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venerdì 15 aprile 2011

'NDRANGHETA:BOMBA PG; IN ALTRA INCHIESTA INDAGATI I SERRAINO LA PRIMA INDAGINE SI SVILUPPO' PRIMA DEL PENTIMENTO DI LO GIUDICE

(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 15 APR - Sono due le inchieste coordinate dalla Dda di Catanzaro sugli attentati compiuti lo scorso anno ai danni di magistrati di Reggio Calabria. Oltre a quella che stamani ha portato all'arresto del boss pentito Antonino Lo Giudice e di altre tre persone, ce n'e' un'altra che nel settembre dello scorso anno porto' all'emissione di quattro avvisi di garanzia nei confronti di altrettanti presunti esponenti della cosca Serraino di Reggio Calabria. L'inchiesta era giunta a quel punto prima che Lo Giudice si pentisse autoaccusandosi degli attentati, dando il via alla seconda indagine. In quel caso, i magistrati catanzaresi ipotizzavano che gli attentati alla procura generale ed all'abitazione del procuratore generale Salvatore Di Landro fossero una reazione dei Serraino alla revoca dell'ex sostituto procuratore generale di Reggio Calabria Francesco Neri come rappresentante della pubblica accusa nel processo d'appello per l'omicidio della guardia giurata Luigi Rende. Processo che, secondo l'accusa, interessava alla cosca. Di Landro contesto' a Neri di avere avuto come difensore in procedimenti disciplinari a suo carico, lo stesso avvocato che assisteva uno degli imputati per l'omicidio di Rende. Per questo motivo il magistrato fu sostituito nel processo che si concluse con la conferma dei cinque ergastoli comminati in primo grado. Dai contrasti e dalle contestazioni fatte da Di Landro a Neri scaturi', nel marzo 2010, l'apertura nei confronti di Neri della procedura di trasferimento d'ufficio per incompatibilita' ambientale da parte del Csm. Il procedimento si e' concluso con l'adozione di una misura cautelare con il trasferimento del magistrato ad altra sede ed altre funzioni. Neri ha assunto successivamente la carica di consigliere della Corte d'appello di Roma. Neri, che non e' stato indagato, ha sempre escluso di avere avuto contrasti con Di Landro, sostenendo di essere rimasto coinvolto ''in una situazione in cui mi ritengo assolutamente incolpevole. Sono stato io - disse Neri all'epoca - a concordare con Di Landro la mia sostituzione nel processo e non ho mai adottato comportamenti favorevoli alla cosca Serraino''. Dopo l'inchiesta conclusa oggi con i quattro arresti, bisognera' vedere cosa accadra' all'indagine sui Serraino

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