PREMIO VIAREGGIO: ASSESSORE CALIGIURI, INTESA PER SEZIONE GIORNALISMO IN CALABRIA Catanzaro, 13 apr. (Adnkronos) - La sezione giornalismo culturale del premio Viareggio potrebbe tenersi in Calabria. E' stata raggiunta una buona intesa con la presidente del premio in un incontro che si e' tenuto questo pomeriggio a Roma al quale, per la Regione Calabria, hanno partecipato l'assessore alla cultura Mario Caligiuri, l'assessore all'agricoltura Michele Trematerra e il segretario generale della giunta regionale Franco Zoccali. Al termine dell'incontro grande soddisfazione e' stata espressa dall'assessore Caligiuri e dal presidente Giuseppe Scopelliti che si e' fatto promotore dell'iniziativa di portare in Calabria il prestigioso premio Viareggio. Gli incontri per la definizione dell'iniziativa proseguiranno nelle prossime settimane.
CINEMA: MARTINA STELLA INAUGURA ''IL RISORGIMENTO SECONDO MARTONE'' A COSENZA Cosenza, 13 apr. (Adnkronos) - La giovane attrice Martina Stella ha tagliato il nastro della mostra ''Il Risorgimento secondo Martone'', che porta a Cosenza (in contemporanea a Torino) gli scatti del film ''Noi credevamo''. La mostra di Cosenza e' realizzata in collaborazione con il Corso di Laurea Magistrale in Linguaggi dello Spettacolo, del Cinema e dei Media dell'Universita' della Calabria e con Solares Fondazione delle Arti (Parma) ed e' a cura di Alberto Barbera, direttore del Museo Nazionale del Cinema di Torino. ''E' la seconda volta che torno in Calabria, trovo sempre un'atmosfera bellissima'', ha affermato Martina Stella. La giovane attrice infine ha auspicato che ''oltre alle commedie, in cui si sta investendo tantissimo, si investa anche in film come questi, di grande rilievo''. Presenti all'inaugurazione anche due giovani attori del film, Luigi Pisani e Maria Scorza. Pisani ha parlato del valore dell'unita' del Paese, indicando nel ''Noi'' del titolo del film un elemento che ''unisce il nord e il sud dell'Italia''. ''Noi credevamo -ha proseguito - indica un verbo in divenire, ci vogliamo ancora credere''. Incredibile, ha fatto notare Pisani, come ''le passioni dei giovani sono le stesse in ogni epoca''. A parlare nello specifico del film ''Noi credevamo'' e' stato il critico cinematografico e docente dell'Universita' della Calabria Bruno Roberti, amico d'infanzia di Mario Martone. ''E' indicativo -ha notato- che la mostra si tenga a due passi dal Vallone di Rovito, dove sono stati fucilati i fratelli Bandiera. Parte del film passa attraverso la Calabria e un Sud che ha dato al processo unitario un contributo spesso rimosso. Ne ho discusso con Martone, definendolo un film sulla rimozione del processo di costruzione dell'identita'''. Il docente ha anticipato che in autunno Mario Martone sara' in Calabria per una serie di iniziative.
SANITA': REGIONI SU RIPARTO FONDO, C'E ARIA DI SCONTRO GOVERNATORI A ROMA PER TRE GIORNI, IN BALLO 106 MLD (ANSA) - ROMA, 13 APR - Dopo essersi incontrati e scontrati in una tre giorni che si tenne la prima settimana di febbraio, oggi i governatori sono tornati a rivedersi per tentare di trovare un accordo sul riparto del Fondo sanitario nazionale 2011 che ammonta a oltre 106,4 miliardi di euro. La seduta e' stata convocata dal presidente Vasco Errani per ben tre giorni, oggi domani e venerdi', a dimostrazione che raggiungere l'accordo non sembra facile. Ma oggi e' sembrato quasi impossibile. A dividere le Regioni e' il criterio della 'deprivazione' socio-economica, voluto fortemente dal sud, soprattutto da Campania, Calabria e Puglia, e il nord, a cui invece questo criterio non piace proprio. ''Con la deprivazione non vogliamo avere nulla a che fare'', ha detto l'assessore della Regione Veneto Luca Coletto, che e' anche coordinatore della Commissione salute della Conferenza delle Regioni. ''Se si e' inefficienti non bisogna chiedere la deprivazione ma fare una razionalizzazione dei servizi'', ha aggiunto. Nemmeno la proposta, avanzata in apertura della seduta dal presidente Vasco Errani di introdurre questo criterio nel riparto del prossimo anno, convincerebbe il nord. Soprattutto il riparto gia' formulato dal ministero della Salute, che da' piu' risorse ad alcune Regioni, Veneto, Lombardia, Lazio e Emilia Romagna, non favorirebbe l'accordo tra i governatori. ''E' chiaro che senza l'accordo tra le Regioni ci perdono tutti'', ammette Coletto. ''C'e' un forte irrigidimento delle Regioni del nord e non credo che quest'anno si arrivi all'accordo sul riparto tra le Regioni - spiega l'assessore della Puglia alla Salute, Tommaso Fiore - non e' stato trovato l'accordo nemmeno sul riparto dei fondi per la mobilita' sanitaria per il 2010: con queste premesse non si va da nessuna parte''. I governatori torneranno a incontrarsi domani mattina. Ma se non vi sara' speranza di trovare un accordo, e' possibile che venerdi' i presidenti rinunceranno a incontrarsi. E sarebbe la prima volta, e per lo piu' mentre si approvano i decreti sul federalismo, che le Regioni non riescono a trovare un accordo tra loro.
