due magistrati, il primo in servizio alla Procura nazionale Antimafia, e il secondo alla Procura Generale di Reggio Calabria, non sono indagati.
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