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domenica 1 aprile 2012

Cosenza: Al “Rendano” per la stagione di prosa “Occidente solitario” di Martin Mc Donagh, con Claudio Santamaria e Filippo Nigro

Riprende martedì prossimo 3 aprile (ore 20,30) al Teatro “Rendano” di Cosenza la stagione di prosa. Per il cartellone, curato da Isabel Russinova, di scena “Occidente solitario”, un testo del commediografo irlandese Martin Mc Donagh, noto anche per la regia cinematografica del film “In Bruges-La coscienza dell’assassino” (del 2008), con Colin Farrell, Ralph Fiennes e Brendan Gleeson, con il quale raccolse una nomination all’Oscar e un Golden Globe per la migliore interpretazione maschile (Farrell).
Protagonisti della messa in scena di “Occidente solitario” (coproduzione tra la compagnia “Gli ipocriti” e l’Associazione Teatrale Pistoiese), al “Rendano” anche mercoledì 4 aprile (sempre alle 20,30), sono Claudio Santamaria e Filippo Nigro, due dei migliori attori della nuova generazione, molto contesi da cinema e televisione.
Il testo di Mac Donagh, tradotto da Luca Scarlini, racconta, con i toni della commedia noir, il continuo litigare di due fratelli, Coleman (Santamaria)  e Valene (Nigro), il cui padre è appena morto per un colpo di fucile. Valene è interessato unicamente alle sue statuine religiose e a bere whisky, fornitogli a domicilio da una giovane chiamata “Ragazzina” (l’attrice è la giovanissima Nicole Murgia). Coleman pensa solo a mangiare e partecipa ai funerali del paese per riuscire a degustare gratuitamente salsicce e rustici. Un giorno Padre Welsh, parroco della comunità (lo interpreta Massimo De Santis), trova nel lago il corpo di Thomas Hanlon che si è appena suicidato; Valene lo aiuta a tirarlo fuori. Intanto, Coleman, rimasto solo in casa, per dispetto distrugge tutte le statuine di Valene, gettandole nel nuovo forno. Padre Welsh è l’unico che prova a risolvere il rapporto conflittuale tra i due fratelli, ma i suoi consigli restano inascoltati; depresso a causa dell’odio tra i due, e con una scarsa autostima, scrive una lettera che consegnerà, durante un commovente incontro in riva al lago prima di suicidarsi, a Ragazzina, disperata per la morte del parroco per il quale provava un profondo affetto. I due fratelli-coltelli fanno anche le prove generali di una tardiva riconciliazione, ammettendo i torti reciproci, ma non tarderanno ad arrivare ulteriori scene di lotta e distruzione.
La regia di questa black-comedy è del colombiano Juan Diego Puerta Lopez che aveva già diretto Claudio Santamaria nel monologo di Bernard-Marie Koltès “La notte poco prima della foresta”. 
“La scelta di mettere in scena “Occidente solitario” – spiega nelle note di regia Juan Diego Puerta Lopez – è stata dettata dalla necessità di rappresentare testi contemporanei che non descrivono una realtà territoriale, ma una indefinita società, una condizione umana di solitudine e indifferenza, uno stato d’infelicità quasi compulsivo che richiama all'oggi, alla concretezza spietata della vita.
Un piccolo villaggio dell'Irlanda, due fratelli al limite del patologico, incapaci di vivere senza dispute e aggressioni.
Una commedia nera, concentrata in una stanza, dove delirio e stravaganza s’incontrano con umorismo e cinismo, confessioni senza salvezza si alternano a suicidi e vecchi omicidi di famiglia. La crudeltà si sottrae alla morale e si manifesta come gioco, ritmo, energia e se i personaggi aprono bocca è per insultare, rivendicare o compiangersi.
La giusta chiave di lettura di questo testo ce l’ha indicata Samuel Beckett quando ha affermato: “Non c’è niente di più comico dell’infelicità”.”
Le scene di “Occidente solitario” sono di Bruno Buonincontri, i costumi di Caterina Nardi, la musica originale di Riccardo Bertini.
Lo spettacolo sarà presentato, nel consueto incontro con il pubblico, martedì 3 aprile, alle ore 18,30, alla presenza degli attori Claudio Santamaria e Filippo Nigro e della responsabile della stagione di prosa Isabel Russinova.

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