'NDRANGHETA/ OMICIDIO DE MARCO, PROTEZIONE A TUTTI I FAMILIARI LA FAIDA FAMILIARE FA TEMERE NUOVE TRAGEDIE - Catanzaro, 13 apr. (TMNews) - Si temono nuovi fatti di sangue dopo l'omicidio di Gaetano De Marco, avvenuto il sette aprile scorso nella piazza di San Lorenzo del Vallo, nel cosentino: e per questo sono stati attivati dispositivi di sicurezza al massimo livello per il fratello Aldo De Marco e per tutti i suoi familiari. Gaetano De Marco è l'uomo al quale furono uccise la moglie e la figlia per vendetta. L'omicidio della moglie e della figlia dell'uomo, Rosellina Indrieri, di 45 anni, e Barbara, di 26, era stato compiuto il 16 febbraio scorso nell'appartamento della famiglia a San Lorenzo del Vallo. L'olocausto di San Lorenzo sarebbe la reazione a un assurdo delitto, avvenuto un mese prima a Spezzano Albanese. Il figlio del boss latitante Franco Presta, Domenico, di 22 anni, era stato ucciso con un colpo di pistola al termine di una lite per un posto di parcheggio dal commerciante, Aldo De Marco, cognato e zio delle donne uccise in febbraio. Il commerciante, costituitosi dopo il delitto, è ora rinchiuso in un carcere calabrese, mentre la moglie ed i figli vivono sotto costante sorveglianza lontano dalla Calabria, proprio per evitare vendette. Gli investigatori sono convinti che ad armare la mano dei sicari sia stato appunto Franco Presta, latitante da oltre due anni, assetato di giustizia. La 'ndrangheta la sua vendetta ha deciso di consumarla colpendo la famiglia dello zio dell'omicida. Quella sera nella casa della mattanza c'era anche il figlio di Gaetano De Marco, Sylas, che seppur ferito in maniera grave, riuscì a salvarsi dalla furia dei killer. Secondo gli inquirenti la pista più accreditata resta quella della vendetta. Intanto Aldo De Marco, che era stato trasferito dal carcere di Castrovillari a quello di Locri, in stato di massima sicurezza, è stato nuovamente trasferito in una casa circondariale fuori regione, lo stesso è in regime di isolamento ed è guardato a vista dagli agenti della polizia penitenziaria. Ma, su disposizione della procura della Repubblica di Castrovillari sono stati attivati anche le procedure per la protezione degli altri familiari. Oltre al figlio Sylas, scampato alla strage perché fintosi morto, e trasferito subito in un luogo protetto, gli investigatori dell` Arma hanno contattato tutti i parenti. In tutto sono una quarantina e abitano tra Spezzano Albanese, Tarsia, San Lorenzo del Vallo e Roggiano Gravina, oltre che in due nazioni europee. Per tutti è stata attivato il dispositivo di sicurezza. E sempre per motivi di sicurezza, nei giorni scorsi non è stato concesso il permesso per effettuare una fiaccolata in ricordo del figlio del boss. La richiesta alla Questura di Cosenza era stata avanzata dalla sorella del giovane ucciso a Spezzano Albanese il 17 gennaio.
AGGREDISCE PROSTITUTA, POLIZIOTTO ARRESTATO DA ALTRI AGENTI (ANSA) - REGGIO CALABRIA, 13 APR - Un poliziotto in servizio alla Questura di Reggio Calabria e' stato arrestato dai suoi colleghi per avere aggredito una prostituta romena prima in un bar e poi all'esterno del locale. L'agente, S.F., di 50 anni, e' accusato di concussione, violenza privata e lesioni personali aggravate. Insieme a lui e' stato arrestato un altro uomo, L.R., di 52, accusato invece di tentata violenza sessuale. I due, secondo l'accusa, hanno aggredito la ragazza, all'interno del bar Morgan, situato su Corso Garibaldi, nel centro della citta', continuando gli atti di violenza anche all'esterno. La polizia ha arrestato anche un cittadino romeno intervenuto in difesa della ragazza, per minacce e lesioni nei confronti di L.R..
'NDRANGHETA: DOMICILIARI PER MOTIVI SALUTE CAPO BOSS S.LUCA ANTONIO PELLE HA 49 ANNI E ARRESTATO NEL 2008,PROTAGONISTA FAIDA (ANSA) - REGGIO CALABRIA, 13 APR - Antonio Pelle, di 49 anni, detto ''vancheddu'', ritenuto il capo dell'omonimo clan di San Luca protagonista della faida culminata nella strage di Duisburg, ha ottenuto gli arresti domiciliari per motivi di salute dalla Corte d'appello di Reggio Calabria. Pelle, che dagli altri affiliati era chiamato ''la mamma'' proprio perche' ritenuto il capo indiscusso della cosca, e' attualmente sotto processo in corte d'appello dopo essere stato condannato, il 19 marzo del 2009, a 13 anni di reclusione per associazione mafiosa dal gup di Reggio al termine del processo con rito abbreviato a 41 presunti affiliati alle cosche Nirta-Strangio e Pelle-Vottari. Antonio Pelle era stato arrestato il 16 ottobre 2008 in un bunker nelle campagne di Ardore. Nel 1998 era stato condannato, in primo grado, a 19 anni di reclusione ma fu assolto in appello.
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