Lo stadio di Gelsenkirchen |
Il progetto Sei a Saline J. |
Ieri ascoltavo i commenti che precedevano l'inizio dell'incontro tra Schalke 04 e Inter, la partita dell' "impossible is nothing", tra le tante chicchiere e previsioni, formazioni vere o presunte, il cronista ne ha approfittato per declassare la cittadina di Gelsenkirchen a semplice agglomerato sorto attorno alle miniere di carbone della Ruhr, senza storia né poesia. Una località di 200 mila abitanti che non meritava quindi di rappresentare l'Europa che però... Che però, ha poi aggiunto, abbandonate le miniere di carbone, si é impegnata per trovare un nuovo sfogo ai tanti ex minatori della Ruhr. E l'dea giusta é arrivata. Sempre nel campo delle fonti di energia, questa volta però puntando alle rinnovabili. Tanto che adesso Gelsenkirchen é all'avanguardia nel settore e lo stesso stadio che ha ospitato l'incontro dei quarti di finale di Champions League é in gran parte alimentato con l'energia solare raccolta dai pannelli posti sulla copertura mobile dell'impianto. Ecco un esempio di come risollevare l'economia di una città in difficoltà investendo nell'innovazione e nella ricerca. Dopotutto Kyoto parla chiaro: entro il 2020, le centrali a carbone saranno dismesse. Uno schiaffo a chi invece pensa di "invadere" il territorio reggino e calabrese con impianti che ben pochi vantaggi economici porterebbero, assieme all'invece altissimo rischio di inquinamento atmosferico. E pensare che di sole ne avremmo tanto di più da sfruttare rispetto alla tanto vituperata Gelsenkirchen... Quindi, assieme alla sconfitta calcistica, l'Italia deve registrare anche la sconfitta politico-economica. E culturale.
Meditate gente...
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