Al via il censimento dei randagi sul territorio cosentino. Da oggi parte la prima fase di sopralluoghi e individuazione delle colonie canine della città di Cosenza, che sarà seguita, nel giro di una settimana, dalla cattura e sterilizzazione dei randagi. Una volta ricevute le cure dei veterinari, incluso l’inserimento del microchip di identificazione, i cani idonei, secondo quanto previsto dall’ordinanza del sindaco dello scorso 13 febbraio, saranno reimmessi nel territorio.
Si invitano dunque i cittadini proprietari di cani a rispettare le regole di identificazione e custodia dei propri animali. In particolare, si ricorda l’obbligo di applicare sugli animali di compagnia il microchip di identificazione, che è uno strumento indispensabile, nel caso il cane si perda o venga catturato, per essere restituito al legittimo proprietario. I cani di proprietà non custoditi e senza microchip, non potendo essere identificati, nel corso delle operazioni di censimento potrebbero essere catturati e sterilizzati. In tale caso, le spese sanitarie e di cattura saranno a carico del proprietario negligente.
Questa azione rientra nella complessiva strategia contro il randagismo messa in atto dall’Amministrazione comunale. L’assessorato all’Ambiente, di concerto con l’Azienda Sanitaria Provinciale e le Associazioni animaliste, è infatti impegnata in un programma di prevenzione e azioni a breve e lungo termine. Tra questi impegni rientrano l’anagrafe canina, l’educazione sanitaria nelle scuole, il controllo dell’habitat, le campagne di sterilizzazione dei cani di proprietà, la continua informazione della popolazione sulle problematiche del fenomeno e sulla corretta detenzione degli animali.
A questo proposito si registra, dopo soli pochi giorni dalla riapertura del canile, il ritrovamento di ben tre cucciolate, due nella zona di via Popilia e l’altra in via Pasquale Rossi, per un totale di 25 cuccioli. L’abbandono dei cani a pochi giorni dalla nascita ne mette a rischio la sopravvivenza e provoca un trauma anche per la mamma, in fase di allattamento. Si esortano pertanto i detentori di cani che mettono alla luce cucciolate non desiderate dai padroni di tenere in custodia i cuccioli almeno per 60 giorni, in modo da permettere alla mamma di allattarli. Una volta svezzati, se non si è in grado di trovare una sistemazione autonomamente, i cittadini possono rivolgersi al canile comunale, mentre è severamente vietato abbandonare i cani per strada. Il canile accoglierà i cuccioli senza penale per il padrone e provvederà alla sterilizzazione della mamma in modo da non provocare gravidanze indesiderate e altri abbandoni, moltiplicatori del fenomeno del randagismo.
Le sterilizzazioni, il censimento e le campagne adozioni fanno parte della strategia messa in campo dal Comune per combattere il randagismo, ma sono tutti strumenti insufficienti se non hanno l’appoggio e la collaborazione della cittadinanza che con i suoi comportamenti e pratiche ha la responsabilità di partecipare al miglioramento della convivenza, anche per gli animali.
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